lunedì 20 aprile 2020

L'Olanda NON E' un Paradiso Fiscale mentre VenezuItalia E' un Inferno Fiscale

Uno dei fattori primari che determina il Declino di FallitaGlia è un'informazione di regime a livello di Pravda+Istituto Luce
= vengono spacciate "narrazioni" che possano semplicemente assecondare le pulsioni "di consenso" del momento + vere e proprie menzogne costruite ad arte che sono spesso persino l'esatto contrario della realtà.
La dipendenza dell'Informazione dalla politica, da vari potentati e dalle mafie
infatti ci colloca molto in basso nella classifica della libertà di stampa
e di conseguenza la massa italopiteca - che già non brilla per consapevolezza, spirito di libertà ed è al top per analfabetismo funzionale - si pasce di una marea di bufale spacciate ad arte
e dunque si abbassa a livelli che manco al Bar Sport tra un rutto ed un Cynar.
Il Declino deriva moltissimo da questo deleterio rapporto al ribasso tra mass-media di mxxxx ed italiani lobotomizzati...che Einaudi diceva giustamente "conoscere per deliberare" (e votare).

Uno degli ultimi casi più eclatanti è stata la pesante campagna politica (vedi Giggino che di stronz*** non se ne risparmia nessuna) contro l'Olanda che avrebbe osato opporsi agli Eurobond a vantaggio di un'Italia "derelitta" che li chiedeva
anche se non erano sul tavolo ma erano&rimangono una mossetta populista di Gonde da spendere pro-politica interna.
In ogni caso - anche se fossero accettati - arriverebbero molto più tardi rispetto all'urgenza attuale
e comporterebbero una cessione di sovranità 10x rispetto al "terribile" MES.
Ma già questi concetti sono troppo complessi per il 99% degli elettori e sono comunque più lunghi di un tweet.
 

Che fare dunque per scatenare l'ira italiota contro la cattiva Olanda, deviandola da una classe politica che manco in Uganda?
In un Paese inferno fiscale al 68% di total tax rate ed inferno burocratico (che per aprire una finestrella interno cortile devi presentare 22 documenti e fare un patto di sangue con l'impiegato del comune) ma popolato di schiavi genetici carichi di invidia sociale....
cosa di meglio per insultare l'Olanda che darle del Paradiso Fiscale che ruba imprese e gettito all'Italia?
Al di là della surreale contraddizione in termini che il 99% di italiani però non ha colto (non a caso) è pure FALSO!

Qualche perla qui è là di vera informazione però la si trova ancora (anche se minoritaria) non solo tra gli influencer indipendenti come il sottoscritto ma anche altrove.
Vi invito dunque a vedere poco più avanti nel post un video di debunking ..........................
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di "Liberi Oltre alle Illusioni" (una delle poche fonti competenti ed indipendenti di informazione)
e di leggere l'articolo che riporto al fondo.
In questo modo - dopo che il 99% è cascato in questa campagna di menzogne contro l'Olanda che per titillare l'odio del popolo italiota si faceva molto prima a dire che non si lavano bene il cxxx perché non hanno il bidet (molto più veritiero del Paradiso Fiscale...) -
magari uno 0.01% tornerà con i piedi per terra e si renderà conto in che Matrix informativo viviamo in FallitaGlia (non vi dico il bombardamento nei Tiggì con tanto di Infografiche fallaci e nei Talk show).
Solo per capirci al volo oltre a 68mila euro di reddito in Olanda paghi il 51% di tasse e la tassa di successione è molto pesante (a breve lo sarà anche qui da noi).
Le tasse sulle imprese poi sono sostanzialmente al livello delle nostre,
anche se ci sono vantaggi importanti sui profitti da partecipazioni e sulla cessione di partecipazioni; manca poi quell'abominio di IRAP. (fonte tabella Costantino de Blasi)



Alla faccia del Paradiso Fiscale!
Che semplicemente è un Paese efficiente che ha implementato un frame fiscale e di governance utile e vantaggioso per le holdings, le partecipazioni e le royalties
ma NON è affatto un Paradiso Fiscale nel vero senso del termine, che quelli sono posti come Dubai, Bahamas, Andorra, Bermuda, Virgin Islands, Cayman, Panama etc che hanno anche free tax zone a ZERO di tasse e dintorni...
il che non mi scandalizza affatto ma almeno chiamiamo le cose con loro nome
invece di fare Informazione di mxxxx pro-italioti che danneggia tutto il Paese portandolo ad un livello da Bar Sport e pure dei più cessosi con Luisona mummificata inclusa (questa è per pochi...).
Aggiungo che i tempi medi dei processi civili in Olanda sono 3 mesi mentre in VenezuItalia 4 anni e che apri una società in pochi giorni e non in 3 mesi...
ma evidentemente invece che imitare dai best cases, noi vogliamo portare tutti al ribasso, al nostro livello ovvero di una della Nazioni peggiori al mondo per fare impresa e business...
#BUONAPROSECUZIONEDIDECLINO

Non vi dico poi i toni e le stupidaggini che si leggono in articoli come il seguente (ispirato naturalmente all'Italopiteco Quotidiano che una volta si chiamava Il Fatto Quotidiano...)
e che assecondano il mood populista sovranista vittimista contro lo straniero cattivo per qualche click in più...
Paradisi fiscali UE: quanti soldi ci tolgono l’Olanda e gli altri Stati offrendo tassazioni di favore?
che già il titolo basterebbe...
Ci tolgono? Ci sottraggono? Soldi? (che sarebbe gettito)
Io la girerei così invece: Quanti soldi si perde ogni anno l'Inferno Fiscale e Burocratico inefficiente italiano costringendo aziende nostrane e multinazionali a rifugiarsi in Paesi a tassazioni normali?
Che poi alla fin fine da dati e stime disponibili su 80-90mld di Gettito che arriva dalle aziende al carrozzone statale italiano, l'Olanda intercetterebbe 1,5mld ovvero meno del 2%.
Se poi consideriamo che il Gettito totale annuale dell'Italia è di oltre 500 miliardi...beh fate voi....che se - invece di far scappare tutti - attirassimo con leggi ad hoc qualche multinazionale in Italia, oltre a creare occupazione saremmo noi a sottrarre miliardi di gettito ad altri, o no?




