e mentre Wall Street crolla e nessuno a parlare di Bolla, Schema Ponzi etc etc... ;-)
- Dow Plunges Nearly 1,600 Points In Biggest Intraday Point Drop In History
- Stock market loses nearly $1 trillion on the week
beh...nel frattempo... facciamo un po' di chiarezza su un tormentone del Mondo Crypto che è diventato il centro dei buzz buzz buzz più ansiogeni...
Sono mesi e mesi che girano rumors indiscrezioni teorie complottiste catastrofismi etc etc
sul dollaro Theter (il dollaro trasformato in cryptovaluta) e sulla sua "torbida" connessione con uno dei principali Exchange al Mondo = Bitfinex.
Si va dalla stampa di dollari dal nulla (come fanno le banche centrali regolarmente e per importi stratosferici) alla manipolazione del prezzo del bitcoin, alle connessioni con l'assassinio di JFK ed all'intervento dei rettiliani...
Finalmente Alberto De Luigi fa un'analisi completa, chiara, equilibrata, pragmatica e documentata della situazione, un'analisi da non perdere per essere consapevoli in modo razionale dei rischi/benefici e per non farsi trascinare nel vortice dei complottismi spesso da bar sport od addirittura pilotati ad arte...perchè se il tether&bitfinex sparissero molti sarebbero assai contenti...
Inoltre come al solito bisogna cambiare prospettiva e fare un salto di mentalità...
andando oltre al lavaggio del cervello che vi fanno fin da piccoli,
dove le banche centralizzate regolamentate vigilate dalle authorities sarebbero sicure....anche se fanno riserve frazionarie pazzesche ed i tuoi soldi in realtà non ce li hanno...tanto che se anche solo il 5% va a ritirare di botto i soldi dal c/c....la banca fallisce...
Per APRIRE GLI OCCHI non perdere un classico di Usemlab: Letture Estive: Riserva Frazionaria per DUMMIES (reloaded)Invece "i cattivi exchange" non regolamentatiiiii sono imbottiti di liquidità....di soldi veri,
non fanno riserva frazionaria (o forse ne fanno un pochino), non hanno NPL crediti marci etc etc
Guardate il mio video fondamentale dal minuto 9.30 in poi...
che almeno tenta di aprirvi un po' gli occhi.
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Buona lettura del post tratto dall'ottimo BLOG di Alberto De Luigi
che è pieno di analisi interessanti e che vi consiglio di seguire.
La verità su Tether e Bitfinex: davvero una truffa colossale?
Bitfinex è l’exchange con maggiori volumi al mondo, ma non solo, possiede anche l’indirizzo Bitcoin più ricco del pianeta, che custodisce circa 150 mila Bitcoin (monitorabile qui).
Dal sito di Bitfinex, si dice che per 
muovere i Bitcoin da questo indirizzo servano almeno 4 firme su 7 
(chiavi private), appartenenti a 7 persone che in genere si trovano 
fisicamente in luoghi molto diversi del globo. Come l’exchange metta al 
sicuro i propri fondi è una questione affascinante: se consideriamo un 
valore di 10.000$per bitcoin (una media nella volatilità dell’ultimo 
periodo) quel wallet
 custodisce bitcoin per un controvalore di 1.500.000.000$ (1 miliardo e 
500 milioni di dollari). E si tratta solo del wallet bitcoin! 
L’exchange ha anche una riserva per ogni crypto listata, oltre che una riserva in dollari e, ovviamente, in Tether dollars (USDT).
L’exchange ha anche una riserva per ogni crypto listata, oltre che una riserva in dollari e, ovviamente, in Tether dollars (USDT).
Ma cosa sono i Tether dollars, al centro di tanti rumors maligni e voci catastrofiste?
Theter è una cryptovaluta emessa da 
Tether Limited, una società di Hong Kong (con subsidiaries alle Virgin 
Island) nata in seno a Bitfinex, di cui condivide lo stesso CEO, Jan 
Ludovicus van der Velde. Lo scopo di questa cryptovaluta è quello di 
coprirsi dalla volatilità. 
In poche parole, se hai una crypto come Bitcoin su exchange e hai paura di un calo del prezzo, puoi convertire in USDT, che hanno un valore che tende sempre a essere pari al dollaro, quindi 1USDT = 1USD. La parità è mantenuta mediante l’espansione monetaria arbitrariamente gestita da Tether Limited, mediante creazione e distruzione di Tethers.
