Bella analisi razionale de "Il Foglio" che spiega bene che IDIOZIA ideologica sia stata bloccare il McDonald's...
McDonald’s sarebbe stata l’unica cosa decorosa intorno a Caracalla
------------------------------------
Aggiornamento del 31 Luglio:
E come volevasi dimostrare in questo Paese a maggioranza di devastati mentali e dunque in Declino Irreversibile....
Mc Donald's a Caracalla, lo stop del Ministero: "Annullata la procedura"#NOHOPEFORTHISITALY
E date anche un'occhiata al super-progetto che aveva proposto McDonald's, diverso da tutti gli altri...ed infatti era stato accettato, ma poi sono iniziate le lotte tra parassiti di Stato vari + i soliti storditi ideologizzati + le manfrine politiche M5S vs. Piddì + scaricabarile vari etc etc = impossibile ormai fare qualunque cosa in fallitaGlia, soprattutto poi in quella fogna di Roma.
-------------------------------------------
L'Italiota medio usa tutti i giorni lo smartphone prodotto da una multinazionale,
che "gira" su una rete voce/dati gestita da macchinari prodotti da multinazionali,
passa la giornata al bar sport dei social che sono delle multinazionali,
compra tutti i giorni prodotti di multinazionali...
però poi si diverte a fare il NO GLOBAL radical chic anti-liberista....
Quando per esempio aprirono Starbucks a due passi dal Duomo di Milano apriti cieloooo! Scoppiò una mezza rivoltaaa!
Ma come si permettono? Una cattiva multinazziunale che ci sfida pure sul caffè dove siamo il topppp...insieme a 'u mare 'u sole 'a pizza e la pasta con le sarde...naturalmente....
Va impedito per legge! Fate una nuova legge!
Su "cultura" si sposano alla perfezione le due anime illiberali stataliste italiane
- quella fascio-nazionalista no global protezionista piccolo-provinciale della Lega+Fratelli d'Italia
- quella snob radical chic no global km zero pseudo-ecologista da decrescita (in)felice di M5S+Piddì
Poi alla fin fine...dopo tanto scarmazzo da italioti...tutto è bene quel che finisce bene: Starbucks a Milano, entusiasma i fan e non spaventa i bar
Ma andiamo OLTRE che adesso si è scatenato il nuovo CASO: la cattiva multinazziunale McDonald's starebbe per aprire un Fast Food nientepopodimeno che vicino alle sacre vestigia romane delle Terme di Caracalla!
Oltraggiooooooo! Viuuuulenzaaaaa!
Alle terme di Caracalla possono aprire solo ristoranti di cucina romana e/o venditori di porchettaaaaa km zerooo! Ci vuole una leggeeeee!
Peccato che la realtà sia molto più scomoda e deprimente:
in un paese sempre più VenezuItalia con tasse record, burocrazia assurda, tempi lunghissimi, leggi leggine regolamenti nazionali comunali multe balzelli etc, cambio delle regole del gioco spesso in modo retroattivo e - ciliegina sulla torta - una diffusa mentalità/ideologia ostile a chi fa impresa
ebbene... è diventato praticamente impossibile fare business a meno che tu non sia UNA MULTINAZIONALE
che ha le spalle larghe e la ................................
.
struttura legale, organizzativa, finanziaria per districarsi nel labirinto italiano anti-business...
E magari può anche permettersi di avere una unit in perdita che compensa con gli utili globali ma che gli serve da immagine...
Questa è la scomoda verità: poi giocate pure a fare gli italioti no global che se la prendono sempre con i falsi bersagli e mai con il loro vero nemico = lo Stato Italiano in tutte le sue tentacolari manifestazioni che ormai bloccano tutto.
Ma andiamo meglio a vedere i fatti, leggendo questo bell'articolo del Gambero Rosso
che non fa un discorso ideologico ma NEI FATTI.
