giovedì 26 maggio 2011

Debito Estero contro Debito Interno nella Crisi dell'Euro


Ieri (come sempre...) mi stavo
documentando...documentando...documentando....
ed ho scovato un'interessante analisi (in inglese) sulle differenze tra Debito Estero e Debito Interno degli Stati.

Dell'importanza fondamentale del Debito Pubblico in mano "straniera"
ne parlai anche nella mia Presentazione
"IN QUESTO MONDO DI DEBITI: Breve Manuale di “Debitologia” applicata"

al BlogEconomy Day del 20 Novembre 2010.
Ecco le relative slides:














































Vi pubblico alcuni estratti dell'articolo sopracitato, che ha per autore l'ottimo Daniel Gros.
La mitica Carmen the Sister ha già provveduto con una delle sue ottime e tempestive traduzioni.
Per la traduzione completa andate sul Blog Voci dall'Estero
Debito Estero contro Debito Interno nella Crisi dell'Euro
24 May 2011
...Questo articolo sostiene che concentrare l'attenzione sul debito pubblico è fuorviante - il debito estero è la chiave per comprendere i disordini nelle economie europee.
...Il caso del Portogallo illustra l'importanza del debito estero.
Il premio al rischio sul debito pubblico portoghese è aumentato costantemente fino a quando il paese è stato costretto a rivolgersi all' European Financial Stability Facility (EFSF) per il finanziamento d'emergenza.
Ma i suoi numeri sul piano fiscale non sono peggiori di quelli della Francia.
I mercati sono preoccupati per il Portogallo per un altro motivo - il suo elevato debito estero - in particolare, quello del settore privato (banche e imprese).

D'altra parte, anche il fatto che il Belgio non stia attraversando una crisi nonostante la sua fragile posizione fiscale serve ad illustrare l'importanza del debito estero.
Il rapporto debito / PIL del Belgio è ben superiore a quello del Portogallo (circa il 100%) e il suo sistema politico è irrimediabilmente diviso.
E' passato più di un anno dalle ultime elezioni e il paese non ha ancora un nuovo governo. Ma nonostante questi aspetti negativi, si trova ad affrontare un premio di rischio solo di circa 100 punti base al di sopra del debito tedesco.
La ragione è che il Belgio è un creditore netto verso il resto del mondo per la bellezza del 50% del suo PIL, anche molto più della Germania............
Continua a leggere...



.....Per capire il collegamento, guardiamo in primo luogo al perché i debiti delle nazioni più avanzate al di fuori della zona euro sono in genere considerati privi di rischio.
I paesi che hanno la loro moneta ed emettono titoli di debito denominati nella propria moneta, non rischiano mai il default, in modo assoluto.
Se arriva il momento critico, si può sempre utilizzare la stampa per ripagare il debito.
Ci sarà una ripercussione sicuramente sui tassi di interesse, ma lo spread è visto più come un premio per l'inflazione, non un premio del rischio default.
In un'unione monetaria, il presupposto che il debito pubblico è privo di rischio non è valido.
Paesi come la Grecia non hanno accesso all'opzione finale di stampare denaro.
In questo senso, il debito pubblico dei paesi della zona euro è simile a quello dei mercati emergenti (Corsetti 2010).

Il punto cruciale dell'importanza del debito estero rimane anche se le nazioni della zona euro conservano pieno potere impositivo sui loro cittadini.
.....Supponiamo che l'intero debito di una nazione sia detenuto da un solo uomo e che la nazione vada incontro a una crisi del debito.
Se questo obbligazionista è un residente della nazione, il governo potrebbe imporre una tassa su di lui pari, per dire, al 50% del valore dei suoi titoli di debito.
Utilizzando questo nuovo gettito fiscale, il governo potrebbe ripagare il 50% del suo debito.
Naturalmente si tratterebbe di un esproprio oltraggioso e renderebbe più difficile indebitarsi in futuro, ma non ci sarebbe un default.
Al contrario, supponiamo che l'obbligazionista unico fosse un cittadino straniero residente all'estero.
In questo caso, il governo non potrebbe più tassare liberamente il detentore dei titoli.
I governi non hanno mano libera nella tassazione dei non cittadini, ma sono vincolati dai trattati esistenti e dalle norme internazionali.
Il punto fondamentale è che, fintanto che i membri della zona euro mantengono pienamente la potestà impositiva, possono sempre servire i loro debiti nazionali, anche senza l'accesso alla stampa.
Ad esempio, i governi potrebbero ridurre il valore del debito pubblico detenuto dai residenti attraverso qualche forma di tassazione forfettaria, come una imposta sul patrimonio.
Il governo potrebbe approvare una legge che obbliga tutti i titolari di titoli di Stato a pagare una tassa pari al 50% del valore nominale del bond.
Il valore del debito pubblico sarebbe quindi dimezzato, nello stesso modo in cui lo sarebbe se il governo ordinasse alla banca centrale di raddoppiare l'offerta di moneta, che presumibilmente porterebbe ad un raddoppio dei prezzi.
Per questo motivo, credo, è il debito estero che costituisce il problema di fondo per la solvibilità di un sovrano, anche nell'Eurozona.

...Un'altra ragione per cui il riequilibrio del debito, quando questo è interno, è molto più semplice, è che i pagamenti di interessi per il debito interno vanno ai residenti.
Pagamenti di interessi elevati sono - dal punto di vista della domanda aggregata - come spostare i soldi dalla mano sinistra alla mano destra.
Il maggior costo del servizio del debito non altera la possibilità di consumo del paese nel suo complesso.
Tassi di interesse più elevati significano "solo" tasse più elevate per alcuni e maggiori entrate per gli altri, e i due gruppi potrebbero anche in parte sovrapporsi.
Questo è molto diverso quando il debito pubblico è detenuto da stranieri.
In questo caso i tassi di interesse più elevati spostano più soldi fuori del paese.....

......Le dinamiche politiche del debito sono molto diverse nel debito domestico e nel debito estero. Nel caso del debito interno gli elettori voteranno per i governi che vogliono evitare il default.
Questo non è il caso del debito estero; il default verso gli "stranieri" potrebbe in realtà essere molto popolare.
.....Se il paese ha un sacco di debito estero (come nel caso della Grecia e Portogallo), sarà molto più difficile ottenere il consenso popolare alle misure di austerità necessarie a trasferire risorse agli stranieri.
Vi sono motivi sia economici che politici che rendono importante, forse addirittura determinante, l'ammontare del debito estero del paese per i premi al rischio sul debito pubblico.

Implicazioni per la crisi dell'Eurozona
La mia tesi che il debito estero è più importante del debito pubblico ha una serie di implicazioni sulla crisi in corso nell'Eurozona:
L'Irlanda, che quest'anno è in corsa per un avanzo di parte corrente e che ha una piccola posizione debitoria netta internazionale (circa il 20% del PIL), dovrebbe essere in grado di resistere alla crisi molto più facilmente rispetto a paesi come il Portogallo o la Grecia, che ancora hanno disavanzi delle partite correnti e posizioni debitorie nette molto grandi a livello internazionale (circa il 100% del PIL)................