Videmus nunc per speculum in enigmate. Un diario di navigazione nei mari (perigliosi) dell'informazione economico-finanziaria. Oltre i luoghi comuni e gli errori, oltre la dissimulazione e la censura, oltre i BLUFF(s) e le tifoserie. E' un Blog ("passionalmente") razionale&pragmatico di "filosofia macro-socio-economica" (il trading c'entra solo "incidentalmente"...o forse no...)
mercoledì 16 maggio 2012
Il Grafico del Giorno: ecco perchè l'Euro (così com'è) non può durare....
Il Grafico del Giorno: ecco perchè l'Euro (così com'è) non può durare....
Spesso val più un'immagine di 1000 parole....
Ecco l’andamento del Pil dei maggiori paesi dell’Eurozona, ribasato a 100 dal primo trimestre 2008.
E ringraziamo che non ci siano Portogallo e Grecia....
(fonte: Scotty Barber di Thomson Reuters)
Senza alcun VITTIMISMO Italiota ma con lo spirito di focalizzare i punti più importanti su cui concentrarsi per lavorare ad una soluzione
Vi rimando ad un'attenta lettura del mio post: I "mirabolanti effetti" dell'EURO sull'Italia e sulla Germania...
Ed a seguire non perdete questi due pezzi dell'Inkiesta e di Oscar Giannino............
In Europa cresce solo chi è fuori dall’euro
L’Europa si divide sempre di più.
Mentre i Paesi fuori dall’eurozona crescono a ritmo ancora sostenuto, quelli dentro, compresa la rigorosa Olanda, non sanno più correre.
E l’Italia è nel gruppo dei più lenti, insieme alla Spagna e a due nazioni salvate dal Fmi, Grecia e Portogallo.
Come dice la banca anglo-asiatica HSBC: «Tre velocità per l’Europa sono troppe. Sono troppi gli squilibri, troppe le disparità. Forse bisognerebbe ripensare all’intero sistema».
.....L’Europa viaggia a tre velocità diverse. C’è chi cresce, chi sta fermo e chi torna indietro.
E nel primo gruppo, sono pochi i Paesi dell’eurozona, mentre sono tanti quelli esterni, come Polonia, Lettonia, Lituania e Romania.
L’Italia, di contro, è nel terzo gruppo, quello dei peggiori, in compagnia di Grecia, Portogallo e Spagna...............
Il Wall Street Journal parla di Europa a due velocità, ma osservando gli ultimi dati della Commissione europea, emerge che ci sono tre differenti blocchi.
............ Il rischio all’orizzonte è quello di un’ulteriore aumento del gap fra nazioni forti e deboli, come ricordato dalla stessa Bce nel bollettino mensile di febbraio.
Del resto, guardando a Grecia e Germania, ovvero cuore e periferia dell’eurozona, questa differenza sembra essere già arrivata a livelli insostenibili.
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Quattro scenari per Italia ed euro...............