Stamattina le nostre ASTE di BTP sono andate così così...
Il LTRO fa miracoli sul breve ma molto meno sul lungo...
E COMUNQUE NON RISOLVE MANCO PER IL CXXXX I PROBLEMI STRUTTURALI
MA FUNGE SOLO DA TAMPONE
Per capire bene la situazione non perdete:
- Asta BTP: la "magia" del LTRO è inversamente proporzionale alla duration
(in attesa del prossimo LTRO a 5 anni...che potrebbe "allungare" un po' il tampone...)
- LTRO: come funziona l’operazione “Vinci Facile”
Italian BTP Auction Results..........Da Phastidio la chiosa finale:
- Italian BTP auction for EUR 3.574bln, 4.75% May’17, bid/cover 1.297 (yield 5.39%)
(bimboalieno) ...il nuovo BTP 5y trattava ad un rendimento di circa il 4,95% dunque asta di oggi (5,39%) non eccellente
- Italian BTP auction for EUR 2bln, 5.00% Mar’22, bid/cover 1.416 vs. Prev. 1.36 (yield 6.08% vs. Prev. 6.98%)
- Italian BTP auction for EUR 0.746bln, 3.75% Apr’16, bid/cover vs. Prev. 1.42 (yield 4.79% vs. Prev. 6.470%)
- Italian BTP auction for EUR 1.155bln, 3.75% Mar’21, bid/cover vs. Prev. 1.45 (yield 5.74% vs. Prev. 4.730%)
E mentre la politica europea gioca con fiammiferi e benzina, illudendosi di star disegnando la road map che ci porterà fuori dalla crisi, la tecnostruttura della Banca centrale europea guidata da Mario Draghi ha contribuito in modo decisivo a far scendere la febbre, con la maxi operazione di fornitura di liquidità triennale del 21 dicembre scorso a favore delle banche, che sarà seguita da altra identica il prossimo 29 febbraio.
Con questa operazione è stato praticamente impedito agli intermediari creditizi di diventare insolventi, ponendoli a galleggiare in un oceano di liquidità.
Come ha commentato giorni addietro un addetto ai lavori, con questa misura persino Bernie Madoff sarebbe riuscito a rimanere solvibile ad oltranza.
L’effetto collaterale immediato dell’operazione è stato un vigoroso ritorno della domanda sul debito a breve termine, sia quello pubblico che quello delle banche, tornate a beneficiare, sia pure con le cautele del caso, del denaro dei fondi monetari statunitensi, che avevano abbandonato l’Eurozona nell’ultimo trimestre dello scorso anno.
La benefica alta marea si è poi estesa ai paesi in difficoltà ma non ancora in assistenza, quali Italia e Spagna, bloccando ed invertendo di fatto il deterioramento del loro merito di credito e lambendo anche la parte lunga della curva dei rendimenti, abbassando lo spread a livelli meno drammatici ma pur sempre indicativi di un profondo squilibrio.
Che accadrà, quindi, ora? Che il fiscal compact verrà solennemente redatto e sottoscritto, ma non servirà a nulla in assenza di cessione completa di sovranità fiscale nazionale (e forse neppure in quel caso); l’insufficienza di risorse del fondo salva-stati resterà al centro del dibattito comunitario; gli squilibri rimarranno in essere ma tenderanno a “cronicizzarsi” per effetto della poderosa azione della Bce...........