E dal Foglio:

Perché ci si rifugia in Olanda
Ragioni della migrazione italiana verso un porto accogliente per i capitali
Negli anni Ottanta, quando le holding mondiali iniziarono a trasferire in massa in Olanda la sede legale e spesso anche quella fiscale, si chiamava “Dutch sandwich”: i profitti venivano poi rigirati da Amsterdam alle Antille olandesi, territorio autonomo della Corona, e lì sparivano al fisco.
L’Unione europea ha poi imposto la soppressione dell’appetitoso panino; ma l’Olanda è rimasta meta ambita di tutto il gotha imprenditoriale globale.
Lì doveva andare la sede legale della progettata fusione Renault-Fiat Chrysler Automobiles (Fca ce l’ha dal 2014, con sede fiscale inglese), e lì si trasferirà MediaForEurope, neonata holding che fonderà Mediaset italiana e spagnola in previsione dell’alleanza con il gruppo media tedesco ProSiebenSat.1.
Cementir, del gruppo Caltagirone, ha deliberato il trasferimento in Olanda della sede legale a fine maggio. Eni, Enel, Exor, Ferrero, Prysmian, Saipem, Telecom, Illy, Luxottica sono altri esempi italiani con sede legale principale, o di una consociata, nei Paesi Bassi.
Certo non sono le uniche: Hilversum, cittadina a trenta chilometri da Amsterdam, ospita ventisei controllate solo della Nike. A Prins Bernhardplein, quattro chilometri da Amsterdam, in un solo palazzo sono domiciliate 2.900 multinazionali; ma gli unici dipendenti che vi lavorano a tempo pieno sono quelli di Intertrust, società (olandese) specializzata nella creazione di sedi legali. Ebay, Uber, Tesla, Google, Unilever, Ikea, ma anche i Rolling Stones e gli U2 sono solo alcuni nomi che legalmente risiedono nel paese fondatore della ex Comunità europea.
Il maggior vantaggio però non è fiscale ma riguarda la legge societaria, eredità a sua volta della storia e della natura mercantile della società olandese.
In sintesi è una sorta di meccanismo maggioritario che moltiplica i diritti di voto a partire da soglie variabili dal 20 al 30 per cento, garantendo al maggiore azionista il controllo della società; fatto essenziale nelle holding.
Certo anche le tasse hanno un ruolo: i dividendi e i capital gain che affluiscono dalle controllate estere non concorrono all’imponibile, mentre interessi e royalty non sono tassati.
D’altronde, come detto, l’attenzione alle esigenze fiscali e di governo delle grandi aziende in Olanda è una tradizione secolare, è stata la Compagnia olandese delle Indie orientali – la prima società globale basata su azioni commerciabili e gestita in modo collegiale – nel Seicento a creare un modello di corporate governance poi adottato nelle società anglosassoni.
Eppure i Paesi Bassi non sono un paradiso fiscale: per le persone fisiche le aliquote sul reddito vanno dal 33 per cento su 18 mila euro al 52 oltre i 60 mila.
Eppure la pressione fiscale nel 2018 è stata del 37 per cento rispetto al 43 dell’Italia.
Ma gli olandesi non sono evasori fiscali: la relazione sui reati finanziari, evasione ed elusione fiscale approvata il 26 marzo 2019 dal Parlamento europeo la quantifica in 22 miliardi, in rapporto al pil il 3,2 per cento.
L’Italia è prima in Europa con 190 miliardi, pari all’11,5 per cento del pil, poco più della Grecia e della Romania. E a proposito – questa è la percentuale di evasione nei paesi Ue nei quali è stata adottata la flat tax – Romania 10,1; Bulgaria 8,6; Ungheria e Lituania 8,2; Estonia 6. A titolo di raffronto, in Germania è il 4,1 del pil, in Spagna il 5, in Francia il 5,1.
La virtù fiscale olandese è normalmente attribuita in parte alla morale luterana (la Svezia ha un’evasione simile, del 3,7 per cento), ma soprattutto alla qualità dei servizi pubblici (per cui l’Olanda è al terzo posto in Europa) e all’efficienza della burocrazia (al primo).
E, come in Irlanda, le condizioni di favore alle imprese vengono accettate dalla stragrande maggioranza degli elettori: infatti il governo ha annunciato un’agenda fiscale 2019-2021 con la riduzione fino al 21 per cento dell’aliquota sui redditi d’impresa oltre i 200 mila euro. Poco meno, in effetti, che in Italia.
Perché non si cerca di attirare anche qui le multinazionali?
Per il diritto societario bizantino dell’Italia e per la durata media dei processi civili e commerciali in tutti i gradi di giudizio:
l’Olanda ha la migliore performance europea (tre mesi), l’Italia la peggiore (quattro anni).
 Senza contare il debito pubblico: il 57 per cento del pil nei Paesi Bassi, il 133 in Italia;
tutta la differenza fra una tripla A stabile e una tripla B con rischio di retrocessione.
La reputazione e la stabilità dei conti pubblici valgono oro.
Per l’attuale governo, invece, probabilmente valgono poco.
E anche per questo le compagnie ammiraglie dell’economia nazionale scelgono l’accogliente porto olandese.
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