devo ammettere che il mio "narcisismo" trova una certa qual soddisfazione nel vedere che
1. molte tendenze che anticipai con estrema lucidità fin dal 2009 (subito dopo il crack Lehman Brothers) si sono realizzate per filo e per segno
2. svariate analisi di persone molto più "blasonate" di un povero blogger come me...riecheggiano solo recentemente quanto vi anticipai con lucida preveggenza ben 6 anni fa...anche se naturalmente costoro lo fanno in modo molto più dotto e completo ;-)
3. spesso la mia interpretazione, che 6 anni fa era solo qualcosa di minoritario se non di "alieno", oggi è diventata la "vulgata comune" che tanti danno ormai come scontata (e tanti si sono ispirati a questo Blog senza nemmeno dirmi grazie...)
Ecco due "profezie" a caso (e non erano nemmeno troppo difficili) tra le tante che potete trovare nel mio blog:
agosto 2009: Bolle ri-gonfiabiliSono due post FONDAMENTALI ma in fondo chissenefrega...
marzo 2010: E facciamo 'sto Oroscopo...
Tanto ormai che vi posso dire?...
In 6 anni chi doveva capire ha capito
ma soprattutto si è attivato pragmaticamente (come il sottoscritto)
Chi invece ancora non ha capito.....................
.
1. è un baluba che vive fuori dal Mondo, bloccato nei suoi schemi ideologizzati/anacronistici, facile preda della disinformazione mainstream ed è il target ideale delle varie mazzate che sono arrivate e che man mano arriveranno
(vedi i masochisti/fessacchioni totali che in Grecia solo in questi giorni stanno correndo ai bancomat, mentre era tutto fin troppo chiaro fin dal 2010! E sapete quanti fessacchioni stessa faccia stessa razza ci sono anche in FallitaGlia? Ma verrà un giorno in cui....)
2. è uno struzzo che non vuole vedere (anche se sotto sotto lo sa...) e/o non ha la forza di agire come sarebbe necessario fare.
In ogni caso ormai non capirà più e/o comunque capirà troppo tardi.
E dunque amen: io non posso fare altro per la marea di voyeurs web che si annidano persino trai miei lettori (in teoria) più consapevoli della media
e che continuano solo a saltabeccare qua e là nella Rete, facendosi delle gran pippe mentali e virtuali senza mai agire in concreto.
Che vogliono sempre sentirsi ripetere le stesse cose...come se fosse un mantra liberatorio "che dia loro la sensazione virtuale di cambiare tutto affinché tutto rimanga come prima".
Questi fantasmi web non solo spesso non condividono nemmeno i capisaldi della mia visione
non solo non si attivano sulle Strategie Pragmatiche
(vedi i miei Progetti di Gruppo...Ma in questo caso li posso anche capire: per re-inventarsi per es. in SE Asia ci vogliono "due palle così" anche se poi sul medio-lungo "il ritorno" sarà elevatissimo...dunque nel breve è molto più agevole fare gli struzzi e "lasciarsi morire lentamente" in FallitaGlia in Declino Strutturale/Irreversibile)
ma per i suddetti Fantasmi Web è persino troppa fatica interagire con la pubblicità,
almeno per sostenere l'informazione indipendente che è la fonte primaria dei loro sogni notturni bagnati di cambiamento, di azione e di riscossa..sogni che poi puntualmente la mattina svaniscono...;-)
Tanto per farvi un esempio, su 5000 accessi al giorno
(furono anche 15mila ai tempi in cui l'anestetizzazione delle Banche Centrali, dei Governi e dei mass-media non era ancora stata ben "messa a punto" e non era ancora così pervasiva)
la maggior parte delle volte sono al massimo una ventina ad interagire sulle pubblicità...
mentre le libere donazioni a sostegno dell'informazione indipendente sono talmente rare che, quando si verificano, quasi mi commuovo...;-)
Lo ripeto per l'ennesima volta: è più che evidente che non campo certo di quello ... ma da anni ne faccio una QUESTIONE DI PRINCIPIO.
