mercoledì 12 settembre 2012

Perchè l'ultimo piano della BCE fallirà

Come vi raccontavo, al di là dei mortaretti di breve "sparati" dalla speculazione che si è girata al rialzo,
come sempre all'Eurozona è stato applicato solo un tampone (senza spendere nemmeno un euro...geniale!)
ma i problemi strutturali non sono stati minimamente intaccati, anzi....
Vi ricordo che anche con il "salvifico" LTRO, i titoli bancari italiani fecero +50% e lo spread btp-bund andò sotto 300 punti
ma poi i problemi tornarono fuori...insieme allo spread...

Come scrivevo ieri
Ai mercati non è piaciuto tanto l'OMT che ha un sacco d'incognite e di punti deboli
e che predispone una rete di protezione ma solo in prospettiva: è la classica pistola sul tavolo o se preferite una sorta di Draghi-put che ricorda da vicino la Bernanke-put sul QE3 (segui link per capire che cosa cappio sia....)
Dunque se l'OMT dovesse essere effettivamente attivato...inizierebbero le grane...
Dice bene in un'intervista su Vloganza il Prof. Manasse:
Il piano Draghi avrà successo se rimane nel cassetto
"Il piano di Draghi sarà un successo se non sarà implementato..........
Ed infatti oggi dalla Spagna....
Spanish PM Rajoy says they will look at conditions before deciding on bailout
Looking at bond yields before making decision.
Alla "speculazione" (così la chiamano i mass-media e la gente della strada...) prima o poi potrebbe tornare la voglia di rigirarsi al ribasso e di "vedere" effettivamente se Draghi e l'Eurozona useranno veramente ed in modo efficiente la pistola-OMT messa sul tavolo....

Se trovate questo post interessante, siete invitati a condividerlo con i tasti "social" (Facebook, Twitter etc) che trovate subito dopo la fine del testo. 

Leggiamo l'opinione di uno dei migliori blogger made in USA (Pragmatic Capitalism) che ci spiega perchè l'ultimo piano della BCE fallirà (a meno che l'Eurozona non faccia ulteriori e significativi passi verso gli Stati Uniti d'Europa)
e ce lo spiega da un punto di vista STRUTTURALE e non del trading di breve.
La traduzione è del Blog "Voci dall'Estero", che ringrazio con il più classico degli inchini...;-) 
Why the ECB’s Latest Plan Will Fail
11 settembre 2012
L'ultimo piano della BCE ha fatto tirare a tutti un gran sospirone di sollievo...
Sembra quasi che la Crisi sia finita.
Ma non lo è.
In realtà è stato tirato un bel calcione alla lattina per farla rotolare ancora un po' per la strada...


Il mio ragionamento è semplice e ve lo spiegherò per l'ennesima volta.
Prima di tutto l'Europa è in Crisi perchè ha istituito una singola valuta senza implementare meccanismi interni di ribilanciamento tra le diverse Nazioni dell'Eurozona.
Non c'è un tasso di cambio mobile tra le Nazioni con un trade deficit od un trade surplus perchè tutte usano la stessa valuta.
E non c'è un ministero centrale della Finanza per ribilanciare le disparità economiche attraverso tasse od incrementi di spesa.
Ed infine non c'è un'interazione tra la banca centrale ed il ministero delle finanze che elimini i rischi di solvibilità al livello degli stati sovrani.

In ogni caso anche negli USA abbiamo un sistema simile senza un tasso mobile di cambio e con una valuta unica. 

Ma il Governo Federale raccoglie miliardi dai vari States e li ridistribuisce.
Gli States hanno bilanci parzialmente indipendenti ma il flusso di denaro da parte dello Zio Sam aiuta a ridurre e spesso ad eliminare quasi del tutto il rischio di una potenziale bancarotta su larga scala al livello degli States.
E dunque altamente improbabile che il Governo Federale permetta l'insolvenza di uno States, ma questo è un altro discorso.

Così la più grande differenza tra l'Europa e gli USA e che quest'ultimi sono gli STATI UNITI d'America mentre l'Europa è un'accozzaglia non omogenea di Stati molto diversi tra loro.

La Crisi dell'Eurozona dunque era inevitabile, prima o poi.

L'ultimo piano della BCE è molto simile ai piani precedenti. Bill Mitchell fornisce un'eccellente a spiegazione:
"Che cosa ha intenzione di fare la BCE?
La BCE acquisterà obbligazioni a breve scadenza (da 1 a 3 anni) nel mercato secondario. In sostanza, i primary dealers sapranno che possono facilmente scaricare gli acquisti dei titoli alla BCE sul mercato secondario.

La BCE farà passare il messaggio che sta intraprendendo gli acquisti soltanto per aiutare l'operatività del sistema finanziario, piuttosto che finanziare i deficit pubblici - sostenendo che, poiché i mercati del debito pubblico fanno parte delle operazioni globali del mercato finanziario, il loro acquisto servirà a migliorare il meccanismo di trasmissione della politica monetaria che, ai loro occhi, contribuisce a sostenere la domanda privata di credito.

La logica di questa azione è che con l'acquisto di grandi volumi di titoli a breve termine, il loro prezzo salirà e questo spingerà verso il basso i rendimenti. Se gli operatori obbligazionari vorranno rendimenti più elevati, allora saranno costretti ad acquistare titoli di Stato a più lunga scadenza, il che ne spingerà in alto i prezzi, e abbasserà i rendimenti.

I tassi di interesse più bassi quindi favoriranno una crescita della domanda privata di credito che, a sua volta, contribuirà a stimolare la spesa privata in investimenti e rilanciare la crescita."

Ma la dichiarazione ha altri punti significativi:
In primo luogo, hanno l'intenzione di acquistare titoli di Stato solo se il paese sta attuando già un programma di austerità fiscale imposto dalla troika.

Per cui si capisce bene che la decisione della BCE è la negazione del vero problema - la mancanza di crescita. Terranno in vita uno Stato membro per fare in modo che possa morire lentamente. Sanno che se i paesi fossero costretti a contrattare con i mercati obbligazionari privati per ottenere i fondi necessari a coprire i loro deficit di bilancio - la zona euro crollerebbe "

Neanche questo piano riesce quindi a risolvere il problema principale, che è la mancanza di un meccanismo di riequilibrio.
L'austerità è l'antitesi del riequilibrio.
Così, mentre il problema della solvibilità viene affrontato facendo tornare gli investitori privati sui mercati obbligazionari, è quasi garantito che questo sarà controbilanciato dal fatto che i paesi non potranno registrare una crescita che renda sostenibili i loro debiti.
Quindi, ad un certo punto, se non sarà implementata una correzione permanente, questa crisi divamperà di nuovo.
Quest'ultimo "aggiustamento" fa solo guadagnare un po' di tempo, ma in realtà non è niente di più che un altro calcio alla lattina.

Sostieni l'informazione indipendente e di qualità