mercoledì 22 gennaio 2020

Come ogni anno arriva Davos ed arriva anche la Bufala dell'Oxfam sulla disuguaglianza...

E' da tempo che ogni anno smonto la mezza-bufala forzosa dell'Oxfam sulla terribile disuguaglianza globale che continuerebbe a crescere crescere crescere...
e dunque avresti 2 Paperoni più ricchi di tutto il continente africano. Olè! ;-)
Naturalmente la mezza-bufala viene spacciata in concomitanza con il meeting di Davos che riunisce riccastri, banchieri&finanzieri cattivissimi, potenti del Mondo ed imprenditori globalist vari&assortiti...
Naturalmente titolazzi del genere
Terra delle diseguaglianze: Paperoni sono più ricchi di 4,6 mld di persone...
fanno presa alla grande in una VenezuItalia a maggioranza catto-comunista illiberale pauperista collettivista assistenzialista no-global anti-capitalista e piripì piripà...
E sono una benzina eccezionale per alimentare il fuoco dell'INVIDIA SOCIALE.
Peccato però che siano titoli del tutto forzati (il 99% legge solo il titolo)
e che poi anche l'analisi dell'Oxfam sia del tutto parziale e forzata.

Lo spiegavo qui
- E come tutti gli anni...si ripete il rito della "mezza bufala" del rapporto Oxfam sulle diseguaglianze
e qui
- La (mezza) bufala dell'1% di "Paperoni" ricco come il restante 99% del Mondo

Ed a corollario anti-pregiudizi ideologici....
Ma oggi passo la parola anche ad altri,
che finalmente 'sta mezza bufala Oxfam adatta a collettivisti della Domenica sta venendo messa in discussione sempre di più, com'è giusto che sia.
Persino l'Onorevole Marattin si è messo a smontare le FORZATURE dell'Oxfam.
Infatti essendo uscito dal Piddì ovvero dal partito dei post comunisti per passare ad Italia Viva di Renzi, non dico che stia diventando liberale (Oddio! Oddio!) ma almeno social-democratico.
Passo la parola a lui
e buona dose di razionalismo anti-pregiudizi ideologici a tutti.
----------------------------------

Luigi Marattin
L’IRRESISTIBILE FASCINO DELLO SLOGAN (FALSO).

Oggi l’articolo da leggere è di Luciano Capone e Carlo Stagnaro su Il Foglio.

Da un po’ di tempo a questa parte non sei nessuno se non ripeti che “i ricchi si stanno facendo sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri!”.
Se lo dici, poi non hai bisogno di fare nulla al riguardo: basta che lo dici però.
Fornisce immediatamente un senso di rilassatezza e di sollievo.

Ci sono poi particolari giorni in cui l’attenzione mediatica è particolarmente alta, e la necessità di ripetere quella frase non solo è un obbligo assoluto, ma deve pure essere accompagnata dagli inevitabili strali contro il “capitalismo”, la “globalizzazione”, il “liberismo selvaggio” ecc.
Sempre senza fare niente eh, o avanzare proposte concrete.
Ma lo devi dire.

Ieri era uno di questi giorni..................................
.
In occasione dell’annuale appuntamento del World Economic Forum a Davos (l’incontro della finanza cattiva e globalizzatrice), Oxfam - una confederazione internazionale di associazioni no profit - pubblica un dato (2.153 persone possiedono più ricchezze di 4,6 miliardi di persone) per affermare che la disuguaglianza sta aumentando a ritmi vertiginosi.
E ovviamente tutti i maggiori quotidiani e media italiani rilanciano con enfasi la notizia.

Stamattina un bravo giornalista (Capone) e un bravo economista (Stagnaro) sfidano l’impossibile e si prendono la briga di verificare e approfondire questo dati.
E saltano fuori un bel po’ di sorprese.

La prima è che prendendo per buoni quei dati - che buoni non sono, come vedremo dopo - rispetto ai due anni precedenti la disuguaglianza è notevolmente diminuita, non aumentata (rintracciando i rapporti passati si vede che - secondo Oxfam stessa - nel 2018 per pareggiare la ricchezza di metà della popolazione mondiale servivano 42 miliardari, nel 2019 26, quest’anno ben 2.153).

