mercoledì 13 marzo 2013

Sudamericanizzazione degli Stati Uniti

Sono in partenza per la Svizzera
dove avrò un'intensa giornata d'incontri per valutare svariati progetti che successivamente potrebbero essere lanciati su questo Blog.
Come si dice in questi casi "sto lavorando per voi"...(ed anche per me, naturalmente...)
(Purtroppo) in questa Italia desertificata, soffocata&bloccata
per ora è impossibile tentare e/o fare qualsiasi cosa....

Al mio ritorno parleremo della voce sempre più insistente
di una BAD BANK ITALIANA
che raccolga tutta "la spazzatura" delle sempre più traballanti Banche Italiane....
Ebbene sì! Proprio quelle banche italiane che i bancari-mascherati (spesso riciclatisi sui canali alternativi) hanno sempre definito "più solide delle altre"
mentre io, essendo uno dei pochi non coinvolti nel conflitto d'interesse "bancario"...come invece la maggioranza dell'informazione/della blogosfera economica italiana,
vi ho sempre mostrato i limiti ed i RISCHI dei vari sistemi bancari...
compreso quello italiano. ;-)

Nel frattempo continuo a battere il chiodo sulla "Sudamericanizzazione delle Economie Avanzate"...
Come (ri)spiegavo ultimamente nei miei post
Io so' io (1%) e voi non siete un cazzo (99%)... 
Se non vuoi morire di fame...fai business con i "Ricchi" (il famoso 1% vs. il 99%...)
Stati Uniti. Il bluff di Wall Street in un paese senza futuro
13 marzo 2013
Negli Stati Uniti, i recenti balzi in avanti di Wall Street sono un un bluff che alimenterà nuove bolle, in un paese dove gran parte dei pensionati dipende totalmente da programmi sociali più che mai incerti, dove i giovani sono indebitati dalle rette universitarie e dove sempre più famiglie non riescono a risparmiare...................


Le famiglie americane si scoprono incapaci di trovare una via d’uscita, scrive il portale d’informazione Wall Street Italia.com : “Tutte le fasce di età della popolazione sono toccate dalla mancanza di una ripresa convincente.
Oggi un americano su quattro nella fascia di età compresa fra i 45 e i 64 anni e almeno il 22% di chi ha oltre 65 anni non dispone di alcun reddito per far fronte alla sua vecchiaia.
Circa il 33% di chi è già in pensione spesso dipende dai programmi sociali, ricevendo in media 1’200 dollari al mese.
Un altro 34% di anziani ricorre alle carte di credito (generando nuovi debiti) per pagare le spese di base come la rate del mutuo o gli alimentari.
In una recente analisi il Wall Street Journal ha calcolato che i costi del programma di assistenza sanitaria ai poveri, Medicare, superano i 42’000 miliardi di dollari.
Una cifra da capogiro a cui difficilmente riusciranno a far fronte le nuove generazioni di lavoratori che si indebitano a loro volta per far fronte alle rette universitarie.
Sul fronte delle aziende il risultato non cambia. I manager americani propendono per l’automazione, per la ricerca di una produttività più spinta che impoverisce ulteriormente la società. Milioni di posti di lavoro sono andati in fumo.
Da Wall Street qualche banchiere spiega che la Borsa ha rivisto i massimi dal 2001. Ma in molti economisti ritengono che sia tutto un bluff costruito sulla politica accomodante della Federal Reserve, la quale spinge i tassi di interessi a livelli bassi e sostiene la performance della Borsa.
Con il rischio di creare una nuova bolla sulle azioni, le obbligazioni e anche sul mercato immobiliare.”
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