In poche parole, se hai una crypto come Bitcoin su exchange e hai paura di un calo del prezzo, puoi convertire in USDT, che hanno un valore che tende sempre a essere pari al dollaro, quindi 1USDT = 1USD. La parità è mantenuta mediante l’espansione monetaria arbitrariamente gestita da Tether Limited, mediante creazione e distruzione di Tethers.
Perché usare Tether dollars anziché normalissimi USD? Balzano agli occhi tre ragioni in particolare:
1 – Per l’utente, non si pone più la 
domanda “ma quei 50 mila dollari che ho sull’exchange li dovrò 
dichiarare al fisco?”. Se l’utente possiede 50 mila USDT anziché 50 mila
 USD ha semplicemente una crypto come un’altra, che rientra felicemente 
nella zona grigia della regolamentazione.
2 – L’exchange può operare fregandosene 
delle policies Know Your Customer e Anti Money Laundering (KYC/AML) 
dettate dai governi, perché non sta conservando in alcun modo dollari 
per conto degli utenti
3 – I dollari non si possono spostare in
 giro per il mondo varcando legislazioni e frontiere nazionali, mentre 
gli USDT si possono inviare ovunuqe con un click. Tether è a tutti gli 
effetti una cryptovaluta e il suo registro pubblico è su blockchain.
Inizialmente le transazioni di Tether venivano scritte direttamente nella blockchain di Bitcoin, oggi viene utilizzata quella di Litecoin, probabilmente per via delle fee minori e la velocità maggiore
Inizialmente le transazioni di Tether venivano scritte direttamente nella blockchain di Bitcoin, oggi viene utilizzata quella di Litecoin, probabilmente per via delle fee minori e la velocità maggiore
Per questa ragione Tether è sempre più 
utilizzata dagli exchange in tutto il mondo che non hanno le licenze per
 operare come intermediari finanziari tradizionali, o non hanno una 
banca di appoggio, per cui possono permettere solo il trading di 
cryptocurrencies. 
Ad esempio Poloniex, Shapeshift o Bittrex.
Ad esempio Poloniex, Shapeshift o Bittrex.
Ci sono due elementi che rendono particolare Tether rispetto alle altre crypto:
– L’emissione e distruzione di tokens è completamente centralizzata nelle mani di Tether limited.
– Possedere Tether dollars dà titolo 
all’utente ad un equivalente quantità in dollari tenuta in riserva da 
Tether limited, come si vede nei termini legali:
“Tether Tokens are fully backed by the currency or property used to purchase them at issuance. Tether Tokens are denominated in a range of currencies. For example, if you purchase EURT, your Tethers are fully backed by Euros. If you cause to be issued EURT 100.00, Tether holds €100.00 to back those Tether Tokens.”https://tether.to/legal/
(Tether ha iniziato a emettere anche token legati all’Euro e altre monete fiat)“Tether Tokens are fully backed by the currency or property used to purchase them at issuance. Tether Tokens are denominated in a range of currencies. For example, if you purchase EURT, your Tethers are fully backed by Euros. If you cause to be issued EURT 100.00, Tether holds €100.00 to back those Tether Tokens.”https://tether.to/legal/
Questo in teoria significa che chi possiede USDT potrà reclamare i propri USD .......................................
.
Ma non è così semplice: gli exchange non permettono di reclamare direttamente i dollari sul proprio conto corrente bancario, per due ragioni:
– I dollari sono tenuti in riserva sulle
 banche cui si appoggia Tether Limited. Quindi se non si è un cliente 
identificato da Tether e che ha superato le verifiche KYC/AML, non è 
possibile ricevere i fondi sul proprio conto bancario. È chiaro che ciò è
 dovuto non a un limite di Tether, ma alla regolamentazione dei governi
– Anche se si è clienti verificati di 
Tether Limited, potrebbe non essere possibile ricevere i dollari sul 
proprio conto per via di ulteriori restrizioni nazionali. È il caso dei 
cittadini Statunitensi che si sono visti chiudere i prelievi da 
Bitfinex. Non per via di Tether quindi, ma della burocrazia 
statunitense: le principali banche Taiwanesi su cui opera Tether Limited
 sono state bloccate dalle corrispondenti banche USA, inclusa Wells 
Fargo.
