giovedì 5 luglio 2018

(debunking) La "Gabbbanelli" ed il "Bitccccoin"...

Milena Gabanelli è considerata da eserciti di italiani un faro del giornalismo di inkiesta = quello che scopre tutto il marciume nascosto, che mette a nudo le ingiustizie del mondo etc etc
Spesso molti "report" sono stati utili ed hanno sollevato utili discussioni + potenziali cambiamenti migliorativi.
Molto spesso però la Gabanelli è stata più la "Gabbbanelli"
ovvero ideologia radical chic a go-go, pregiudizi&tesi già dimostrate a priori, mentalità illiberale statalista, mood no-global senza fare un bilancio equilibrato del fenomeno etc etc
Insomma tutto quell'armamentario che tanto piace alla massa italopiteca dissociata dalla realtà e con una mentalità omologata culturalmente a senso unico, purtroppo molto spesso in totale dissociazione dalla realtà ed a pragmatismo zero.

Milena ieri ha tentato pure di spiegarci come funziona il Bitcoin e la Blockchain
Non avete mai capito cosa è la blockchain? Proviamo a spiegarvelo noi
ma ha dimostrato per l'ennesima volta tutti i limiti che vi elencavo prima: il risultato è che il suo "spiegone" contiene parecchi errori/inesattezze + tanta tanta ideologia centralista statalista che dunque porta logicamente a conclusioni che col bitcoin non c'entrano una fava.

Io ve lo dico da sempre:
per capire a fondo e dunque cogliere al meglio le notevoli potenzialità della rivoluzione decentralizzata disintermediata bitcoin/blockchain
è necessario un profondo cambio di mentalità rispetto ad una profonda omologazione culturale centralista/statalista/regolamentata/illiberale che ci è stata inculcata fin da piccoli.
Altrimenti ...........................
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come spiegavo in questi tre post DA NON PERDERE
si parla di bitcoin/blockchain ma rimanendone come visione agli antipodi,
il che crea schizofreniche assurdità come la cryptovalutata di Stato od il bitcoin "regolamentato" o la blockchain "da sola" senza bitcoin /cryptovalute collegate.
E mi riferisco a quelli che ne parlano magari anche a favore ma senza avere fatto click
e non a quelli che fanno disinformazione a contratto o che fanno "guerra totale" perchè sono parte del Mondo che rischia di sparire, spazzato via proprio dalla disruptive innovation del Bitcoin e della decentralizzazione.
Anche chi investe in Cryptovalute non deve solo concentrarsi tecnicamente sul trading (spesso cercando solo di arrotondare...il che è cosa buona&giusta ma non basta).
Bisogna anche concentrarsi sul cambio di visione a monte che permette di ottenere una visione generale, necessaria anche a migliorare gli investimenti = per esempio disponendo degli strumenti per individuare i progetti blockchain più validi ma anche semplicemente per muoversi al meglio tra wallet, fork e normali operazioni di tutti i giorni sulla blockchain.
Come si suol dire oltre alla pratica anche la teoria...o viceversa ;-)
Insomma..visione "competente&integralista" dell'amico Giacomo Zucco ;-) ma allo stesso un sano pragmatismo...che spesso in questo caso può essere tradotto in = "cogliere un'occasione unica per fare soldi...tanti soldi", il che non fa mai male ;-) e ti fa anche conquistare prima di tutto la libertà personale.

Gli ERRORI ed i LIMITI della Gabbbbbanelli sul Bitcoin causati dal suo spiegare il fenomeno rimanendo "dentro" al sistema e non riuscendo a concepire "un nuovo sistema"
vengono bene evidenziati dai contributi di due persone molto competenti nel loro settore: li trovate qui di seguito.
Perché è solo avendo una visione corretta del fenomeno e non deformata/basata sul diffuso lavaggio del cervello
che la potenziale rivoluzione bitcoin/blockchain/cryptovalute può avere maggiore possibilità di successo.

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Giovanni Birindelli
Milena Gabanelli: "Non avete mai capito cosa è la blockchain? Proviamo a spiegarvelo noi. È un mondo che corre veloce e che può cambiarci la vita, ma che non è ancora stato regolamentato"

Il mio consiglio da non esperto a chi volesse capire cos'è la blockchain (e perché essa non ha senso senza bitcoin) sarebbe quello di prendere con le pinze "spiegazioni" il cui titolo di apertura finisce con "ma non è stato ancora regolamentato".

