giovedì 16 settembre 2021

A 13 anni dal Crack Lehman Brothers il mitico "PROGRAMMA" continua il suo corso ed alza sempre più la posta

Io non ho più voglia di fare queste analisi: le ho già fatte in questi anni in migliaia di post, anticipandovi le dinamiche che poi man mano si sono effettivamente realizzate ed amplificate.
Ho trovato però questa ottima e breve analisi sul crack Lehman Brother e sulle sue conseguenze: per alcuni potrà risultare un po' tecnica...ma essere consapevoli&informati implica impegno ;-)
Che poi vedendo la follia nazicomunista covid, nazivax, green cazz etc ormai sto diventando sempre più complottista mentre come approccio l'ho sempre rigettato.
Ebbene mi puzza che anche quel crack sia stato mirato e faccia parte del mitico PROGRAMMA di cui ho parlato in varie mie audio analisi
in primis in questa LUNGA ma FONDAMENTALE
L'eterno stato "emergenziale" e la fine delle democrazie tradizionali per come le conosciamo (scusate la lunghezza ma è argomento complesso). Verso quali nuove forme socio-politiche sempre più a libertà vigilata ed a pensiero unico andremo?
https://t.me/cryptoagnostici/26763
e poi anche in questi audio
  1. Il PROGRAMMA va avanti come da PROGRAMMA
    https://t.me/cryptoagnostici/26877

    (con errata corrige "gonfiare la bolla" al posto di "stoppare la bolla")
  2. Il fake green presenta sempre più il conto
    https://t.me/cryptoagnostici/26885
  3. Il PROGRAMMA (nazicomunista) continua ad andare avanti
    https://t.me/cryptoagnostici/26903


Va bene vi lascio all'analisi sul crack Lehman B.
(fonte: https://www.facebook.com/CyberPunkFinance/posts/4514966718563145)

Oggi è il 15 settembre ovvero il giorno in cui .......................

