giovedì 17 dicembre 2015

Ma c'è ancora qualcuno che crede ai dati dell'ABI?... Veramente??!

Noi informatori indipendenti in campo economico/finanziario
sul fallimento-ribattezzato-salvataggio
delle 4 banchette di provincia
(Banca Marche, Etruria Lazio etc etc)
ne abbiamo fatto una battaglia di verità
e di informazione a "schiena dritta".

1. (come spesso accade a CHI non è in conflitto di interessi...) anticipammo tutto due-tre anni fa ...
e CHI ci avesse ascoltato...
non avrebbe perso NULLA...
non perdere mio post: Negli USA viene congelato/liquidato un Fondo in bond ad alto rendimento (aveva scommesso come i ns. pensionati sui bond subordinati delle 4 banchette di provincia fallite?...)
2. Ormai ci vuole un minimo di consapevolezza in campo economico/finanziario & di difesa dei propri risparmi...
Abbiamo ripetuto più volte che fidarsi ciecamente delle banche e del "bancario sotto casa"
(che prima di tutto deve vendervi la merda spacciandola per risotto...altrimenti lo licenziano..)
ormai è atteggiamento masochista e suicida...
Pertanto, partendo da questi sacrosanti e pragmatici presupposti,
come caxxo si fa a dare credito all'ABI (l'associazione di parte che rappresenta le banche) ed ai suoi dati???
Come si fa a dare addosso alle Banche nei giorni pari
e poi nei giorni dispari citare l'ABI come fonte affidabile?????????!!!!
Bohhhh????!!!................................
.


Banche, Abi: sofferenze ottobre a 199 mld, primo calo dal 2012
Roma, 15 dic. (askanews) - Le sofferenze bancarie diminuiscono per la prima volta dopo oltre tre anni e mezzo di aumenti consecutivi, pur restando vicine ai massimi storici.
A ottobre, afferma l'Abi nel rapporto mensile, le sofferenze lorde sono in calo a quota 198,975 miliardi, dopo aver toccato a settembre il livello record di 200,410 miliardi......
La flessione di ottobre, spiega l'associazione bancaria, è legata ad alcune operazioni di cessione concluse all'inizio dell'autunno.....
Uaoooo!
Ben -1,4mld in meno di "sofferenze" ufficiali...
e con la PEZZA di aiuti eccezionali da parte della BCE...a suon di LTRO-QE-Bazooka....
altrimenti chissà.... ;-)
MA chiunque faccia informazione veramente indipendente
sa benissimo che le sofferenze bancarie reali
sono almeno di 400mld ,,,
= Crediti spesso ormai inesigibili che poi ti creano voragini ... e paffff!
Se sei incapace di intendere&di volere...di botto poi perdi tutto
come su Banca Marche Etruria Lazio etc etc

(con sarcasmo) Ma che le sofferenze bancarie stiano un po' diminuendo
perché stanno fallendo le varie banchette più immerse nella palude del Declino e della mala gestione?... ;-)
by Fabio Lugano
Attenzione attenzione! Altra banca a rischio.
Banca Apulia, incorporata da Veneto Banca è sotto inchiesta per una serie di irregolarità di bilancio ed ostacolo alla attività di vigilanza di Banca d’Italia che coinvolgono la incorporante e , soprattutto, il suo CdA.
Le accuse, nello specifico
  • falsa diffusione di dati sul capitale di sorveglianza (elemento essenziale per il calcolo di affidabilità) che ridurrebbe il tier 1 (indice di solvibilità) da 8% a 6,43%;
  • un valore delle azioni dichiarato di 1,43 euro incoerente con i valori di bilancio. Le azioni non sono quotate.
  • molti azionisti, secondo il Movimento Consumatori Puglia, sono stati convinti a sottoscrivere azioni vincolate per 24 mesi in cambio di prestiti molto vantaggiosi.
Tutto questo mette in dubbio la solidità, già traballante, anche della controllante.
Le azioni non sono quotate e quindi difficilmente smobilitabili.
Si parla di 80 mila risparmiatori coinvolti.


Banche a rischio collasso: adesso è allerta Bcc

Sono piccole, indebitate, non remunerative.
Scatta l'allarme credito cooperativo: «Un istituto su 10 registra pericolosi livelli di sofferenze».
Ecco quelli in crisi..........

