sabato 12 luglio 2014

Territorio Inesplorato: Obbligazioni "obbligate"...

Mercato Libero nel suo post: UN PREZIOSO CONSIGLIO PER GLI AMANTI DELLE OBBLIGAZIONI!
cita un'interessante articolo di Alessandro Pedone (dal sito dell'ADUC).
Vengono ribaditi i concetti che da tempo ripeto in questo BLOG
ma l'articolista lo fa con toni un po' diversi
che comunque compongono un'analisi impeccabile.
 
Territorio Inesplorato ed ab-normi anomalie...
This Bubble is different.
La più Grande Bolla di sempre.
vedi il mio post: La più grande BOLLA di SEMPRE e probabilmente anche l'ultima (made in USA....)

Al di là del titolo che riassume un "consiglio operativo"
a me interessa la (sacrosanta) analisi del CONTESTO.

Obbligazioni in euro. Una sola parola: vendere
.....riteniamo che le condizioni attuali siano assolutamente eccezionali e pensiamo che sia utile per i nostri lettori essere molto chiari e diretti.
I prezzi attuali delle obbligazioni denominate in euro si possono giustificare razionalmente solo ed esclusivamente se si ritiene probabile che l'Europa si stia avviando verso alcuni lustri di deflazione in stile giapponese.
Se non si crede a questo scenario, avere obbligazioni a medio-lungo termine è semplicemente irrazionale, senza alcun senso.
Se si hanno obbligazioni con scadenze superiori ai 5-7 anni, la cosa più ragionevole da fare oggi è semplicemente sbarazzarsene.
In primo luogo bisognerebbe partire da quelle considerate “più sicure” come i titoli tedeschi e tutte quelle a più elevato rating (dalla singola “A” in su), subito a ruota le obbligazioni aziendali a media-lunga scadenza.
Ancor prima sono da vendere le così dette obbligazioni "high-yield", che oggi sono solo high-risk, perché l'"yield" - cioè il rendimento - è diventato ridicolo per il tipo di rischio che incorporano.
Quando le cose gireranno – e prima o poi accadrà! - queste obbligazioni potranno perdere anche il 50% del loro valore.
Anche i titoli di stato periferici (Italia, Spagna, ecc.) hanno rendimenti ormai non più logici e sono da vendere.
Gli ulteriori margini di apprezzamento che questi titoli possono avere sono poca cosa in confronto ai forti rischi che incorporano.
Sono convinto che il mercato obbligazionario possa definirsi “in bolla” anche sul piano psicologico.
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Ogni bolla è caratterizzata da una “storia dominante”.
Gli operatori dei mercati si “raccontano una storia” che giustifica i prezzi chiarissimamente assurdi.
Ai tempi della bolla del 2000 la storia che ci si raccontava era che “internet cambia tutto”.
Le valutazioni delle azioni di un tempo non valgono più nulla perché siamo entrati in un nuovo paradigma.

Spesso questa storia ha una componente di verità.
Era vero, ad esempio, che "internet cambia tutto", ma non era vero che questo stravolgesse il modo di valutare le aziende.
La storia che ci raccontiamo oggi è che “fino a quando le banche centrali mantengono questa politica monetaria, i prezzi non possono scendere, e le banche centrali manterranno questa politica, ancora a lungo”.
- N.d.R. NON PERDERE il mio post: La più grande BOLLA di SEMPRE e probabilmente anche l'ultima (made in USA....) -
Questa “storia” è entrata, come sempre avviene nelle fasi di bolle, non solo a far parte delle credenze degli operatori finanziari, ma anche del piccolo investitore il quale è avidamente alla ricerca di rendimenti poiché la liquidità rende zero ed anche le obbligazioni hanno rendimenti ridicoli.
.........per evidenziare come anche sul piano psicologico stiamo vivendo una bolla obbligazionaria.
La gente compra (o non vende) non perché ritiene che ci sia del valore in quello che compra, ma solo perché la liquidità non rende niente ed è convinta che le obbligazioni non scenderanno “fino a quando la BCE... ecc. ecc.”.

Il fatto che sia semplicemente insensato detenere obbligazioni a lungo termine (a meno che non si creda nello scenario “giapponese” per l'area Euro) diventa un elemento del tutto secondario.
.......Può darsi benissimo che i tassi, anche a lungo termine, rimangano eccezionalmente bassi a lungo, ma è un dato di fatto che l'extra-rendimento che le obbligazioni a lunga scadenza possono offrire in questo momento rispetto alla breve scadenza (o alla liquidità che è pressoché la stessa cosa) non ripaga minimamente il rischio implicito di calo dei prezzi che questi strumenti incorporano.
- N.d.R. vedi il mio post: Tassi in negativo alla BCE? Intanto vi faccio risparmiare 10mila $ di biglietto per ascoltare Ben Bernanke in pensione... -

I moltissimi investitori che oggi sono su fondi obbligazioni, polizze unit-linked, gestioni patrimoniali che hanno la maggioranza del denaro investita in obbligazioni, non si si rendono neppure conto che hanno praticamente la quasi certezza di rimettere soldi in una prospettiva di medio termine.
In questi casi, fra costi impliciti ed espliciti, bassissimi rendimenti dell'obbligazionario e fortissimo rischio di discesa dei prezzi, le probabilità che ci lascino le penne diventa una quasi certezza.
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