giovedì 14 aprile 2016

Il Fondo Atlante ha innescato un vero e proprio rally globale... ;-)

Il Fondo salva-banche-italiane "Atlante"
da 5-6mld di euro vs. 350mld di sofferenze "reali"
ha talmente convinto i mercati
che non solo ha fatto schizzare al rialzo il ns. FTSE MIB del +4,1%...
ma anche l'Ibex del +3,2%,
il DAX del +2,66% (di nuovo sopra ai 10mila punti),
il Dow Jones si è sparato due sedute di fila da +1% ed a botte da +200pt per volta è di nuovo ad un passo dai massimi di sempre,
il Nikkei giapponese poi è letteralmente impazzito per Atlante...sparandosi +2,8% e +3,2%
la Cina +1,7% ed oggi +0,4%
tutto il sud-america in netto recupero, soprattutto Buenos Aires (+4,8%) e San Paolo
ed infine anche Mosca pimpantissima insieme alle borse dell'Est Europa.
Insomma un vero e proprio RALLY mondiale
innescato dal Fondo Atlante che ha scaldato i mercati.....
Nota: il ns. FTSE MIB è tornato sopra ai 18mila punti ma sino a non molto tempo fa stava a 24mila...tanto per capire meglio la differenza tra soluzione strutturale e tampone di breve....

Beh...
forse non è andata esattamente esattamente come ho appena descritto... ;-)
In realtà...forse................................
.



è avvenuto l'esatto contrario...
ovvero
una Wall Street che da due mesi di fila non fa altro che salire a razzo


si è trascinata dietro la maggior parte delle Borse Mondiali
o comunque ne ha impedito/lenito le discese.

Con una Borsa americana così bullish
ogni criticità finisce sotto al tappeto...
ed anche un Fondo Atlante di 'sta minkia... ;-)
moltiplica in leva il suo effetto bullish sul FTSE MIB
anche se non è che sia 'o miracolo...
Con i suoi 5-6 miliarducoli
già quasi tutti prenotati dai prossimi ADC di Pop. Vicenza, Veneto Banca ed MPS
In tutto il fondo dovrebbe investire dai 4 ai 6 miliardi di euro: il 70% è destinato a coprire gli aumenti di capitale già in agenda, in primis quello della Popolare di Vicenza da 1,75 miliardi, su cui il nervosismo di Unicredit è diventato sempre più evidente, e poi quelli da 1 miliardo di Veneto Banca e Banco popolare.
Il restante 30%, cioè più o meno 2 miliardi (su cui potrà essere esercitato un effetto leva), è destinato a coprire le sofferenze bancarie più a rischio
ha messo all'ultimo secondo un tampone di breve
senz'altro "positivo" per guadagnare un po' di tempo
e rimandare il primo giro di bail-in che oggi starebbe già avvenendo... con probabile effetto domino.
Tutto qui (per ora):
niente di più e niente di meno.
vedi il mio post:
Se Wall Street non fosse esplosa al rialzo per 60gg di fila...il FTSE MIB si sarebbe schiantato...
Il fatto poi che la Yellen sia diventata molto molto COLOMBA
(Come volevasi dimostrare...) la Yellen "mette la marcia indietro" e torna persino a parlare di QE(4)
sta ri-bilanciando le varie "linee di faglia" della Bolla Globale
petrolio, commodities, mercati emergenti, Cina etc
e sull'effetto trascinamento anche Europa e Giappone (in teoria quelli più danneggiati) stanno a galla
#laBollanonMolla
SEMPRE LEI
LA BIG BUBBLE GLOBALE QE+ZIRP+NIRP
indotta di concerto dalle principali Banche Centrali
E' LEI il vero Atlante...altro che balle....

14 Luglio 2015
Renzi all'ONU, "Scusate il ritardo ma ho passato la notte a salvare l'euro"

Lo ha spiegato molto bene UBS = in termini "institutionals" ecco la descrizione di un tampone di emergenza e di breve...poi si vedrà...
Come sempre in FallitaGlia si tira a campare con soluzioni accrocchiate dell'ultimo minuto e poi si vive alla giornata...fino alla prossima emergenza.
Non potrebbe essere altrimenti in un Paese che si basa ancora in maggioranza su uno Stato Fallito, Inefficiente, Feudale&Corporativo...
Mai una strategia costruttiva&virtuosa di medio-lungo periodo.
Sempre ad inseguire e mai ad anticipare... con tutti a ciucciare finché possono...