Infatti se la maggioranza dei miei lettori "cogliesse" & cambiasse mentalità...tante altre cose ne discenderebbero e si potrebbe veramente attivare un'ondata più estesa di cambiamento.
Ma non funziona così: il 95% NON E' REALMENTE INTERATTIVO
ma scrocca/saltabecca/spettegola/maligna/rosica/giudica superficialmente&a vanvera/si sfoga.
Questa realtà va accettata.
E tutto questo è una lampante dimostrazione del fatto che il 90% della Rete è fatto solo di fantasmi web voyeurs che non sono avanguardia attiva
ma sono solo fantasmi di se stessi che cercano in Rete uno sfogo virtuale alle frustrazioni della realtà quotidiana (come giustamente diceva Umberto Eco "milioni di imbecilli che trovano voce e sfogo").
Si salva solo "una nicchia della nicchia" CONSAPEVOLE ED ATTIVA: io ormai parlo solo a loro ed interagisco con loro nei vari progetti concreti.
Il mio "mitico" 17.500.000 di pagine viste ormai è solo una lieve carezza per il mio narcisismo
ma concretamente non serve ad un quazzo:
le pagine viste che pesano e che contano pragmaticamente se va bene sono massimo 1/10...il resto sono solo tracce di fantasmi voyeurs della rete...
Beh...qui sotto vi riporto un'ANALISI FONDAMENTALE.
Facciamo un TEST.
Per quanti di VOI servirà semplicemente a confermare la propria strategia di azione già in corso d'opera?
Mentre per quanti di VOI servirà solo a farsi un'ulteriore pippa web e poi tutto come prima?
Tanto quelle virtuali non fanno nemmeno diventare ciechi .... anche se in realtà provocano danni ben più profondi di medio-lungo termine.... :-)
P.S. anche per questo ormai ho chiuso l'area commenti...
Io ormai ho sempre meno tempo da perdere visto che sono attivo in strategie concrete e fondamentali (vedi Progetto SE ASIA)
e dunque ciascuno si faccia le pippe virtuali a casa propria
oppure nei numerosi spazi web pippaioli che offrono ampio sfogo per centinaia di inutili bit di pippe web... ;-)
Per chi invece vuole agire in concreto...
e-mail con nome e cognome please... ;-)
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CRISI E DEFAULT: DIMENTICATEVI LA GRECIA. È IL MONDO CHE IMPLODERÀ!
di Gerardo Coco
I media costantemente concentrati sulla crisi ellenica hanno distolto l’attenzione da un problema molto più grave.
Mentre infatti la Grecia sta negoziando con i propri creditori, anche tutte le altre nazioni debitrici stanno negoziando con i loro, i quali, anche se fanno meno clamore, non sono meno minacciosi.
Dopo anni di insicurezza, di rendimenti a zero o persino negativi, i creditori dei governi hanno inviato il primo segnale di rivolta, sbarazzandosi, negli ultimi tre mesi, di $1,3 trilioni di titoli, compresi quelli più sicuri come i bund tedeschi, facendo aumentare rendimenti e costo del denaro.
Non si tratta di correzione episodica, ma di un trend: l’incipiente preferenza del mercato per la liquidità a causa di un ambiente fortemente instabile.
Il mercato ora richiede “contante” e non più promesse di pagamento. Il motivo è questo: il valore totale dei titoli sovrani è pari a 100 trilioni di dollari mentre il PIL globale è di $73 trilioni.
La situazione mondiale non è altro che la rappresentazione macroscopica della situazione greca e in tutto il mercato è in corso una rivalutazione del rischio finanziario.
Dovrebbe essere chiaro che sarà impossibile pagare un debito di tale entità perché l’economia mondiale, come quella greca, non è in grado di generare reddito per estinguerlo.
Il denaro che le banche centrali hanno creato non è servito a finanziare mezzi di produzione,industrie, tecnologie, innovazione per generare reddito diffuso e uniforme nell’economia; è servito solo a evitare la combustione della madre di tutte le bolle, il debito di $100 trilioni, a cui seguirebbe un panico incontrollabile.
Come si arrivati a questa situazione?
