domenica 31 maggio 2009

Chicago anni '30...


Venerdì l'indice Chicago PMI deludendo ogni previsione invece di salire ha fatto marcia indietro...

Us market mover: Chicago Pmi a 34,9 punti, sotto attese
Il dato, relativo al mese di maggio, era atteso a 42 punti dai 40,1 punti di aprile
Ricordiamo che un valore superiore ai 50 punti indica un’espansione dell'attivita' manifatturiera, mentre un valore inferiore ai 50 punti indica una contrazione.

E' un indice di quelli pesanti, collegati al mondo dell'economia reale: chiami i direttori d'acquisto di 200 aziende manifatturiere dell'importante distretto di Chicago e gli fai domande del tipo "A che livello sono le vostre scorte?" "Quanti ordini nuovi avete?" "Come va l'evasione degli ordini passati?" "Com'è il livello degli insoluti? Ed i tempi di pagamento medi?" "Sono saliti i prezzi dei Vs. fornitori?" "A che livello è la vs. capacità produttiva?" etc
Domandine spesse come potete vedere che tracciano un quadro rilevante dell'economia reale e che anticipano l'importante dato dell'ISM, ovvero l'indice manifatturiero degli USA che uscirà lunedì.

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Nell'area strategica ed industriale di Chicago a maggio è ancora tutto fermo, niente segnali di ripresa, anzi la recessione si acuisce di nuovo.












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Insomma il Chicago PMI, dopo il green shoot di aprile, invece di continuare fiorire e sbocciare è tornato vero i minimi dei mesi scorsi, ad un livello da recessione nera ben al di sotto della parità a 50 punti.
L'indice mensile però è molto volatile: aspettiamo il dato dell'ISM per ragionarci più a fondo, in ogni caso non è un bel segnale.
I green shoots sono ancora tenui, rischiano di appassire in fretta e magari in molti casi non sono mai esistiti se non nella mente di chi voleva vederli...

I "dati frizzantini della speranza" sono gli unici a salire insieme alle borse mentre tutti gli altri "dati pesanti" continuano a rimanere negativi (immobiliare, disoccupazione, produttività etc).
Infatti l'indice di fiducia Michigan è salito, tornando ai livelli di settembre.
Peccato che la fiducia di questi tempi è assolutamente autoreferenziale: se le borse salgono sale la fiducia e se sale la fiducia le borse salgono...
Ed è molto collegata ai titoli dei giornali ed alle dichiarazioni delle istituzioni che ormai volgono solo al bello...
(vedi Fiducia o Speranza dei Consumatori? e Indici di fiducia o fiducia negli indici?)

Su Toro Drogato invece non spreco altre parole in esoteriche interpretazioni...
Basta l'eloquente grafico del Dow Jones (idem il Nasdaq).
Venerdì sera nell''ultima mezz'ora gli indici Americani si sono sparati una salita tanto veloce quanto misteriosa: da una seduta piatta ad un +1,15%, con un'accelerazione pazzesca negli ultimi 90 secondi...Vedere per credere.












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P.S. Mi sto facendo il ponte, lunedì cercherò d'intervenire appena mi sarà possibile sugli importanti appuntamenti in calendario: sempre nel campo manifatturiero...Indice ISM e fallimento GM...
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venerdì 29 maggio 2009

Inflazione USA come in Zimbabwe


Inflazione USA come in Zimbabwe...
Ne è sicuro Marc Faber, esperto gestore, investitore ed analista finanziario famoso col nomignolo di Dr. Doom (come quello di Roubini) perchè ha previsto vari scatafasci...
Curioso come alle persone che hanno previsto i crolli vengano appioppati nomignoli da catastrofisti...invece che essere considerati dei benefattori, anche se DOPO vengono ascoltati con attenzione, timore reverenziale, e rigorosamente toccando ferro...

Marc lo afferma in un'intervista su Bloomberg: "L'economia americana entrerà in una fase di iper-inflazione modello Zimbabwe perchè la FED sarà riluttante ad alzare i tassi d'interesse". "I prezzi potrebbero salire ad un ritmo simile a quello dello Zimbabwe".
Per la cronaca il livello d'inflazione del sopracitato paese africano ha toccato i 231 milioni% all'anno, secondo l'ultima statistica di luglio 2008, poi non ne sono più uscite...i computer si sono fusi...

"Sono sicuro al 100% che gli USA entreranno in una fase di iper-inflazione" ribadisce Marc "Il problema del governo è l'enorme crescita del debito, così quando verrà il tempo di alzare con tempestività i tassi d'interesse, la FED sarà molto riluttante a farlo e così l'inflazione inizierà ad accelerare".

Il costo del denaro infatti è stato portato negli USA a zero e pare che ci rimarrà per parecchio tempo, anche per anni a seconda della profondità della recessione e dell'andamento del tasso di disoccupazione.
Inoltre la FED si è messa a stampare moneta dal nulla e ad iniettare liquidità nel sistema bancario e finanziario: si spera che la FED abbia anche studiato una exit strategy per riassorbire tutta questa marea di liquidità al momento giusto...

Marc aggiunge: "L'economia globale non ritornerà alla prosperità del 2006-07 anche se potrà riprendersi dalla recessione. Le borse USA non dovrebbero toccare nuovi minimi, grazie all'aiuto dell'incrementata liquidità. Ma i mercati globali sono in iper-comprato e non trattano certo a prezzi e multipli convenienti".

Iper-inflazione o de-flazione...quale delle due correnti di pensiero riuscirà a prevedere il futuro che ci attende? In ogni caso per noi cittadini comuni poco cambia...sarebbe il classico "dalla padella alla brace".

(vedi anche Inondazione = (super)Inflazione?, L'Inondazione arriva anche nella UE? e Germania Uber Alles...nel buonsenso...)
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Si festeggia lo scampato pericolo

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Toro Drogato ieri in America ce l'ha fatta: il Dow Jones ha chiuso in rialzo dell'1,25% anche se i dati immobiliari hanno deluso e quelli dei sussidi di disoccupazione continuativi hanno toccato un record storico: l'armata dei senza lavoro si avvicina a 7 milioni di americani.
Si stanno battendo i record del dopo-guerra, il grafico è molto eloquente.













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Per capire in che tempi viviamo basta vedere in che modo Toro drogato è riuscito a spuntarla: si è semplicemente festeggiato lo scampato pericolo.
Infatti alle 19 ora italiana è uscito il risultato di un'importante asta di T-bond a sette anni: la richiesta è stata buona e gli interessi da pagare sono saliti poco; il Dow Jones è immediatamente schizzato verso l'alto.












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Insomma si festeggia quella che ERA la normalità: la buona richiesta di titoli di stato USA ovvero l'investimento più sicuro al mondo o meglio...l'ex-investimento più sicuro al mondo...
E per fortuna gli interessi da pagare non sono saliti molto, altrimenti come farebbero gli USA a finanziare l'esplosione del deficit causata dal tamponamento dei buchi neri della finanza e dagli stimoli all'economia?
...Gli operatori temevano che lo scarso appeal dei titoli del debito potesse costringere il governo a pagare tassi di interessi piu' alti per poter sedurre i potenziali acquirenti di Treasury. Uno scenario di questo tipo, caratterizzato da elevati tassi sui prestiti, potrebbe compromettere la ripresa economica.
Ma i risultati dell'asta da 26 miliardi di dollari di titoli a sette anni ha rassicurato gli investitori, tormentati ieri dalle paure che un livello senza precedenti di emissioni di nuova carta sul mercato avrebbe potuto erodere l'appetito per i titoli del debito...

