mercoledì 17 giugno 2015

Scampoli di consapevolezza "from Amerika": "È matematicamente impossibile ripagare tutto il nostro debito..."



Chi non vuole fare come le tre scimmiette dell'immagine...
capirà l'essenza di questo post e le potenziali conseguenze future di questo contesto sempre più d'azzardo...;-)
Ed in giro c'è persino della ggggente che ci racconta come gli USA siano in Boom,
grazie alla loro sovranità monetaria, allo stampa-stampa (QE), al deficit spending, alle politiche neo-turbo-(pseudo)keynesiane
e grazie ad una FED che "c'ha due palle così" rispetto alla "pavida e ritardataria" BCE...
anche se "solo" la metà delle "palle-banzaiii!" rispetto alla BoJ... ;-)
Ridi e scherza ... moltissimi passaggi di questa analisi mi ricordano FallitaGlia
fatte le debite differenze....
perché gli USA non sono l'Italia,
come l'Italia non è gli USA....
e come l'Italia non è la Grecia... ;-)

Hat Tip! per la traduzione ad Andrea Muzzarelli.
USA: È matematicamente impossibile ripagare tutto il nostro debito
di Michael Snyder

Sapevate che se anche decideste di requisire, fino all’ultimo penny, il patrimonio di ogni cittadino americano non riuscireste comunque a ripagare interamente il debito nazionale?
Il debito federale è oggi superiore ai 145mila dollari per famiglia, e aumenta anno dopo anno.
Molti credono che rimborsandolo poco alla volta si potrebbe portare felicemente a termine l’ardua impresa ma, come vi spiegheremo più avanti, neppure una soluzione del genere, in realtà, funzionerebbe......................................
.


Secondo il deputato repubblicano Frank Wolf, la spesa federale “necessaria” (mandatory) legata ai servizi sociali e sanitari, unitamente agli interessi da ripagare sul debito, supererà le entrate federali complessive entro il 2025.
Questo senza considerare le spese militari e quelle per la sicurezza nazionale, le strade, i ponti, i dipendenti pubblici…
Quindi, no: per quanto possiamo prevedere oggi, non riusciremo affatto ad abbattere il nostro debito pubblico.

Ovviamente, non dovremmo essere preoccupati solo per i 18,2 trilioni di dollari di debito pubblico nazionale.
Complessivamente, gli americani sono indebitati per 58 trilioni di dollari: 35 anni fa, quel valore era di “appena” 4,3 trilioni.
Non c’è alcun modo per ripagare una cifra del genere.

Non ci resta che sperare che l’immensa bolla rigonfiata dopo la crisi del 2008 duri il più a lungo possibile.

Per molte persone è sorprendente scoprire che il nostro debito supera l’ammontare complessivo di moneta in circolazione.
Apriamo quindi una breve parentesi per chiarire meglio alcuni concetti.

Quando si parla di “denaro”, i più pensano a monete e banconote.
Voci che rientrano in uno dei più elementari sistemi per misurare la moneta, ovvero l’aggregato M1.
Ecco la definizione che ce ne dà Wikipedia:
M1 (liquidità primaria) comprende le banconote e monete in circolazione (il circolante), nonché le altre attività finanziarie che possono fungere da mezzo di pagamento, quali i depositi in conto corrente, se trasferibili a vista mediante assegno, e i traveler's cheque.

Come potete vedere nel grafico sottostante, negli ultimi anni lo stock M1 è cresciuto in modo esponenziale grazie ai rampanti quantitive easing della Federal Reserve, superando recentemente i 3 trilioni di dollari.
Anche considerando l’intero aggregato M1, quindi, siamo ben lontani dai livelli di debito sopra indicati.
Serve quindi altro denaro.


M2 è un secondo criterio di misurazione, più ampio del precedente.
Ancora da Wikipedia:
L’aggregato M2 (liquidità secondaria) comprende M1 più tutte le altre attività finanziarie che, come la moneta, hanno elevata liquidità e valore certo in qualsiasi momento futuro (essenzialmente i depositi bancari e d'altro tipo, ad esempio quelli postali, non trasferibili a vista mediante assegno).

Come mostrato dal grafico qui sotto, lo stock M2 ha raggiunto quest’anno i 15 trilioni di dollari – che ancora non bastano per ripagare il nostro debito nazionale.
A quali risorse potremmo attingere, a questo punto?


La più ampia definizione di denaro è quella legata all’aggregato M3.
Sempre da Wikipedia:
M3 comprende M2 più tutte le altre attività finanziarie che, come la moneta, possono fungere da riserva di valore; si tratta essenzialmente delle obbligazioni e dei titoli di stato con scadenza a breve termine.

La FED non fornisce più rilevazioni statistiche su questa grandezza ma, secondo John Williams di shadowstats.com, l’aggregato M3 si aggira attualmente intorno ai 17 trilioni di dollari.
Dunque, anche prendendo in considerazione tutto il denaro disponibile negli USA nella più ampia accezione del termine, non riusciremmo neppure a coprire i 18 trilioni di debito federale.

Non è affatto una buona notizia.
Riprendiamo allora la seconda ipotesi formulata.
Potremmo, in alternativa, cominciare a spendere meno di quanto incassiamo per poi rimborsare il debito in modo graduale?
Questa soluzione poteva forse essere praticabile in passato, ma oggi siamo decisamente con le spalle al muro.
Nei prossimi anni, il progressivo invecchiamento della popolazione metterà a dura prova le nostre finanze nazionali.
Ci dicono che la situazione “è sotto controllo”, ma si tratta di un imbroglio fondato su trucchi contabili.
Durante l’anno fiscale 2014, il debito nazionale statunitense è cresciuto di oltre un trilione di dollari. Più che “sotto controllo”, il problema appare esplosivo.