Quindi l’unico caso in cui è possibile 
ritirare effettivamente i dollari è interfacciarsi direttamente con 
Tether, oppure Bitfinex. Con l’eccezione di problematiche legali, Tether dichiara che i possessori possono regolarmente convertire i propri USDT in dollari sonanti:
 “Absent a reasonable legal justification not to redeem Tether Tokens, 
and provided that you are a fully verified customer of Tether, your 
Tether Tokens are freely redeemable”.
Le problematiche legali tuttavia sono 
state eccome d’intralcio a Bitfinex, che ha addirittura smesso di 
servire gli account verificati Statunitensi, principalmente per la 
pretesa della United States Securities and Exchange Commission 
di assoggettare le ICO ai regolamenti della finanza tradizionale. 
L’exchange, in agosto 2017, giustificò la decisione di sospendere il 
servizio per i cittadini USA affermando che “una percentuale 
incredibilmente piccola dei ricavi [di Bitfinex] proviene da account 
verificati di individui statunitensi, mentre una quantità drasticamente 
sproporzionata di risorse viene spesa per questi utenti, fra richieste 
di supporto, regolamenti, spese legali”.
Nonostante la lotta con la burocrazia, 
Tether ha recentemente avuto un grande successo, ottenendo un’adozione 
sempre maggiore da parte degli exchange di tutto il mondo. La linea blu 
nel grafico segue la capitalizzazione di mercato che in 1 anno è passata
 da 0 a 2,2 miliardi di dollari.
Stando ai Terms of Service di Tether, 
questo significa che nelle banche taiwanesi di Tether Limited dovrebbero
 esserci oltre 2 miliardi di dollari in riserva. È forse 
un’esagerazione?
Un account twitter attivissimo e molto seguito, l’utente anonimo Bitfinex’ed (https://twitter.com/bitfinexed)
 è particolarmente accanito contro Bitfinex e si cimenta in articoli e 
teorie complottistiche sull’accoppiata Tether e Bitfinex che mettono in 
agitazione gli utenti. Fra queste dicerie, vi è l’ipotesi che Tether si 
sia inventata numeri così alti e in realtà abbia “stampato” 2 miliardi 
di tether senza avere la corrispondente riserva in dollari. Con questi 2
 miliardi avrebbe “giocato” su Bitfinex, comprando e vendendo Bitcoin a 
piacimento, manipolando così il prezzo di mercato. Questo fatto spaventa
 molto gli utenti: se un utente “scopre” di aver pagato 1 bitcoin 18 
mila dollari solo perché il prezzo era manipolato da dei falsari, sarà 
più facilmente indotto al panic sell. Dopotutto 2 miliardi di dollari 
sono numeri così elevati che non stupisce sollevino dicerie malevole. A 
queste dicerie si aggiunge l’operato delle autorità americane che, come 
possiamo immaginare, non vedono di buon occhio il Tether. In fondo, è 
come se la società di Hong Kong avesse affiancato la Federal Reserve, 
emettendo dei token rappresentativi del dollaro, ma operando senza 
sottostare ad alcun regolamento USA e muovendo questi token a 
piacimento, creandoli e distruggendoli sulla base di una (presunta) 
riserva in dollari. Per questa ragione, le autorità USA hanno inviato 
recentemente un mandato di comparizione (“subpoena”) a Tether. Questo 
non significa che Tether sia accusato di qualcosa in particolare, ma 
certamente sostituirsi alla banca centrale dello Stato più potente del 
mondo è un’azione ardita che non passa inosservata. La notizia ha 
agitato ancor più un mercato già in fase “bear”, contribuendo al crollo 
del prezzo di questi giorni.
MERO COMPLOTTISMO O VERITÀ?
Ma tutte queste dicerie hanno un 
fondamento? E se si rivelasse vero che Tether Limited fa riserva 
frazionaria e stampa token senza un’equivalente riserva in dollari, cosa
 accadrebbe al mercato delle crypto?
Se sia vero o no, io non posso certo dare una risposta certa, ma posso invitarvi a fare un paio di considerazioni logiche.
