venerdì 28 marzo 2014

Mi conviene di più investire "nei bond della Kamchatka"...

Dell'innalzamento del "tiro" sull'assalto ai Risparmi Italiani
mascherato da "aumento della tassazione sulle rendite finanziarie" (che suona molto meglio pro italioti...)
ne abbiamo già parlato almeno 100 volte in questo blog
smontando tutti i luoghi comuni
e tutte le bugie della Propaganda della Casta
(attualmente di "marca" Renziana...ma è lo stesso...)
vedi i miei post:
E' però molto interessante questo post de L'Indipendenza
che riassume ben bene la questione
è poi fa un ragionamento in chiave localistica e territoriale
completando ulteriormente il quadro della mossetta Renziana, che fa salire un po' di tutto al 26% di tassazione ma lascia alcune "cosette" al 12,5%...
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Italia, land of taxes e land of Pulcinellas
........dopo che ho scoperto alcuni dettagli sulle nuove aliquote che colpiscono le rendite finanziarie, ma non è di tasse alte che vi voglio parlare, sarebbe una perdita di tempo, lo sapete già da voi, bensì dell’esatto contrario, di tasse italiane basse: lo so che sembra impossibile, ma è così.

Prima facciamo un passo indietro e ipotizziamo di investire oggi 10.000 euro, una nota banca ci offre un rendimento del 2% se li vincoliamo ad un anno, si tratta di 200 euro, ovviamente lordi: un rendimento esagerato, una cifra da nababbi!
Poi ci sono le tasse......................
.
che grazie a Renzi sono passate dal 20 al 26%, ovvero partono 52 euro e ce ne restano 148.
A questo punto il nostro conto con il fisco non è ancora chiuso, perché c’è anche la patrimoniale annua sui depositi, che ci sottrae un ulteriore 0,2% sul capitale, altri 20 euro volano via e ce ne restano solo 128.
In pratica la tassazione reale sulle rendite in questo momento è pari al 36%, pochi anni fa era al 12,5%, di fatto è triplicata: Italia land of taxes!

Non pensate che sia finita qui, non vi sarete dimenticati dell’inflazione?
Nell’ultimo anno è stata più o meno dell’1,2%, pari nel nostro caso a 120 euro, ciò significa che a voi ne restano 8.
Pensavate di poter almeno offrire una pizza alla morosa con il rendimento dei vostri risparmi, invece vi conviene portarla dal fornaio e comprarle un pezzo di pizza al trancio e via pedalare.

Attenzione però che tutto ciò è possibile solo perché la banca in questione non ha alcun costo di gestione, se fosse una banca tradizionale avreste dovuto pagarle qualcosa, tipo commissioni, costi di gestione, imposta sull’aria respirata in filiale, ecc e sareste sicuramente andati in perdita, insomma invece di portar la morosa del fornaio avreste dovuto offrire una bella cenetta alla banca e al fisco!

Qualche lettore più esperto consiglierà di investire in bot e btp, in titoli di stato italiani che hanno una tassazione di favore al 12,5% e non al 26% e per chi proprio non ce la fa a finanziare l’Italia, la soluzione sono i titoli di stato dell’Unione Europea, anche questi con tassazione di favore sempre al 12,5%.

Sembra logico che l’Italia tenga basse le tasse sui suoi titoli, è un modo per renderli invitanti, condizione di vitale importanza per uno stato indebitato come pochi, passi pure che questa tassazione di favore sia poi estesa alle obbligazioni dell’Unione Europea, può anche sembrar nulla più che una cortesia istituzionale.

Ben diverso è scoprire che vi è una tassazione di favore al 12,5%, anche se si comprano obbligazioni tedesche, insomma se prestiamo i nostri risparmi alla Merkel, che neppure ne ha bisogno, si pagano meno tasse.
Ohibò, mi dite che vantaggio ne ha uno stato ridotto in mutande come l’Italia a concedere una tassazione di favore sui Bund tedeschi?
Perché se compro un’obbligazione della Popolare di Bergamo devo pagare il 26% e se finanzio la Repubblica Federale Tedesca solo il 12,5%?

Ma se questo fatto non vi urta già a sufficienza, sappiate che la tassazione di favore non riguarda solo la Germania, bensì i titoli di stato di numerosi paesi esteri, tutti quelli inseriti nella cosiddetta white list.
Così se per caso vi gira il pirla di recarvi alla Banca del Sahara e compare titoli di stato dell’Algeria, del Marocco o della Tunisia lo stato italiano vi chiederà solo il 12,5% a fronte del 26% che vi chiederà per un’obbligazione della Cassa di Risparmio di Asti.
E se invece volete comprare titoli indiani, credete forse che l’Italia avrà fatto la voce grossa per la storia dei Marò?
Macchè tranquilli, anche in questo caso pagate solo il 12,5% e in un’orgia mondialista e buonista ce n’è per tutti, tassazione di favore per mezzo mondo, quasi tutta l’Europa, mezza America, ma non solo, aggiungiamoci anche Bangladesh, Bielorussia, Cina, Costa d’Avorio, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Indonesia, Israele, Kazakistan, Kuwait, Pakistan, Sri Lanka, Tanzania, Thailandia, Vietnam e Zambia: dimenticato niente?
Ma certo, anche la Turchia, vuoi che non ci sia una tassazione di favore se compri titoli di stato turchi?
Insomma l’Italia, paese notoriamente al verde, fa ponti d’oro a chi investe in Burgunghistan o a Topolinia, ma va giù pesante con le tasse se investi i soldi in un’impresa o in una banca di casa tua, insomma in questo paese conviene di più mandare i soldi nella Cita o in Kamchatka, piuttosto che investirli in titoli della Banca di Credito Cooperativo del Veneziano!
Ma va fan…!!!!
Italia, land of Pulcinellas.

L'Indipendenza by gianluca
di GIANFRANCESCO RUGGERI 
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