Se invece fosse una PMI...ahi ahi ahi ;-)
(le tasse si pagano sugli utili ma il titolo serve per darvi una "misura" del fenomeno)
Ma è solo un esempio trai tanti: idem Google, E-bay, Amazon, Facebook e tutte le Multinazionali "top".
Io continuo a martellarvi per aprirvi un po' gli occhi e farvi andare OLTRE alla Crociata strumentale anti-evasione che Befera&Soci vi buttano negli occhi...
E lo faccio non tanto per convincervi che evadere sia giusto (dipende dai casi...)
ma per darvi un contesto maggiormente completo&sfumato
per darvi una lista REALE delle VERE PRIORITA'
che vada oltre alle BALLE della versione ufficiale che questo Stato Fallito vi propina, con l'aiuto della grancassa dei mass-media-a-libro-paga...
Già ve ne parlai a Novembre 2012 nel mio post
Mettiamo nel mirino la VERA EVASIONE (delle MULTINAZIONALI...), invece di dare in pasto al popolo dei dipendenti gli Autonomi/PMI con la BMW (?)...
DAGOSPIA mette meglio a fuoco l'esempio di APPLE Italia
e dei suoi trucchetti (legalizzati) per evadere (legalmente) al fisco italiano di tutto e di più...
E FANNO BENE!
Se ci sono le gabole legali&fiscali per farlo
è giusto che lo facciano...
mentre gli italioti vengono indirizzati a prendersela con scontrini, macellai, idraulici e PMI.......
.
e mentre i Regolatori giocano a fare i terribili inquisitori sempre con gli stessi "Pesci Piccoli"
ma non fanno nulla verso i "Pesci Grossi".
Infatti una strategia contro "l'evasione" delle Multinazionali implicherebbe accordi complessi tra Stati
mentre, per "mantenersi", è molto più facile fare cassa sui soliti noti...con redditometri, IMU, tassazione del lavoro dipendente etc
(Nota: tartassando i soliti noti, ottieni pure effetti RECESSIVI che vanno a sommarsi ad una già pesante&persistente Recessione, mentre tassando anche solo un po' di più le Multinazionali avresti un super extra-gettito ma non avresti effetti recessivi "locali" di rilievo...se non sulle tasche degli azionisti globalizzati...
Si chiama "equa redistribuzione" ed il fatto che le Multinazionali stiano macinando UTILI Record di sempre dovrebbe farVi riflettere...
....L'Agenzia delle Entrate italiana ha incassato nel 2012 da Google, Amazon, Apple e Facebook solo 6 milioni....)
E vi ricordo come questa Crociata anti-evasione che se-tutti-pagassero-le-tasse e se-tutti-le-avessero-sempre-pagate-non-saremmo-messi-così....è una Balla Galattica!
Di Tasse in Italia ne paghiamo fin troppe ed i problemi VERI sono ben altri:
per esempio CHE GESTISCONO E SPENDONO MALISSIMO le ns. Tasse (...quando non le rubano del tutto...).
Infatti anche in Germania evadono per benino ma (guarda a caso...) nazi-Befera non è tutti i giorni sulle prime pagine dei giornali...
EVASIONE FISCALE/ Il nero di Germania e Inghilterra fa "impallidire" l’ItaliaEd ecco come EVADE legalmente Apple
I dati di una ricerca sull’economia sommersa in Europa mostrano che l’Italia è in buona compagnia, con Stati insospettabili, come la Germania....nella quale si stimano 351mld di euro all'anno di nero
(ma è solo un esempio trai tanti):
TU CHIAMALE SE VUOI, EVASIONI - APPLE RADDOPPIA LE VENDITE IN ITALIA, MA SU 2 MILIARDI DI FATTURATO PAGA 3 MILIONI DI TASSE (LO 0,15%!).
Grazie a trucchi fiscali (legali nella UE), i profitti volano alla casa madre in Irlanda, dove le tasse sono ridicole, per poi passare in Olanda e finire nei paradisi offshore.
