martedì 1 marzo 2011

Tutti i miei appunti per l'intervista su CLASS-CNBC (newsletter)


Ecco in ordine sparso....tutti i miei appunti, pensieri, ragionamenti e materiali
che mi ero preparato per l'intervista di ieri su Class-CNBC
Poi in TV si parla per soli 5-10 minuti....
Ma come potete vedere mi ero preparato anche per 90-120 minuti...:-)
Credo che tutto questo materiale possa tornarvi utile,
anche per sbirciare "dietro alle quinte"
lo studio continuo ed il duro lavoro di un Blogger
che voglia fare Informazione Indipendente e di Qualità.....
Ecco cosa "costano" 10 minuti d'intervista
od un articolo di mezza paginetta sul mio Blog...
Essendo appunti, la forma è molto più trascurata rispetto a quella degli articoli classici.

I dato macro hanno meno senso
sia positivi che negativi
ormai possono deteriorasi in fretta
con Petrolio sopra i 100$
Un paio d'interessanti grafici sul PETROLIO (release 2.0)
PREMESSA:
se il Petrolio continua a salire in questo modo e se l'incendio in Medioriente continuerà tutti i dati macro o societari che stanno uscendo NON HANNO PIU' VALORE, anche se sono POSITIVI sono STORIA, ROBA VECCHIA e sorpassata.
Infatti, se continua così, ci mettono poco a girarsi in Negativo.

................
Petrolio: il punto di rottura?
Posso solo buttare lì una "banale" considerazione "macro-economica" perchè di questo si occupa il mio Blog.
Se il quadrante Mediorientale dovesse de-stabilizzarsi in modo drammatico e duraturo (in particolare sono da seguire le vicende dell'Arabia Saudita)
il PETROLIO andrebbe alle STELLE e la RIPRESA faticosamente pompata negli ultimi 2 anni da Governi e Banche Centrali a suon di tassi a zero, quantitative easing, sbracamento dei debiti pubblici, tamponamento d'emergenza del sistema bancario&finanziario etc etc andrebbe a farsi fottere in quattro e quattr'otto.
Con l'aggravante che a quel punto "tutte le cartucce" sarebbe già state sparate.... Immaginate VOI le FERALI CONSEGUENZE nel caso che uno scenario del genere dovesse realizzarsi.

Petrolio: è la commodities delle commodities...
Come nessun altra commodities influsice non solo economia ma abitudini di vita, trasporti, geopolitica, guerre etc
agnosticismo petrolifero: viasto che TUTTI dicono di sapere tutto sul petrolio o pensano di avere la spiegazione corretta in tasca (mentendo o sbagliando)
io invece mi dichiaro agnostico ovvero sospendo il giudizio perchè non ne ho sufficiente conoscenza
Lascio dunque agli altri esperti cercare di rispondere alle grandi domande sul petrolio

Petrolio discorso affascinante che sconfina nella mistica...
Ecco un esempio del perchè io sia un Agnostico Petroliero....
Una panoramica delle analisi sui prezzi petrolio spazia
dai 30$ al barile nello scenario migliore, con Middle East e North Africa sereni&pacifici, nuove prospezioni in USA, scoperte di nuovi giacimenti + grande sviluppo energie alternative
ai 220$ scenario peggiore ovvero patatrac del medioriente e nord africa, niente nuove prospezioni etc
.....
Ne girano di tutte sul Petrolio
addirittura ne ho sentita una che narra come il petrolio sarebbe un'energia rinnovabile ma non in milioni di anni ma in tempi brevi...
Agnosticismo...è meglio...:-)

Dunque io non ho le risposte sul Petrolio che molti cercano e pensano di aver trovato
invece mi faccio solo delle domande sul Petrolio
ragionandoci sopra a due livelli:
1- Livello Geopolitico, cercando di capire cosa succede nei Paesi produttori di petrolio e come i loro sommovimenti possano influenzare i prezzi
2- Livello dei Conti della Serva: cercare di capire e quantificare in che modo l'aumento dei prezzi del Petrolio può impattare sulle nostre Economie

Geopolitica
Vedi miei articoli precedenti
La Pentola a pressione mediorientale
Provincia EST Arabia Saudita, sciita: 1/5 riserve mondiali (circa)
Libia
arabia saudita
bahrein
iran
oman
yemen
algeria
La rete di sicurezza (safety net) dei Sauditi e del loro possibile aumento di produzione
è una rete assai fragile....soprattutto se è la stessa Arabia Saudita a saltare....

MENA, analisi di Economist su pericolosità dei paesi del Middle East e North Africa
basata su autoritarismo del Governo
Guarda un po': una delle Nazioni più "a rischio" è proprio l'Arabia Saudita.
The Economist Intelligence Unit ranked 167 countries by their political structure.
Data is compiled for 2010.
Remember this ranking precedes the outbreaks in MENA.
Of the 20 countries in MENA, Israel was the best-ranked (lowest numerical score).
It is listed as a “flawed democracy” with a world rank of number 37. Saudi Arabia (160) had the worst score among the 20 states in MENA.
In addition to Saudi Arabia, the following countries (ranking score) were determined to be “authoritarian regimes” and poorly ranked.
We will list from worst to less worse: Iran (158) Libya (158) Djibouti (154) Syria (152) U.A.E (148) Yemen (146) Tunisia (144) Oman (143) Egypt (138) Qatar (137) Algeria (125) Bahrain (122) Jordan (117) Morocco (116) Kuwait (114). (Thank you to Credit Suisse for data)
The Economist listed Iraq (111) Palestine (93) and Lebanon (86) as hybrid regimes. That is still a poor category but less bad than fully authoritarian.
This list offers no comfort. As we have written on several occasions, this turmoil is not over. Moreover, the outcomes and impacts are unknown.
One-hundred dollar oil is costly to the US economic growth story. We will see that impact appear over the next three months. Gasoline seems headed for $4 a gallon.


