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lunedì 30 maggio 2016

Immobiliare in Bolla un po' ovunque nel Mondo meno che a....


Va che Bolla Immobiliare(& del Credito) in Svezia.
(le due cose vanno quasi sempre a braccetto...)
The credit and housing boom in Sweden, 1995-2015




Is Stockholm’s House Party Over? 

Ed è così un po' ovunque...
Norvegia, Londra, Australia, Canada, USA, Parigi, Hong Kong, Shanghai ... e persino in molte zone dell'Africa...
Immobiliare in BOLLA o stra-BOLLA quasi ovunque nel Mondo (principalmente a causa della Big Bubble tassi a zero/sottozero)
meno che nei Paesi da Terzo Mondo
o che lo stanno (ri)diventando....come l'Italia... ;-)
Consiglio vivamente la lettura del mio post fondamentale
(Booom!) La maggioranza degli italiani possiede immobili che "a mercato" valgono meno della metà (di quanto credano...)
In un'Italia nella quale è partito il conto alla rovescia per il DEFAULT (+ per la patrimoniale straordinaria)
e che man mano si sta "Messicanizzando" (se vuoi uscire dal Mondo dei Sogni...segui i due link)
è in atto una spietatissima selezione naturale ad ogni livello
e dunque anche sull'immobiliare: solo poche zone TOP si salveranno...il resto non avrà nemmeno più un mercato...

Tra le economie avanzate c'è solo una Capitale
dove il Relative Value dell'Immobiliare è ancora a sconto 
(e con rendimenti ancora buoni...soprattutto in un Mondo a tassi sottozero)....................................................

venerdì 4 gennaio 2013

L'iniziativa "CONTANTE LIBERO" finisce sui Giornali

Oggi il quotidiano "Libero" a pagina 4 pubblica un articolo su CONTANTE LIBERO
(se non hai ancora FIRMATO a favore dell'Iniziativa...CORRI A FARLO SUBITO)
Notevole....
Infatti la maggior parte dei nostri giornali sono in mano alle Banche
che sono le prime beneficiarie della strumentale lotta al contante...
e che dunque sono le prime alle quali non piace un'iniziativa come CONTANTE LIBERO...:-)

Onore dunque a "Libero".
anche se l'etichetta che ci hanno appioppato di "liberisti antistatalisti" è riduttiva e fuorviante
Infatti la nostra iniziativa NON HA COLORE POLITICO ed E' ASSOLUTAMENTE TRASVERSALE...tanto che anche i "comunisti statalisti" possono apprezzare la battaglia di libertà e parteciparvi....:-)
Articolo su CONTANTE LIBERO


Okkio che, come ci fa notare Maurizio Blondet (EffediEffe),
la fronda alla strumentale lotta al contante può giungere addirittura dall'interno...
ovvero dallo stesso Mondo delle Banche.............
.

giovedì 23 agosto 2012

Capre&Cavoli...Moody's: Italia in ripresa nel 2013 (dopo 3 anni), come la Svezia degli anni '90...

Essendo al mare non riesco ad essere sempre "sul pezzo"
come invece è tipico di questo Blog fin dalla sua nascita...
però, quando trovo un po' di tempo, qualcosa butto giù...

Continuo ad udire un sacco di ragliate quotidiane da parte degli "asini" nazional-complottisti-populisti (che evidentemente non vanno mai in vacanza...)
ma ci sarà il tempo di smontarle con calma...al mio ritorno
e di riportare un po' di "equilibrio nella forza"...:-)

Un paio di giorni fa ci è capitato addirittura di vedere la cattiva cattiva Moody's parlar "bene" dell'Italia....
dopo averci declassato, vittimizzato e mazzulato per secoli...
(non tornerò sull'infinita querelle dei nazional-populisti-complottisti contro le tre sorelle zoccole del rating ed il fantomatico complotto anglo-marziano-americano...con codazzi di indagini della procura di Trani&Cannicattì...
vi rimando al mio post di luglio E finalmente anche Moody's declassa l'Italia a due passi da Junk...)