Anzitutto, Tether è utilizzato da vari exchange, non solo Bitfinex. Tuttavia solamente considerando quest’ultimo, sappiamo che il valore dei bitcoin nel solo cold wallet è di circa 1.5 miliardi di dollari e, da aggiungersi a questa riserva, ci sono tutti gli indirizzi hot wallet.
 Dato che la capitalizzazione di mercato e i volumi di Bitcoin sono meno
 di 1/3 rispetto al totale di tutte le cryptovalute, potremmo ipotizzare
 che il solo Bitfinex abbia in riserva valori degli utenti in crypto per
 un controvalore che, nel complesso, è il doppio della sua riserva di 
soli Bitcoin in cold wallet, diciamo 3 miliardi di dollari. A questo 
punto, sembrano ancora così tanti i 2.2 miliardi di tether dollars? E 
alle riserve e ai volumi di Bitfinex, dobbiamo ancora aggiungere tutti 
gli altri exchange che usano Tether. Sono i calcoli della casalinga, ma 
ci vuole poco per capire che arriviamo a cifre davvero considerevoli.
Zhao Dong, noto early adopter Bitcoin, 
nonché shareholder di Bitfinex ha dichiarato che “io e Lao Mao abbiamo 
dato un’occhiata ai conti USD di Tether e Bitfinex nella stanza di 
Giancarlo [Giancarlo Devasini, numero due di Bitfinex], e l’account
 di Tether ammonta a 1.8 miliardi di dollari, mentre Bitfinex 1.1 
miliardi. Il numero totale dei due account è di circa 3 miliardi USD, 
ovvero superiore all’attuale circolante di USDT” (vedi fonte)
Quindi l’emissione di questi 
USDT potrebbe semplicemente corrispondere all’ingresso di nuove persone 
interessate ad investire nel mondo delle crypto, depositando 
dollari che vengono messi a riserva e convertiti in tether dollars. In 
effetti, dall’estate 2017 Bitcoin ha iniziato ad essere al centro delle 
attenzioni dei media e delle masse, gli exchange hanno avuto sempre più 
difficoltà a gestire l’ingresso di nuovi utenti e, come abbiamo visto 
recentemente, in dicembre molti dei principali exchange hanno persino 
chiuso alle nuove iscrizioni per la troppa affluenza (Bitfinex, The Rock
 Trading, Binance), o addirittura hanno completamente sospeso il 
servizio, per fare un upgrade alla capacità della piattaforma (Kraken).
Non sorprende che fino a dicembre il 
prezzo di Bitcoin sia salito per l’ingresso di nuovi utenti, quindi 
l’ingresso di nuovi dollari nel sistema e, di conseguenza, anche tether 
dollars.
Come
 si vede dal grafico, l’immissione di nuovi tethers (linea blu nel 
grafico inferiore) corrisponde fino a dicembre all’aumento del prezzo di
 Bitcoin (linea verde nel grafico superiore).
Qualcuno ha una teoria diversa: il 
Bitcoin è salito non per via dell’ingresso di nuovi utenti, ma perché 
BTC veniva acquistato dai tether “creati dal nulla”, senza riserve in 
dollari. Questa spiegazione però mal si confà ai dati macroeconomici che
 abbiamo a disposizione. È davvero dura credere che la salita 
del BTC da 2 a 19 mila dollari (maggio-dicembre) sia stata sospinta 
dalla creazione di USDT, quando prima di Natale il market cap di Tether 
non aveva nemmeno raggiunto i 700 milioni di USDT in circolazione.
 Il market cap di tutte le crypto era già altissimo, mentre 700 milioni 
di USDT (e relativi volumi giornalieri) sono una nullità in confronto. 
L’aggregato dei volumi giornaliero in tutte le monete fiat (dollaro, 
euro, yen, yuan, won etc.) è passato dai 5 ai 50 miliardi di dollari al 
giorno nell’arco di pochi mesi. Il valore in dollari del market cap 
totale delle crypto era già di 300 miliardi di dollari a dicembre. L’influenza di Tether, anche fosse una vera truffa, sarebbe davvero limitata.
