venerdì 18 settembre 2009

L'altalena degli Indici Manifatturieri


Le migliori notizie di questo periodo arrivano dagli Indici Manifatturieri americani: NY Empire Index, Chicago PMI, Philadelphia Fed Index.
Dai livelli infimi ed abissali dei mesi scorsi sono tornati leggermente in positivo mettendo a segno un "rimbalzo" notevole.
Ieri per esempio il Philly Fed (indice dell'area manifatturiera di Philadelphia) è "schizzato" a 14,1 battendo le attese che erano per un risalita ad 8,1.
Il mese scorso stava a 4,2 mentre a febbraio 2009 era crollato a -41,3 toccando il picco negativo (la parità tra contrazione ed espansione è "zero").
E evidente che gli interventi messi in campo hanno avuto un effetto rilevante nei 7 mesi trascorsi dal quel "febbraio nero", un effetto spesso superiore alle previsioni.
Siamo però ancora ben lontani dai livelli di "pieno regime" che si collocano tra 35 e 40.

Consideriamo anche che gli indici manifatturieri sono i più sensibili agli attuali driver della ripresa, per la maggior parte una tantum:
- il processo di re-stocking ovvero di ricostituzione delle scorte dopo il drastico taglio produttivo a seguito dell'inchiodata causata dalla Grande Crisi
(per capire meglio il meccanismo leggi Un po' d'aritmetica ed Il Rimbalzo)
- i piani di stimoli su più livelli come il Recovery "Viagra" Act di Obama, il Cash for Clunkers per le auto, il bonus fiscale sull'acquisto di nuove case etc etc
- una piccola ripresa "spontanea" dei consumi grazie a borse in rialzo continuo da 6 mesi (come se il "paradiso fosse dietro l'angolo") e grazie a proclami ottimistici quotidiani da parte delle Grancasse.

E' importante notare come gli Indici Manifatturieri siano storicamente molto "altalenanti" e passino regolarmente dalla stelle alle stalle (ancor più nelle fasi recessive indicate con lo sfondo azzurro nell'immagine allegata).
E quasi regolarmente ad un rimbalzo segue una ricaduta.

















E' l'essenza di questi indici manifatturieri: infatti sono l'elemento "a monte" del ciclo produzione/distribuzione/dettaglio/consumi ovvero una "catena di trasmissione" dove ogni anello ha un magazzino scorte.
Si crea dunque un effetto di amplificazione nel risalire la catena stessa: se i consumi scendono del 5% la produzione dovrà scendere del 25-30% perchè prima bisogna svuotare i magazzini del produtore, del distributore e del dettagliante dall'eccesso di invenduto.
Avviene l'esatto contrario quando i consumi si riprendono.
Oppure, come in questo caso, quando la produzione è stata tagliata drasticamente ed i magazzini sono in "svuotamento" da 12 mesi di fila in previsione di affrontare uno shock di consumi da grande Depressione, che invece è stato "tamponato" da misure eccezionali di stimolo.
La sfasatura tra previsioni catastrofiche e "realtà tamponata" va dunque colmata, anche se la prolungatissima diminuzione delle scorte getta un'ombra sulla sostenibilità di questi "rimbalzi": in vista di una seria ripresa queste benedette scorte dovrebbero risalire almeno un pochetto e non scendere sempre...
Va detto che probabilmente nel periodo "dell'orgia 2006-2007" queste scorte erano state accresciute a livelli ben oltre la media storica ed i target produttivi erano stati impostati su "fantascientifico": pertanto lo svuotamento del lavandino intasato procede con lentezza...
In ogni caso tutti i dati macro vanno messi in correlazione con il contesto e con gli altri dati macro, in particolare gli indici manifatturieri.

Andiamo a vedere come sempre le sfumature ignorate dalle Borse e dalle Grancasse, anche perchè stiamo parlando di un indice composito

September Philly Fed survey
The Philly Fed survey was 14.1, 6 points more than expected and up from 4.2 in Aug.
It’s at the highest level since June ‘07 but the components were mixed as the headline figure is not a sum of its parts.
The current new orders index also remained positive for the second consecutive month but fell to 3.3 from 4.2.
Backlogs did rise by 2 points but still remains negative.

Shipments were up almost 8 points and at the highest since Dec ‘07.
Similar to the Empire survey, there is no sign that inventories are being refilled and in fact they still remain very lean as this category fell by 18 points to -18.1, the weakest since May.
But, hopefully this is a backdrop to an eventual pickup.
Prices Paid rose almost 5 points but Prices Received fell by 9. The 6 month outlook fell 9 points to the lowest since May.
Labor market conditions remain weak, despite signs of improvement in overall activity. The current employment index decreased slightly, from -12.9 to -14.3.
Net-net, manufacturing conditions are improving but hiring remains punk.

The index has been positive for 2 months now, after being negative for 19 of the previous 20 months.

Meditate gente, meditate...
E perdonate la mancata traduzione dall'inglese ma oggi ho qualche problema imprevisto.
Spero che la maggior parte dei lettori riesca a raccapezzarsi lo stesso.
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