Solo il giorno prima la borsa USA era crollata sull'onda della paura per il T-Bond a 10 anni il cui rendimento era schizzato verso l'alto (Vedi T-Bond USA trentennali: rendimento 20%...).
Insomma Wall Street è ostaggio dell'andamento delle aste dei titoli di stato USA, della tenuta del rating AAA e di cose simili, che fino a poco tempo fa erano SCONTATE...
Un allucinante segno dei tempi (vedi anche La Regina sta per perdere il rating).

Il differenziale di rendimento tra T-bond a 2 anni e T-bond a 10 anni si sta allargando in modo esagerato: normalmente era il segnale di una ripresa, di un prossimo rialzo dei tassi.
Adesso è un segnale di rischio e di anomalia: i T-bond a breve termine sono tenuti artificialmente bassi dagli acquisti della FED, mentre i T-bond a lungo termine salgono per paura, per la maggiore percezione del rischio paese.













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La paura è che lo Stato Americano si stia indebitando troppo e che possa non farcela in futuro, la paura è che il governo USA non abbia i soldi come apertamente dichiarato da Obama in un'intervista Domenica scorsa...
Alla domanda "A che punto rischiamo di rimanere senza soldi?" Obama ha risposto candidamente "Ma siamo già senza soldi..."
Come ho sempre detto il più grande scaribarile della storia tra debito pubblico e privato ha un costo...I rischi della Crisi sono stati in buona parte spostati dalle banche agli stati: è quindi normale che ormai il baricentro (e la paura) si stia spostando sulle aste dei titoli di stato e sui relativi tassi d'interesse.
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giovedì 28 maggio 2009

Dati Macro e Revisioni


Oggi era molto atteso il dato sugli ordini di beni durevoli negli USA, ovvero prodotti industriali di grandi dimensioni, tra cui frigoriferi, televisori, computer, lavatrici, lavastoviglie.
E' un dato pesante, uno di quelli che conta.
Le previsioni per il mese di aprile erano per un rialzo dello +0,5% dopo un ribasso in marzo dello -0,8%.
E' uscito invece un super rialzo a +1,9%, che ha battutto quasi di 4 volte tanto le attese.
Mi sono detto: le borse schizzeranno subito verso l'alto, da un -1% e rotti almeno ad un +1%...ci hanno abituato a questi capovolgimenti improvvisi...
Invece a mezz'ora dall'uscita del dato positivo le borse sono ancora sostanzialmente ferme, in negativo...
Che cosa è successo?
Semplicemente un problema di Revisione pesantemente al ribasso del dato di marzo da -0,8% a -2,1%.
Per forza dunque che un +1,9% in aprile invece di un previsto +0,5% non diventa particolarmente esaltante...

Peggio ancora il dato ordini beni durevoli senza la componente volatile dei trasporti, il cosiddetto dato "core", il nocciolo duro e di questi tempi più significativo vista la pesante crisi dell'auto USA e mondiale che potrebbe trascinare al ribasso il dato nel suo insieme mentre magari gli altri settori vanno meglio.
Invece senza l'auto ancora peggio: dato aprile +0,8% invece del previsto -0,3% ma dato marzo rivisto a -2,7% da -0,7%.

Queste Revisioni stanno diventando una brutta bestia visto che sono spesso molto ampie e rendono difficile l'interpretazione dei dati: sospetto, come per la fiducia consumatori, che ci sia una correlazione inversa tra affidabilità degli ordini di beni durevoli e periodi di grave recessione, ovvero succede che molti "ordini" poi effettivamente non si finalizzino in tempi di crisi (in particolare se rapida e profonda come questa, una sorta di black-out) per ragioni che potete facilmente immaginare.

Una cosa simile è successa ieri al dato sulla vendita di case esistenti in rialzo ad aprile del +2,9% perchè nel mese prima il dato è stato rivisto al ribasso, come ben spiegato qui.

Ma tanto Toro Drogato è di bocca buona, e potrebbe trovare un modo per scalpitare al rialzo anche questa volta: una lettura superficiale dei dati macro potrebbe essere più che sufficiente per farsi una bella sgroppata. In caso contrario...domani è un altro giorno...


aggiornamento delle 16.10
Ci ha pensato il solito Immobiliare USA a tentare di frenare Toro Drogato: infatti il cuore della Crisi continua a non dare segni di ripresa degni di nota ed i prezzi continuano a scendere. Come risulta dai dati usciti in questi giorni (indice S&P/ Case Shiller, vendita case esistenti e vendita case nuove) il quadro è sempre nero con qualche sfumatura di grigio.
Oggi: Us market mover, vendite case nuove crescono dello 0,3%, sotto attese. Il dato, riferito al mese di aprile, era atteso in crescita del 2,5% a 363mila unità.....Il prezzo medio di vendita e' sceso del 14.9% a $209.700, mentre l’invenduto si e’ attestato ad un livello corrispondente ad un'offerta da smaltire in 10.1 mesi.
Vedi anche pignoramenti ed insolvenze RECORD.

Ed anche la disoccupazione non da segni di miglioramento, vedi oggi... Il numero di persone che continua a ricevere assegni di sussidio e' salito invece di 110 mila unità alla cifra record di 6.79 milioni. Si tratta del diciassettesimo record consecutivo....
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GM: Conto alla rovescia


Ripropongo un video "suggestivo" che GM aveva fatto girare a novembre 2008 per convincere il Congresso a prestargli 25 miliardi di dollari, che naturalmente sono spariti nella voragine e non sono serviti a nulla: hanno permesso solo di guadagnare 7 mesi di tempo.
Il Video è di parte ma i dati che vengono snocciolati non sono certo inventati di sana pianta e sono impressionanti...
Si parla del settore auto americano in toto, ovvero GM+Ford+Chrysler: fate voi le debite proporzioni riferite alla sola GM, la più grande di tutte, un colosso che fino a due anni fa aveva il più grande fatturato corporate del mondo, una delle maggiori capitalizzazioni in borsa, uno stato nello stato, un'azienda più grande di molti stati nazionali, con ramificazioni ovunque.

Secondo me Toro Drogato non ha scontato del tutto i possibili impatti del "fallimento annunciato" di GM, anche perchè le connessioni dell'ex-colosso di Detroit sono talmente estese che è quasi impossibile valutarne appieno le conseguenze.
Famoso è l'effetto farfalla: « il minimo battito d’ali di una farfalla è in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo»...
Pensate allora a quali tsunami può provocare dalle altre parti del mondo lo schiantamento di un Colosso a Detroit...
Sarà pure un "fallimento pilotato" o "chirurgico" ma stiamo parlando sempre del fallimento di "un'azienda-stato", difficilissimo da gestire, complicatissimo da pilotare, ed i tempi delle procedure Chapter 11 sono assolutamente fondamentali per la sopravvivenza di un'azienda.
Non è ancora detta l'ultima parola, attendiamo con ansia la dead-line dell'1 giugno.
(vedi anche La lungimiranza di GM e I GM Bondholders rispondono "Picche"!...)

Per un riassunto degli ultimi sviluppi sulla telenovelas GM, vedi l'articolo di MF.
Naturalmente l'eventuale Chapter 11 verrà presentato dal solito Super-discorso di Super-Obama come un successo, come la soluzione migliore...
No soglia minima adesioni concambio, GM verso bancarotta

aggiornamento ore 17
Attenzione, la partita si sta giocando fino alla fine...
Il 20% dei bondholder avrebbe accettato un'offerta migliorativa, il rimanente 80% NO...
Teniamo presente che la nuova GM sarebbe posseduta al 72,5% dal Governo USA...
GM = Governative Motors...
GM, migliorata l'offerta agli obbligazionisti
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mercoledì 27 maggio 2009

T-Bond USA trentennali: rendimento 20%...