Interessante anche notare come l'accrocchio Atlante derivi dal fatto che Unicredit ed Intesa SanPaolo stessero per fare "il dito medio" visto che non volevano caricarsi tutti i cazzi&mazzi delle banchette sull'orlo del bail-in ...che avrebbero indebolito di brutto anche loro...
ed ecco dunque saltare fuori una soluzione più condivisa che mettesse dentro un bel mix di forze corporative&feudali del Paese
nel tentativo di NON perdere troppo il controllo della "torta" (vedi le "famigerate" Fondazioni che rientrano dalla finestra)
con il bail-in "a rischio" di fare "pericolosamente" pulizia e di aprire ADDIRITTURA lo spazio allo shopping di Fondi Esteri = cattivissimi per definizione mentre qui da NOI abbiamo dei veri e propri BENEFATTORI ... come il caso Monte dei Pacchi DOCET...o Banca Marche, Etruria Lazio, Pop. Vicenza, Veneto Banca, Antonveneta etc etc etc etc
Insomma... personcine per bene che insieme al "controllore" Bankitalia (in verità un po' strabico...) hanno a cuore il bene del Paese, del loro territorio, dei loro azionisti/bondholders&correntisti ;-) ah ah ah!...
Ubs, Atlante è un salvagente solo per i problemi più urgenti
Per Ubs il fondo Atlante, salvagente per gli aumenti di capitale e l'acquisto di sofferenze bancarie che avrà una dotazione fino a 6 miliardi di euro e una durata di 5 anni con un possibile rinnovo per altri tre, non è una soluzione completa, ma uno strumento efficace per i problemi più urgenti.
Le incognite principali riguardano la potenziale leva del fondo e i prezzi di cessione dei non performing loan.
Insomma per gli analisti di Ubs Atlante non è una soluzione di settore, ma un giusto strumento per un problema mirato. "Atlante non ha mai rappresentato, a nostro avviso, una soluzione per i problemi di qualità del credito delle banche italiane, che sono di natura strutturale e, quindi, ci vorrà del tempo per risanarli", si legge nella nota di Ubs.
Tuttavia "ha il potenziale per affrontare i problemi più urgenti del settore, comprese le ricapitalizzazioni e l'alto livello delle sofferenze delle banche più in difficoltà, quindi dovrebbe attenuare il rapido aumento delle preoccupazioni sistemiche visto nelle ultime settimane".

Inoltre, la creazione di Atlante dimostra, sempre secondo gli analisti di Ubs, che non c'è alcun desiderio da parte di Intesa Sanpaolo e Unicredit di sopportare la stragrande maggioranza dei costi delle operazioni sistemiche. .......
...per Unicredit, questo implica nessun vento contrario sul capitale nell'immediato e dovrebbe fugare i timori circa le esigenze di solvibilità della banca.
La domanda principale che si fanno gli analisti di Ubs è se il fondo Atlante basterà....."Forse le nostre aspettative erano più modeste, ma riteniamo che un moderato grado di leva finanziaria sia in grado di dare al fondo abbastanza potenza di fuoco per garantire la solvibilità delle banche più deboli e per mettere in sicurezza le banche con livelli elevati e anormali di non performing loan, contribuendo alla riduzione del rischio sistemico più immediato".....


Tra l'altro ....
tutte le volte che guardo alla mitica CDP che in qualche modo con il suo 10% circa di partecipazione (500milioni) fa da garanzia "statale" al Fondo Atlante il più possibile "privato-vestito" (per cercare di farsi approvare dalla UE)...
mi viene da sorridere pensando a tutti quegli Italopitechi che si fidano ciecamente del risparmio postale come se fosse una cassaforte...
Uhhh giàààà...
una cassaforte semi-statale (60% in capo al Ministero Economia&Finanze) in uno Stato Fallito ma tenuto in vita dal 2011 dai Bazooka di Draghi...
I-N-A-T-T-A-C-A-B-I-L-E....
In ogni caso non è che la CDP ultimamente sfavilli nei suoi bilanci...e non potrebbe essere altrimenti...
Cassa Depositi e Prestiti, 2015 in rosso per 900 milioni: “Colpa dei risultati di Eni”
Anche gli altri numeri della società sono in calo rispetto al 2014.
E intanto Cdp, controllata da Tesoro e Fondazioni bancarie, è in procinto di entrare nella compagine del fondo Atlante, il fondo che sosterrà gli aumenti di capitale richiesti dalla Bce agli istituti italiani
In attesa di partecipare all’impresa di Atlante a sostegno delle banche italiane, Cassa Depositi e Prestiti chiude il 2015 in rosso per 900 milioni. 
Il dato è ancora più significativo se confrontato con il risultato del 2014, quando il gruppo era riuscito a realizzare profitti per 2,7 miliardi.
La società che gestisce 252 miliardi di risparmi postali degli italiani precisa in una nota che la perdita è “riconducibile al risultato d’esercizio di Eni”. Tuttavia gli altri numeri del gruppo non consolano: nel 2015 scendono il patrimonio netto (-4% a 33,6 miliardi) e l’attivo (-1%% a 398 miliardi) con un margine di interesse in calo del 40% a causa dei tassi bassi.
Cala anche la liquidità (-6% rispetto ad un anno prima).
Segno, insomma, che la Cassa piange.....
La situazione in casa Cdp è insomma assai delicata. 

Tanto più che il gruppo, controllato da Tesoro (80%) e Fondazioni bancarie(18,4%) è in procinto di entrare nel club degli investitori del fondo Atlante, creato per mettere in sicurezza il sistema creditizio italiano e sostenere gli aumenti di capitale chiesti dalla Bce. 
Del resto il governo Renzi ha bisogno di ogni mezzo per contrastare una crisi finanziaria senza precedenti. 
E la Cdp è il suo strumento principe sulla falsariga di quanto accade nel resto d’Europa. ....
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