Conti sella Serva


Prendiamo il taccuino e facciamo due calcoli spannometrici, molto spannometrici ma che ci permettono di capire
Concentriamoci come sempre sulla prima economia del Mondo: gli USA
ogni 10$ di aumento del Petrolio bisogna sottrarre 0.20-0,25% di PIL USA
dunque considerando i circa 20 dollari di aumento recente,
il PIL USA nel 2011 dovrebbe "perdersi per strada" circa lo 0,5% rispetto alle previsioni per +3%/+4% (JP Morgan ha già tagliato, altri no)
se il Petrolio andasse a 220$ (scenario nightmare) ...
beh il PIL USA perderebbe per strada un 2.5%
E visto che la crescita 2011 è prevista al 3-4%....

Inoltre in USA ogni 10$ di aumento del Petrolio si traduce in (più o meno) +25cent di costo della benzina al gallone
e spannometricamente per 1 cent di aumento della benzina si perde in USA 1 miliardo di $ di consumi
visto che la benza è schizzata a 3,5$ al gallone aumentando di 1 dollaro in 12 mesi e di 0,5$ negli ultimi pochi mesi...ci sono già in ballo 50miliardi di $ di consumi in meno
se continua così i benefici del tax cut approvato da Governo USA (100-120 miliardi) verrebbero mangiati dal caro benzina....
ma sono calcoli spannometri
perchè il caro-benzina CAMBIA le abitudini dei consumatori, gli spostamenti, i trasporti merce, la propensione al risparmio, la fiducia consumatori, l'atteggiamento dellabanca centrale e del governo...dunque....
He posts a note from Deutsche Bank that says: “According to our analysis, a $10 increase in oil prices translates into roughly a 25 cent increase in retail gasoline prices.
Every one penny increase in gasoline is then worth about $1 billion in household energy consumption. (In decimal terms, it is actually $1.4 billion.)
Therefore, a sustained $10 increase in oil prices translates into $25 billion in additional household energy spending.
Assuming this price rise crowds out spending elsewhere in the economy, effectively acting as a tax, means
.....................
After last week's major oil price spike, it seemed Monday would be a good time for the world's investment banks to come to terms with the number, and drop their GDP estimates as a result.
But nobody is really biting.
Earlier, we told you how SocGen don't see this price spike hitting global GDP.
Their statement goes against their analysis that suggests global GDP will be hit by 0.25% for each $10 increase in a barrel in oil, according to the bank's head economist Michala Marcussen.
Citi's Robert DiClemente says that $100 oil prices will cut consumer spending by around $45 billion, and near-term growth by 0.25%. But another Citi analyst, Steven Weiting, doesn't see this problem sticking around and hitting the consumer demand rebound.
Significant increases in energy costs could lead to slower demand in 1Q 2011, but 2011 as a whole should be stronger. We currently expect personal consumption to increase at a 2.8% annualized rate in 1Q 2011.

ITALIA

capite anche voi che il discorso è diverso
vedi Libia che con 1,6 milioni di barili giorno
è "solo" il 2,2% dell'output mondiale
ma va quasi tutto in Europa
e quasi tutto in Italia che ciuccia 376mila barili al giorno...
dunque noi siamo i più colpiti, poi c'è Germania, Francia e Spagna etc
Adesso output libia è ridotto del 50% ad 800mila barili
ed il fatto che l'Arabia Saudita pompi di più usando la "rete di protezione"
beh....il petrolio saudita è DIVERSO e ci vorrebbe tempo a riadattare le raffinerie e costrebbe caro
inotre più volte l'Arabia Saudita ha promesso e poi non l'ha fatto o non è stata in grado
guerra psicologica sui prezzi
partita a poker


Dipendenza dalla Libia
Ecco il grafico dell'Economist che a colpo d'occhio ci fa capire quali sono i paesi più dipendenti dal petrolio libico, anche se per quanto ci riguarda, già lo sapevamo...


The Economist 25 Febbraio 2011

Quali nazioni dipendono di più dal petrolio libico?

La Libia produce 1,7 milioni degli 88 milioni di barili di petrolio prodotti al giorno nel mondo. I paesi OECD importano 1,2 barili al giorno e la Cina altri 150.000.
Il grafico mostra quali sono i mercati di esportazione della Libia che dipendono di più dal suo petrolio.
In cima alla lista, la sola Irlanda rappresenta una piccola frazione del petrolio esportato dalla Libia.
L'Italia è di gran lunga la maggiore importatrice: nel 2010 ha importato 376.000 barili al giorno dalla sua vecchia colonia.
Mentre il prezzo del petrolio si impenna,
in mezzo alla crescente agitazione del mondo arabo, gli importatori guardano all'Arabia Saudita per coprire i buchi.

Aneddoto: la Spagna ha già in programma di ridurre i limiti massimi di velocità delle automobili per risparmiare benzina....