I T-Bond Usa decennali (titoli di stato americani) ieri hanno toccato un rendimento del 3,5% con una crescita continua dal 2,1% di Dicembre 2008.

Il mega-deficit americano ed il rating tripla AAA in bilico iniziano a fare effetto: il più grosso scaricabarile della storia dal debito privato a quello pubblico (sulle spalle dei contribuenti e relativi pro-nipoti) ha un COSTO...
Per riuscire a piazzare i loro titoli di stato a lungo periodo, gli USA devono invogliare gli acquirenti offrendo maggiori interessi, proporzionalmente al maggiore rischio.
Invece i T-Bond a breve periodo sono ancora "tenuti bassi" dagli acquisti forzosi della FED e delle altre banche centrali.

La svendita di Bond americani sembra inarrestabile ed il dollaro è sull'orlo di una voragine.
Bernanke si sta grattando il capo, nervosamente e con perplessità...
Infatti questa notte ha avuto una visione sul futuro: indice di borsa S&P500 a 2000 punti e T-Bond trentennali al 20% di rendimento e Mutui trentennali al 20% d'interessi...Fantastico!

aggiornamento 28 maggio ore 00.44
Et voilà...come dicevo...
Slumping Treasury bond prices send stocks lower
(il crollo dei T-bond manda a tappeto le borse)

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Fiducia o Speranza dei Consumatori?








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Ieri le borse UE hanno fatto un rally mirabolante recuperando in un'ora le perdite di 3 giorni, al traino della borsa USA in preda ad uno shopping compulsivo dopo alcune sedute in perdita o molto deboli.

La causa? O meglio il pretesto?
Un mirabolante dato dell'Indice di Fiducia dei Consumatori (quello delle aspettative e non della situazione presente):
dai 40 punti circa di aprile, ai 55 circa di maggio contro i 42 delle previsioni!
E' il maggiore rialzo mensile degli ultimi 6 anni ed il 4° maggiore rialzo in assoluto, un boom!
La fiducia è tornata ai livelli di settembre 2008, ai primi bagliori della Crisi...Insomma per i consumatori americani il peggio è passato e siamo tornati punto a capo, come se nulla o quasi fosse successo.

L'indice di fiducia sopracitato non è quello dell'Università del Michigan, che è considerato molto affidabile, ma è quello del Conference Board (una società privata di New York) ovvero un indice volatilissimo e mediamente trascurato dalle borse, a meno che non faccia comodo dargli un peso...
Notare in questo grafico le volatilissime montagne russe di questo Indice di fiducia al quale le borse hanno voluto dare fiducia...appunto...













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Che i consumatori USA siano dei fenomeni compulsivi da shopping e degli ottimisti al limite dell'ingenuità è cosa risaputa...Yes we can è il loro motto perfettamente intercettato da Obama nel suo slogan elettorale.
Ma qui siamo alla fantascienza...
"Guardando al futuro, i consumatori sono decisamente meno pessimisti di quanto non fossero all'inizio dell'anno e prevedono che nei prossimi mesi le condizioni economiche, il mercato del lavoro e i redditi miglioreranno", ha commentato Lynn Franco, direttore del Conference Board Consumer Research Center.
I consumatori americani sperano in cose di cui non c'è nemmeno traccia, nemmeno un piccolo segnale: la disoccupazione continua a salire a botte da 600mila licenziamenti al mese e continuerà a farlo per tutto il 2010 anche secondo le più ottimistiche previsioni.
I redditi stanno diminuendo secondo gli ultimi dati, come naturale conseguenza di un mercato del lavoro con eccesso di domanda e carenza di offerta.
Le spese personali continuano a diminuire come pure le vendite al dettaglio (anche se ad un ritmo di caduta rallentato) mentre il livello di risparmio degli americani è a livelli elevatissimi perchè in tempo di Crisi anche nella spendacciona Amerika i soldi si mettono nel porcellino...
Le uniche cose buone sono:
- la bolla delle borse che serve sempre a pompare l'ottimismo... soprattutto di non perdere la pensione visto che i fondi previdenziali USA sono strettamente collegati all'azionario...
- gli affaroni che si possono fare nei periodi di crisi grazie ai super sconti, alle super liquidazioni fallimentari, ai saldi da chiusura. Per esempio su un'auto Chrysler si risparmiano fino a 6000 dollari ed in giro negli USA nelle grandi catene commerciali si trovano sconti fino all'80%.
Questi fattori sono ottimi per pompare la fiducia nel breve ma non sono fattori durevoli che possano matematicamente trasformare la fiducia in una reale e duratura disponibilità a spendere e consumare.
Chi perde il posto di lavoro non sarà particolarmente gratificato dal super-sconto della Chrysler...
In tempi di Crisi più che indice di fiducia dei consumatori andrebbe rinominato in indice di speranza dei consumatori, che ha una correlazione con gli effettivi futuri comportamenti di consumo molto più labile che in altri periodi.
Anche attenti analisti americani se ne sono accorti, mentre i gestori ne hanno solo approfittato per speculare al rialzo in borsa pur avendo gli stessi dubbi.

Consiglio un'attenta lettura del mio articolo Indici di fiducia o fiducia negli indici? che già una settimana fa cercava di spiegare in modo approfondito "...una correlazione inversa tra effettivo impatto sui comportamenti reali dell'indice di fiducia e recessioni economiche: più le recessioni sono gravi più la fiducia rimane sulla carta ed influirà meno sui comportamenti reali...".

Infine vorrei far notare l'enorme sproporzione tra le previsioni a 42 ed il dato uscito a 55, un errore previsionale di oltre il 30%! Secondo me è un record nella storia di questo Indice...
Una sfasatura così grossolana o è un'ulteriore riprova della volatilità e della scarsa affidabilità dell'indice di fiducia del Conference Board...oppure.....mmmmmmm....non voglio pensare male.
Del resto la fiducia è un classico atteggiamento che tende ad auto-alimentarsi ma non può sfidare la realtà a lungo se poi non è la realtà stessa a migliorare.

E ieri dalla realtà è arrivata un'altra ramazzata...ma per le borse che scommettono sul futuro rappresenta solo "il passato", anche se nerisissimo.
L'indice S&P/Case Shiller è il più importante ed affidabile sull'immobiliare USA: è stato usato anche dal Tesoro come riferimento per lo stress-test sulle banche.
Ricordiamo che gli immobili in USA sono stati per anni il motore reale della crescita e dei consumi, molto più di un impalpabile indice di fiducia basato su sondaggi e sensazioni.... (vedi La verità sulla crescita del PIL americano ).
...l'ultimo aggiornamento sui prezzi delle case, non e' stato confortante.
Il rapporto Standard & Poor's/Case Shiller, l'indicatore che monitora il prezzo medio degli immobili nelle 20 maggiori citta' statunitensi, su base annuale e' risultato in calo del 18,70% nel mese di marzo.
Le attese degli analisti erano in media per una contrazione del 18,40%.