Infatti, frasi di questo tipo:

a) implicano che la regolamentazione sia qualcosa di positivo.
Sicuramente molte persone perbene pensano di condividere questo punto di vista.
Tuttavia, nella quasi totalità dei casi lo fanno solo a causa del fatto che non hanno riflettuto in modo razionale e strutturale sul legame fra regolamentazione, libertà e processo di creazione di valore (e negli altri casi lo fanno perché disprezzano la libertà e sono incapaci di concepire l'ordine spontaneo e quindi l'unico processo economico che logicamente può creare valore: quello del libero scambio).

La regolamentazione è una cosa non solo diversa ma opposta alla sovranità della Legge intesa come limite non arbitrario al potere coercitivo di alcuni su altri e quindi come principio di non aggressione.
La Legge infatti vieta, fra le altre cose, l'interventismo dello stato e quindi la stessa regolamentazione, che ne è espressione.
Essere a favore della regolamentazione vuol dire essere a favore di un'idea astratta di "legge" (il positivismo giuridico) che implica l'assenza di limiti non arbitrari alla coercizione di alcuni su altri e, in particolare, della coercizione statale (in altri termini, della "legge" intesa come strumento di potere coercitivo arbitrario).
Inoltre, implica essere a favore della disuguaglianza legale (p. es. del fatto che qualcuno possa compiere legalmente azioni che se compiessero altri sarebbero considerate crimini).
Chi è a favore della regolamentazione di solito non è a favore di questa assenza di limiti al potere coercitivo di alcuni su altri (e cioè del totalitarismo) né della violazione legale del principio di uguaglianza davanti alla Legge: quindi si contraddice logicamente.

b) "spiegazioni" il cui titolo di apertura finisce con "ma non è stato ancora regolamentato" implicano inoltre che il sistema bitcoin-blockchain (che è stato inventato apposta per essere non censurabile, e quindi impermeabile alla regolamentazione), possa essere regolamentato. Naturalmente, i punti di contatto fra il sistema bitcoin-blockchain e il mondo esposto all'aggressione statale sono regolamentabili senza limiti.
Tuttavia il sistema bitcoin-blockchain non lo è.
Nasce per non esserlo.
Al limite può essere distrutto dallo stato, ma non può essere regolamentato.
N.d.R. qui punto di discussione delicato dunque aggiungo la nota dell'esperto di Bigbit = Alex
Non può essere regolamentato strutturalmente. E poi "al limite può essere distrutto dallo stato". Neppure. L'unico modo sarebbe abbattere l'intera infrastruttura di rete (vietare internet), con ovvie conseguenze nefaste per la nazione stessa.
Però se ne può rendere illegale l'uso limitandolo moltissimo e creando mercato nero di nicchia.
Credo che "distrutto dallo stato" si intendesse questo


In sintesi, chi si offre di "spiegare la blockchain" assumendo a. e b. cerca di spiegare qualcosa che non ha capito né nelle ragioni (filosofiche ed economiche) che hanno portato alla sua invenzione, né negli elementi di base delle soluzioni tecniche e strategiche che hanno portato alla sua realizzazione.

Per chi volesse capire il sistema bitcoin-blockchain e la sua fondamentale importanza, il consiglio è insomma quello di evitare di farsi portare fuori strada da professionisti della comunicazione mainstream e seguire invece i veri esperti: come Giacomo Zucco e Alberto De Luigi.
Persone che hanno investito tempo, futuro, straordinaria capacità intellettiva, anima e coraggio per contribuire a rafforzare e divulgare quella che oggi è secondo me la più grande speranza a lunghissimo termine per la libertà, e quindi per la sovranità della Legge.

I primi, spesso a differenza dei secondi, sono politically correct (purtroppo).
Tuttavia i secondi, a differenza dei primi (e al netto delle differenze nei loro rispettivi approcci), sono scientifically and technically correct.

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Ecco anche le osservazioni di Alberto De Luigi, uno dei massimi esperti di Bitcoin che tiene anche un BLOG molto interessante (anche se un po' tecnico per i più)
https://www.albertodeluigi.com/

Date le lodi sperticate per cui ringrazio Giovanni Birindelli, e dato che Giacomo nell'arco della giornata non è intervenuto prima di me a togliermi dall'incombenza, stasera non ho potuto esimermi dal vedere questi 3 minuti scarsi di Gabanelli e commentare nel merito:
Fa meno peggio di tanti altri, ma riesce comunque a infilare tante imprecisioni e qualche completa stupidaggine.


"è un registro pubblico cryptato": no non è cryptato. I dati sulla blockchain sono pubblici e tutti possono leggere ogni transazione in assoluta trasparenza. L'uso della crittografia nella firma digitale è ben diverso dal concetto di crittazione di un registro.