In ogni caso, questa teoria complottista
 non spiegherebbe l’immissione recente di 600 milioni di Tether sul 
mercato coincidente al crollo di Bitcoin. Insomma non c’è correlazione fra immissione di USDT e pump di Bitcoin. Anzi, come mostravo in questo articolo,
 Tether è stato emesso in grandi quantità anche negli altri grossi dump 
del prezzo di Bitcoin: a Novembre, mentre il market cap di Bitcoin passa
 da 150 a 100 miliardi di dollari (-35%), i tether andavano da 500 a 600
 milioni (+20%), analogamente, dall’1 al 15 settembre, i tether passano 
da 320 milioni a 445 milioni (+40%), mentre Bitcoin calava da 80 
miliardi a 56 miliardi (-30%). In poche parole, non possiamo ricollegare
 la creazione di Tether a un particolare andamento in salita o discesa 
del Bitcoin. L’unica informazione che possiamo dedurre è che, se dietro a
 Tether Limited non c’è niente di losco, semplicemente una nuova 
immissione significa che molti utenti hanno recentemente depositato 
grandi quantità di dollari che sono lì, pronti per comprare 
cryptovalute. Segnale che concorderebbe con le difficoltà degli exchange
 a gestire la massa di utenti in arrivo a dicembre. Insomma i dati 
macroeconomici non sembrano minare l’autenticità del prezzo di mercato 
di Bitcoin come genuina espressione della domanda e offerta degli 
utenti.
Ma teorie catastrofiste a parte, Tether
 e Bitfinex potrebbero comunque sfruttare la situazione, conseguendo 
profitti mediante comportamenti malevoli? La risposta è facile: “si, 
esattamente come tutti gli altri exchange e banche del mondo”. 
Infatti, non c’è alcuna differenza fra Bitfinex e decine di altri 
exchange da questo punto di vista e non vedo la ragione di preoccuparsi 
in particolare per Bitfinex, che anzi essendo da mesi (o forse anni) coi
 riflettori puntati addosso, per l’utente potrebbe anche essere una 
scelta più saggia rispetto a un exchange meno conosciuto.
Infatti se un utente compra USD 
su Bitfinex, sta comprando USDT, poiché Bitfinex non presenta la 
differenza fra i dollari e il token che li rappresenta (Tether). È 
questo un comportamento scorretto o corretto? Dato che Tether e Bitfinex
 sono pressoché la stessa entità, direi che è corretto. Perché? 
Semplice: qualsiasi exchange usa un token o comunque un’informazione 
digitale rappresentativa dei dollari che tiene in riserva. 
Questa riserva è generalmente un dato in una banca, non certo contante 
sotto al materasso del CEO dell’exchange. Non ci possiamo certo 
aspettare che quando compriamo USD su Kraken o Coinbase,
 il CEO di questi exchange sposti delle banconote sonanti da sotto il 
cuscino con scritto Bob e le metta sotto un altro cuscino con scritto 
Alice. Se Alice vende BTC a Bob su Kraken, i dollari che vanno da Bob ad
 Alice rimangono belli fermi nel conto di Kraken, nella banca x o y. 
Quello che effettivamente si muove, è un dato digitale di pura 
contabilità: n. dollari sono passati ad Alice. Se l’exchange usa
 un token come Tether o un altro tipo di contabilità, come inchiostro su
 un registro, o un foglio excel, o nel database SQL della piattaforma, 
cosa cambia all’utente finale? I movimenti di Tether sono anzi più 
trasparenti rispetto alla contabilità tenuta in un database bancario, 
poiché vengono scritti su blockchain: http://omnichest.info/lookupsp.aspx?sp=31
In fondo, tutti gli exchange potrebbero 
fare riserva frazionaria e quindi rischiare di essere insolventi, 
esattamente come fanno le banche tradizionali. Noi che ci preoccupiamo 
tanto per Bitfinex siamo per caso andati a controllare se i movimenti in
 dollari o euro di Kraken o GDAX sono coperti al 100% da riserva in 
moneta fiat? Abbiamo fatto indagini per cercare di scoprire se i 
dipendenti di questi exchange fanno insider trading? Anzi, dirò di più, 
pensiamo forse che le grandi banche tradizionali, apparentemente così 
ligie alle autorità pubbliche occidentali, siano in una condizione 
migliore?
