venerdì 31 gennaio 2014

San Letta...dacci oggi le nostre BALLE quotidiane (stavolta sulla disoccupazione)

Mi sono anche un po' stufato di smontare tutti i giorni Balle&Bluff...
soprattutto perchè l'Informazione Indipendente arriva a troppo pochi ed è sostenuta attivamente da troppo pochi di Voi...
dunque il mio potere-smonta-balle non ha grande efficacia&diffusione...rispetto ad una bella Mega-Balla sparata con faccia-da-culo rassicurante su un Tiggì qualunque.
Però la mission del mio Blog è proprio quella...anche se, più che una mission, ormai mi sembra una maledizione...
Comunque brevemente...

Oggi trombe e tromboni hanno squillato perchè l'Indice Istat della disoccupazione in Italia
è sceso in modo microscopico dal 12,8% al 12,7%.
Subito giornaletti, Tiggì e naturalmente super-Letta
ne hanno approfittato per "strumentalizzare" il dato e spargere un po' d'ottimismo ad usum Italioti.
Peccato che la realtà sia un po' diversa ....
Per non incappare nelle solite balle mainstream nostrane...........
.
dobbiamo andare sul Telegraph, da Ambrose Evans-Pritchard
che ci racconta come stanno le cose...
La notizia di oggi in Italia è che la disoccupazione ha iniziato finalmente a diminuire, passando dal 12.8% al 12.7% nel mese di dicembre.
Scavando più a fondo, la storia di ripresa si trasforma in polvere. Il numero degli occupati in Italia è diminuito di 424 mila nel corso dell’ultimo anno. Piangi Italia mia.
Come si può vedere dal grafico qui sotto (disponibile solo sul sito italiano di ISTAT), la caduta è stata implacabile. Non vi è alcun segno di stabilizzazione. Altre 25.000 unità sono uscite fuori dalla schiera degli occupati nel solo mese di dicembre.

Ma lasciamo soprattutto la parola a Seminerio
che sull'ennesima BALLA di Letta
ci ha già scritto sopra un bel post...così non fatichiamo in due....
Abbiamo un problema con questo tweet. Un problema non lieve, peraltro.
Perché il miglioramento semplicemente non esiste.

Secondo la stima preliminare Istat, a dicembre il tasso di disoccupazione italiano scende dal 12,8 al 12,7%.
Il problema è il modo in cui la discesa è avvenuta.
Osserviamo, in via del tutto incidentale, i numeri di occupazione che, come i più eruditi tra voi intuiranno, è cosa ben diversa dalla disoccupazione. Parole e musica di Istat:

«A dicembre 2013 gli occupati sono 22 milioni 270 mila, in diminuzione dello 0,1% rispetto al mese precedente (-25 mila) e dell’1,9% su base annua (-424 mila)»
A rafforzare il concetto:
«Il tasso di occupazione, pari al 55,3%, diminuisce di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 1,0 punti rispetto a dodici mesi prima»
Veniamo al “miglioramento” scorto dal premier:
«Il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 229 mila, diminuisce dell’1,0% rispetto al mese precedente (-32 mila) mentre aumenta del 10,0% su base annua (+293 mila)»
«Il tasso di disoccupazione è pari al 12,7%, in calo di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali ma in aumento di 1,2 punti nei dodici mesi»
Che sia la lucina in fondo al tunnel?
In questi casi basta guardare il dato sugli scoraggiati, cioè su quanti escono dalle forze di lavoro, smettendo di ricercare attivamente:

«Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni aumenta dello 0,4% rispetto al mese precedente (+51 mila) e dello 0,3% rispetto a dodici mesi prima (+46 mila). Il tasso di inattività si attesta al 36,5%, in aumento di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,2 punti su base annua»
Ora, come sia possibile vedere un “miglioramento” nella situazione del mercato del lavoro (limitandosi a guardare il tasso di disoccupazione) quando le forze di lavoro si restringono per effetto del fenomeno degli scoraggiati, resta un mistero.
Solo due possibili spiegazioni: o malafede/cinismo politico,
oppure mancata conoscenza/comprensione del funzionamento di queste statistiche.
Come che sia, sarebbe meglio evitare trionfalismi come questo, che alla fine ti lasciano a chiederti se “qualcuno” non ti stia prendendo per i fondelli...............

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