mercoledì 26 febbraio 2014

Dopo Venti anni di banfa-berlusconismo...c'è ancora chi crede in Renzies'-Pinocchio...Italioti se le vanno proprio a cercare e se le MERITANO TUTTE...

La possibilità di cambiamento sarebbe ...a portata di mano....
NON E' LA PANACEA
ma è solo un DETONATORE....
Non un MIRACOLO...e non LA soluzione....
ma meglio di niente...
ed è TUTTO VERO....
basta cogliere ed ottimizzare L'OCCASIONE....

Ed invece....
si continua a stare dietro ai vari PINOCCHIO...,
alle varie EMANAZIONI della CASTA (sx o dx etc etc)
che ci stanno man mano distruggendo da decine di anni....
Ve lo MERITATE cari Italioti...
perchè lo volete...
perchè ancora ci credete...
perchè ancora ci sono troppi CLIENTES che ne godono...per ora...
fottendosene in primis dei loro stessi figli che stanno cannibalizzando...

Bene così....
la Casta siete Voi...
la Casta siamo fin troppi di Noi....
ERGO....
No HOPE for Itally...
E tutti dietro al PINOCCHIO DI TURNO
=
Casta che salta sul carro del vincitore anche per soli 6 mesi....
Mass-media a libro paga che devono continuare a campare....
Massa Italioti che legittima e da credito ancora a tutto questo

BUONA LETTURA!
E BUONA RIFLESSIONE,....
SPERANDO CHE RIUSCIATE A FARE L'ULTIMO PASSETTO....;-)
QUELLO DECISIVO....

La risposta di un bambino a Renzi (matteo@governo.it)

Renzi a Treviso, in una scuola si è rivolto ai bambini, dopo aver cantato con loro l’inno nazionale, dicendo: «Se qualcosa non va scrivetemi a matteo@governo.it»
Ecco, Renzi fa quello che gli riesce meglio: campagna elettorale.
La prossima volta dirà ai genitori: “Cari figlioli, tornando a casa, troverete i bambini: date una carezza ai vostri bambini e dite: “Questa è la carezza di Papa-à Matteo”
Signori, io con Berlusconi avevo pensato di aver finito e aver già dato.
Pensavo si potesse voltare pagina.
Erano anche altri tempi, si stava meglio e qualche cazzata era anche simpatica.
Invece, pare proprio non sia così.
Ah, come li voglio vedere in faccia uno ad uno i piddini che per 20 anni hanno scassato le palle al sottoscritto!
Cari bambini, scrivete a Stronzie, come avete vissuto gli ultimi anni.

Coi potentissimi mezzi del nostro blog, siamo entrati in possesso di una lettera di Enrico, bambino di 8 anni, inviata al Premier:......................................................
.
< “Caro Matteo,
oggi è stata davvero una bella giornata: tanti sorrisi, le insegnanti contente, è venuto anche il sindaco con la fascia.
Abbiamo anche cantato, come faccio quando guardo le partite di calcio in tv, quando gioca la Nazionale.
Ecco, però, io volevo dirti che le cose nella mia famiglia non vanno molto bene.
Papà e mamma sono sempre nervosi, a volte, litigano.
Sai, una volta sorridevano e mi facevano parecchie coccole, regali.
Fino a 3 anni fa andavamo al sabato in pizzeria e al centro commerciale mi compravano il gelato (e qualche macchinina)
Poi è arrivata la mia sorellina.
Pensavo fossero più contenti.
Sai, Matteo, eravamo sempre felici, una volta.
Poi, mia mamma ha perso il lavoro e dice che con quanto porta a casa il mio papà non riusciamo neppure più a pagare le bollette e a mettere in tavola una cena decente.
Negli occhi di mio papà vedo molta tristezza e delusione, spesso sento che ripete sempre una frase: “sono un fallito”.
E’ una frase che ripeteva anche mio zio.
Mia nonna ripete che, almeno, quando c’era la lira, si stava meglio.
Quest’anno a Natale io e Agnese (la mia sorellina) non abbiamo neppure ricevuto un regalo e la prossima estate non andremo in vacanza, ma io vorrei tanto andare al mare!
Sai, qui a Treviso d’estate fa un gran caldo e ci sono le zanzare.
E poi i miei amici ci vanno e io a settembre non avrò nulla da raccontare a loro.
Le cose sono peggiorate molto quando l’azienda di mio zio (che ci dava una grossa mano) è entrata in crisi.
Lui voleva spostarsi in Svizzera, ma la zia ha etto di no, perchè bisognava aiutare gli operai che lavoravano con lui e dare un minimo di fiducia a questo Paese.
Purtroppo, lo Stato gli doveva molti soldi e non glieli ha mai dati.
Raccontava che, per giunta, Equitalia gli chiedeva parecchi soldi, inviando cartelle su cartelle.
Io non ci ho mai capito granchè, ma lo vedevo sempre arrabbiato.
Ripeteva:”ho dato tutto per la mia azienda, ho lavorato, ogni sabato e domenica! e questi sono i risultati?”
Così, si è indebitato con le banche e, nonostante gli sforzi, la sua azienda è fallita.
Non ha retto, povero zio, e si è tolto la vita, lasciando una moglie e 4 figli.
Oggi la zia è aiutata dalla parrocchia e spesso va a mangiare alla Caritas.
Mi sembra così strano!
Fino a 5 anni fa avevano sempre il frigo e la tavola pieni di cose da mangiare!
Da quel momento le cose sono ancor più peggiorate per tutti noi.
Anche l’azienda di mio papà vuole chiudere ed andarsene dall’Italia.
Infatti, a scuola abbiamo fatto questi disegni che però l’altro giorno quando sei venuto a trovarci, la tv non ha voluto riprendere.
Qui li puoi vedere se vuoi
Ecco alcuni disegni dei miei compagni.








