E' perfettamente comprensibile il tentativo di far ben figurare l'Italia evidenziando anche i difetti degli altri Stati: non possiamo mica sempre buttarci giù, auto-flagellarci e fare gli esterofili...
Il problema è che non è facile sputtanare che so io...la Germania, soprattutto facendo confronti con i nostri dati italiani.
Gira di qua o gira di là....nei confronti diretti di tenore socio-economico ci becchiamo sempre delle sonore batoste...
e le cose non vanno per nulla come sui campi di calcio dove spesso la nostra Nazionale le ha suonate alla Nazionale Tedesca...;-)
Anche nel confronto delle Borse i risultati non vanno a nostro vantaggio.
Sappiamo tutti che ormai sono solo delle biscazze finanziarizzate e dipendenti dalla Droga delle Banche Centrali, ma su periodi molto lunghi le Borse sono ancora degli ottimi indicatori d'insieme dell'Economia di un Paese.
Ecco qua un bel confrontino, dedicato a quel 10%/12% che nel sondaggio nella colonna di destra del blog ritiene che la Germania sia messa peggio dell'Italia....
Fonte: PhastidioChe poi l'Euro fatto ad immagine e somiglianza del Marco sia stato più vantaggioso per la Germania che per l'Italia è cosa risaputa...
....Noi invece abbiamo controllato sui database del sistema Bloomberg Professional, ed otteniamo dati lievemente differenti.
Dal 28 settembre 2001 al 28 settembre 2011, utilizzando una base mensile rolling, le variazioni sono le seguenti:L”indice FTSE-MIB è stato ovviamente ricostruito come legacy dei predecessori, vista la sua recente introduzione. Tutti gli indici sono comprensivi del reinvestimento dei dividendi......
- Dax (Germania) +30,39%
- Cac 40 (Francia) -26,10%
- Ftse MIB (Italia) -49,5%
ma stava a NOI fare le riforme giuste per farlo funzionare al meglio per il nostro Paese
e stava sempre a NOI far valere il più possibile i nostri interessi all'interno dell'Eurozona.
Ma siamo sempre in tempo di darci una bella svegliata se non chiudiamo gli occhi davanti ai nostri problemi strutturali e se abbiamo la forza di migliorare.
E purtroppo i nostri NUMERI di giorno in giorno continuano a non mentire...
Istat, cala la fiducia su industria e servizi
A settembre indici in picchiata nel manifatturiero e nel commercio.
Secondo Istat l'indice destagionalizzato del clima di fiducia per le imprese industriali che per quelle dei servizi è ancora in piacchiata.
L'istituto di statistica ha sottolineando che nel settore manifatturiero si registra un sensibile calo scendendo a 94,5 da 98,6 del mese di agosto.
Nelle imprese dei servizi l'indice segna una diminuzione rilevante (da 93,9 a 82,5) mentre per le aziende del commercio al dettaglio si ha un calo più contenuto (da 97,1 a 94,6).
Per le imprese manifatturiere la fiducia a settembre risulta ai minimi da gennaio 2010 mentre per quelle dei servizi e del commercio per trovare un valore più basso di quello attuale bisogna risalire ad aprile 2009.
GIUDIZI SU ORDINI E ATTESE PEGGIORATI.
I giudizi sugli ordini e le attese di produzione dell'industria, si è appreso dalla nota Istat, peggiorano marcatamente, mentre il saldo delle risposte sul livello delle scorte di magazzino segna una lieve diminuzione.
L'indice scende in tutti e tre i principali raggruppamenti di industrie passando da 96,9 a 90,2 nei beni strumentali, da 99,3 a 95,5 nei beni di consumo e da 99,3 a 97,1 nei beni intermedi. .......