La seconda è che vi sono clamorosi errori nella misurazione della ricchezza, nella metodologia usata da Oxfam (per i dettagli vi rimando all’articolo: in sintesi, si usa la valuta sbagliata - dollari correnti anziché corretti per il potere d’acquisto, e una misura di ricchezza che non tiene conto delle strutturali differenze a livello mondiale).

Ma Capone e Stagnaro non si accontentano e cercano comunque di rispondere alla importante domanda: ma la disuguaglianza in questi anni è aumentata o no?
Per essere coerenti, utilizzano la stessa fonte (il rapporto Credit Suisse) che Oxfam ha usato per le sue elaborazioni.
Ma guardano alla misura corretta (l’indice di Gini) che da decenni in letteratura economica si usa per misurare la disuguaglianza.
Ed i risultati sono interessanti: dal 2000 ad oggi la quota di ricchezza in mano sia al top 10%, che al top 5% che (sebbene in misura minore) al top 1% della popolazione mondiale è in continuo a drastico calo.
E al contempo la quota di ricchezza in mano al 90% “più povero” è quasi raddoppiata: dal 10% del 2000 al 18,3% del 2019.


La concentrazione della ricchezza - e qui veramente ad alcuni prenderà un colpo - è in calo persino in Italia: la quota di ricchezza in mano al 10% più ricco della popolazione è in calo (dal 56% del 2016 al 53,6% del 2019).
E i dati dimostrano che l’Italia è un paese molto meno diseguale sia della Germania, sia del Regno Unito che addirittura dei paesi scandinavi.

——————

Molti dei commenti qui sotto saranno arrabbiati (N.d.R. Marattin sta scrivendo su Facebook), perché Capone e Stagnaro (e il sottoscritto, rilanciando i loro contenuti) hanno messo in discussione un dogma intoccabile che da anni regna incontrastato.
Vedrete, ci sarà pure qualcuno che ci accusa di voler favorire i ricchi e di non curarci dei poveri.

È il risultato di un dibattito pubblico (politico, televisivo, giornalistico) che ormai prescinde completamente dai dati e dall’osservazione attenta di ciò che è (e non di ciò che vorremmo che fosse).
Anche perché studiare, misurare, verificare è un lavoro faticoso.
E ormai di fatica non la vuole fare più nessuno, neanche chi è pagato (spesso profumatamente) per farlo.

Il problema sta nel fatto che se non capiamo esattamente ciò che è, non riusciremo mai a capire ciò che davvero non va, e quindi non riusciremo mai a disegnare le politiche giuste per risolvere il problema.
E questo a sua volta, in un circolo vizioso estremamente pericoloso, non farà altro che alimentare l’insoddisfazione e la caciara.

----------------------------------

Qui l'analisi di Capone&Stagnaro
La diseguaglianza non è come dice Oxfam
L'uso distorto dei dati crea nuovi allarmi farlocchi. Come smontarli

(Gennaio 2020)
E come sempre ottimo Mattia Gianola
Matteo Gianola ha condiviso un link.
Con il World Economic Forum di Davos ecco tornare alla carica, come ogni anno, il report sulla disuguaglianza di Oxfam... pardon di Hoaxfam!
Citando dall'articolo linkato qui di seguito
"E’ curioso che a Oxfam sia sfuggito il primo grafico di uno studio della Banca mondiale, pure citato: le persone che vivono in condizioni di povertà estrema nel mondo sono letteralmente crollate da 1,9 miliardi nel 1990 (il 35,9 per cento) a 736 milioni nel 2015 (il 10 per cento)."
....Come al solito la ONG manipola i dati, scegliendo gli indicatori che preferisce a riprova delle sue tesi... anche e soprattutto quando siano campate per aria.
Il ritornello (fake) di Oxfam
La povertà non è in crescita e la sua riduzione costante è un fenomeno dovuto proprio alla globalizzazione
(Gennaio 2019)
.