Mentre infatti la Grecia sta negoziando con i propri creditori, anche tutte le altre nazioni debitrici stanno negoziando con i loro, i quali, anche se fanno meno clamore, non sono meno minacciosi.
Dopo anni di insicurezza, di rendimenti a zero o persino negativi, i creditori dei governi hanno inviato il primo segnale di rivolta, sbarazzandosi, negli ultimi tre mesi, di $1,3 trilioni di titoli, compresi quelli più sicuri come i bund tedeschi, facendo aumentare rendimenti e costo del denaro.
Non si tratta di correzione episodica, ma di un trend: l’incipiente preferenza del mercato per la liquidità a causa di un ambiente fortemente instabile.
Il mercato ora richiede “contante” e non più promesse di pagamento. Il motivo è questo: il valore totale dei titoli sovrani è pari a 100 trilioni di dollari mentre il PIL globale è di $73 trilioni.
La situazione mondiale non è altro che la rappresentazione macroscopica della situazione greca e in tutto il mercato è in corso una rivalutazione del rischio finanziario.
Dovrebbe essere chiaro che sarà impossibile pagare un debito di tale entità perché l’economia mondiale, come quella greca, non è in grado di generare reddito per estinguerlo.
Il denaro che le banche centrali hanno creato non è servito a finanziare mezzi di produzione,industrie, tecnologie, innovazione per generare reddito diffuso e uniforme nell’economia; è servito solo a evitare la combustione della madre di tutte le bolle, il debito di $100 trilioni, a cui seguirebbe un panico incontrollabile.
Come si arrivati a questa situazione?
Da più di trent’anni gli stati sovrani, in particolare quelli occidentali, hanno comprato voti offrendo in cambio promesse e programmi di welfare in tutte le salse: sicurezza sociale, pensioni, assistenza sanitaria, indennità di disoccupazione, ecc ecc.
e poiché l’elettorato si è sempre cullato nell’idea che si spendano i soldi degli altri, ha acconsentito alla spesa fuori controllo, avallando le cambiali in bianco dei governi senza preoccuparsi di come sarebbero state onorate.
Al momento di pagare il conto i governi si sono accorti che il prelievo fiscale corrente non era sufficiente a coprire le promesse e hanno cominciato a emettere titoli di debito o bond ad libitum per colmare la differenza.
Al sistema bancario, che aveva il monopolio della gestione dei bond, tutto questo stava bene perché poteva usare questi titoli come senior assets (attività finanziarie prive di rischio in quanto garantite dal prelievo fiscale) per collateralizzare i prestiti interbancari e garantire l’emissione di derivati.
I bond diventavano la crème de la crème del mercato finanziario.
Nel 2008 scoppiava la Grande Recessione causata proprio dall’implosione dei derivati, i credit default swap (cds).
All’epoca il mercato dei cds si aggirava intorno ai $50/60 trilioni.
Oggi questo mercato è diventato $555 trilioni, dieci volte superiore!!!
Poiché dall’inizio della crisi l’economia globale non ha fatto altro che peggiorare e il rischio mercato si è decuplicato, la propaganda, oggi, ha un bel coraggio a parlare di ripresa economica.
e poiché l’elettorato si è sempre cullato nell’idea che si spendano i soldi degli altri, ha acconsentito alla spesa fuori controllo, avallando le cambiali in bianco dei governi senza preoccuparsi di come sarebbero state onorate.
Al momento di pagare il conto i governi si sono accorti che il prelievo fiscale corrente non era sufficiente a coprire le promesse e hanno cominciato a emettere titoli di debito o bond ad libitum per colmare la differenza.
Al sistema bancario, che aveva il monopolio della gestione dei bond, tutto questo stava bene perché poteva usare questi titoli come senior assets (attività finanziarie prive di rischio in quanto garantite dal prelievo fiscale) per collateralizzare i prestiti interbancari e garantire l’emissione di derivati.
I bond diventavano la crème de la crème del mercato finanziario.
Nel 2008 scoppiava la Grande Recessione causata proprio dall’implosione dei derivati, i credit default swap (cds).