Nel primo trimestre la flessione e' stata del 19,1%, il peggior dato nella storia del dato.
Da quando hanno toccato il punto piu' alto nel secondo trimestre del 2006, i prezzi sono scesi del 32,2%
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AGGIORNAMENTO ORE 12
Ecco un'ottima spiegazione alternativa di quello che è successo ieri...di taglio più pragmatico-borsistico.
Un Rialzo Artificiale
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martedì 26 maggio 2009

Temperatura Polare alla BCE: -5%


Mentre imperversa un caldo africano anomalo, alla BCE tira un'aria polare....un'aria da meno -5.....da -5%...
Infatti la scorsa settimana Willem Buiter (un'economista inglese con un curriculum lungo 10 Km, consigliere economico di governi e banche centrali, editorialista di riviste economiche e membro di varie associazioni) ha tenuto un seminario alla BCE dal titolo polare: Il confine del sotto-zero"...
Un seminario su come "tagliare" i tassi d'interesse sotto-zero, a -5%...tanto per incominciare.

Il seminario di "Sotto-zero-Willem" è solo l'ultima manifestazione di una tesi a lungo ragionata per esempio in alcuni articoli sul Financial Times dai titoli tra l'ironico ed il minaccioso, per esempio "Tassi d'interesse sotto-zero...quando arriveranno nella Banca Centrale vicina a te?"...od ancora "Il Wonderful Word dei tassi d'interesse negativi"...
Non stiamo parlando di un "isolato fuori di testa": ci sono anche altri che hanno sposato la sua tesi come per esempio G. Mankiw su New York Times con un articolo dal titolo "Forse è tempo per la FED di andare in negativo"...

Vediamo di capirci meglio: il seminario proponeva di portare i tassi d'interesse sotto-zero, per esempio a -5%...
Come a dire che se prendi soldi in prestito TI PAGANO PER FARLO mentre se risparmi dei soldi PAGHI TU PER TENERLI IN BANCA...
Le "salvifiche" teorie ai tempi della Crisi: ti pagano se t'indebiti mentre ti tassano se risparmi...
In pratica "Sotto-zero-Willem" propone d'imporre una tassa su chi detiene contanti, cash, liquidità, danè, sghei, dobloni...insomma chiamateli come volete...
Condizione fondamentale di questa tesi è l'abolizione del contante, salvo i biglietti di piccolo taglio massimo da 5 euro per comprasi il gelato od il giornale.
Il denaro dematerializzato ed elettronico può essere facilmente "Tassato" del 5% portando appunto i tassi d'interesse della BCE a -5%...
L'effetto indotto sui risparmiatori, oltre ad uno shock di massa che farebbe la fortuna degli psicologi e degli psicanalisti ed oltre a qualche problemino di ordine pubblico, sarebbe di spingere i risparmiatori stessi a spendere i contanti oppure ad investirli in qualsiasi modo, pompando consumi, immobiliare, borse, bond, titoli di stato, materie prime e borsa dei lupini & lenticchie...
Questi sono i temi di un seminario tenutosi alla BCE... e non in uno scantinato di condominio o in una sessione di psicoterapia di gruppo di recupero schizofrenici...
Queste teorie che girano alla BCE od alla FED mi sembrano un filino in contrasto con l'ottimismo dei Governi o dei Gestori che vedono la ripresa vicina ed hanno occhi solo per i green shoots...oppure no??

In effetti "Sotto-zero-Willem" la butta sulla logica...
Infrange il principio Aristotelico di non-contraddizione il fatto che le Banche Centrali possano alzare i tassi d'interessi quanto vogliono in periodi di crescita impetuosa e d'inflazione mentre non possano specularmente abbassarli sotto lo zero in periodi di recessione nera e deflazione.
Questione di simmetria, di semplice simmetria..."Elementare Watson, elementare...ohhh Yesss"...

Per chi volesse approfondire la teoria del sotto-zero, basta seguire i link iper-testuali sopra riportati dotandosi prima di sciarpa e cappello di lana...
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Antica Filosofia Bancaria


Leggevo recentemente questa frase di "antica filosofia" scritta da Luigi Einaudi in veste di Governatore della Banca d'Italia.
Correva l'anno 1945...
«Le banche non sono fatte per pagare stipendi ai loro impiegati o per chiudere il loro bilancio con un saldo utile ma devono raggiungere questi giusti fini soltanto con il servire meglio il pubblico».
Filosofia molto "fuori moda" che la Crisi ha fatto forzatamente tornare di moda, almeno per un po'...fino a quando durerà "l'onda dell'indignazione"...(sta già calando).
La citazione proviene da un bellissimo articolo di Marco Vitale comparso ieri sul Sole 24 Ore on-line: "Sbagliare non era obbligatorio". Ne consiglio vivamente la lettura.

Attualizzando Einaudi: fare utili, pagare bonus o stock option non sono obiettivi fini a se stessi ma sono collegati in modo imprescindibile al fornire il migliore servizio possibile ai propri clienti ed in ultima istanza alla società civile.
Le banche infatti svolgono una funzione socialmente molto rilevante che le assimila sostanzialmente ad istituzioni pubbliche anche se sono a conduzione e proprietà privata.

La dimostrazione di questa natura ibrida l'abbiamo avuta proprio durante questa Crisi: le banche sono aziende private ed indipendenti solo fino a quando riescono a rimpinguare azionisti e manager con metodi redditizi ma molto pericolosi, che mettono a repentaglio la sopravvivenza stessa della banca.
Quando invece le cose vanno male, allora la banca "non può essere lasciata fallire" e deve intervenire lo stato con i soldi dei contribuenti.
Comodo vero?
Le banche prendono i nostri soldi due volte: i nostri risparmi che hanno dilapidato con la malagestione ed i soldi delle nostre tasse sotto forma di salvataggi di stato...
Detto in altre parole i soldi delle nostre tasse sono stati necessari per garantire la salvezza dei nostri risparmi: ci siamo autogarantiti!
Ma questo circolo, vizioso quanto paradossale, ha sottratto preziose risorse future allo sviluppo, ai servizi, alla ricerca, alle infrastrutture, all'economia reale etc etc

Non è forse paradossale che le banche siano imprese private quotate in borsa "che non possono essere lasciate fallire"?
Non si crea una pericolosa situazione di moral hazard che autorizza i banchieri a giocare al casinò quanto gli pare puntando i nostri soldi...tanto saranno sempre i nostri soldi a salvarli se qualcosa andasse storto?
Non si crea forse un'asimmetria tra "le banche intoccabili" e le altre imprese quotate in borsa (e non quotate) che se sbagliano pagano e falliscono?
Non andrebbe ripensato lo statuto delle banche ed il loro modus di essere quotate in borsa?
Non andrebbe ripensato lo status solo apparente di banca come impresa mentre nella realtà è un comitato di affari a vantaggio di poche persone, con la protezione dello stato se necessario?

