giovedì 8 agosto 2013

Italia: ma di che caxxo di Ripresa stiamo parlando???

Ieri sono rimasto "ammammaloccuto"
quando ho visto il Corrierone riportare a caratteri cubitali l'affermazione del Min. dell'Economia Saccomanni:
La recessione è finita, c'è stato eccesso di pessimismo...
Poi è stato un tam tam ovunque, su tutti i mass-media mainstream:
i vari Letta, Fassina, Giovannini etc hanno rilanciato parlando di Ripresa in arrivo ed assegnandosi pure una buone dose di meriti, nel senso che sarebbe solo grazie a questo indispensabile governo del (non) fare se le cose starebbero andando meglio (traduzione: se le cose starebbero per smettere di continuare ad andare peggio...)
Per cui mi raccomando...nessuno tocchi il governo del PUdC (Partito Unico della Casta) altrimenti sarebbe un disastro + 7 anni di sfiga...

Che le fonti Governative ed i mass-media debbano profondere ottimismo è cosa normale...
dunque tocca a noi dell'informazione indipendente farci carico di darvi un quadro REALISTICO e non propagandistico.
L'entusiasmo di Saccomani sulla fine della Recessione si basa sul seguente dato:
Pil Italia ancora giù, 8 trimestri in calo. L'Istat: è serie negativa record
Nel secondo trimestre 2013 il Pil è diminuito dello 0,2% sul trimestre precedente e del 2% sul secondo trimestre 2012.
Ohibò...a me sembra il solito dato da mettersi le mani nei capelli...
Ma sapete da dove deriva l'entusiasmo "solare" di Saccomanni?.....................
.
Dal fatto che il PIL sta continuando sì a contrarsi....ma si CONTRAE MENO del previsto:
infatti ci si aspettava un -0,4% ed invece ci siamo contratti "solo" del -0,2% (anche se per l'8° trimestre di fila...ovvero la peggiore serie storica negativa mai registrata in Italia).
Insomma...
un -0,2% di minore contrazione rispetto alle previsioni può fare la felicità di Saccomanni.
E se invece guardiamo alle previsioni OCSE, la misura della felicità di Saccomanni si riduce ad un -0.06% di minore contrazione visto che loro prevedevano un -0,26%....

Vabbuò...
qui c'è gente che, in mezzo ad un'Italia in macerie, si accontenta di poco...di un filo d'erba un po' meno secca che sbuca trai calcinacci....
Ma andiamo oltre: la felicità di Saccomani&Soci deriverebbe anche dal fatto che i dati starebbero indicando la SVOLTA, il giro di boa, l'inversione di tendenza.
La Recessione (eterna) sarebbe alla fine
ed il prox. anno potremmo tornare "a crescere" se tutto va bene di uno sfavillante +0,5%...
Ohhh yeahhhhh!

METTIAMO UN PO' IN PROSPETTIVA questa mitica Svolta verso la Ripresa...
che tutti i mass-media-a-libro-paga hanno già iniziato a "pubblicizzare"....
1- La Profonda Crisi dell'Italia non è solo ciclica ma STRUTTURALE...e STRUTTURALMENTE in questi ultimi 5 anni non è cambiata una cippa...anzi i problemi strutturali sono ulteriormente PEGGIORATI

2- Letta non ha cambiato nulla di nulla con il suo Governo del (non)Fare

3- L'Italia è in un vicolo cieco che non ha vie d'uscita (se non traumatiche) e comunque le uniche e vere soluzioni applicabili non sono nemmeno all'ordine del giorno del PUdC (Partito Unico della Casta) saldamente al potere ma solo un pochetto all'OdG di M5S ed in modo parecchio velleitario...
non perdere il mio post: ITALIA IN UN VICOLO CIECO: DEBITO PUBBLICO RECORD A 2074 MILIARDI ! (Eugenio Montale come "chiave interpretativa"...)

4- In 5 anni di Crisi abbiamo perso circa -8% del PIL rispetto ai livelli pre-crisi

5- La disoccupazione REALE è al 21% circa e quella giovanile intorno al 40%
vedi il mio post: Strong Buy Italia...: 1 milione di posti di lavoro (in meno...) e disokkupazione REALE al 20% ed anche La disoccupazione reale è il doppio di quella ufficiale

6- La Produzione industriale italiana in 5 anni si è contratta di un'abissale 25% (!) 

7- Per colmare in tempi "umani" lo scatafascio di questi anni dovremmo crescere a ritmi da Paese emergente ovvero intorno al 3,5%...Se vi sembra realistico (tanto più in questa Eurozona) fatemi un fischio...

8- La domanda interna calerà dello 0,7% nel 2013, dopo una flessione del 4,8 nel 2012. I consumi delle famiglie registrano una "violenta contrazione", pari a -3,2%, che "nel dopoguerra trova riscontro solo nella flessione del 1993, -3%, e che in termini pro capite, -3,6%, non ha eguali. La diminuzione dei consumi proseguirà l'anno prossimo" attestandosi a -1%.