All’epoca il mercato dei cds si aggirava intorno ai $50/60 trilioni.
Oggi questo mercato è diventato $555 trilioni, dieci volte superiore!!!
Poiché dall’inizio della crisi l’economia globale non ha fatto altro che peggiorare e il rischio mercato si è decuplicato, la propaganda, oggi, ha un bel coraggio a parlare di ripresa economica.
In una prima fase (2009-2010) i vari quantitative easing delle principali banche centrali hanno avuto l’obiettivo di evitare il collasso.
Nella seconda fase, (2010-2012) queste politiche espansive hanno mirato, invece, a stimolare la crescita.
Tuttavia ci si è accorti che gli stimoli monetari non avevano alcun impatto nell’economia perché la liquidità affluiva nel mercato finanziario inflazionandolo mentre la maggior dei paesi occidentali sprofondava sempre più nei debiti.
Si arrivava cosi alla crisi dei debiti sovrani.
La parola d’ordine in questa fase è stata: whatever it takes, il cui vero significato oggi è diventato chiaro: mantenere lo status quo a costo di milioni di vittime sacrificali: imprese, famiglie, risparmiatori, fondi pensione.
Tuttavia ci si è accorti che gli stimoli monetari non avevano alcun impatto nell’economia perché la liquidità affluiva nel mercato finanziario inflazionandolo mentre la maggior dei paesi occidentali sprofondava sempre più nei debiti.
Si arrivava cosi alla crisi dei debiti sovrani.
La parola d’ordine in questa fase è stata: whatever it takes, il cui vero significato oggi è diventato chiaro: mantenere lo status quo a costo di milioni di vittime sacrificali: imprese, famiglie, risparmiatori, fondi pensione.
Nella terza fase (2012-2014) le banche centrali, la Fed negli Stati Uniti, la Boj in Giappone e la BCE in Europa hanno continuato a inondare di liquidità i mercati portando i tassi reali di interesse a quota zero: l’entità del debito globale, infatti, non può sopportarne di più alti.
E’ significativo che in questa fase i banchieri rimuovano dal loro vocabolario la parola “sviluppo”sostituendola con “inflazione”.
Infatti l’obiettivo principale diventa quello di alleggerire il servizio del debito ai governi e scongiurare la deflazione che farebbe aumentare il costo reale del loro debito. Allo stesso tempo la liquidità emessa continua a distorcere i mercati, gonfiare i prezzi di borsa mentre sgonfia tutti gli altri redditi nell’economia reale.
Il fatto è che la liquidità irrorata non è capitale reale ma fittizio: i trilioni emessi rappresentano i debiti improduttivi dei governi che sottraggono ricchezza al sistema invece di aumentarla.
Più liquidità, dunque, più deflazione: l’esatto contrario di quello che le banche vogliono ottenere.
A riprova: se il totale della liquidità creata in queste tre fasi è stata di $12 trilioni (grosso modo pari al PIL dell’eurozona) e il valore dei PIL reali è retrocesso a quello di 15 anni fa, a cosa è servita tutta questa liquidità?
E’ servita appunto a creare nuovo debito: per pagare i creditori e evitare la bancarotta, i governi sono costretti ad emettere sempre più debito.
E’ significativo che in questa fase i banchieri rimuovano dal loro vocabolario la parola “sviluppo”sostituendola con “inflazione”.
Infatti l’obiettivo principale diventa quello di alleggerire il servizio del debito ai governi e scongiurare la deflazione che farebbe aumentare il costo reale del loro debito. Allo stesso tempo la liquidità emessa continua a distorcere i mercati, gonfiare i prezzi di borsa mentre sgonfia tutti gli altri redditi nell’economia reale.
Il fatto è che la liquidità irrorata non è capitale reale ma fittizio: i trilioni emessi rappresentano i debiti improduttivi dei governi che sottraggono ricchezza al sistema invece di aumentarla.
Più liquidità, dunque, più deflazione: l’esatto contrario di quello che le banche vogliono ottenere.
