martedì 13 gennaio 2015

Se penso che in Italia la maggioranza (inconsapevole) conta ancora sul fatto che avrà una pensione (decente)...

Se penso che in Fallitaglia la maggioranza (inconsapevole) conta ancora sul fatto di percepire in futuro una Pensione decente...o semplicemente di percepire una Pensione...ahi ahi ahi!
Che brutti scherzi fa NON leggere l'informazione economico-finanziaria indipendente... ;-)

La (devastante) analisi che trovate qui di seguito riassume numeri&concetti che nel mio blog vi anticipo da secoli
(vedi il mio post di marzo 2013 INPS verso la Bancarotta? Ciao Ciao alle PENSIONI...)

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Pensioni, Inps in rosso. Stato ripiana con tasse
Gli italiani le pensioni se le pagano certo, ma finora e ancora con le tasse e non certo solo con i contributi. .... 

Ogni anno mancano una quindicina di miliardi nonostante la riforma delle pensioni. 
Ci pensa lo Stato con le tasse a ripianare, infatti l’Inps è debitore verso lo Stato di circa 100 miliardi all’anno, debito in crescita.
Debito in crescita e bilanci in rosso.....

Conti dell'INPS che parlano di debiti verso lo stato raddoppiati o quasi negli ultimi anni e di un patrimonio praticamente azzerato

....un dato per certi versi inquietante: per ogni 126 pensioni erogate ci sono appena 100 lavoratori che contribuiscono a pagarle.
E’ il saldo tra un paese che paga una pensione (23 milioni) ogni 2,5 abitanti, ha 16, 5 milioni di pensionati e ha perso circa un milione di posti di lavoro.....
Quindi o una parte rilevante del fisco dovrà ancora e sempre essere indirizzata a pagare pensioni, insomma pensioni pagate sì con gli individuali contributi dei lavoratori ma anche con tasse di tutti i contribuenti, o pensioni tagliate.........

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......Numeri che sono, almeno per l’anno appena concluso, cioè il 2014, poco più che delle mere previsioni visto che, nelle elaborazioni fatte ad inizio anno, si partiva da ottimistiche prospettive di crescita del Pil e dell’inflazione che non si sono poi verificate.
Numeri che comunque parlano di un orizzonte in cui continueranno ad essere più le uscite (324 miliardi attesi nel 2014, 328 nel 2015, 333 nel 2016) che le entrate correnti, stimate rispettivamente in 313, 319, 324 miliardi.
....E se è vero che nel 2013 le entrate correnti dell’Inps sono salite a 312 miliardi e crescono dal 2010, non basta questo a garantire il futuro perché l’incremento non è dovuto ai maggiori contributi versati da chi dovrà avere la pensione (che scendono nel 2013 a 209 miliardi, dai 210 del 2012), bensì proprio ai maggiori trasferimenti pubblici che sono aumentati a 98,4 miliardi (quasi 100, appunto) dagli 84 del 2010....

Per meglio comprendere "come butta"
aggiungete  al contesto le seguenti variabili peggiorative (citando solo le più macroscopiche)
e vedrete che il 2+2=0 vi risulterà più chiaro...:

1. Uno Stato Italiano Fallito con un mega-debito pubblico che sta in piedi solo grazie ai tamponi di Draghi e grazie ad una pressione fiscale già oggi del tutto insostenibile (sommata a patrimoniali "mascherate" su risparmi, patrimoni etc).
E questo Stato Fallito già oggi deve sovvenzionare a botte da 100mld all'anno (!) un Ente nel quale la maggioranza inconsapevole ripone una fiducia adamantina per la propria futura pensione...uaoooo!


2. L'Italia non solo è in depressione economica ormai da 6 anni ma, a causa del suo declino strutturale e multi-causale, non crescerà mai più come una volta.
Pertanto buona parte della disoccupazione è strutturalmente non più riassorbibile (No-okkupato? Allora no-versare-cammelli&contributi ad INPS...)


3. Entro 30-40 anni il 60% della popolazione italiana sarà over 65 (!)
Dunque il 40% della Popolazione dovrà produrre abbastanza ricchezza per sostenere il 60%...e non ci riusciamo già oggi che gli over 65 sono "solo" il 30%....
vedi il mio post: In italia 22 milioni di anziani/pensionati e 6 milioni di dipendenti pubblici. Quasi la metà della popolazione...Più chiaro adesso?...