9- Crisi Italia: dal 2008 persi 287 miliardi di PIL potenziale
Secondo uno studio pubblicato da Lavoce.info il Pil italiano è lontano ben 287 miliardi rispetto al reddito nazionale che ci si sarebbe aspettato se l'Italia avesse continuato a crescere al tasso medio del periodo 1994-2008, ovvero l'1,8 per cento annuo.....
Nel 1929 dopo 6 anni di crisi gli Stati Uniti sì trovavano ad una perdita di oltre il 10 per cento del prodotto interno lordo contro il meno 8,5 per cento attuale dell'Italia
....secondo i calcoli del Fondo monetario internazionale, l'Italia dovrebbe tornare ai livelli precedenti la crisi economica soltanto nel 2018; spiega inoltre lo studio, nelle ipotesi più ottimistiche il Pil ritornerebbe a livelli potenziali sono nel 2024, mentre nel caso più realistico (ma comunque ancora piuttosto ottimista) si arriverebbe oltre il 2040 per recuperare gli ultimi cinque anni perduti.
...."grazie" a questa crisi il PIL italiano è tornato indietro ai livelli del 2000, mentre, se guardiamo al reddito medio per italiano, la macchina del tempo riporta gli italiani addirittura al 1997.

10- etc etc etc etc
Se volete deprimervi con ulteriori statistiche da Guerra Mondiale...ecco qui
17 punti per spiegare lo sfacelo dell’economia italiana

Dopo aver letto questi Dati
forse sarete in grado di valutare un po' meglio (rispetto alla Pink-Tiggì-version...)
l'esaltazione di Saccomani per un -0,2% di contrazione invece di un -0,4%
e per un possibile +0,5% il prossimo anno...
Poi nel 2015 chissà...basterà anche solo un colpo di vento....
E considerate che buona parte del possibile rimbalzocchio 2014 si dovrebbe basare sul fatto che lo Stato (forse...) finalmente pagherà 40mld su 100mld di DEBITI arretrati delle P.A. nei confronti delle Imprese, insomma su lavori pregressi...già fatti e finiti...e molte imprese nel frattempo sono fallite proprio sul mancato pagamento.
Ma tutti i giorni uno "Stato del genere" fa delle mega-prediche contro l'evasione fiscale come fonte di tutti i mali...;-)

Ribadisco: strutturalmente NULLA è cambiato
l'Eurozona è quella che è...e così com'è NON VA
la Globalizzazione è sempre lì a massacrarci
insieme al debitone pubblico, alla scarsa competitività, ad uno tassazione insostenibile, ad uno Stato fallito e peggio che in Uganda etc etc
Magari ti arriva anche il rimbalzino da business cycle
ma alla prossima sventolata andremo sempre più giù, com'è già successo dopo l'effimero rimbalzocchio del 2010.


La TENDENZA VA INVERTITA PER DAVVERO e con decisioni RADICALI: esaltarsi per un -0,2% di minore decrescita è solo propaganda per dissimulare la verà lista delle priorità, che nessuno oggi in Italia sta facendo sua.

Poi il FTSE MIB potrà anche "sovra-performare" gli altri mercati
visto che, in un Mondo dove già tutto è tornato in Bolla ed è a prezzi da amatori..., l'Italia è rimasta indietro.
Se Draghi continua a tamponare, se il PUdC continua a spremerci sulla Greek Way e se il Crollo dell'Economia trova un momentaneo stop
un giretto sul ns. mercatino a comprare titoli a sconto ci può anche stare.
MA IL QUADRO DI FONDO MACRO-STRUTTURALE è sempre quello,
purtroppo.

Ce lo descrive molto bene il Blogger Paolo Cardenà
in una delle sue illuminanti "zampate" su facebook....  
- DITELO A SACCOMANNI-
Secondo Saccomanni, ma anche secondo Letta e buona parte della nomenclatura politica del Paese, la crisi starebbe per finire e quindi, è giusto che si esulti alla ripresa che, a loro dire, sarebbe all'orizzonte.
Ovviamente, le cose non stanno in questi termini.