Personalmente, mi fido più di un 
exchange che dimostra inequivocabilmente di avere in riserva oltre un 
milione di Bitcoin e dove i passaggi contabili in dollari sono 
registrati sulla blockchain Litecoin (Tether si appoggia a quella 
chain), piuttosto che una banca tradizionale. Di base, c’è più 
trasparenza per l’utente finale e, se proprio dovesse esserci una 
truffa, abbiamo visto che non vige comunque l’anarchia totale: persino i
 frodati da MTGox, dopo il famoso fallimento, hanno potuto appellarsi 
alle autorità pubbliche e avere anche un risarcimento (per quanto in 
vile moneta fiat).
La differenza fra Bitfinex e una banca come Monte dei Paschi è che almeno il
 cold wallet in bitcoin di Bitfinex, con tutta la sua riserva, è 
osservabile da chiunque, in tutti i suoi movimenti, in qualsiasi 
momento, ad un semplice click, poiché
 è trasparente e registrato sulla blockchain. Probabilmente, se fosse la
 stessa cosa per Monte dei Paschi, non saremmo arrivati alla situazione 
per cui c’è bisogno di 8 miliardi di euro pagati dai contribuenti per 
coprire, ancora una volta nella storia, la solita frode-non-frode della 
riserva frazionaria.
Detto ciò, è sempre meglio non fidarsi di nessuno.
 Il bello di Bitcoin è proprio che puoi custodirlo e trasferirlo ovunque
 nel mondo senza doverti affidare a una banca né a un exchange. Se ritiriamo i nostri Bitcoin dall’exchange e li teniamo sul wallet, passa la paura.
Ma ora stiamo parlando di Bitfinex, che 
ne è degli altri exchange che listano USDT? Se Tether si rivelasse una 
frode, si scatenerebbe un effetto domino? No. Gli exchange non si 
sobbarcano alcuna responsabilità: se Tether fallisce e il valore va a 
zero, l’utente incorre in una perdita esattamente come se tenesse 
sull’exchange una qualsiasi altra cryptovaluta. Nessun exchange eccetto 
Tether Limited garantisce la conversione 1USDT=1USD. Lo chiarisce bene 
Kraken:
Quindi nessun exchange ne risentirebbe: la responsabilità della perdita è in capo al singolo utente.
 Gli exchange che fanno uso di USDT come Poloniex o Bittrex non 
permettono depositi o prelievi in dollari, perciò l’unico modo per 
ottenere USDT su quelle piattaforme è effettivamente trasferirvi i 
bitcoin in proprio possesso (o altre crypto) e venderli in cambio di 
USDT, sapendo che per portare quel valore fuori dalla piattaforma sarà 
comunque necessario riconvertire in bitcoin. A questo punto, se non per 
ripararsi da un crollo momentaneo del mercato (come capita 
periodicamente), chi e per quale ragione dovrebbe tenersi per un lungo 
periodo USDT su un exchange? Il prezzo del dollaro è soggetto a 
inflazione e, come vediamo nei grafici, da anni perde potere d’acquisto 
in modo esponenziale rispetto alle cryptomonete deflazionistiche. 
Qualsiasi holder dovrebbe essere conscio di questo, oltre che del 
rischio generico in cui si incorre mantenendo qualsiasi tipo di valore 
sugli exchange. Da sempre, al proprio battesimo nel mondo delle 
cryptovalute, la parola d’ordine che viene ripetuta allo 
sfinimento è: “conserva i bitcoin sul tuo wallet, non sull’exchange”. 
Chi trasgredisce alla regola numero uno è causa del suo male.
Infine, cosa pensa “il mercato” dei 
Tether? Lo sappiamo grazie a Kraken, che ha listato USDT in un unico 
pair: USDT contro veri dollari USD. Questo permette proprio di capire se
 c’è fiducia in USDT. Se non ci fosse, i traders shorterebbero USDT, 
prendendoli a prestito e quindi vendendoli in cambio di dollari in 
rapporto 1 a 1, credendo in un crollo imminente di USDT rispetto a USD 
(se così fosse, a chiusura della posizione restituirebbero USDT ad un 
valore molto inferiore, guadagnando sulla differenza). Se molti utenti 
facessero così, il prezzo di USDT crollerebbe rispetto al dollaro e, per
 mantenere la parità di cambio, Tether Limited dovrebbe ritirare dal 
mercato grandi quantità di tether, distruggendoli. Se quindi ci 
fosse sfiducia, la quantità di Tether in circolazione e di conseguenza 
il market cap diminuirebbe drasticamente. Invece la sfiducia non c’è, 
poiché è esattamente il contrario: Tether viene emesso in grandi 
quantità e il prezzo rispetto al dollaro rimane 1 a 1. Non c’è modo di 
circuire questo meccanismo, dato che è trasparente negli scambi USDT/USD
 su Kraken, salvo pensare che anche Kraken sia colluso in una gigantesca
 truffa, truffa che a questo punto non è chiaro a chi gioverebbe e con 
che dinamiche.