4. Siamo in piena deflazione salariale in stile vietnamita dunque i "nuovi lavoratori" man mano contribuiranno (pensionisticamente) sempre meno rispetto a quelli precedenti

5. L'Italia non è nemmeno un Paese Statalista ma bensì un Paese Feudale (mascherato da statalista) che dunque non persegue l'efficienza ed il benessere a vantaggio della maggioranza dei cittadini ma soprattutto il massimo vantaggio per Baroni, Vassalli, Corporazioni etc A DISCAPITO della maggioranza dei cittadini (tra parentesi, più il Declino avanza e "restringe la Torta", più il Feudalesimo stringe la sua presa sulle "risorse nazionali" sempre minori).
Voi mi direte: ma che c'entra questo?
C'entra...c'entra...eccome se c'entra! ;-)
vedi il mio post: L'Italia non è (nemmeno) un Paese "Statalista" ma un Paese "Feudale&Corporativo" (2.000 persone legate alla "politica" gestiscono l'80% del PIL)

Insomma...
le voragini che già oggi vedete nell'INPS
sono immancabilmente destinate ad allargarsi sempre di più (in modo strutturale)
Lo schema pensionistico italiano
è UNO SCHEMA PONZI sempre meno SOSTENIBILE
ed è prima o poi destinato a fare CRASH,
insieme alle VOSTRE IPOTETICHE FUTURE PENSIONI sulle quali la maggioranza fa ancora affidamento manco fosse un dogma di fede...

Ed ancora qualche datuccio REALISTICO...

Spesa Pubblica al 50,5% del PIL, trainata dalla spesa previdenziale. Giovani generazioni strangolate.
.....Si noterà che la “componente di Spesa Pubblica” realmente esplosiva, senza freni e trainante e’ quella delle Prestazioni Sociali in Denaro, voce della Spesa Pubblica, che per l’85% e’ connessa all’erogazione di pensioni di vario tipo (la parte restante e’ in prevalenza legata alla Disoccupazione).
La cifra e’ astronomica: 325 miliardi negli ultimi 12 mesi (periodo tra ottobre 2013 e settembre 2014). L’incidenza e’ passata in 10 anni dal 38% al 44%, un’anomalia mondiale.
La Spesa per Prestazioni Sociali in Denaro all’85% e’ costituita’ da Prestazioni previdenziali. In Italia vengoro erogati oltre 23 milioni di assegni pensionistici, di cui 7 milioni a persone sotto i 64 anni, nonostante il fatto che l’Italia abbia in vigore una delle Riforme Previdenziali piu’ severe del mondo (che pero’ per andare a regime necessita di tempi lunghi).
Nel frattempo, le giovani generazioni, cui verra’ applicata una disciplina previdenziale severissima (bassi assegni erogati a partire su per giu’ dai 70 anni di eta’), sono sottoposte ad una pressione fiscale notevole, e beneficiano (in modo diretto o indiretto) di una quota di spesa pubblica limitata.........
Quando racconto a persone a me vicine che ho deciso di lasciare Fallitaglia per "Italialtrove"...
il bello è che si preoccupano sinceramente per me:
"Ma sei sicuro? Hai valutato bene la sanità, l'Istruzione, il sistema pensionistico del Paese Target rispetto ai livelli italiani?..." (e qui tralascio "i pipponi" che mi fanno su clima, cibo, serpenti e cavallette...).
Questa "preoccupazione-specchio" in realtà deriva da un classico errore psico-economico che viene fatto dalla maggioranza: il paragone tra Fallitaglia ed Italialtrove viene fatto sul passato, sul presente od al massimo a 12-24 mesi...
Se invece la proiezione comparativa venisse fatta a 5-10-20 anni (sulla base di dati/analisi reali e non sulla base di luoghi comuni illusori e spesso indotti)
allora da parte delle persone a me vicine le preoccupazioni nei miei confronti svanirebbero immediatamente
per lasciare posto ad una profonda ed angosciosa preoccupazione per SE STESSI (e soprattutto per i propri figli) in correlazione alla LORO decisione di rimanere abbarbicati ad una Fallitaglia in declino strutturale ed irreversibile.
Si preoccupano per me che voglio "sbilanciarmi sempre più" nel quadrante Sud-est asiatico...che teneri... ;-)
In realtà sono io a preoccuparmi per LORO che rimangono qui in Fallitaglia senza avere una visione realistica di medio-lungo sulla quale ricalibrare il loro calcolo costi/benefici
e/o spesso senza nemmeno l'intenzione di voler vedere la realtà delle cose.
IO so benissimo quello che faccio, anche se oggi mi costa assai...
mentre loro non sanno o non vogliono vedere quello che fanno: questo oggi costa ancora poco ma domani costerà loro moltissimo.
Perché in questo Paese tra 5-10-20 anni sanità, pensioni, istruzione etc saranno solo un lontano ricordo rispetto a come sono oggi (e già sono in crollo verticale rispetto anche solo a 5-10 anni fa).
Per contro, specularmente in molte Nazioni di Italialtrove sta accadendo l'esatto contrario ed il livello dei servizi sta salendo
fino a quando s'incrocerà ad "X" con la linea discendente del ns. livello di servizi... (in certi casi l'incrocio è già avvenuto).
vedi il mio post:  Guardate bene questo grafico e poi ditemi se VERAMENTE credete che possa esistere "LA" soluzione..."LA" salvezza etc etc


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