Ebbene, secondo Moody's l'Italia potrebbe uscire dalla recessione già nel 2013...
NATURALMENTE tutti i pink-Tiggì ed i toilet-paper-Giornali hanno rilanciato la notizia con squilli di trombe e gran soddisfazione di Mr. Monti e soci...
Ovviamente io mi auguro con tutto il cuore che l'Italia possa uscire dalla sua profonda recessione (ma soprattutto dal suo inarrestabile declino) già nel 2013...
soprattutto perchè non ne posso più di vedere eserciti di giovani disoccupati, sfiduciati e senza speranze, ai quali rimane solo l'emigrazione come scelta per avere la possibilità di costruirsi un futuro decente...
vedi il mio accorato post IL MIGLIORE CONSIGLIO CHE VI ABBIA MAI DATO IN QUESTO BLOG LO DEDICO AI VOSTRI FIGLI: LASCIATE L'ITA(G)LIA!
oppure eserciti di imprenditori in gamba ai quali non rimane altro che chiudere e delocalizzare.
Ma non posso esimermi dal guardare in faccia la realtà,.....

lunedì 22 novembre 2010

Il Pistolone Irlandese

Aggiornamento delle 15.17
Ho aggiornato e rimaneggiato il post: vi consiglio di ri-leggerlo.
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Stamattina presto purtroppo non ho avuto tempo e modo di darvi la mia view sul bailout dell'Irlanda...
Chiaramente risulta scontata l'assurdità di salvataggi auto-referenziali di debito PIIGS sulle spalle di ulteriore debito PIIGS + l'aiuto di qualche no-PIIGS-Deluxe.
Ma anche accettando questo meccanismo "perverso" qualcosa non mi tornava lo stesso...ed infatti l'euforia si sta smosciando (insieme all'Euro...).
Butto giù rapidamente alcune riflessioni, senza avere il tempo di rileggere.

Lo schema mi sembra lo stesso del "Pistolone Ellenico"
che era stato sbattuto sul tavolo come DETERRENTE promettendo fior di soldoni
PRIMA di cacciare effettivamente la grana del salvataggio
....giusto per vedere se al Mercato sarebbe bastato mostrare solo di "essere disponibili"....
Ebbene NON BASTO' e fu necessario cacciare la grana di gran fretta.
Da non perdere lo schema ellenico descritto in
Effetto Pistolone...nessun equivoco o confusione...
Un "dettagliato meccanismo" di Βαιλουτ...

Ci sono notevoli parallelismi tra il "Pistolone Ellenico" e questa prima fase di bailout dell'Irlanda, tanto da poter parlare di "Pistolone Irlandese"....
Infatti non si sa ancora la cifra esatta,
forse decideranno per fine novembre o chissà quando (...Crisi Irlanda: Juncker, gli aiuti inizieranno ad arrivare a gennaio.....)
l'FMI è ancora lì che valuta per i fatti suoi
mentre i ministri dell'Eurozona con una videoconferenza domenicale (uguale uguale al caso ellenico...) hanno dato la disponibilità di massima....ma poi forse verranno fuori i primi se&ma del ministro francese piuttosto che spagnolo piuttosto che tedesco...

Infine c'è incertezza sulla capacità da parte del governo irlandese di imporre gli ulteriori/pattuiti tagli che si andrebbero ad aggiungere al lacrime&sangue già approvato: pare che questi tagli (come per la Grecia) siano la conditio sine qua non per ricevere gli aiuti UE/FMI.
Addirittura c'è incertezza sulla sopravvivenza stessa del Governo irlandese...
Irish Stocks Now Tanking As Coalition Green Party Announces Plans To Quit The Government
Statement By Irish Green Party Leader John Gormley: "The People Feel Misled And Betrayed", Calls For Irish Elections

La differenza è che stavolta c'è quel fondo salva PIIGS da 700 miliardi del quale non ricordo mai l'acronimo EFSF...TFR..FFSS...FFFF.....PRRRR.....
Però non è stato ancora collaudato, anche se in teoria dovrebbe aver stabilito una procedura meno farsesca e meno pistolona del caso ellenico....in teoria....

Però ad incasinare il tutto questa volta ci sono da coordinare "gli outsider del bailout" Svezia & UK....che stanno facendo "salvataggi bi-laterali", uao!

