lunedì 18 luglio 2011

Da che pulpito vien lo stress-test (in versione seria...)


Della farsa rappresentata dal secondo capitolo degli stress-test sulle banche europee ho fatto solo un breve cenno in questo blog: infatti ci hanno poi pensato i mercati ad esprimere la loro bocciatura e la loro mancanza di apprezzamento per le comiche...

Ecco che dalla Banca più "ammanicata" del Globo, con sede nella Nazione che porta sulle sue spalle la più pesante responsabilità nella Grande Crisi, arrivano nientepopodimeno che degli stress-test IN VERSIONE SERIA sulle principali 27 Banche Europee.
La nostra cara JP Morgan (ancora piena zeppa di assets tossici come le sue colleghe americane...)
ha osato PREVEDERE NELLA SIMULAZIONE ciò che in EUROPA NON ABBIAMO MAI OSATO PREVEDERE
OVVERO l'effetto dell'eventuale default (parziale) di alcuni PIIGS.
Devo ammettere che, pur "osando" inserire nella simulazione un evento che non può essere ignorato se non si vuol peccare d'IRREALISMO e DI COMICITA',
JPM è stata fin troppo "di larga manica" nel calibrare le percentuali di default degli stati sovrani...
ed i risultati sono stati comunque DEVASTANTI.

Verrebbe da dire (giustamente) da che pulpito vien la predica:
ma se gli "onesti" non si decidono a fare i test come andrebbero fatti....
allora dobbiamo accontentarci dell'onestà degli "ammanicati"...:-)

Ecco la versione SERIA (e non comica) degli stress-test bancari europei...
.....Ma soprattutto, lo scenario adottato da JPMorgan è l’ipotesi dirimente di tutto questo caos planetario: un haircut sui book bancari di titoli sovrani.
In soldoni, il default.
Che JPM ha persino simulato e quantificato, nella misura del
40 per cento per la Grecia, del 30 per cento per Irlanda e Portogallo, e del 10 per cento per Italia e Spagna.

Il risultato (sorpresa, sorpresa!) sono 20 test falliti su 27, ed un buco di capitale di 80 miliardi di debito, così ripartito:

  • 25 miliardi per le banche inglesi,
  • 20 miliardi per le francesi,
  • 14 miliardi per le tedesche,
  • 9 miliardi per le italiane,
  • 4 miliardi per le spagnole,
  • 4 miliardi per le portoghesi,
  • 4,5 miliardi per le austriache
Quindi, sotto lo scenario ed i requisiti scelti da JPM, la situazione è critica, per il sistema bancario europeo.