
Ve la ricordate la nostra iniziativa
CONTANTE LIBERO che molti...anzi...troppi non capirono?
Forse adesso, di fronte al caso di Cipro, a molti di voi si potrebbe finalmente accendere la lampadina...
anche se il lavaggio del cervello è duro da superare...;-)
Cipro, Bce chiede stretta su prelievi e bonifici
from Milano Finanza
Lo rivela il quotidiano economico Handelsblatt, secondo il quale l'Eurotower starebbe elaborando provvedimenti per ridurre i prelievi dai bancomat [...]
Rilancio l'ottimo post
di Paolo Cardenà del Blog Vincitori e Vinti.
ORA LO CAPITE PERCHE' BERSANI VUOLE ABOLIRE IL CONTANTE?
L'Unione Europea, approvando il salvataggio delle banche cipriote, aveva preteso
un prelievo forzoso (rapina) sui conti correnti dei cittadini di Cipro.
Come noto, il prelievo sarebbe dovuto essere del 6.75% sulle somme inferiori ai 100 mila euro, e di quasi il 10% su quelle superiori a tale giacenza.
Secondo le notizie che si apprendono, in quella sede, il FMI avrebbe chiesto addirittura una tassa del 40%, ma con franchigie più elevate.
Tali misure sarebbero dovute essere approvare dal Parlamento cipriota, ma la libertà ha prevalso sull'oligarchia dei banchieri e sulla tirannia europeista.
Il Parlamento cipriota ha respinto al mittente la proposta della tassa rapina, riaffermando la sovranità del popolo che, troppo spesso, in questa Europa, sembra sfuggire ai suoi gerarchi.
Cipro ha avuto il coraggio di dissentire, e ha deciso che il suo popolo non debba essere vittima di un esproprio di quel genere per pagare il conto alle
Banche tedesche esposte su quelle cipriote, guarda caso, per lo stesso importo del gettito preventivato di 5, 8 miliardi di euro.
In un quadro del genere, in attesa di capire come evolverà la situazione cipriota, cerchiamo di comprendere cosa potrebbe accadere in Italia se dovessero esse introdotte misure di contrasto all'utilizzo del denaro contante.
Ciò che sta accadendo a Cipro ci insegna una cosa molto semplice, ossia che il tabù dell'inviolabilità e del rispetto dei risparmi e dei sacrifici di una vita, almeno nel contesto dell'Europa meridionale, è stato violato, è stato abbattuto, definitivamente.
A nulla possono valere eventuali rassicurazioni, smentite, o peggio, passi indietro.
Le autorità europee si sono dimostrate del tutto inaffidabili.
L'insegnamento che ci deriva dal caso Cipro, è che chi ha dei risparmi depositati presso qualsiasi banca dei Paesi in difficoltà, potrebbe rischiare di perderli, almeno in parte.
Sarebbe perfino ingenuo pensare che l'esproprio potrebbe riguardare solo i conti correnti, poiché
ogni genere di attività potrebbe essere colpita, più o meno pesantemente, anche se con differenti livelli di difficoltà.
Difficoltà certamente ovviabili, se si intende ottenere un determinato risultato, che poi sarebbe quello di rendere solvibili banche e Stati.
La linea di demarcazione tra debito e credito, di colpo, sembra essere divenuta più sottile, pallida, quasi inesistente.
E' chiaro che al debito di un soggetto, corrisponde il credito di un'altro di un altro soggetto.
E per rendere solvibile il debitore, non c'è nulla di più agevole che compensare posizioni a debito con quelle a credito.
Ed il gioco è fatto: il debitore è stato reso solvibile e il creditore è stato espropriato.
Bella l'economia di mercato, vero?
Peccato che questo valga solo per le banche e per gli Stati; non per i cittadini comuni che poi sarebbero quelli a cui l'esproprio è rivolto.
Nel contesto Italiano esiste una vulgata popolare, capeggiata da Bersani, secondo la quale, in nome della lotta all'evasione fiscale, si dovrebbe abbassare la soglia all'utilizzo del denaro contante, oppure eliminarlo del tutto. .....................