venerdì 12 giugno 2020

Comprare una casa oggi in Italia, conviene come investimento? (Guest Post)

Sul trend dell'immobiliare italiano fui profetico (come su tante altre cose)
ed aiutai tante persone a fare le scelte migliori.
Vedi alcuni miei post, trai tanti...
Ecco un'ottima analisi,
sincera ed equilibrata, dal sito "Economia Italia"

Comprare una casa oggi in Italia, conviene come investimento?

Il numero di contratti di compravendita degli immobili in Italia stava lentamente crescendo e tornando ai livelli pre-2008 , la crisi del Covid però ha quasi azzerato i miglioramenti , ma una ripresa è prevista già dal 3° trimestre 2020, come dice Istat.
Cosa fare allora se si è intenzionati a comprare un immobile per investire o solo per abitarci?

Gli italiani sono un popolo di padroni di case.
Gli immobili registrati in Italia sono circa 56 milioni e almeno il 70% di questi è abitato dai proprietari.
Questo porta ad una altissima percentuale di persone possessori di case, tra le più alte del mondo.
Il 75% delle famiglie italiane ha una casa di proprietà.

Aspetti positivi e negativi nell’avere una casa di proprietà
Questo stato di cose è figlia di una cultura contadina arcaica, basata sullo sfruttamento della terra, in cui la terra e la casa erano un bene primario e fondamentale per una famiglia, un bene da tramandare per generazioni.
Visto in modo superficiale, questa può essere una cosa positiva sia culturalmente che economicamente: non c’è bisogno di pagare l’affitto, si tramanda la casa di famiglia per generazioni, si è legati allo stesso posto ed alle stesse tradizioni.
Mentre invece se guardato a livello macroeconomico con una lente ottica moderna, è un grande limite, in quanto oggi il mondo è sempre più interconnesso, c’è una economia globale che se la si  vuole sfruttare c’è anche bisogno di cambiare casa, città e nazione.
Se è vero che una casa da una sicurezza psicologica, è anche un grande limite.........................
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pratico, in quanto se si trova un’offerta di lavoro a 500 Km da casa, bisognerà affittarla, o rivenderla prima di trasferirsi.
Poi c’è anche il discorso finanziario.
Se si compra una casa e si investono soldi in una casa, per anni quei soldi non si potranno investire in altro. Magari in qualcosa di più redditizio come prodotti finanziari come azioni o fondi, o anche in investimenti di tipo lavorativo. 

Acquistare una casa per abitare oggi conviene?
Dipende dal futuro che ci si vuol creare.
Prima di acquistare una casa per andarci ad abitare quindi, bisogna tenere conto di questi aspetti.
Bisogna vedere che tipo di vita si vuole scegliere.
Ci sono tante persone che scelgono di vivere in un unico posto per tutta la vita, in questo modo non solo possono avere dei rapporti stabili di amicizia tra vicinato, compagni di lavoro, ma possono anche
progettare di crescere i propri figli nelle stesse scuole, senza dovergliele far cambiare continuamente.
In questo caso si può comprare un’abitazione con un giardino, o della terra da coltivare e avere anche
degli animali domestici. Scelte di vita che piacciono a tutti, ma che limitano molto su molte professioni.
Se invece si è scelto un tipo di vita e lavoro che implicano lo spostarsi, allora no, conviene magari
affittare una casa, tenersi il resto del capitale e magari farlo fruttare in investimenti mirati.

Comprare una casa per fare un investimento immobiliare.
Come scrive Economia Italia, fare un investimento immobiliare in Italia implica prima alcune
considerazioni.
Innanzitutto ci sono due modalità per investire in un immobile:

1. Comprarlo e rivenderlo per guadagnarci
2. Comprarlo per affittarlo e guadagnarci.
Per comprare e vendere immobili servono notevoli capitali, non è detto che l’immobile una volta
comprato sia facile a vendere.
Non è detto che sia una cosa semplice trovare un acquirente che permetta di farci guadagnare subito e bene. A volte si è costretti a collaborare con agenzie immobiliari, le quali prendono una provvigione sia dal venditore che dal compratore del 3%, il che significa che l’immobile dovrà costare di più e sarà più difficile a venderlo.
Bisogna anche dire che se si ha la fortuna di avere ingenti capitali, questo è un ottimo sistema per
guadagnare del denaro, sempre che si abbia anche la capacità di valutare, oppure conoscere qualche
qualcuno che abbia la capacità di valutare, trovare l’affare giusto e saper rivendere.