La realtà è tutta qui
come vi spiegavo ieri.....
(Booom!) La maggioranza degli italiani possiede immobili che "a mercato" valgono meno della metà (immaginate dunque la reale patrimonializzazione delle "banchette" italiane...) 
.......Ed è successo così anche sulle 4 banchette di provincia fallite........
sulle quali si dice di tutto e di più
ma non si dice la cosa essenziale:
le 4 banchette di provincia sono fallite(o se preferite sono state "salvate"...)

soprattutto perché le sofferenze bancarie sono alle stelle§
(circa il doppio dei 200mld ufficiali) 

Dall'Economist: ...
The burden of non-performing loans (NPLs) in Italy is now immense: they amount to €350 billion ($370 billion), the equivalent of 21% of GDP.....

vedi mio post 400 miliardi di sofferenze (reali) bancarie vs. 1,5 milioni per rilanciare la filiera italiana della canapa (che nel 1940 era al TOP...)
Questo perché
i tessuti socio-economici di riferimento di quelle banche radicate nella provincia italiana
si stanno man mano desertificando
ed interi patrimoni immobiliari
(l'asset più diffuso trai risparmiatori italiani, in modo iper-sbilanciato e quasi maniacale)
ormai esistono solo sulla carta...
mentre a mercato in realtà valgono anche metà se non un 1/3 del valore teorico sul quale ancora contano i proprietari fuori dal Mondo...
ed in casi estremi (ma ahimè diffusi) NON hanno più alcun valore a nessun prezzo di vendita..........
E se non vi basta....
e volete comunque credere all'ABI nei giorni pari
ma dare addosso alle Banche nei giorni dispari...
ecco qui... ;-)
Che affidabilità vero?
Meglio di Bankitalia e Consob.... ;-)
Come minimo.... ;-) ;-)
Lettera aperta al presidente ABI
Egregio dottor Patuelli,
leggendo il Monthly Outlook della Associazione bancaria italiana, che Lei presiede, anche questo mese mi sono imbattuto in un numero assolutamente eclatante, quello relativo alle nuove erogazioni di mutui, con quel +94% nei primi dieci mesi dell’anno rispetto al corrispondente periodo del 2014.
Ma questo non è l’unico dato eclatante della pubblicazione, peraltro.
C’è anche il dato dei nuovi finanziamenti alle imprese, con un assai robusto +14%. Sono numeri da vero boom, dottor Patuelli.
Poi vado a leggere le consistenze degli stock di credito, cosa che peraltro già faccio usando la base dati statistica di Banca d’Italia, ed i conti non mi tornano.
«A novembre 2015 il totale dei finanziamenti in essere a famiglie e imprese ha presentato unavariazione negativa prossima allo zero (-0,03%) nei confronti di novembre 2014, -0,3% il mese precedente e migliore rispetto al -4,5% di novembre 2013, quando aveva raggiunto il picco negativo. Questo di novembre 2015 per i prestiti bancari a famiglie e imprese è il miglior risultato da aprile 2012»
Lei può aiutarmi a capire, dottor Patuelli?
C’è ad esempio, nel report ABI, subito dopo i dati della grande crescita dei finanziamenti ad imprese e famiglie, questo passaggio, che stride con i numeri precedenti:
In effetti, se prendiamo la tabella 3 di pagina 22 del report, scopriamo che a novembre 2014 il totale dei prestiti bancari a famiglie ed imprese era pari a 1.550,74 miliardi, mentre a novembre 2015 tale consistenza era diminuita a 1.550,426 miliardi.
Quindi, se ho capito correttamente, in un anno lo stock di credito erogato a imprese e famiglie è rimasto del tutto invariato, dottor Patuelli.

Va “meglio” nel senso che i dati del passato indicavano contrazione, ma siamo ancora nel regno della derivata seconda.
Credo che il problema derivi dal fatto che la Sua associazione, dottor Patuelli, non indica di quanto è aumentato il credito in soldoni e non solo in percentuale dello stock, né indica quanto credito si è nel frattempo estinto, nelle medesime tipologie e nello stesso arco temporale, sia per rimborso che per stralcio.
La richiesta, quindi, gentile dottor Patuelli, è semplice: perché non dare questi numeri, anziché limitarsi alle variazioni percentuali?
Non credo si tratti di segreto di stato e comunque non è il massimo, sul piano della comunicazione, strombazzare simili variazioni da boom e poi trovarsi con la bottom line che resta desolatamente invariata.
......A Lei ed ai suoi associati una simile comunicazione costa relativamente poco, dottor Patuelli, e magari vi mette in condizione di poter insistere a chiedere una contropartita come la bad bank pubblica per liberarvi di quantità industriali di sofferenze mal rettificate a bilancio, magari invocando il “fallimento del mercato” ed un aiutino dal contribuente italiano, anche se questo è meglio non precisarlo.
Per questo credo che la Sua associazione farebbe cosa assai gradita a noi ruminatori di numeri (e fan della realtà), pubblicando quei numeri assoluti, e non solo la variazione percentuale.
Vale sempre la grande lezione einaudiana del “conoscere per deliberare”, e sono certo che le Sue radici culturali liberali, dottor Patuelli, non potranno che portarla a concordare.
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