giovedì 29 marzo 2012

La Cassa Depositi e Prestiti vuol far la tedesca....


Nel mio post chiaramente ironico di ieri Il complesso del "pene piccolo" nei confronti della Germania....
ad un certo punto scrivevo:
....E poi arriviamo al mitico fattore-KFW, l'istituto di finanziamento pubblico tedesco, che viene sempre citato da chi ha il complesso del pene piccolo nei confronti della Germania come FONTE DI DEBITO AGGIUNTIVO che verrebbe semi-nascosto dai crucchi malefici...
Mi chiedo perchè non si faccia lo stesso ragionamento per la Cassa Depositi e Prestiti italiana o per la Caisse des Consignations francese...perché anche loro sono fuori dal perimetro di consolidamento della P.A. (la CDP solo dal 2003 quando fu trasformata in Spa e per meglio capire il suo status-ibrido dentro&fuori al Debito Pubblico leggete direttamente la spiegazione di Franco Bassini, Presidente della CDP)
In più in Italia abbiamo anche il "problemuccio" del Debito dello Stato nei confronti delle imprese...(vedi QUI per un esaustivo raffronto e conteggio)
Che Facciamo? Conteggiamo tutto oppure no?
Chissà che bei numeretti "divertenti" verrebbero fuori anche in casa italiana e soprattutto francese...
Per chiarire alcuni dubbi comuni sulla nostra CDP passo la parola direttamente a Franco Bassanini...ovvero nientepopodimeno che al suo Presidente.
La fonte è la seguente: Per l´economia sociale di mercato (17 Marzo 2012)
Eccone alcune estratti chiari e significativi (ed anche per alcuni versi assai inquietanti....):.......
Con ritardo rispetto agli altri grandi Paesi europei, anche l´Italia comincia oggi a disporre, con la nuova CDP, di uno strumento essenziale per promuovere e supportare la crescita sostenibile e la competitività del Paese....
....la Cassa Depositi e Prestiti (CDP) è rimasta per 150 anni una istituzione pubblica. La sua missione era relativamente semplice: gestire il risparmio postale, raccolto dagli sportelli delle Poste con la garanzia dello Stato e impiegarlo in forma di prestiti alle amministrazioni pubbliche per finanziare investimenti.
Con molto ritardo rispetto ai francesi (CDC) e ai tedeschi (KfW), solo nel 2003 Governo e Parlamento compresero che....la CDP poteva avere missioni più ampie e compiti più complessi.
E che anche il risparmio raccolto con la garanzia dello Stato, poteva essere impiegato utilmente non solo per il finanziamento degli investimenti pubblici diretti, ma anche per altre finalità di interesse pubblico.
CDP fu così trasformata in una SpA, partecipata al 70% dallo Stato e al 30% da 66 fondazioni di origine bancaria (enti privati non profit, secondo la Costituzione e le leggi).

.......E´ stata riclassificata da Eurostat come intermediario finanziario, compreso nel Settore delle "Società Finanziarie", uscendo così dal perimetro delle PPAA.
A sua volta, la BCE - rilevando che lo statuto impone a CDP di operare come una market unit e che la garanzia dello Stato sulla raccolta postale può ritenersi di "ultima istanza" - l´ha ricompresa tra le Istituzioni Finanziarie Monetarie, come CDC, KfW, e BEI (che pur sono al 100% partecipate da istituzioni pubbliche, ed hanno una totale garanzia pubblica sulle loro obbligazioni)
.......

......Beninteso, non declina il ruolo della Cassa nel finanziamento degli investimenti pubblici: è anzi cresciuto negli ultimi anni, in termini di quota di mercato, fino a superare il 70% dei flussi annuali (vale a dire che i nuovi prestiti concessi da CDP alle PPAA sono annualmente più del doppio di quelli concessi dall´intero sistema creditizio).
Ma si è constatato che, date le condizioni della finanza pubblica e i vincoli del patto di stabilità interna, il risparmio postale (220 miliardi di stock, per 12 milioni di risparmiatori) supera ormai di molto la capacità delle PPAA di indebitarsi per investire. E che dunque una parte può essere impiegata per sostenere la crescita del Paese.....