Inoltre aggiungerei che ormai il mercato è più sgamato&incattivito di aprile scorso e pensa già a Portogallo (PSI20 -1%), Spagna (IBEX a -1,82%) e......forse Italia (FTSE MIB a -1,2%)....
[mentre naturalmente il DAX tedesco è ancora in verdino....]
Infatti è ormai evidente come il gioco dei PIIGS comporti uno stretto CONTAGIO, quasi sicuramente inevitabile....per cui o salvi tutto il pacchetto completo o è inutile tamponare solo uno dei contagiati se gli altri hanno ancora le convulsioni (o le avranno a breve...).
eh eh eh....Crisi Irlanda: Juncker, non è da escludere speculazione contro Portogallo e Spagna.....And Portuguese CDS are wider according to Markit as markets bet that it's next, ratherthan that it's been firewalled off

null
UPDATE: CDS on Portugal now up 40 bps.

E la scommessa è proprio questa: il Fondo salva PIIGS alias EFSF...TSFTFFF.PRRRR riuscirà a tamponare tutta la banda?
O meglio: c'è la volontà/la convenienza sufficiente da parte della Merkel&affini di salvare tutta la banda?

Fine delle riflessioni ad alta voce, che purtroppo ho dovuto fare troppo di fretta rispetto ai miei standard.....
ma credo siano comunque di sufficiente qualità perchè in molti (come spesso capita) possano "ispirarsi" al mio Blog per dare spessore alle loro "fotocopie"....

giovedì 8 ottobre 2009

Lettonia sull'orlo del baratro?


In Lettonia è andata completamente deserta un'asta di titoli di stato da 17 milioni di dollari.
E fin qui niente di "strano" visto che non è la prima volta che le aste dei titoli lettoni vanno deserte: successe già in giugno creando un'ondata di panico ma erano altri tempi...quando le borse ancora scendevano di fronte alla cattive notizie...
La parata delle Bionde svoltasi a Riga servì però a risollevare almeno il morale...;)
Tutti conoscono la situazione disperata del paese baltico ed ogni nuova emissione di titoli di stato viene fatta accendendo preventivamente dei ceri a San Canuto, evangelizzatore della Lettonia...(quello in foto con le mani giunte).
Però questa volta è stato battuto ogni record di sfiducia visto che l'asta era di titoli SEMESTRALI, a brevissima scadenza dunque: non ne è stato piazzato nemmeno uno!
Che la Lettonia sia arrivata alla frutta rischiando d'innescare un effetto domino?
vedi "Lettonia" chiama "Argentina" e Scricchiolii dalla Lettonia...e non solo...

La repubblica baltica si sta accapigliando con con i leader occidentali, in particolare quelli della Svezia, sull'entità dei tagli di spesa: recentemente aveva tagliato per esempio del 20% gli stipendi dei dipendenti pubblici e del 10% le pensioni.
Inoltre è molto probabile che la Lettonia sarà costretta a svalutare pesantemente la sua valuta ancorata all'euro se non arriveranno i fondi d'emergenza del FMI.
Se questo accadrà ci saranno gravi ripercussioni sulle economie dei paesi vicini (per es. la Lituania) e le banche Svedesi (le più esposte) dovranno aumentare le svalutazioni su prestiti che hanno erogato nel paese.
Il rischio è che le banche svedesi creino un effetto trascinamento sulle altre banche europee innescando un'altra "ondata" della Crisi.
Non per nulla a giugno 2009 Roubini gufava: «La Lettonia rischia di diventare l'Argentina europea»...
In ogni caso questo sarebbe lo scenario peggiore ipotizzabile e non è detto che si realizzi: la situazione generale è più stabile di 4 mesi fa, non tanto per miglioramenti strutturali nel sistema finanziario (quasi nulla è cambiato) quanto piuttosto perchè gli Stati ci hanno messo la faccia ed una marea di liquidità sbracando i conti pubblici.
Intendo quegli Stati che hanno ancora una faccia da spendere: non è certo il caso della povera Lettonia.
La più compromessa a Riga e dintorni è la Swedbank, già soccorsa e tenuta in piedi dallo stato Svedese. La Swedbank sta emettendo nuove azioni allo scopo di raccattare 2 miliardi di dollari per affrontare eventuali tempeste dall'Est...E non è la prima volta: l'aveva già fatto in Novembre 2008 per circa 1,7 miliardi di dollari.

