lunedì 12 dicembre 2011

Ed oggi tocca "all'eroico" BOT-Day.....


Proprio oggi che rendimenti&spread dei nostri titoli di stato hanno ripreso a salire vertiginosamente....
eccoci al secondo appuntamento con i titoli di Stato: dopo il Btp Day del 28 Novembre scorso,
oggi è il turno del Bot Day, la data fissata per l’acquisto dei Buoni Ordinari del Tesoro senza (udite!udite!) il pagamento delle commissioni.

Gli eroici&fessi parioti italiani potranno andare a versare il loro secondo obolo ad un'Italia in mano alla Casta che li sta già pelando in tutti i modi,
un'Italia che non si merita un centesimo dei nostri sudati risparmi fino a quando non sarà diventata "un'altra Italia" (se e quando...)

Chi legge questo Blog
già sa quanto "bestemmiai" in merito al BTP Day ed agli insani principi che lo animavano...
anche se in effetti, senza volerlo, la paradossale ed impudica iniziativa
si è trasformata in una sofisticata e lucrativa operazione di trading sui Titoli di Stato...
roba degna di Goldman Sachs o di un Hedge Fund ma eseguita in modo inconsapevole da vecchiette ed ultras della Nazionale....
Le stesse bestemmie sono applicabili anche al BOT Day ma lievemente mitigate dalla duration inferiore dei BOT.

Lo ribadisco: fare Trading CONSAPEVOLE su BTP&affini è lecitissimo e, con il timing giusto, può essere anche lucrativo....
ma presentare queste operazioni come il salvataggio patriottico di un'Italia in mano alla Casta ed in piena decadenza....non so perchè....ma mi fa venire in mente solo bestemmie...

Intanto,
mentre gli eroici&fessi patrioti comprano Titoli di Stato italiani sull'appello di uno come Mussari (diventato presidente dell'ABI come premio "meritocratico" della Casta...dopo aver affossato Monte Paschi...)
ecco cosa fanno invece le Big Banks: scaricano BTP...
e non solo quelle estere ma addirittura (in certi casi) QUELLE ITALIANE....
E magari un po' di questi BTP scaricati dalle Banche Italiane...se li sono beccati proprio quegli eroici&fessi patrioti che però hanno potuto godere dello sconto sulle commissioni...;-)
Banche estere rifiutano Btp, le italiane reggono
Lettera 43
Deutsche Bank a 834 milioni rispetto ai 5,3 miliardi del 2010.

Le banche estere scappano dai Btp, quelle italiane mantengono le posizioni (NdR per forza...è il solito circolo vizioso...), in qualche caso le incrementano,
ma fra i grandi istituti c'è ovunque una corsa a comprare prodotti derivati per coprirsi dalle eventuali perdite sui titoli di Stato: l'Italia figura di gran lunga in testa alle classifiche dei Paesi verso cui le banche d'investimento proteggono dal rischio con i 'credit-default swap'.
.....come le banche europee abbiano scaricato complessivamente 65 miliardi di titoli di Stato in nove mesi, in gran parte a scapito di Grecia, Irlanda, Italia, Spagna e Portogallo.
...Intesa Sanpaolo,...ha visto ridursi di non molto in valore la sua posizione netta diretta verso il debito sovrano italiano, a 54,3 miliardi di euro (dati al 30 settembre) dai 57,6 di un anno fa.
Ma ha più che raddoppiato la protezione dal rischio dei Btp, portando nei mesi tumultuosi del contagio l'esposizione netta ai derivati a 1,037 miliardi dai 458 milioni precedenti.

....Unicredit ha invece aumentato (al netto, peraltro, del deprezzamento dei Btp) le posizioni in titoli di Stato italiani (a 48,6 miliardi dai 47,4 di un anno fa), ma si è protetta con 1,065 miliardi netti di derivati contro i 661 milioni un anno fa.
In calo il valore dei titoli in mano a Montepaschi (28,9 miliardi dai 32 di un anno fa), Banco popolare (da 11,8 a 10,8 miliardi) e Ubi (da 10,1 a 8,1 miliardi).
E sul fronte estero?
Deutsche Bank, il cui valore netto degli investimenti in Btp era risalito a 5,3 miliardi a dicembre scorso, a settembre viaggiava ad appena 834 milioni netti, a fronte di una copertura massiccia in derivati a 2,4 miliardi (da 1,8 miliardi di un anno fa)
...Bnp Paribas, fra banche estere più attive nel Belpaese, ha ora una esposizione netta di 19,9 miliardi sulla 'carta' italiana (da 24,1 miliardi) con un'assicurazione contro perdite a ben 2,960 miliardi contri gli 1,130 di un anno fa.
Barclays, in controtendenza, è salita a 3,8 da 2,9 miliardi.

Commerzbank é invece scesa a 7,9 da 10,1 miliardi;
Credit Agricole a 6,4 da 10,1 miliardi.
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