Per il capo di Google, che usa lo stesso sistema, “non è evasione, è capitalismo” - Gli azionisti Apple fanno pressione su Cook per incassare un po’ di questo bottino…
1. APPLE RADDOPPIA LE VENDITE IN ITALIA MA È IN ROSSO: AL FISCO SOLO 3 MILIONI
Ettore Livini per "la Repubblica"
Il "paradiso fiscale" irlandese (alla faccia dell'Europa unita) consente alla Apple anche nel 2012 di dribblare il fisco italiano.
Le attività tricolori del colosso di Cupertino, come raccontano i conti di Apple Retail Italia svelati da Radiocor, ha festeggiato lo scorso anno un bilancio da sogno.
Volano le vendite di I-Pad, c'è sempre coda per comprarsi un I-Phone e il giro d'affari della società è raddoppiato a 250 milioni.
L'unica cosa rimasta al palo sono le tasse.
Anzi. Grazie a un'acrobatica transazione per le forniture di merci con le "cugine" irlandesi, l'esercizio è finito in rosso per 11,5 milioni.
E la "povera" Apple ha addirittura maturato un credito di 2,5 milioni nei confronti dell'erario.
L'Agenzia delle entrate si è dovuta accontentare così delle briciole della mela: 5,5 milioni versati a Roma dalla Apple Italia, la cassaforte che fornisce «supporto alle vendite e servizi di maketing» alla Apple distribution di Dublino i cui conti si sono chiusi con 10 milioni di utile dopo aver girato una cedola di 31 milioni alla casa madre.
Le tasse, insomma, non sono uguali per tutti.
I cittadini italiani (almeno una buona parte di loro) è schiacciata da una pressione fiscale pari ormai al 45% delle entrate.
La multinazionale hi-tech Usa, il cui giro d'affari nel nostro paese è stimato in circa 2 miliardi, viaggia invece allo 0,15%.
Qual è il suo segreto?
Semplice: il "Double Irish" e il "Dutch Sandwich", non due cocktail da happy hour come si direbbe dal nome, ma la complessa triangolazione fiscale che avrebbe consentito alla Apple, secondo un rapporto del Congresso Usa, di risparmiare 74 miliardi di tasse.
I conti della controllata italiana sono una fotografia bonsai di questo meccanismo.
A pesare sui conti sono i 196 milioni di euro pagati dai punti vendita del Belpaese alle Apple irlandesi per acquistare i prodotti che poi vengono venduti nella penisola.
Una partita di giro che consente di spostare verso Dublino i profitti generati dal boom di richieste per I-Pad & C.. Il vantaggio è chiaro: gli utili societari vengono tassati nell'isola solo il 12,5%.
Non solo.
Basta allungare il viaggio di questi profitti verso Amsterdam (magari con destinazione finale le Bermuda o le Isole Vergini) per abbassare ulteriormente le tasse.
Tim Cook, il numero uno di Apple, ha detto in una testimonianza al Senato che la società «non si affida ad acrobazie fiscali». Ma l'inchiesta aperta dal Parlamento Usa ha già rivelato che il tax-rate di Apple in Irlanda è «a una sola cifra».
Cupertino (tornata ieri a quota 500 dollari a Wall Street dopo l'ingresso nel capitale di Carl Icahn) non è la sola a ricorrere a quella che i commercialisti chiamano con un eufemismo "ottimizzazione fiscale".
L'Agenzia delle Entrate italiana ha incassato nel 2012 da Google, Amazon, Apple e Facebook solo 6 milioni.
E il gioco delle tre tavolette fatto di «arbitraggi, deduzioni multiple e utili non tassati», come ha rivelato un rapporto recente del Parlamento europeo, costa ogni anno al Vecchio continente qualcosa come mille miliardi, più o meno il valore dell'intera spesa sanitaria Ue.
Tutto, tra l'altro, nell'ambito della legalità grazie ai "buchi" fiscali aperti nelle singole legislazioni nazionali.
Amsterdam e Dublino, per dire, rivendicano la correttezza del loro operato.
Peccato che il "Double Irish" e il "Dutch Sandwich" abbiano appena consentito a Google di spostare 8 miliardi di utili da Londra alle Bermuda senza pagare un penny di tasse.
«Non è evasione fiscale, è il capitalismo - ha detto Eric Schmidt, numero uno del motore di ricerca - e noi siamo orgogliosamente capitalisti».
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