La Grande Crisi rappresenta anche una Grande Occasione di Cambiamento: naturalmente non è stata sfruttata ma tutto è stato "coperto", ripristinato, aggiustato...
E' stata scelta la via del collateralismo e non quella della ristrutturazione.
Si è fatto finta di cambiare tutto affinchè tutto rimanga come prima.
Ma non è detta l'ultima parola...

aggiornamento ore 11
Aggiungo un esempio pratico:
se io investo i miei soldi in un'azienda quotata inserita nella black list di Consob (azioni o bond) so benissimo quali rischi corro e so benissimo che posso perdere i soldi investiti. Pertanto tenderò a selezionare gli investimenti in aziende più efficienti e sicure.
Per le banche questo discorso non vale a causa del pessima strategia prevalsa in questi mesi: salviamo tutte le banche ad ogni costo.
Posso quindi comprare azioni, bond & affini anche di una banca zombie, tecnicamente fallita, contanto sul puntuale salvataggio dello stato (a spese nostre) e speculandoci (quasi) tranquillamente.
Alla faccia del libero mercato, della selezione naturale ed alla faccia delle (poche) banche solide ed efficienti che in questo modo non vengono premiate per le loro virtù.
Il discorso della tutela dei conti correnti è cosa differente: ne abbiamo già parlato tempo fa in questo blog (vedi per esempio la distinzione tra risparmio consapevole e risparmio inconsapevole in Si inizia a parlare di nazionalizzazione delle banche).
Nazionalizzare o lasciar fallire una banca non vuol dire assolutamente perdere i propri soldi sul conto corrente.
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lunedì 25 maggio 2009

L'anoressica difesa degli utili

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Recentemente è uscita la prima tornata di trimestrali dei Big di Wall Street: mediamente gli utili sono scesi del -37% rispetto all'anno prima.
Le stime di Bloomberg indicano un'ulteriore discesa media del -35% nel prossimo trimestre e del -23% nel terzo trimestre 2009.
Nel generale ed atteso contesto di un calo degli utili anche marcato, alcune società hanno battuto le stime creando una certa eccitazione: anche questi sarebbero dei nuovi green shoots che indicano una vicina uscita dalla crisi?
Prima di tutto non sono molte le società che hanno battuto le stime sugli utili.
Ma quelle che ci sono riuscite, sostanzialmente l'hanno fatto con un feroce taglio dei costi e dei posti di lavoro, con un approccio "anoressico" alla profittabilità che non può essere sostenuto a lungo.
Ci s'interroga dunque sulla sostenibilità e sulla ripetibilità di utili ottenuti "a caro prezzo", di una bulimia costruita sull'anoressia...
E ci s'interroga anche sugli utili che hanno battuto le attese mentre le entrate fiscali sono diminuite...(vedi grafico)











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Se invece consideriamo le previsioni di utili per il 2009, il crollo è molto più marcato e, comunque la si voglia girare, l'indice americano S&P alla su ultima chiusura ad 887 punti risulta sopravvalutato.
Infatti usando il metodo dei price/earnings con le stime in figura qui sotto, si va da un pessimistico 382 punti ad un ottimistico 720 punti.













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Siamo comunque nel campo delle stime e delle previsioni, anche se interessanti e significative.
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Oggi clima vacanziero...


Le due principali borse mondiali oggi sono chiuse.
La Borsa americana è chiusa per il Memorial Day.
Quella di Londra è chiusa per la Spring Bank Holiday...non so cosa sia ma il nome mi basta...

Fa un caldo da luglio: eserciti di scienziati hanno smontato l'effetto serra dicendo che sono tutte balle e che l'inquinamento è una variabile trascurabile...
Sarà...ma io a Maggio nel Nord Italia non avevo mai visto 30 gradi alle 22 di sera...o 25 gradi alle 7 del mattino...Al massimo avevi dei picchi da insolazione in giornata, ma poi la temperatura scendeva dopo il calar del sole e c'era una forte escursione termica.

Insomma il clima è vacanziero, tropicale...
Me la prendo con calma.
Sto preparando un articolo sull'anoressia (dei costi) che genera la bulimia (degli utili).
Entro oggi prometto che lo faccio uscire, con calma...tra un Pastis lungo ed un'insalata di pasta...
A presto.
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sabato 23 maggio 2009

Cadono come le mosche (aggiornamento)


Siamo a 34! E stavolta è un "moscone"...
Il 21 maggio è saltata BankUnited, il maggiore Istituto di credito della Florida: è il più grande fallimento bancario del 2009 in USA (per ora).
Bank United, aveva assets per 12.80 miliardi di dollari e depositi per 8.6 miliardi di dollari...totale 21,4 miliardi di dollari! Come dicevo...più che una mosca un moscone bello grosso!
Per avere un ordine di grandezza, pensate che il colosso Bank of America (con un fatturato grande come il PIL di uno stato) ha preso dal Governo USA 45 miliardi di dollari per tirare avanti.

Le attività della banca sono state rilevate da una cordata di fondi di private equity: fra gli azionisti che hanno rilevato lo "spezzatino" figurano anche WL Ross & Co., Carlyle Investment Management, Blackstone Capital Partners e parecchi altri
Pare che ci sia una storia sordida e fumosa dietro a questo epilogo fallimentare...

E' la prima volta che, trai numerosi fallimenti bancari, vedo intervenire uno "squadrone di cavalleria" di fondi e private equity...
La ragione principale è semplice: l'FDIC (fondo garanzia correntisti USA) non aveva abbastanza soldi in cassa per coprire questo grosso patatrac....
L'FDIC, dagli ultimi dati, aveva in cassa 18,9 miliardi di dollari contro i 21,4 miliardi del patatrac di Bank United.
Grazie all'intervento della cordata, il costo immediato per l'FDIC sarà "limitato" a 4,9 miliardi di dollari che potrebbero salire fino a 10,7 miliardi in base alle svalutazioni degli assets tossici rilevati.
Purtroppo sono un cecchino: come scrivevo già il 4 maggio
E mentre il grafico delle banche fallite esplode...implode il grafico delle riserve della FDIC: sempre meno soldi per i salvataggi di "banchette", le casse sono quasi vuote e tra poco la FDIC potrebbe non essere più in grado di rimborsare i depositi dei correntisti. Rimangono solo 18,9 miliardi di dollari nella cassa...










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Puntualmente...ieri è uscita la notizia che la FDIC sta approvando un nuovo sistema di tassazione delle grandi banche USA per rimpinguare le sue casse ormai vuote.
..L’operazione è mirata alla raccolta di 5,6 miliardi di dollari per coprire le perdite dovute ai fallimenti bancari, responsabili della contrazione del valore del fondo dell’Agenzia Federale...(per informazioni più approfondite vedere in inglese FDIC: new fee system to replenish insurance fund )
Il rischio è che i correntisti americani vedano svanire i loro soldi depositati presso le prossime banche che falliranno.

Cadono dunque come le mosche le banche "minori" degli Stati Uniti (vedi Il mercato delle Vacche e Cadono come le mosche).
Aggiorniamo brevemente la contabilità delle banche fallite in USA nei primi 5 mesi del 2009.
Siamo arrivati a numero 34...
Ecco la lista aggiornata delle banche fallite in USA che hanno richiesto l'intervento del FDIC, il fondo di garanzia americano dei correntisti - http://www.fdic.gov/bank/individual/failed/banklist.html
Dal 2000 al 2007 sono "saltate" 27 banche USA
Nel solo 2008 ne sono "saltate" 25
Nel 2009, fino ad oggi, ne sono "saltate" 34.
Negli ultimi 16 mesi di crisi le banche "saltate" sono 59
In effetti riflettevo che questo "suggestivo" conteggio è solo quantitativo ma non qualitativo: infatti il fallimento di Bank United vale almeno per 10 come totale di assets+depositi.
Adrebbe fatta anche una hit-parade per "dimensioni di patatrac" con relativo totale dei soldoni andati in fumo e "coperti" dall'FDIC.
Se avrò un po' di tempo tenterò di metterla in piedi.

Invece in Europa per ora tutto tace...calma piatta. Le banche fanno utili e le autorità rassicurano.OK!


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venerdì 22 maggio 2009

Censura made in U.K.


Fino ad oggi ho parlato di "operazione polvere sotto il tappeto", di "pompaggio e dissimulazioni", di "ottimismo precoce e strumentale" da parte dei governi e delle banche centrali...
Sono stato troppo ottimista e troppo tenero...
Ormai siamo alla CENSURA allo scoperto: la cosa drammatica è che viene applicata nell'avanzatissima Gran Bretagna e non nella Cina di Mao o nella Repubblica Centrafricana di Bokassa...
Sono brutti segnali: la democrazia e la libertà d'informazione soffrono durante le grandi crisi economiche, insieme a noi Cittadini.

