giovedì 7 marzo 2013

Negli USA tutto è tornato come prima della Grande Crisi? A parte le "Bolle"...pare di no...


Si fa un gran parlare del nuovo Record raggiunto negli USA dal Dow Jones a 14.296 punti:
questa sarebbe la prova provata che ormai la Grande Crisi sarebbe solo un ricordo e che tutto è tornato come prima...

Se si vogliono fare investimenti speculativi, allora è necessario concentrarsi pragmaticamente&cinicamente su tutta una serie di indicatori e di fattori che ci possono suggerire come partecipare a questo Toro Drogato© (termine coniato da questo blog già nel lontano 2010...) guadagnandoci il più possibile.

Ma se invece si fanno delle analisi macro-socio-economiche, allora vanno sottolineate anche alcune piiiiicole e "non del tutto trascurabili" differenze CONTESTUALI
tra i 14mila di Dow Jones di una volta ed i 14mila di Oggi...

La prima differenza ve la sottolineai giù un paio di giorni fa...
ed è una delle differenze più illuminanti...
Dow Jones: ottobre 2007 a 14.198 con tassi FED al 4,75%, marzo 2013 a 14.127 con tassi FED a 0-0,25%

Ed ecco tutta una serie di "trascurabili" differenze contestuali
tra il Dow Jones a 14mila punti del 2007 ed il Dow Jones a 14mila punti di OGGI....
Come twittato poco fa...
  • Dow Jones a 14mila nel 2007 vs. a 14mila OGGI: Debito Federale USA nel 2007 a 9.000mld vs. OGGI a 16.500mld
  • Dow Jones a 14mila nel 2007 vs. a 14mila OGGI: Debito/PIL USA nel 2007 al 57% vs. oggi al 105% (sommando i debiti locali al 123%)
  • Dow Jones a 14mila nel 2007 vs. a 14mila OGGI: nel 2007 Deficit Federale 100mld vs. OGGI 1.000mld ..................

     L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE NON GODE DEL PRIVILEGIO DEI SUSSIDI STATALI.
    CLICCATE SUI VIDEO PUBBLICITARI
     


  • Dow Jones a 14mila nel 2007 vs. a 14mila OGGI: nel 2007 Disoccupati USA=6,7ml vs. OGGI 13,2ml
  • Dow Jones a 14mila nel 2007 vs. a 14mila OGGI: nel 2007 Balance Sheet della FED a 0,89 trilioni vs. 3 trilioni di Oggi
  • Dow Jones a 14mila nel 2007 vs. a 14mila OGGI: nel 2007 Food Stamps 26,9mld vs. OGGI 47,7ml (i food stamps sono social card concesse a persone di basso reddito per comprarsi il cibo...)


.....Già oggi, ogni americano è indebitato per 52 mila dollari, di cui 17.500 solo verso creditori esteri, mentre ciascun contribuente porta addosso il peso di 140 mila dollari di debito.
Il debito aumenta a un ritmo di 3,5-3,8 miliardi di dollari al giorno, dando vita a una montagna gigantesca, un vulcano pronto ad esplodere.
Si pensi che sommando il debito pubblico al debito privato di famiglie e imprese, si arriva a un indebitamento complessivo di quasi 4 volte il pil USA.
Per l’esattezza, il solo debito privato è esploso al 250% del pil, tra debiti delle famiglie per consumi (2.700 miliardi), debiti delle imprese (12 mila miliardi) e debiti immobiliari (13 mila miliardi).....

Zero Hedge – The Last Time The Dow Was Here…
“Mission Accomplished … “we all know it’s going to end badly, but in the meantime we can make some money” – ZH translation: “just make sure to sell ahead of everyone else”
“Missione Compiuta!” … “sappiamo che tutto questo finirà male ma nel frattempo ci si può fare dei soldi” – Traduzione di ZH: “cerca solo di esser certo di essere il primo a vendere”
L’11 ottobre 2007 è stata l’ultima volta che siamo stati quì.
Ma allora, rispetto ad oggi …