McDonald’s alle Terme di Caracalla a Roma: riflessioni sull’apertura del ristorante
Nel cuore della Roma archeologica, alle Terme di Caracalla, in un grande vivaio che riduce le sue dimensioni a vantaggio di un progetto gastronomico, sta per aprire un McDonald's. Proviamo a mettere giù qualche ragionamento al di là delle solite polemiche
Ci risiamo.
Incredibilmente ci risiamo: apre un fast food a Roma in un’area storica e c’è la levata di scudi delle anime belle.
Alle Terme di Caracalla qualche mese fa hanno aperto un goffo parcheggio a cielo aperto per torpedoni turistici e nessuno ha fiatato, alle Terme di Caracalla apre un ristorante McDonald’s e apriti cielo.
Poco importa che neppure si vedrà dalla strada, poco importa che non ci sarà l’ombra di una cubatura in più: si tratta di “una sconfitta della civiltà” e addirittura il Pd ci ha organizzato su una interrogazione parlamentare “per scongiurare lo scempio”.
Un McDonald’s a Caracalla? Intendiamoci, un Mc nel bel mezzo dell’area archeologica della città fa specie perfino a noi cinici e laici osservatori della realtà.
E anche noi, come è ovvio, avremmo preferito che in questo spazio verde paesaggisticamente pregiatissimo venisse a fare il proprio progetto qualche grande ristoratore romano pluripremiato nella nostra Guida, o qualche giovane chef, o un importante investitore dall’estero capace di portare nella capitale un format innovativo e mai visto prima.
Purtroppo però, e non per colpa di McDonald’s, le condizioni non lo consentono..........
...........Mc Donald’s è famoso e popolare in tutto il mondo e dunque – anche se sovente è perfino meglio della dozzinale ristorazione turistica che ammorba appunto San Pietro o Pantheon – è molto redditizio in termini di comunicazione metterlo nel mirino..
McDonald’s unico ristoratore illuminato?“Lei pensa che non abbiamo cercato a sufficienza un partner gastronomico per sviluppare il progetto?” ci risponde Stefano Ceccarelli, uno dei proprietari dell’Eurogarden
“In realtà l’interlocuzione c’è stata con molti e tutti parlavano di apericene, di sfruttamento intensivo dello spazio all’aperto, di progetti che rischiavano di generare molto rumore e caos.
Soprattutto tutti parlavano esclusivamente di superfici e di soldi al metro quadro.
L’unico soggetto con cui è stato possibile parlare di un progetto vero e proprio? McDonald’s. E allora alla fine ci siamo accordati con loro“.
Già, perché tra Via Baccelli e Via Antoniniana non si aprirà solo un fast food, ma ci si occuperà anche di riqualificare l’area, di mettere a posto una intera strada pubblica oggi totalmente abbandonata dall’amministrazione comunale e lasciata a degrado e prostituzione perfino diurna e ci si occuperà di lavorare sull’impatto visivo nel complesso.
Su questi punti l’unico soggetto disposto a fare l’imprenditore e non solo il commerciante è risultato essere McDonald’s e su questo aspetto dovrebbe riflettere chi protesta, a partire dalla politica.
Una ristorazione terrorizzata dalla burocraziaLa ristorazione romana (ma vale nella capitale purtroppo per molti altri ambiti economici) è gravata da una qualità media piuttosto scadente, penalizzata dalla mancanza di ambizione e dal nanismo dimensionale.
Per quanto riguarda i soggetti di qualità, che comunque ci sono e li trovate tutti nella nostra guida Roma appena presentata, per la maggior parte sono spaventati a morte dalla burocrazia, dai Vigili Urbani, dalle soprintendenze, dalle Asl, dai Vigili del Fuoco, dalle micidiali società di servizi pubblici (acqua, elettricità, gas), dai Municipi, dai Comitati di Quartiere e così via.
Trovateci un ristoratore che non abbia provato a realizzare il proprio sogno ambizioso e non si sia scontrato contro autentici deliri burocratici pentendosi amaramente di aver rischiato di tasca propria.