Non aggiungo altro, la notizia si commenta da sola.

venerdì 22 maggio 2009
Il governo britannico non diffonderà i risultati degli stress test effettuati su Royal Bank of Scotland e Lloyds per proteggere il settore bancario del paese da ulteriori effetti negativi. Lo ha reso noto il ministero del Tesoro in una nota, secondo quanto riferisce Bloomberg.

Per il Tesoro britannico la diffusione dei dati potrebbe creare ulteriore instabilità nel sistema bancario e obbligare il governo a intervenire ancora una volta per puntellare il settore. Una tesi questa, che viene però confutata dai critici perché «tenere nascosti i risultati degli stress test non farà altro che destabilizzare il sistema finanziario britannico nel lungo termine», ha detto il deputato liberale Vince Cable, aggiungendo che è necessario «creare un sistema aperto e trasparente come quello statunitense».

All'inizio dell'anno l'autorità di vigilanza britannica, Financial Services Authority, ha effettuato una serie di stress test sulle banche del paese per verificarne la solidità finanziaria. Fra queste, solo Barclays ha diffuso i risultati dichiarando che il gruppo è solido e in grado di soddisfare i parametri finanziari richiesti dalle autorità per fronteggiare una futura crisi economica.
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Mistero FED


Mercoledì sera sono usciti i verbali dell'ultima riunione della FED: vengono sempre letti con attenzione da tutti perchè contengono le analisi, le previsioni, le discussioni, le votazioni interne che hanno portato alle ultime decisioni della Banca Centrale americana.

E' passato un messaggio negativo che ha raffreddato parecchio l'euforia delle borse: la forchetta previsionale sul PIL Usa 2009 è stata allargata in negativo da -0,5%/-1,3% a -1,3%/-2%.
Inoltre i verbali contenevano una frase strepitosa che fa a pugni con la teoria dei green shoots: ...nel complesso, la maggior parte dei membri del Fomc ritiene tuttavia che l'economia non sarà conforme agli obiettivi di crescita, di riduzione della disoccupazione e di aumento dell'inflazione prima di cinque o sei anni. Dunque per un ritorno a una crescita sostenibile e secondo il potenziale la data più vicina pare quella del 2014 o del 2015.
Insomma tra maggiore decrescita nel 2009 e conclusioni raggelanti come quella sopracitata, non si vede come le borse possano anticipare una ripresa al fulmicotone già adesso...ed i rialzisti hanno tirato i remi in barca, almeno per un giorno o due...ma sono molto testardi e decisi...

Ma di queste cose ne hanno già parlato tutti: a me interessa invece sottolineare alcune previsioni misteriose contenute nei verbali...che sono in netta contraddizione con i dati sopracitati.
Da un lato sembra di leggere un romanzo verista e dall'altro un racconto di fantasy...
Secondo la FED versione Fantasy il PIL USA salirà del +2%/+3% già nel 2010, ovvero ad un livello difficilmente raggiungibile già negli anni migliori, pre-crisi epocale...
Poi il capolavoro, l'incantesimo del mago Gandalf: le previsioni del PIL 2011 sono per una crescita del+3,5%/+4,8%!!!! Ovvero un record storico che gli USA non hanno mai fatto nemmeno nei tempi d'oro.
Dopo il 2011 la vena fantasy della FED si stempera un po' prevedendo una crescita moderata compresa tra il 2,5% e il 2,7% negli anni a seguire.

Prima di tutto per meglio comprendere confrontate questi dati con il PIL del passato...
















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Questo utilissimo grafico mostra il PIL americano con o senza l'apporto del "virus MEW": leggetevi La verità sulla crescita del PIL americano per capire di cosa stiamo parlando.
Comunque adesso lasciamo da parte il discorso del MEW e guardiamo solo le colonnine BLU.

Viene spontaneo chiedersi: ma la FED come cavolo fa i suoi calcoli? Come arriva alle sue previsioni? Con quali metodologie? Con quali presupposti?
Nei verbali queste informazioni non si trovano in modo specifico.
Quali sarebbero i volani di questa ripresa impetuosa ed incredibile che potrebbero far decollare il PIL Usa già nel 2011 di uno storico e quasi-cinese +4,8%?
L'inflazione? La svalutazione ed i cambi? La liquidità mostruosa buttata nei mercati? Una sorta di economia di stato basata su deficit infinito e su commesse governative modello URSS? Un ripresa pazzesca dell'immobiliare USA? La scoperta della fusione fredda e dell'energia gratis? Un invasione benefica e collaborativa dei marziani che ci regalano tecnologia avanzatissima? O che altro?

Vediamo gli ultimi numeri della "Crisi" in sequenza per meglio capirci:
2007 il PIL americano è cresciuto del 2,2%
2008 il PIL americano è cresciuto dell'1,1%
2009 il PIL americano dovrebbe scendere dell'1,3%/2%
2010 il PIL americano dovrebbe salire del 2%/3%
2011 il PIL americano dovrebbe salire del 3,5%/4,8%

Se avessero ragione LORO...abbiamo scherzato: la Crisi dal punto di vista del PIL non è mai esistita, non esiste, non esiste più, anzi...addirittura è una cosa benefica perchè dopo un anno di esitazione si carica la molla per spararsi prima un +3% e poi un +4,8%...
E' stato tutto un breve black-out, poi si è andati a ritirare su la leva del contatore e le luci sono tornate a splendere come prima anzi più di prima...
In questo caso sarebbe da vendersi anche la suocera e mettere tutti i propri soldi in borsa perchè il DOW Jones andrà minimo a 14mila punti entro il 2011.
La FED è dotata del più potente centro studi/analisi/previsioni del mondo...difficile ignorare le sue previsioni.
Però NON DIMENTICHIAMO che la FED è un'Istituzione Privata posseduta dalle banche Usa che svolge una funzione pubblica e politica...
Ma potrebbe in ogni caso mentire in modo così spudorato?
Io vorrei CAPIRE ma per ora non ho trovato una spiegazione al mistero FED.

Anche perchè qualche dubbio mi viene quando leggo la FED-previsione sulla disoccupazione che al massimo raggiungerà il 9,6% per fine 2009.....
Ad aprile eravano già all'8,9%...Solo +0,7% nei prossimi 8 mesi????
Vuol dire un totale arresto o quasi dei licenziamenti già da subito, oppure una continuazione dei licenziamenti ma da settembre s'incomincia ad assumere a vagonate.
Allora qualche dubbio mi assale... sui METODI PREVISIONALI DELLA FED...