Molti pensano che potremmo migliorare la situazione aumentando le tasse.
Ma anche ammesso che ci sia ancora qualcosa da spremere ai contribuenti, il beneficio per le finanze pubbliche sarebbe tutto sommato trascurabile.
Dalla fine della seconda guerra mondiale, il prelievo fiscale federale ha sempre oscillato fra il 15 e il 20% del Pil, e ciò a prescindere dal livello complessivo di tassazione.
Credo che sarebbe possibile aumentare quel prelievo di qualche punto percentuale sopra il 20, ma una decisione del genere – oltre a essere verosimilmente molto impopolare – potrebbe danneggiare la nostra economia.

Il problema reale, naturalmente, è la nostra spesa federale fuori controllo.
Negli ultimi vent’anni essa è cresciuta del 63% più rapidamente dell’inflazione, mentre la spesa “necessaria” in servizi come quelli sociali e sanitari è raddoppiata.
Una situazione del genere, semplicemente, non è sostenibile.

Poi c’è il problema degli interessi sul debito nazionale.
Al momento, il resto del mondo ci sta prestando montagne di soldi a tassi incredibilmente bassi.
Ma se il livello degli interessi pagati sul debito pubblico ritornasse sui valori medi di lungo termine, spenderemmo più di un trilione all’anno.

Il miglior periodo per cominciare ad abbattere il nostro debito sarebbe pertanto quello attualmente in corso: gli interessi, ormai, non possono che salire, mentre la nostra popolazione non può che continuare a invecchiare diventando sempre più dipendente dai programmi di assistenza pubblica.

Nel frattempo, la spirale del debito complessivo è ormai fuori controllo.
Secondo la CNBC, gli americani si portano sulle spalle qualcosa come 58,7 trilioni di dollari:

All’inizio degli anni Ottanta la situazione era, in proporzione, nettamente migliore. Il debito totale, di circa 4,3 trilioni, era appena una volta e mezzo il prodotto interno lordo. Poi successe una cosa curiosa. Nel corso del decennio il livello di indebitamento decollò, crescendo poi in modo parabolico negli anni Novanta e nei primi anni Duemila. Dopo la crisi si registrò una lieve contrazione nel 2009, poi la corsa riprese fino ai nostri giorni. A trentacinque anni di distanza, la Federal Reserve stima che il debito totale sia aumentato di circa tredici volte – pari a 3,3 volte il Pil (mentre il debito federale rappresenta il 102% del Pil).

Lo abbiamo già scritto: non c’è abbastanza denaro in tutto il nostro sistema per ripagare anche solo la maggior parte di quell’immensa montagna di debito.
Cosa succede in questi casi?
Esistono strade alternative al collasso dell’intero sistema?
Ehhh noooo caro Michael Snyder...eccome se esistono vie alternative!
Soprattutto per gli USA...
Mezzo Mondo ne sta già pagando il prezzo
in modo più evidente dopo il crack Lehman Brothers
e ne pagheremo sempre più il prezzo
anche se solo pochi 'mericani ne sono OGGI consapevoli
'A crash is coming, and it may be terrific'
Ma non sarà solo
per via finanziaria ed attraverso le armi finanziarie di distruzione di massa....
Dalla mia Bacheca Facebook
Uhhh già...Obama è proprio un genio... ;-) "Non a caso" Premio Nobel per la Pace...Emoticon wink
Ma il peggio è una UE pavida ed autolesionista che si fa trascinare in una pericolosa/dannosa linea dura anti-Putin dall'asse USA-UK,
mentre invece sarebbe suo migliore interesse (in primis per Germania ed Italia) posizionarsi "a metà" tra Obama & Putin, seguendo una linea propria...
....Nyt: «Usa pronti a dispiegare mezzi pesanti in Europa dell'Est»
Il Pentagono sarebbe pronto a dispiegare mezzi pesanti in diversi Paesi alleati dell'Est europeo e del Baltico per scoraggiare e impedire una possibile aggressione della Russia......

. . .
AREA COMMENTI CHIUSA!
E' INUTILE PER CHI VUOLE VERAMENTE AGIRE E FARE LA DIFFERENZA!
UTILE AL 90% SOLO PER I FANTASMI DEL WEB E PER CHI VUOLE CAVALCARLI PER SCOPI DI BREVE = ACCESSI (fittizi), PUBBLICITÀ e VENDITA PENTOLE....
IN 5 ANNI CI HO PERSO CENTINAIA DI ORE IN CAMBIO DI 0,X...E PURE I COMMENTATORI HANNO SOLO SPRECATO IL LORO TEMPO.
IO NON NE HO PIÙ ...E NEMMENO VOI (ANCHE SE MOLTI DI VOI NON LO SANNO...)
PER TUTTO IL RESTO C'È LA MIA E-MAIL = lagrandecrisi2009@gmail.com = per CHI vuole metterci la faccia ed agire davvero...
GLI ALTRI QUASI SEMPRE SONO SOLO MORTI CHE CAMMINANO...
O SE VA BENE DEI "VOYEURS DELLA RETE" che forse forse ... magari domani... ;-) ...(quasi SICURAMENTE TROPPO TARDI...)


PER UN BLOG E' MOLTO IMPORTANTE CHE FACCIATE ALMENO LO SFORZO MINIMO DI CLICCARE SUI TASTI SOCIAL "MI PIACE", "TWEET" ETC CHE TROVATE QUI SOTTO...GRAZIE.
(sul sostegno attivo - donazioni/pubblicità - già conoscete alla nausea il mio punto di vista...)

Sostieni l'informazione indipendente e di qualità