Nel frattempo, Tether Limited dichiara 
di rispettare il rapporto di 1USDT=1USD nelle sue riserve e a 
dimostrazione ha pubblicato 4 audit ufficiali svolti periodicamente nel 
2016 e 2017 dell’agenzia Taiwanese TOPSUN CPAs & Co. Di seguito 
l’ultimo documento che certifica la solvibilità di Tether Limited:
Il
 documento è datato 4 settembre 2017, ma fa riferimento allo stato dei 
conti in banca di Tether fino al 31 marzo 2017. In seguito, Tether 
Limited si è rivolta a Friedman LLP, in New York, per svolgere auditing.
 L’agenzia ha rilasciato un documento da cui risulta la correttezza dei 
conti dal 6 ottobre 2014 al 15 settembre 2017, come possiamo leggere dal
 documento integrale
Tuttavia
 il documento non è un audit ufficiale, ma un “servizio di consulenza” e
 risalente comunque a settembre. A gennaio di quest’anno Bitfinex 
termina il rapporto con Friedman LLP senza dare particolari spiegazioni.
 Perché? La risposta forse ce la può dare ancora Zhao Dong, il quale 
afferma che Giancarlo Devasini non è attualmente nella posizione
 di divulgare apertamente lo stato dei conti in banca per via delle 
pressioni da parte degli Stati Uniti, che sta cercando di bloccare 
Tether con vari mezzi e, in futuro, Tether potrebbe non ancorarsi più al
 dollaro, ma ad un’altra moneta, come l’Euro o lo Yen. 
Il commento integrale di Zhao Dong, che si può leggere qui, arriva guarda caso proprio due settimane dopo il lancio di EURT, ovvero i Tether Euro. Se Tether dimostra agli Stati Uniti che sta emettendo una cryptovaluta usando 2 miliardi di dollari come sottostante, probabilmente i problemi di Tether si accentuano anziché diminuire.
Insomma, pare più probabile che tutti i limiti ai trasferimenti bancari e l’opacità di Tether siano dovuti non tanto a tentativi di frode, quanto alla fatica ad aggirare i paletti posti dalle autorità statunitensi.
Il commento integrale di Zhao Dong, che si può leggere qui, arriva guarda caso proprio due settimane dopo il lancio di EURT, ovvero i Tether Euro. Se Tether dimostra agli Stati Uniti che sta emettendo una cryptovaluta usando 2 miliardi di dollari come sottostante, probabilmente i problemi di Tether si accentuano anziché diminuire.
Insomma, pare più probabile che tutti i limiti ai trasferimenti bancari e l’opacità di Tether siano dovuti non tanto a tentativi di frode, quanto alla fatica ad aggirare i paletti posti dalle autorità statunitensi.
Non garantisco per nessuno, ma se 
proprio bisogna scegliere fra Tether e il misterioso account 
Bitfinex’ed, ammetto di avere delle simpatie. 
Mi chiedo chi è che finanzi quei dieci o quindici tweet e articoli che Bitfinex’ed pubblica ogni giorno, scagliandosi quotidianamente contro Tether, Bitfinex e molti altri big delle cryptovalute: https://twitter.com/bitfinexed
Mi chiedo chi è che finanzi quei dieci o quindici tweet e articoli che Bitfinex’ed pubblica ogni giorno, scagliandosi quotidianamente contro Tether, Bitfinex e molti altri big delle cryptovalute: https://twitter.com/bitfinexed
Community di bitcoiners, prima di postare, commentare, condividere, cercate di capire chi sta giocando, e qual è il gioco.


 