"si accede da internet" - non proprio, non necessariamente. In generale la blockchain è sul nostro nodo, che abbiamo in casa. Se un'informazione arriva da internet e non è valida in base a quanto abbiamo sul nostro nodo, viene rifiutata e l'unica blockchain valida è quella che abbiamo noi, non internet. Inoltre, qualsiasi transazione bitcoin potrebbe persino essere fatta in via cartacea o su un software offline, poi trasmessa ad altri nodi attraverso un ponte radio, una lettera di carta, via satellite, sms, non necessariamente internet...

"nessuno può modificarli" (immagino intenda i blocchi già scritti nella blockchain)- se parliamo di blockchain bitcoin, l'affermazione tende probabilisticamente ad essere vera, fatta eccezione per rari casi (ma non ci addentriamo nei particolari tecnici). Tuttavia, se si parla di qualsiasi blockchain in generale (come pare nel video), questa è una stupidaggine dato che quasi tutte le blockchain alternative a bitcoin sono facilmente attaccabili. Quelle private addirittura sono modificabili a piacere da chi le ha create (e sono anche inutili e dannose, perché un database centralizzato sarebbe più efficiente)

"potenza di 6000 volte più potente dei 500 super computer oggi esistenti" - numeri a caso tanto per impressionare, anche perché la difficoltà del mining bitcoin varia talmente che quando pubblichi il video non è già più aggiornato

"indirizzo blockchain" - prima volta che lo sento chiamare così, vabé

"pago la nettezza urbana e posso seguire dove vanno a finire i miei soldi... l'agroalimentare .... condivido la cartella clinica del paziente col mondo intero.... seguo la catena di distribuzione... evitare le contraffazioni.... velocizzare le autorizzazioni"
no, no, no, no, no e no. Non viene tracciato un tubo nella blockchain di quello che fa il pomodoro o il netturbino, o la supply chain di chissà cosa. La blockchain non rende più vera un'affermazione fatta all'esterno del sistema blockchain. Se scrivo in blockchain che il pomodoro è concimato a merda di suino quest'affermazione non è più vera né più falsa di prima. L'unica cosa che la blockchain certifica è che quell'affermazione è stata scritta in quel momento nel tempo. Sostituire il notaio? Si, è plausibile e anzi auspicabile, poiché posso inserire una stringa di codice (hash) in blockchain e dopo anni dimostrare che il brevetto in mano mia corrisponde esattamente a quella stringa di codice, di cui io possiedo la chiave privata. Ma da qui all'anticontraffazione della Louis Vuitton ce ne passa... Se il dato presente su blockchain rappresenta un sistema chiuso, come la contabilità dei bitcoin stessi, allora ha senso, poiché i bitcoin nascono e si muovono nella blockchain, perciò l'affermazione "ho 3 bitcoin" oppure "ho spostato 1 bitcoin dal mio indirizzo al tuo" sarà sempre vera in quel sistema chiuso. Ma non posso certificare grazie alla blockchain che ho iniettato al paziente 200 grammi di morfina. Se un ospedale privato o diversi ospedali (o una nazione) vogliono condividere la cartella di un paziente, possono farsi un bel database condiviso in lettura e ristretto in scrittura ad alcuni utenti, dato che a scrivere nel registro può essere solo il medico di turno autorizzato da un ente preciso. Ricorrere alla blockchain in questo caso sarebbe non solo inutile, ma anzi dannoso ed inefficiente.

"elimina i costi di commissione".
Si paga la commissione al miner e probabilmente sarà anche bella salata. La minimizzazione dei costi di commissione avviene grazie al layer 2 (per Bitcoin è Lightning Network) che è costruito sulla blockchain e rappresenta il vero step evolutivo che sta portando questa tecnologia alla maturità. La blockchain in sé rispetto a un database centralizzato ha dei vantaggi ma maggiori costi in termini di tempo e... commissioni.

"ci vogliono norme"? facciano pure le norme su tutto quello che vogliono. Arriverà il giorno che a nessuno interesserà più come "inquadrano" questo e quello.
Noi bitcoiner ce ne sbattiamo i cocones già da un pezzo.

"responsabilità di chi la utilizza": è utilizzata solo da chi ritiene di essere sufficientemente responsabile per badare da sé ai propri soldi.
Chi si ritiene incapace può tranquillamente continuare ad affidarsi a mamma banca o nanny state, allora in quel caso va bene che si chieda alla mamma quanto è ritenuto responsabile.
Di sicuro per muovere i miei bitcoin non ho bisogno che nessuno mi ritenga responsabile e l'unico modo efficace per impedirmi di farlo è uccidermi.
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