Ciò che sta avvenendo è semplicemente un rallentamento della fase di contrazione economica e di caduta del prodotto interno lordo, che peraltro dovrà essere confermato dai prossimi dati nei prossimi mesi e trimestri.
Per dirvela in maniera molto più semplice, allo stato attuale, si continuerà a morire, ma a morire meno in fretta (?).
Dal mio punto di vista, sinceramente, non saprei se questo è un bene o un male.
E cio' per una serie di motivazioni che potrete trovare ben scritte sul blog.
Detto questo, nella migliore delle ipotesi, appare ben remota la possibilità che l'Italia, nel breve/medio periodo, possa crescere in maniera adeguata e in sintonia ai suoi fabbisogni.
E questo per un motivo molto semplice, ossia che la crisi ha compromesso (sta compromettendo) oltre che la capacità di spesa di ampi strati della popolazione, anche una parte significativa del tessuto produttivo del paese.
Questo, prima di potersi ricostituire ed ritornare ad essere generatore di ricchezza e benessere diffuso, dovranno passare svariati anni e soprattutto dovranno essere stati affrontati i nodi cruciali (fisco, burocrazia, giustizia, liberalizzazioni, parassitocrazia, corporativismi ecc ecc) che ne hanno determinato la scomparsa, almeno in ampi segmenti produttivi.
Dal mio punto di vista, allo stato attuale, non cambia affatto la mia visione sull'Italia che rimane negativissima, solo per usare un eufemismo.
Invero, ritengo che, nella migliore delle ipotesi, l'italia, per un lungo periodo di tempo, oscillerà tra misere riprese economiche (o fasi di stagnazione), e fasi di recessione con una frequenza allarmante e distruttiva che, in mancanza di interventi che segnino una certa discontinuità rispetto alle non politiche passate, porterà al collasso definitivo dell'Italia.
Anche la spiegazione di Goofynomics è forte e chiara,
peccato solo che Bagnai sia (maledettamente) Bagnai...un vero peccato....un vero spreco d'intelligenza e competenza...
...Oh! Ora sì che possiamo tirare un sospiro di sollievo! Siamo finalmente arrivati alla fine della recessione. Chi ce lo dice? Saccomanni......
....Saccomanni sta alla ripresa come l'oste sta al vino, e ci siamo capiti. 

Cosa volete che dica un povero governante!? 
Lui deve infondere ottimismo. Anche voi, ne sono sicuro, al posto suo mentireste.
Magari...sapreste trovare motivazioni meno ridicole.
Perché quelle del ministro lo sono abbastanza: la sua fiducia sarebbe alimentata dal fatto che nel secondo trimestre la decrescita dell'Italia è stata solo del -0.2%, anziché del -0.4% previsto "dagli economisti".
Accipicchia! Che risultatone!..........

....Qui il problema è un altro, è completamente un altro....

Le rigidità dell'euro, con la connessa austerità.....hanno trasformato uno shock esterno indubbiamente rilevante in una catastrofe di proporzioni inaudite, che si sarebbe potuto e dovuto gestire diversamente, e che ci ha riportato ai livelli di reddito di più di 15 anni or sono.
Cerchiamo allora di capirci su quale sia il problema.
Ve lo illustro con un disegnino a colori, volete?



Allora: la variabile rappresentata è il reddito pro capite in termini reali (cioè in effettivo potere d'acquisto).
La linea blu continua riporta quello che è successo finora (vedete i due balzi versi il basso), quella tratteggiata riporta le previsioni del Fondo Monetario Internazionale emesse ad aprile (ripresina nel 2014).
Poi ci sono altre due linee.
Quella verde fa vedere dove saremmo oggi se a partire dal 2007 avessimo continuato a crescere al tasso medio registrato fra il 1999 e il 2007 stesso, cioè nell'età dell'euro, tasso pari all'1.1%.
Se la crescita fosse rimasta su questo standard (un tasso non sfolgorante, pari a quasi la metà di quanto si era avuto dal 1980 al 1998, per capirci), oggi avremmo comunque un reddito pro capite di quasi 27000 euro, anziché di 22450 (come nel 1998).

Non male, eh?
Perché se si parla di quello che si è perso, forse bisogna anche contare quello che si sarebbe potuto guadagnare non abbandonando la vecchia strada per la nuova.....
E la linea rossa? 

Be', quella, è evidente, esprime uno scenario ipotetico nel quale noi riusciamo nei cinque anni dal 2013 al 2018 a recuperare tutto il tempo perduto, riportandoci sul sentiero tendenziale pre-crisi (cioè sulla retta verde).
E sapete a quale tasso dovrebbe crescere l'economia italiana per realizzare questo risultato? Ve lo dico io: al 3.6%. Come dire: è impossibile.

Un altro dato: se cominciassimo a crescere al 2% fisso in termini reali dall'anno prossimo, ci vorrebbero diciassette anni per recuperare i diciotto anni buttati (cioè a ritornare sulla linea verde).
Ma anche una crescita simile, dentro l'euro, è impossibile.
Questi sono gli ordini di grandezza che sarebbero risolutivi: il 4%, il 2%. Questo, almeno, se per "fine della recessione" intendiamo il recupero, sia pure graduale, sia pure in tempi lunghi, del nostro tenore di vita relativo.
Ma Saccomanni gioca con lo 0.2%, e ci parla di una fine della recessione che nelle sue parole sembra una marcia trionfale, ma che in realtà è lo smarrito girovagare di superstiti fra le macerie di un bombardamento..............
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