Infine, basandomi proprio sui dati del PIL Usa sopra citati, vorrei domandarvi:
Ma in che razza di Mondo viviamo dove una crescita del PIL al 2,2% nel 2007, una crescita all'1,1% nel 2008 ed una mini-decrescita ipotetica dell'1,3% nel 2009...si trasformano in una Crisi Epocale??
Non è forse un Mondo un po' troppo "tirato"?
Un Mondo troppo basato sul debito e sull'obbligo di crescere per ripagarsi i soldi già spesi prima di averli in tasca?
Un Mondo che fa "il passo MOLTO più lungo della gamba"?
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giovedì 21 maggio 2009

La Regina sta per perdere il rating


Di stamattina la notizia che la Gran Bretagna rischia di perdere il rating di 'tripla A' (livello massimo di giudizio sul merito di credito) assegnato da Standard & Poor's.
Infatti la principale agenzia di rating del mondo ha abbassato l'outlook da 'stabile' a 'negativo' per via del 'peso dell'indebitamento' e del deterioramento delle finanze pubbliche in seguito agli interventi varati dal governo per sostenere l'economia.
Come reazione immediata i titoli di stato inglesi stanno colando a picco insieme alla sterlina.
Signore e Signori, stiamo parlando dell'UK e non di uno stato qualunque...
E' già tanto che S&P abbia avuto il coraggio di abbassare l'outlook visto che le agenzie di rating sono in mano agli USA ed alla stessa UK...
Ma avrebbe dovuto fare ben di peggio, ovvero tagliare direttamente il rating perchè i conti pubblici della Gran Bretagna fanno paura e sono peggiorati molto rapidamente: il rapporto deficit/PIL tende ormai ad uno stellare 10-11%...
Il rapporto debito/PIL si sta avvicinando al 100% ed è anche per questo che l'UK potrebbe perdere la tripla AAA...
L'Italia come sempre fa "squola con la q": siamo dei precursori, sempre all'avanguardia!
Noi abbiamo già subito da tempo il taglio del rating ad "A+" ed il 100% di deb/pil l'abbiamo già superato da secoli; inoltre ci stiamo impegnando alacremente per scendere quanto prima a BBB e salire al 129% di deb/PIL....Chiedete a Noemi per maggiori dettagli in merito...
Tze...principianti questi Inglesi....
Comunque salvare con i soldi dei contribuenti inglesi tutti i banchieri ed affaristi della City costa molto caro!
Lo scrivevo già due mesi fa in La Regina è nuda e in La Regina è sempre più nuda.
Il taglio dell’outlook sul rating del Regno Unito ad opera di Standard & Poor’s ha sollevato forti timori su una possibile azione similare nei confronti di altri Paesi del G7, ad ulteriore riprova che questa Crisi è sistemica e non sta risparmiando nessuno.
La Gran Bretagna potrebbe così diventare il quinto Paese dell'Europa occidentale a subire un taglio del rating, dopo Irlanda, Grecia, Portogallo e Spagna.

Anche gli USA dovrebbero perdere la loro tripla AAA, considerando che hanno fatto anche di peggio dell'UK: il deficit è schizzato al record di 1841 miliardi di dollari, ovvero il 12,9% del PIL e le previsioni future sono anche peggio (per gli anni 2010-2014 si prevede un deficit attorno ai 3.790 miliardi di dollari)...
Sono dati da Sud-America senza volere offendere nessun paese di quello stupendo sub-continente...
Ma scommetto che il rating degli USA non verrà toccato, non siete d'accordo?;)

aggiornamento di venerdì 22 ore 10

Qualche dubbio sul rating AAA degli USA con i conti pubblici disastrati sta venendo anche al colosso dei Bond e dei titoli di stato PIMCO...
http://www.reuters.com/article/newsOne/idUSTRE54K6H320090521

sull'argomento vedi anche l'ottimo articolo di MERCATO LIBERO
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Inflazione al 6%: è cosa buona e giusta...


Leggevo l'altro giorno su Bloomberg che due super-economisti del calibro di Rogoff (ex-capo economista all'FMI) e Mankiw (ex-consigliere economico di Bush) hanno affermato che
"Ciò di cui l'economia USA potrebbe avere bisogno è una dose di sana inflazione vecchio stile"

(What the U.S. economy may need is a dose of good old-fashioned inflation)
e continuano
"allentare le briglie all'inflazione potrebbe rendere più facile ai consumatori oberati dal debito ed ai governi far fronte ai loro obblighi. Potrebbe anche aiutare l'economia incoraggiando gli Americani a spendere adesso piuttosto che in futuro quando i prezzi aumenteranno"
...Avete capito come "ricattare" gli Americani per riprendere a consumare senza indugio? Consuma subito altrimenti dopo potrebbe essere troppo tardi...Ma appunto è quel "dopo" che mi lascia perplesso: come mantenere costante il livello dei consumi quando i prezzi saranno alle stelle?

Si quantifica anche il livello ottimale d'inflazione, come se si stesse calibrando il lievito nella ricetta di una torta...
"Sono un sostenitore dell'inflazione al 6% per almeno un paio di anni" ha affermato Rogoff "potrebbe migliorare la bomba del debito ed aiutarci nel lavoro di riduzione del debito"
Solo al 6% tanto per incominciare...

Ormai s'invoca apertamente il falò dell'inflazione che naturalmente porterebbe ad una severa svalutazione del dollaro, e scaricherebbe il costo della crisi sulle spalle di TUTTI, naturalmente lasciando i "colpevoli" candidi ed al sicuro come dei bebè.
Forse Toro Drogato sta anticipando una super-inflazione piuttosto che un'improbabile ripresa fulminante...

Insomma perchè stare in coda in autostrada, quando si può passare davanti a tutti sfrecciando sulla corsia d'emergenza?
"Gli incrementi inflazionistici dei salari - e le conseguenti maggiori entrate fiscali - renderebbero più facile cancellare il debito ad ogni livello"
Dice ancora Rogoff: "Ci sono svariate migliaia di miliardi di debito: il debito dei mutui, il debito dei consumatori, il debito del governo. La questione è come vogliamo ottenere la diminuzione di questo debito. Vogliamo farlo con un lungo periodo di crescita lenta, alto tasso di risparmio e molti problemi legali o vogliamo accettare l'idea di un'inflazione più alta?"
Facile no? Ecchecavolo! Non stiamo a perdere tempo! La "scuola italiana" degli anni 70-80 insegna....

(vedi anche Inondazione = (super)Inflazione?, L'Inondazione arriva anche nella UE? e Germania Uber Alles...nel buonsenso...)
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mercoledì 20 maggio 2009

La lungimiranza di GM


Ho scoperto che GM ha già registrato due nomi di dominio molto SIGNIFICATIVI...
"GM-Restructuring.com" e "GMRestructuring.com" ...
Domain Registration Info.
La registrazione è avvenuta in data 6 aprile 2009 e l'ultimo update è dell'1 maggio.

Almeno in questo alla GM sono stati previdenti e lungimiranti...
Stanno già preparando il sito web per la nuova GM post-bancarotta...
Sempre che l'ex-colosso di Detroit riesca a sopravvivere al calvario del Chapter 11...

Infatti secondo le ultime indiscrezioni..
GM: ANALISTI, BANCAROTTA APPARE ORMAI INEVITABILE ...General Motors seguira' la sua rivale Chrysler in bancarotta: secondo gli esperti appare ormai inevitabile il ricorso al Chapter 11. ....L'Ad di Gm, Fritz Henderson ha precisato che il Tesoro non vuole offrire ai creditori piu' del 10%. Nel piano di swap lanciato da Gm e' previsto che ai creditori non garantiti vada il 10% della societa', a fronte del 39% del sindacato e del 50% del Governo.

Come ho anticipato tempo fa in anteprima assoluta per l'Italia,
il nodo è proprio il Picche dei Bondholders che a fronte dei loro 27 miliardi di crediti si beccherebbero il 10% della nuova GM, mentre il sindacato amichetto ed elettore di Obama a fronte di 20 miliardi di crediti si beccherebbe il 39%.
Una lieve disparità di trattamento...
vedi l'articolo del 28 aprile I GM Bondholders rispondono "Picche"!...