Le tasse sugli immobili: la spada di Damocle sul mercato immobiliare italiano
Purtroppo in Italia tutte queste belle intenzioni sono quasi del tutto soffocate dall’elefantiaco Stato
italiano.
Una specie di buco senza fondo sempre in deficit che richiede continuamente tasse per
alimentare il suo Kafkiano Molok: IMU, TARI, IUC, TASI , burocrazia che prevede costose scritture dal notaio per la compravendita , giorni persi dietro a Agenzia del Territorio, permessi per Classi Energetiche e chi più ne ha più ne metta, fanno veramente cadere le braccia ad ogni possibile piccolo risparmiatore a cui verrebbe in mente di comprare e vendere case per guadagnarci, infatti ora è un’attività svolta quasi esclusivamente da studi professionali appositi, o Agenzie Immobiliari di grandi dimensioni o a Fondi di Investimento e Banche, tutte società dalle spalle larghe e dai grandi capitali finanziari ed umani che si possono permettere non solo di stare dietro all’aspetto finanziario ma sopratutto a quello burocratico.
Stessa cosa per chi voglia affittare.

Investire su una casa per affittarla, conviene ancora?
Dipende.
Se si riesce a trovare una casa in un luogo di villeggiatura o presso una famosa città d’arte italiana con molti turisti stranieri, oppure vicino ad una importante Università, ancora potrebbe risultare profittevole comprare una casa per affittarla, altrimenti no.
No perché – purtroppo – sia la burocrazia che le tasse scoraggiano quella che un tempo era una normale attività di famiglia: avere la seconda casa – magari comprata per i figli quando sono grandi - per affittarla a degli inquilini.
Va detto che oggi, grazie a nuove iniziative di Home Sharing come Airnb o simili, si può affittare una
casa per pochi giorni ed il mercato è più semplice, ma se si vuole dare una casa a qualcuno per molto
tempo ed avere una rendita fissa, ecco che allora subentrano talmente tanti fattori negativi, come tasse e spese che possono arrivare in complesso anche al 50% di quello che intaschiamo, che ormai è un tipo di investimento con un rendimento troppo lontano da quello che potrebbe essere un investimento finanziario in titoli e per questo non più profittevole.
Tra l’altro le leggi sull’affitto sono fatte in modo del tutto sbilanciato verso l’inquilino.
Un proprietario di casa che non si vede pagato l’affitto, può si mandare via di casa l’inquilino, ma questo solo dopo lunghissimi iter burocratici che possono durare anche in anni in alcuni casi. Anni in cui non prenderà un euro di affitto, soldi che non lo faranno rientrare nell’investimento fatto per comprare la casa o per ristrutturarla e quindi potrebbe avere anche una perdita.
Lo stesso ragionamento vale per un immobile che vogliamo affittare ad un’azienda. In questo caso, oltre al normale rischio che c’è nell’affittare un immobile, si aggiunge il "rischio d’impresa" perché nel momento in cui l’azienda va male, non potrà più pagare l’affitto.

Conclusioni
Quello che possiamo dire con certezza è che non esiste una regola comune sull’investimento su immobili.
Ogni risparmiatore deve valutare in modo personale ed ogni proprietario di casa è un individuo diverso da un altro, con bisogni ed esigenze diverse, quindi va innanzitutto valutato di cosa abbiamo bisogno Noi come investitori / risparmiatori.
Quello che c’è in comune a tutti Noi però, è che per come è strutturato lo Stato Italiano - cioè basato su una sorta di statalismo tendente al socialismo - scoraggia ogni forma di attività ed investimento
imprenditoriale - come quella di investire in immobili - in quanto ha sempre bisogno di alimentare
politiche assistenzialistiche, che per cultura e ragioni di clientelismo partitico vanno per la maggiore nel Nostro paese.


L’Italia dall’inizio del 1900 ha avuto sempre una politica economica assistenzialista - se togliamo quel periodo post-bellico del 1950 dove infatti la crescita fu record - poi tutte le Nostre politiche economiche si sono basate su un aiuto di Stato al cittadino, non per altro siamo la patria dove è nato il fascismo e dove il socialismo ed il comunismo ebbero grandissimo successo in tutte le fasce sociali, due estremi politici che hanno in comune la politica economica basata su una fortissima intromissione dello Stato negli affari dei cittadini ed in particolare negli affari economici.
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