A riprova: se il totale della liquidità creata in queste tre fasi è stata di $12 trilioni (grosso modo pari al PIL dell’eurozona) e il valore dei PIL reali è retrocesso a quello di 15 anni fa, a cosa è servita tutta questa liquidità?
E’ servita appunto a creare nuovo debito: per pagare i creditori e evitare la bancarotta, i governi sono costretti ad emettere sempre più debito.
Nel 2015 si entra nella quarta fase: la BCE lancia il suo quantitative easing in grande stile e introduce interessi nominali negativi: le ultime disperate manovre per tentare di mantenere la solvibilità di stati insolventi.
Ma provoca immediatamente instabilità finanziaria e volatilità sia nel mercato dei bond che in quello valutario (vedi il minicataclisma provocato dallo sganciamento del franco svizzero dall’euro). Il mercato comincia a percepire i bond come patate bollenti. E’ il preludio all’iperdeflazione, il fenomeno di liquidazione globale ossia di trasformazione dei bond in liquidità immediata.
Si pensi a una piramide rovesciata avente per base l’apice, lo strato di ricchezza reale, sormontato da tutto il credito fin’ora emesso (equivalente al debito di terzi) di larghezza e altezza sempre crescente il cui ultimo strato, il più largo, è costituito dai derivati.
Tutto ciò che sta al di sopra dell’apice sono solo promesse di pagamento. I creditori hanno cominciato a chiedersi: quanto realmente valgono queste promesse?
La risposta dovrebbe essere ovvia: nulla di più del valore contenuto nell’apice.
Tutto il resto è una bolla d’aria o inflazione. Pertanto ad un certo momento, purtroppo imprevedibile, avverrà il processo di liquidazione finale: tutto il credito o debito emesso, ossia l’altezza della piramide, dovrà proporzionarsi all’ultimo strato di ricchezza alla base della piramide; in altre parole i creditori cercheranno di trasformare le promesse di pagamento, in contante e in questo processo globale di svendita faranno collassare i corsi dei titoli portando i tassi di interesse alle stelle.
Non scoppierà solo la bolla del debito: ma l’intero sistema, valute comprese.
Sarà il momento del grande reset globale.
Le banche centrali cercheranno di prevenire la liquidazione finale con ogni mezzo: controlli di capitali, eliminazione del contante e altri provvedimenti totalitari.
Ma madre natura economica non perdona e compirà il suo corso.
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Ma provoca immediatamente instabilità finanziaria e volatilità sia nel mercato dei bond che in quello valutario (vedi il minicataclisma provocato dallo sganciamento del franco svizzero dall’euro). Il mercato comincia a percepire i bond come patate bollenti. E’ il preludio all’iperdeflazione, il fenomeno di liquidazione globale ossia di trasformazione dei bond in liquidità immediata.
Si pensi a una piramide rovesciata avente per base l’apice, lo strato di ricchezza reale, sormontato da tutto il credito fin’ora emesso (equivalente al debito di terzi) di larghezza e altezza sempre crescente il cui ultimo strato, il più largo, è costituito dai derivati.
Tutto ciò che sta al di sopra dell’apice sono solo promesse di pagamento. I creditori hanno cominciato a chiedersi: quanto realmente valgono queste promesse?
La risposta dovrebbe essere ovvia: nulla di più del valore contenuto nell’apice.
Tutto il resto è una bolla d’aria o inflazione. Pertanto ad un certo momento, purtroppo imprevedibile, avverrà il processo di liquidazione finale: tutto il credito o debito emesso, ossia l’altezza della piramide, dovrà proporzionarsi all’ultimo strato di ricchezza alla base della piramide; in altre parole i creditori cercheranno di trasformare le promesse di pagamento, in contante e in questo processo globale di svendita faranno collassare i corsi dei titoli portando i tassi di interesse alle stelle.
Non scoppierà solo la bolla del debito: ma l’intero sistema, valute comprese.
Sarà il momento del grande reset globale.
Le banche centrali cercheranno di prevenire la liquidazione finale con ogni mezzo: controlli di capitali, eliminazione del contante e altri provvedimenti totalitari.
Ma madre natura economica non perdona e compirà il suo corso.
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