Secondo me il mercato sta sottovalutando (non a caso) la portata del sempre più probabile fallimento di GM, del fallimento di una delle industrie più grandi del mondo,
di uno Stato nello Stato con i suoi fondi pensione e la sua assistenza sanitaria, con i suoi titoli-di-stato-corporate, con un esercito di persone appese al suo destino...
Le ricadute della bancarotta potrebbero essere disastrose ed a 360 gradi e potrebbero innescare effetti a catena difficilmente prevedibili.
Infine non credo che nello stress-test delle banche USA sia stato calcolata la variabile crack GM che potrebbe aumentare sensibilmente le sofferenze di molte banche.
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Indici di fiducia o fiducia negli indici?


Ieri è uscito il dato ZEW sulla fiducia degli investitori istituzionali tedeschi nell'arco dei prossimi 6 mesi.
Leggere per credere...:eek:

Germania:Zew, fiducia tocca massimo
L'indice tedesco Zew, che misura il grado di fiducia degli investitori, tocca a maggio il massimo da due anni a questa parte. Andando cosi' oltre le migliori previsioni degli economisti.
L'istituto di ricerca Zew ha comunicato che l'indicatore delle aspettative di investitori e analisti ha raggiunto a maggio quota 31,1 da 13 del mese scorso.
Gli economisti avevano previsto una risalita dell'indice a 20 punti.
Si tratta del piu' alto livello dell'indice dal giugno 2007.
:eek::eek::eek:
però...
Il sottoindice sulle condizioni correnti è sceso a -92,8 dai -91,6 del mese precedente.

Grazie a questo "atto di fede" la borsa tedesca ha avuto il coraggio di chiudere in positivo a +2,2% (sommandosi al +2,4% di lunedì basato sul nulla) in barba ai disastrosi dati USA sull'immobiliare che hanno deluso ogni aspettativa e smontato ogni illusione.

Ma noi ci fidiamo di questo indice di fiducia??
Vediamo un po' come funziona...
...Lo ZEW come viene calcolato? Quest'istituto pubblica un indicatore anticipatore dello sviluppo dell'economia tedesca basato su un sondaggio condotto mensilmente. Questo studio include le opinioni di circa 350 esperti di finanza. Questi vengono interrogati sulle loro aspettative sulla congiuntura tedesca nei prossimi sei mesi.
Come si calcola? L'indicatore ZEW si calcola come saldo percentuale fra le attese positive e quelle negative degli interrogati. Se, per esempio, il 40 per cento degli esperti prevede un miglioramento dello sviluppo congiunturale ed il 30 per cento pronostica un peggioramento, l'indice ha un saldo positivo del 10 per cento. Il parere di coloro che non credono in un cambiamento della congiuntura non è significativo per calcolare il valore dell'indicatore ZEW.
Quale è la sua importanza? Un dato positivo segnala l'attesa di un miglioramento della congiuntura tedesca; uno negativo, invece, corrisponde ad un segno di sfiducia nei confronti del futuro dell'economia. In termini assoluti, un saldo positivo significa che la parte degli interrogati con aspettative positive è maggiore rispetto a quella dei pessimisti. Un saldo negativo indica esattamente il contrario. La pubblicazione dei risultati dell'indicatore ZEW comporta una reazione nel mercato tedesco sotto forma di cambiamenti nelle quotazioni di borsa.

Stiamo dunque parlando dell'indice di fiducia del mondo finanziario...il che è tutto dire...
Hanno intervistato i principali colpevoli ancora a piede libero di questa Crisi: quelli che hanno avuto in regalo i soldi dei contribuenti per salvargli il culetto sbracando i conti pubblici a spese nostre e dei nostri pro-nipoti, quelli che hanno beneficiato del più grande scaricabarile della storia dal debito privato (banche & affini) a quello pubblico (stati), quelli che beneficeranno in Germania di una bella Bad Bank che gli toglierà la merda dai bilanci, quelli che sfruttando la bolla di liquidità gratis hanno fatto salire le borse del 50% facendo gain stellari a rischi minimi...etc etc etc
Non dovrebbero forse essere ottimisti? La stanno facendo franca senza nemmno un livido nel posteriore...e ci guadagnano pure...più di prima.

Però un tale livello di ottimismo non si giustifica comunque...Probabilmente li hanno intervistati alle 2 di notte mentre barcollavano ubriachi all'uscita dall'Oktober Fest versione primaverile...
Questo gruppo di 350 esperti di finanza ha la stessa fiducia che aveva a giugno 2007...ovvero prima che si manifestassero le avvisaglie dei subprime e della crisi!
A giugno 2007 il DAX, l'indice di borsa tedesco, stava ad 8000 punti e tutti erano ottimisti come fringuelli, confidando in una corsa infinita delle borse grazie al magico BRIC (un acronimo utilizzato in economia internazionale per riferirsi congiuntamente a Brasile, Russia, India e Cina) e grazie alla bacchetta magica del debito infinito. Tutto andava liscio, nessuno sospettava nulla (ufficialmente), eravamo in piena bolla rialzista delle borse che durava da 4 anni di fila.

Adesso vi chiedo: chi di voi ha la stessa fiducia di giugno 2007 nel futuro prossimo delle banche, delle borse, della finanza, dell'economia, dello sviluppo, dei governi etc etc etc???
Alzi la mano! Se ne troviamo anche uno solo salviamo le decine di pagine del rapporto ZEW e le riponiamo in archivio.
Se invece nessuno è fiducioso come allora, le pagine dello ZEW potranno essere usate ottimamente come carta igienica...almeno il nostro posteriore verrà accarezzato da un po' di fiducia...

Aggiungo un'ultima personale considerazione: in generale gli indicatori di fiducia si sono dimostrati meno affidabili nei periodi di crisi, smentiti in seguito dai dati reali.
Per es. l'indice Michigan relativo alla fiducia consumatori è salito parecchio mentre poi le vendite al dettaglio e le spese personali sono state deludenti.
Per es. l'indice NAHB della fiducia dei costruttori di case è migliorato anch'esso per poi essere smentito dal dato sulle licenze di costruzione ai minimi storici ovvero un indicatore di attività futura sull'apertura dei cantieri.

Durante le gravi recessioni gli indicatori di fiducia sono più volatili, sono più connessi al mondo dei desideri ma non alla realizzazione di essi, hanno minore possibilità d'influenzare effettivamente i futuri comportamenti reali.
Normalmente infatti gli indicatori di fiducia sono degli anticipatori dei dati reali come le vendite al dettaglio, i consumi reali etc
Secondo me c'è una correlazione inversa tra effettivo impatto sui comportamenti reali dell'indice di fiducia e recessioni economiche: più le recessioni sono gravi più la fiducia rimane sulla carta ed influirà meno sui comportamenti reali; figuratevi durante una crisi epocale come questa, una sorta di black-out del sistema...la fiducia rischia di rimanere pia illusione, desiderio irrealizzabile.
Faccio un esempio: se vengo licenziato o se mi trovo i miei risparmi ridotti dalla crisi o se mi riducono il rubinetto della mia carta di credito, posso avere tutta la fiducia del mondo ma qualche mese dopo consumerò MENO alla faccia di quello che avevo risposto nel sondaggio...

Aggiungiamo che spesso alcuni di questi indicatori sono autoreferenziali (per es. l'indice fiducia costruttori o l'indice fiducia responsabili acquisti), ovvero viene chiesta l'opinione degli appartenenti ad un certo settore: immaginate con quale obbiettività risponderanno...sapendo benissimo che dalla loro risposta potranno auto-avvantaggiarsi od auto-danneggiarsi...è in gioco il loro lavoro, quello che fanno tutti i giorni 8-12 ore al giorno...

E non voglio nemmeno pensare che un dato così importante e che facilmente si auto-alimenta come la Fiducia possa essere taroccato ad arte...
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