domenica 27 gennaio 2013

Monte dei Pacchi: nell'informazione indipendente già da secoli sapevamo della mega-stecca su Antoveneta...Adesso ci arrivano anche i mass-media...

Monte dei Pacchi: nella sfera dell'informazione indipendente già da secoli sapevamo della mega-stecca su Antoveneta...
Adesso, come sempre in netto ritardo, ci stanno arrivando anche i mass-media...

Lo schema è di una semplicità disarmante: roba da piccolo impresario edile che gonfia il preventivo per poi passare la stecca al tecnico del comune, a tizio e caio...
Ed è proprio la semplicità disarmante e la macroscopica sfacciataggine della mega-stecca Antonveneta che dimostra ulteriormente come si potesse contare su AMPIE COPERTURE DI ALTO LIVELLO....

Acquisizioni gonfiate, tangenti, operazioni "segrete" sui derivati che saltano fuori dai cassetti, responsabilità interconnesse con la Politica, Bankitalia, Presidenti del Consiglio etc etc
L'affaire MPS si allarga a macchia d'olio: ci mancano solo la Mafia , la 'Ndrangheta, i Servizi Segreti ed i Man in Black...ed il quadro sarà completo....;-)

Nota a margine:
come potrete notare e come vi abbiamo predicato per secoli...il riciclaggio e l'evasione che contano NON passano dai contanti ma piuttosto da canali elettronici, da false documentazioni fiscali etc
FIRMATE ORDUNQUE PER L'INIZIATIVA CONTANTE LIBERO...;-)

dal Fatto Quotidiano
Mps, spunta (NdR "spunta" la cippa! Noi della blogosfera sapevamo&denunciavamo già da lungo tempo...) la pista della maxi tangente per l’acquisizione di Antonveneta
L'esborso dell'istituto senese, 10,1 miliardi come da bilancio, sarebbe stato, come riportano il Sole24ore e la Repubblica, appesantito da una mazzetta. 

Il pagamento, stranamente, fu diviso su due conti correnti. Rogatorie in Spagna, Brasile e Regno Unito.

Il “peccato originale” fu l’acquisto di Antonveneta dicevano gli analisti finanziari e ora sembrano essersene sempre più convinti gli inquirenti di Siena. ...............

 L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE NON GODE DEL PRIVILEGIO DEI SUSSIDI STATALI.
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Ma a quel peccato, commesso ormai cinque anni fa da Monte dei Paschi per l’acquisto dell’istituto veneto già al centro di un caso giudiziario, potrebbe essere gravato anche da un altro reato: la corruzione
Ovvero il pagamento di un maxi tangente, tra uno e i due miliardi di euro perché l’”affare” tra Mps e Santander, che vendeva, andasse a buon fine.
L’esborso di Mps, ben 10,1 miliardi come da bilancio, sarebbe stato, come riportano il Sole24ore e la Repubblica, appesantito da una mazzetta.  
Il pagamento, stranamente, fu diviso su due conti correnti: 7 miliardi su uno, due miliardi su un altro. Soldi che potrebbero essere passati dall’Inghilterra per arrivare in Brasile. 
E forse rientrare, in parte in Italia, attraverso lo scudo fiscale. Tra le risposte che gli investigatori della Finanza cercano, e alcune rogatorie sarebbero state portate a termine in Spagna, Brasile e Regno Unito, anche il motivo della cessione di Interbanca (la banca d’affari braccio operativo della popolare padovana) poi riacquistata dalla banca spagnola e ceduta a GeCapital. 
Se Mps non avesse pagato così tanto l’istituto veneto, forse non avrebbe dovuto giocare la rischiosissima carta dei derivati per coprire i buchi causati dagli strumenti strutturati Alexandria e Santorini........
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