Io non capisco, ma mio papà mi dice che ci sono troppe tasse e usa termini difficili come burocrazia, globalizzazione, delocalizzazione.
Io ho solo capito che le cose non funzionano come dovrebbero.
Ho capito che il nostro paese va molto male, anche se sui giornali e nelle tv si dice che la crisi è superata.
Gli ho raccontato delle belle cose che ci hai detto, ma mi ha risposto che tu hai sempre detto molte bugie.
Allora, mi domando: hai raccontato tante bugie anche a noi?
I miei genitori mi hanno insegnato a non raccontarne, perchè tu lo fai?
Le racconti anche ai tuoi bambini?
Nella mia famiglia voteranno tutti per un comico che è sempre molto arrabbiato ma, almeno, non racconta bugie.
Dicono che forse è lui l’ultima speranza.
Io non so più cosa pensare.
L’altro giorno mia madre è tornata dal dentista e piangeva.
Le ho chiesto se era per il male ai denti, ma mi ha detto che non era per quello.
La sera, ho ascoltato che diceva al papà che il dentista le aveva fatto un preventivo di 8.000 euro.
Mio papà si è alzato dalla sedia scuotendo la sua testa (sta perdendo tutti i capelli, poverino) e si è messo a piangere.
Poi ha aperto la bottiglia del vino ed ha iniziato a bere.
Ho sentito che dovranno chiedere dei soldi in banca e subito questa cosa mi ha fatto ripensare a mio zio.
Ma le banche, non servono per prestare soldi a chi non ne ha?
Altrimenti a cosa servono?
Boh…
Ora, io non chiedo tanto, ma vorrei che loro potessero tornare ad essere contenti.
A volte litigano così tanto che non riesco neppure a sentire l’audio dei cartoni in tv.
E poi se la prendono sempre con me.
Poi mi chiedono scusa, mi danno dei baci, ma mi sgridano sempre.
Invece, ogni giorno la situazione peggiora.
Sai, papà si è anche fatto crescere la barba e va spesso al bar con gli amici, dove ci sono le macchinette e mia mamma lo sgrida.
Ma io non capisco: che male c’è se va a giocare con i suoi amici alle macchinette?
Mio nonno dice che quelle macchinette sono infernali, che le ha inventate il Diavolo.
Ma allora perchè permettono ai bar di tenerle?
Mia nonna mi dice che io tra pochi anni me ne devo andare dall’Italia, perchè qui non c’è futuro.
Ma io voglio restare qui, con i miei amici del calcio, con la mia sorellina e i miei genitori.
Cosa posso fare io, Matteo?
Tra pochi anni ho pensato che aiuterò mia zia Angela nel suo ristornate, anche se io vorrei studiare e diventare dottore, per curare i miei genitori e tutte le persone che soffrono.
Ma credo che non potrò studiare.
Cosa puo’ fare un bambino di 8 anni, Matteo?
Tu puoi fare qualcosa per la mia famiglia?
O ha ragione il papà e ci stai prendendo solo in giro?
Sai, il dubbio mi è venuto quando hai chiesto alla tv di non riprendere i nostri disegni l’altro giorno a scuola.
Ti ho sentito dire “sono troppo tristi”
Ma vedi, Matteo, quella è solo la realtà delle nostre famiglie.
Non è colpa nostra se abbiamo perso il sorriso.
Ciao,
Enrico


Io aggiungo solo una cosa alla lettera di Enrico.
Un solo consiglio al Premier:
puo’ prendere per il culo tutti gli italioti adulti che si fanno prendere per il culo da lei, ma lasci stare i nostri bambini.
. .
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