  • Dow Jones Industrial Average: Then 14164.5; Now 14164.5
  • Regular Gas Price: Then $2.75; Now $3.73
  • GDP Growth: Then +2.5%; Now +1.6%
  • Americans Unemployed (in Labor Force): Then 6.7 million; Now 13.2 million
  • Americans On Food Stamps: Then 26.9 million; Now 47.69 million
  • Size of Fed’s Balance Sheet: Then $0.89 trillion; Now $3.01 trillion
  • US Debt as a Percentage of GDP: Then ~38%; Now 74.2%
  • US Deficit (LTM): Then $97 billion; Now $975.6 billion
  • Total US Debt Oustanding: Then $9.008 trillion; Now $16.43 trillion
  • US Household Debt: Then $13.5 trillion; Now 12.87 trillion
  • Labor Force Participation Rate: Then 65.8%; Now 63.6%
  • Consumer Confidence: Then 99.5; Now 69.6
  • S&P Rating of the US: Then AAA; Now AA+
  • VIX: Then 17.5%; Now 14%
  • 10 Year Treasury Yield: Then 4.64%; Now 1.89%
  • USDJPY: Then 117; Now 93
  • EURUSD: Then 1.4145; Now 1.3050
  • Gold: Then $748; Now $1583
  • NYSE Average LTM Volume (per day): Then 1.3 billion shares; Now 545 million shares
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E vediamo un'interessante analisi fuori dal coro diffuso&predominante dei turbo-keynesiani-MMT....


Indebitamento USA: peggio della Grecia e a forte rischio di “sindrome Argentina”  
Un riassunto di un’intervista a Laurence J. Koltlikoff, professore di economia all’università di Boston e presidente di Economic Security Planning Inc., personaggio noto in vari ambienti dell’economia americana, scrittore e autore di centinaia di articoli nella stampa specializzata.
Gli Stati Uniti, nel paragone del deficit fiscale, sono messi decisamente peggio della Grecia.
Ciò prova che i dati ufficiali dicono soltanto la mezza verità, oppure nascondono l’altra metà.

Non vi è certezza alcuna sul modo nel quale gli Stati Uniti e altri paesi fortemente indebitati risolveranno il problema.
Per contro è chiaro che non esiste una via d’uscita semplice dalla crisi.
Ciò comporta conseguenze a lunga portata per gli investitori.

Questi i principali aspetti messi a fuoco nell’intervista da Koltlikoff :
1. In base alle previsioni del Congressional Budget Office il buco tra la somma delle future entrate e quella delle uscite degli Stati Uniti ammonta a 222 bilioni di dollari.
Questo dato supera di venti volte quello dell’indebitamento ufficiale.
2. Servirebbero riforme radicali per risolvere il problema. Mancando però qualsiasi pressione da parte dei mercati finanziari, non vi è da attendersi che la politica prenda le misure del caso.
3. La percezione da parte dei mercati finanziari potrebbe cionondimeno ribaltarsi da un secondo all’altro. In questo caso, si prospetterebbe la minaccia dell’”abisso rosso”.
Questo scenario è caratterizzato dalla bancarotta di Stato e/oppure da iperinflazione, tassi d’interesse più elevati e svalutazione del dollaro USA.
La conseguenza sarebbe il crollo del potente impero statunitense.
4. Allo scenario dell’abisso rosso è affiancata l’ipotesi del cosiddetto superamento costante, nella quale crescita e inflazione moderata provocherebbero il lento abbattimento dei debiti.
Secondo Laurence J. Kotlikoff il tentativo del superamento costante condurrebbe direttamente alla catastrofe.
Secondo lui, solo riforme radicali potrebbero preservare gli Stati Uniti da un destino analogo a quello dell’Argentina. ¨
I “piani viola” dovrebbero ridare efficienza al sistema fiscale, sanitario e sociale e dovrebbe condurre a una maggiore solidarietà tra ricchi e poveri e soprattutto tra giovani e anziani.
5. Di fronte all’attuale situazione è consigliabile evitare valori nominali americani a medio e lungo termine. Ciò vale pure generalmente per impegni in paesi con grossi fiscal gaps e nei quali si crea massicciamente liquidità.
In conclusione le posizioni in dollari USA dovrebbero essere sorvegliate diligentemente. Monete di paesi con un fiscal gap inferiore appaiono per contro più attrattive.
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