La tempesta più pericolosa è rappresentata dalla sorpresina che stanno minacciando le autorità lettoni in merito ai mutui in mano alle banche:
...Il governo lettone proporrà la fissazione di un limite sull’ammontare massimo recuperabile dai detentori di mutui in default da parte delle banche.....un motivo di preoccupazione per le banche del Nord Europa, principali creditrici, a loro volta, degli istituti del Baltico.
...Se la nuova norma sarà approvata le banche saranno autorizzate a recuperare per ciascuna proprietà immobiliare un controvalore corrente (mark-to-market) e non il valore di mercato misurato al momento della stipula del mutuo. Si calcola che dallo scoppio della crisi a oggi il valore degli immobili lettoni si sia ridotto del 70%.
..... Per i grandi istituti del Nord Europa come Swedbank, SEB e Nordea, le paure si fanno ora più concrete. I creditori temono infatti che la politica di Riga possa ispirare scelte analoghe nel Baltico e nell’intera Europa dell’Est.

Ricordiamo che il 10 settembre andò semi-deserta un'asta di Titoli di stato della Polonia da 2 miliardi, scadenza 2011: vedi in merito il mio articolo Attenzione: Asta di titoli di stato della Polonia semi-deserta.
Scrivevo in merito:
....Questo avvenimento pone inquietanti domande sulla sostenibilità del debito pubblico (schizzato alle stelle in pochi mesi) per i paesi emergenti...o per quelli "sommergenti" ...
Non è che tutti hanno la linea diretta con i Cinesi o con le altre banche centrali per sostenere il proprio debito...
Non è che tutti hanno la propria banca centrale che stampa denaro dal nulla e si ricompra i propri titoli di stato...

Non è che tutti hanno la potenza economica e la credibilità degli USA....

C'è un intasamento colossale di emissioni di titoli di stato.
C'è un incremento dei debiti pubblici epocale.

C'è un esponenziale incremento del rischio sui debiti pubblici.

Chi avrà il potere di farlo manderà in BOLLA pure il debito pubblico.

Chi avrà il potere di farlo terrà gli interessi sul debito pubblico forzatamente bassi.

Mentre i vasi di coccio subiranno le conseguenze di una dura SELEZIONE e dovranno aumentare gli interessi.

E chissà che qualcuno non SALTI PER ARIA...

E' la legge della Jungla signori...


Anche l'Ucraina sta rischiando il default: oberata dal debito estero, sfiduciata dalle agenzie di rating e non del tutto protetta dagli interventi del Fondo Monetario Internazionale.
...Il FMI non ha ancora sbloccato la seconda tranche del prestito promesso lamentando l’assenza delle riforme bancarie e del programma di risanamento di bilancio richiesto.
Nel corso del 2009, ricorda ancora RGE, l’Ucraina ha programmato un rastrellamento di capitali esteri da 700 milioni di dollari preparandosi, però, ad affrontarne i costi sottoforma di alti interessi.
A Febbraio Standard & Poor’s ha declassato il rating del Paese al livello CCC+, il più basso d’Europa.
Gli interessi dei derivati assicurativi sul debito nazionale (Credit Default Swaps) sono saliti a 3.400 punti base (servono 3,4 milioni di dollari per assicurarne 10).
Di fronte a questa situazione, è bene ricordarlo, non è solo il governo di Kiev.
Un fallimento del Paese, ha ricordato Business Week, metterebbe nei guai le banche occidentali più esposte nei crediti con l’Ucraina.
A rischiare maggiormente, precisano gli analisti, sarebbero soprattutto gli istituti di Austria, Germania, Svezia, Francia e Italia. Si stima che l’esposizione complessiva delle suddette ammonti a 30 miliardi di euro....


Ma è un po' tutto l'EST ad essere in difficoltà nel giocarsi l'ultima carta: "la Bolla del Debito Pubblico".
vedi Bolle ri-gonfiabili

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