In un mare inospitale, s’avventurano solo i pescecaniIn uno scenario del genere è assai complicato trovare qualcuno – men che meno un imprenditore di qualità – che si assuma un rischio di impresa sul quale neppure si può avere ragionevole previsione.
Contro gli attacchi della stampa e degli opinionisti, contro gli eventuali esposti, contro i probabili rallentamenti dell’iter dovuti ai ripensamenti della politica (la sindaca Raggi pare abbia già richiesto la sospensione del progetto), un soggetto come McDonald’s ha le spalle larghe per resistere, attendere, eventualmente incassare una sconfitta e considerare perduti gli investimenti progettuali.
A un ristoratore qualsiasi invece bastano pochi mesi di ritardo dall’apertura prevista per andare sott’acqua finanziariamente.
E a Roma non esistono ormai più tempi certi per chi si avventura in una intrapresa nel settore della somministrazione.
Chi protesta contro McDonald’s, insomma, fa il gioco di McDonald’s: dimostra che c’è un intero mercato (e questo riguarda l’Italia ma, va sottolineato, Roma in particolar modo) totalmente inospitale per l’imprenditoria indipendente; dove non c’è spazio per chi non abbia dietro studi di avvocati, consulenti e impiegati capaci di decrittare norme impossibili e ostacoli assurdi.
In un acquario del genere, con un’acqua così limacciosa e inquinata, gli unici pesci ancora in grado di nuotare sono i pescecani delle multinazionali, che sanno difendersi da soli, oppure gli oscuri e invisibili pesci di fondale, magari aiutati a seconda del quartiere dalla ‘Ndrangheta, dai Casamonica o dalla Camorra.
Chi non capisce quale sia il portato della tassa occulta della burocrazia (e della nevrastenica idiozia diffusa), non capisce che sta esattamente lì il problema, non nei fast food.
Il vicesindaco di Roma e assessore alla cultura Luca Bergamo “trasecola” nell’apprendere la notizia, dimostrando di non aver del tutto compreso il nocciolo della questione.
Cinque anni di iterQuanto avete impiegato a ottenere questo cambio di destinazione d’uso per una porzione del vostro vivaio?, chiediamo a Stefano Ceccarelli:
“Tra una cosa e l’altra cinque anni. E adesso a quanto pare c’è chi vuole bloccare tutto quanto. Esiste qualche altro imprenditore che può permettersi di aspettare tutto questo tempo? Di avere questa pazienza prima di aprire?“.
Ovviamente non esiste, ed è proprio questo il punto.
Inoltre occorre ricordare che gli imprenditori di Eurogarden provenivano da un’altra storia di grande miopia politico-burocratica: tutta l’area circostante al vivaio verso le Mura Aureliane e il cinquecentesco Bastione del Sangallo doveva trasformarsi grazie al progetto di un innovativo eco campo da golf urbano.
Nulla: tutto bloccato anche qui per forsennati esposti, surreali interrogazioni parlamentari e curiose interpretazioni delle norme.
Ma c’è anche dell’altro per concludere: anche se Ceccarelli non lo dice, l’apertura di un punto di ristorazione è l’unica strada di sostenibilità per far sì che anche l’intero vivaio possa restare in attività.
L’alternativa, anche qui come sta succedendo in mezza Roma, è la chiusura e l’abbandono .... nello scenario di un declino economico che la città sembra ogni giorno autoimporsi.
a cura di Massimiliano Tonelli
---------------------------------------------------------------
Non perdere il mio post di 5 anni fa... che parlava proprio di questi temi....
Cinque anni... Five years... Cinq années... Fünf Jahre... 5年... пять лет...Ma in un Paese dove 7 su 10 sono mantenuti da 3 su 10
cosa volete che gliene fotta alla maggioranza dell'economia reale?
Almeno fino al Default....
.