mercoledì 26 gennaio 2011

Un Komunista all'americana....


Robert Reich è l'ex-Segretario al Lavoro dell'era Clinton: è autore di libri illuminanti come Supercapitalism: The Transformation of Business, Democracy, and Everyday Life (2007) o come Aftershock: The Next Economy and America's Future (2010)
ma soprattutto è uno dei pochi analisti economici che negli USA vede (o meglio vuol vedere...) le (inarrestabili) tendenze in atto:
delocalizzazione selvaggia,
sudamericanizzazione,
disoccupazione strutturalmente elevata,
distruzione tessuto produttivo americano,
polarizzazione ricchi/poveri,
sparizione classe media
ed altre "comunistate" del genere
poco gradite a Wall Street ed alla Corporate America delle multinazionali....

Lo definisco scherzosamente "Komunista" perchè ormai è solo un'etichetta destituita di senso che viene applicata a sproposito un po' a tutto: dalla nuova marca di jeans da 200 euro al paio al primo spirito libero che non condivide il turbo-capitalismo e la de-localizzazione selvaggia....ovvero che si oppone ai miti intoccabili sponsorizzati dalla lobby trasversale....

Mentre TORO Ab-norme spinge il Dow Jones sopra ai 12mila punti....
vedi il mio articolo Dow Jones a 20.000 punti con qualche "piiiiccola" controindicazione....(2011 version)
leggiamoci alcune "sagge" komunistate di Robert Reich tratte dall'immaginario Discorso sullo Stato dell'Unione che il Presidente Obama AVREBBE DOVUTO pronunciare ...

The State of the Union: What the President Should SayIl Presidente dovrebbe dedicare una parte rilevante del suo discorso all'economia, ma a quale economia?
I profitti delle multinazionali continuano a salire mentre i posti di lavoro ed i salari rimangono nella palude.
Le persone che possiedono molti assets finanziari o che sono considerate "utili" dalle multinazionali stanno godendo di una solida Ripresa.
Ma la maggior parte degli americani continuano a vivere alla meno peggio.
Per capire che cosa va fatto, il Presidente deve avere ben chiaro cosa sta succedendo e perchè. (N.d.R. Obama potrà anche avere tutto chiaro...ma chi muove i suoi fili sa benissimo cosa vuole e come ottenerlo....)
Le multinazionali stanno facendo profitti soprattutto dalle loro vendite in mercati extra-US, specialmente in India e Cina.
Qui a casa propria stanno provvedendo ai bisogni degli Americani ricchi.
Ma un'altra importante chiave interpretativa per il loro profitti è la riduzione dei costi, in particolare a livello di manodopera.
Il risultato è stato meno posti di lavoro e minori paghe.

La Grande Recessione ha accelerato le tendenze iniziate 30 anni fa: delocalizzazione nei paesi emergenti, automatizzazione del lavoro, conversione del lavoro full-time in lavoro temporaneo ed a contratto, indebolimento dei sindacati etc il tutto in cambio di concessioni sui salari e sui bonus a vantaggio dei lavoratori ancora in pista.
Internet ed il software hanno reso tutto questo più facile da ottenere.
Va messo a fuoco che l'Economia USA è attualmente raddoppiata rispetto agli anni '80 ma il livello medio dei salari è rimasto sostanzialmente invariato.
La maggior parte dei benefici della crescita economica è finita nelle mani del TOP.
Alla fine degli anni '70 l'1% degli americani più ricchi assorbiva circa il 9% delle entrate.
Dall'inizio della Grande Recessione il TOP si è puppato più del 23%.
La ricchezza ed il valore prodotti sono sempre più concentrati nelle mani di pochi.

Questo è il cuore del problema.
La maggior parte degli americani non hanno più sufficiente potere d'acquisto per fare in modo che l'economia si metta di nuovo in moto.
Una volta che la Bolla del Debito è esplosa, loro sono rimasti a terra, fuori gioco.

Il Presidente dovrebbe essere chiaro sul fatto che le Corporation non sono da biasimare (N.d.R. Reich è un Komunista assai moderato e comprensivo...)
Del resto le Multinazionali sono state concepite per essere delle macchine da profitto.
E non è nemmeno colpa dei ricchi che hanno giocato secondo le regole.
Il problema è che le regole vanno migliorate.....

E poi Reich continua con un po' di sano buonismo americano sostenendo che in fondo non è colpa di nessuno e che rigenerare il sogno americano sarebbe profittevole per tutti, belli e brutti....
Ed avanza un set di proposte pratiche che nessuno metterà mai in pratica....
tantomeno il job's advisor di Obama ovvero Jeff Immelt The Delocalizator....

E vabbè....non si può pretendere di più: Robert Reich farà pure della analisi molto lucide e sgamate ma rimane comunque un Komunista Amerikano...:-)
E conclude con questo capolavoro di pragmatismo alla "e vissero tutti felici e contenti".... della serie "guardate che non sono un marxista-leninista...pertanto non mandatemi in Alaska a fare prospezioni petrolifere a mani nude, please...."
....Sia ben chiaro: quella proposta non è una re-distribuzione della Ricchezza.
Le misure proposte dovrebbero essere buone per tutti (olè).
I ricchi americani staranno meglio con una piccola percentuale di economia a crescita rapida piuttosto che con una larga percentuale di americani che rimangano nella fossa....

Peccato che....Ci stiano sostituendo (od almeno ci stiano provando...)
prima come manodopera
e poi anche come consumatori