.....Queste attività finanziarie non incidono sul debito pubblico, così come non sono conteggiate nel debito pubblico le analoghe attività di CDC e KfW.
Prima dell´uscita di CDP dal perimetro della PA, in realtà, tutto il risparmio postale era conteggiato immediatamente nel debito pubblico, perché erano prestiti di risparmiatori privati a un istituzione pubblica, quale era appunto la Cassa.
Oggi, il risparmio postale è un prestito di privati a una SpA privata,
che sarà poi conteggiato nel debito pubblico solo se e quando verrà impiegato per prestiti (mutui) alle PPAA o quando viene depositato nel "Conto disponibilità del Tesoro per i servizi di Tesoreria" del MEF (si tratta, infatti, in questo caso, di debiti delle PPAA e del Tesoro verso un soggetto privato, quale è ormai la Cassa).


.......Che, oltre a tutto ciò, CDP possa dare anche un contributo alla riduzione dello stock del debito pubblico, è questione oggi molto discussa, e sulla quale ancora Governo e Parlamento non si sono pronunciati.
Noto che, anche in tal caso, l´esperienza europea (CDC, KfW) potrebbe dare qualche indicazione.
In ogni caso, l´attribuzione a CDP di altre nuove missioni dovrà essere attentamente valutata alla luce di tre vincoli fondamentali: la garanzia del risparmio postale (che è più di ogni altro, per la sua diffusione capillare, il risparmio "degli italiani"),
la classificazione Eurostat di CDP come market unit (che oggi impedisce di conteggiare il risparmio postale nel debito pubblico),
e la salvaguardia del suo ruolo essenziale di principale strumento di finanziamento della crescita e della infrastrutturazione del Paese.
Per concludere.
Sia pure con ritardo rispetto agli altri grandi Paesi europei, ma imitandone l´esperienza, anche l´Italia comincia oggi a disporre, con la nuova CDP, di uno strumento essenziale per promuovere e supportare la crescita sostenibile e la competitività del Paese.
Come CDC e KfW (ed anche la BEI), CDP, ancorché partecipata dallo Stato, dotata di una missione pubblica, e assistita da una garanzia statale di ultima istanza, è e resta una market unit: uno strumento di mercato......
Ma è, cionondimeno, uno strumento essenziale della "cassetta degli attrezzi" di cui dispongono i governi dell´Europa continentale, consapevoli che l´uscita dalla crisi richiede anche politiche industriali attive, capaci di sostenere l´economia, promuoverne la competitività e rilanciare la crescita. ........
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Non mi sembra nemmeno il caso di commentare: mi sembra tutto evidente....
Meditateci sopra.
La CDP ormai è sempre più simile alla KfW ed alla CDC e, come le sorelline franco-tedesche, è diventata una specie di bilancio ombra dello Stato, utile per far sparire o riapparire debiti pubblici a seconda della bisogna....
Non a caso fu proprio il commercialista di Sondrio a trasformare la CDP in Cayman-Spa ed i suoi commenti in proposito sono come sempre "da incorniciare"...:-)
20 Aprile 2011
Voglio ricordare senza fare polemiche che quando abbiamo trasformato quella che era una divisione del Tesoro in un soggetto con personalita' giuridica propria, quando abbiamo creato la Cassa Depositi e Prestiti, fu definita finanza creativa.
Era una divisione, e' diventata una societa'. Non era finanza creativa, ma emulativa...
E' diventata come la Cdc francese o la Kfw tedesca".
In questo momento da' all'economia pubblica e privata piu' di 100 miliardi.
Man mano che cresce -prosegue il ministro- senza nessun rischio, con un governo e una logica assolutamente prudenziale, si spostera' verso l'economia privata, avendo dentro soci privati come le Fondazioni di origine bancaria".
L'idea e' quella di un "partner che non ti chiede altro se non di crescere.
Ti chiede non di fare affari, ti chiede se vuoi una mano e te la da'".
Mitico Giulio! :-)
Insomma ci siamo adeguati al resto d'Europa ed la CDP vuole ormai emulare in tutto e per tutto addirittura la "fallimentare" KfW crucca....;-)
Ho come la vaga impressione che entro breve il Debito della nostra CDP inizierà a gonfiarsi...recuperando rapidamente il "tempo perduto"...: siamo degli specialisti in queste cose.
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