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ebbero inizio una seria infinita di problemi, molti dei quali ancora irrisolti, per tutto il mondo.
Il 15 settembre 2008, la Lehman Brothers annunciò l'intenzione di avvalersi del Chapter 11 del Bankruptcy Code statunitense: da quel momento, le nostre vite non sarebbero state più le stesse.
Lo tsunami di bancarotte innescato dalla Lehman costrinse infatti gli stati ad una serie di bailouts globali con conseguente esplosione dei debiti pubblici e compromissione delle economie nazionali mentre il credit crunch che ne conseguì costrinse le banche centrali ad inondare di liquidità il mondo anche al fine di ridurre quanto più possibile gli spreads obbligazionari.
Trilioni di dollari freschi di stampa sono dunque comparsi dal nulla iniziando ad alimentare la everything bubble, ad inasprire il problema dell' house affordability, a trasformare i prudenti risparmiatori in gamblers globali a causa di tassi nominali e reali pari a zero o negativi worldwide, a distorcere il pricing di tutte le asset classes, ad avviare la più grande fase di wealth inequality di sempre, a trasformare una montagna di titoli di debito pari a circa 18 trilioni di dollari in prodotti con rendimenti negativi con conseguente stratosferico innalzamento del VaR in caso di shock rialzista nel mercato dei tassi.
Il motto della Lehman era «Where Vision Gets Built» e per un certo periodo di tempo la banca gli rimase fedele. Grandi storie imprenditoriali sono state costruite grazie a quella che fu la quarta merchant bank di Wall Street: Gimbel Brothers, F. W Woolworth, Macy’s, American Airlines, National Airlines , Trans World Airlines, Pan American, Campbell Soup Company, Jewel Tea Company, B. F. Goodrich, RCA, gli studios RKO, Paramount, 20th Century Fox e persino la Trans-Canada oil pipeline. Poi, però, le cose iniziarono a cambiare.
Nel 1993, il Presidente Clinton decise di nominare una sconosciuta di nome Roberta Achtenberg assistant secretary of the Department of Housing and Urban Development la quale dedicherà tutte le sue energie nel costringere le banche a fare mutui ad ispanici ed afroamericani totalmente o quasi privi di reddito, assets, garanzie ma desiderosi di avere una casa.
Secondo la Achtenberg, le banche erano razziste ed il razzismo era il motivo principale per cui le minoranze non avessero case di proprietà, ragion per cui bisognava letteralmente costringerle a fare mutui a tutti. In un certo senso, i mutui subprime furono un'invenzione dei Democratici americani e di Bill Clinton.
Contemporaneamente, le grandi banche ricominciarono a spingere per l'abolizione del Glass-Steagall Act del 1933, una norma che impediva alle banche commerciali di fondersi con le banche d'investimento e dunque di mettere le mani sui depositi dei correntisti per fini speculativi. Già nel 1988, Wall Street cercò di dare una spallata alla norma nata dopo il crash del '29 ma il tentativo fallì. Nel 1996 ci riprovarano fallendo ancora una volta ma nel 1998 accadde qualcosa che ci fa capire bene quanto contino realmente i soldi e quanto poco o nulla contino invece i voti.
Infatti, il 6 Aprile 1998 Citicorp annunciò la fusione con Travelers Insurance controllata dalla Investment Bank Smith Barney: nasceva una banca universale, dove prestiti, assicurazioni e trading si fondevano in un tutt'uno da 70 miliardi di dollari di nome Citigroup in palese violazione della Glass-Steagall. Tuttavia, la banca aveva 5 anni di tempo e diverse centinaia di milioni di dollari da spendere in attività di lobbying per ottenerne l'abrogazione.
Il 12 Novembre 1999 Bill Clinto firmò il Financial Services Modernization Act (anche noto come Gramm-Leach-Bliley Act) che di fatto abrogava il Glass-Steagall: il mondo si avviava verso il precipizio finanziario ma solo dopo che i valori azionari delle banche e dei finanziari in genere avessero raggiunto le stelle.
L' abolizione del Glass-Steagall Act aveva contribuito a determinare l' insorgere di una situazione analizzabile per il tramite del "Dilemma del Prigioniero": se il CEO della banca "X" decidesse di assumere sempre maggior rischi finanziari, guadagnando quote di mercato, il CEO della banca "Y" non avrebbe potuto che assumerne altrettanti pena la perdita di quote di mercato ed il suo licenziamento. Qualora il CEO della banca "Y" avesse deciso di rallentare, di non assumere rischi, la banca "X" avrebbe avuto un incenitivo ad assumerne ancor di più al fine di mettere le mani sulle quote di mercato della prima risolvendosi il tutto in un equilibrio di Nash inefficiente.
Tutti sono razionali, nessuno ignora le informazioni ma entrambi i CEOs si ritrovano bloccati da un'eventuale loro azione inefficiente.
La razionalità dei due CEOs non offriva una soluzione al dilemma tranne nel caso in cui venisse cambiato, in virtù dell' intervento esterno del regolatore, il loro payoff.
Una corsa senza freni quella delle azioni della Lehman che ha visto nel suo CEO, Dick Fuld, l' espressione più netta di un risk taking miope ed interessato solo alla prossima trimestrale.
Dirà un giorno Fuld: «Quando mi capita di vedere uno short seller, vorrei strappargli il cuore e mangiarlo dinanzi a lui mentre è ancora vivo».
Non a caso, Fuld ed il suo Presidente Joe Gregory non si fermarono dinanzi a nulla, neppure dinanzi alle analisi di Mike Gelband Head of fixed income, di Alex Kirk Global Head of distressed trading research and sales e di Larry McCarthy, Head of distressed-bond trading i quali avevano messo nero su bianco l'approssimarsi dell' impatto con l' iceberg dei mutui subprime.
L' unico desiderio coltivato dai due, mentre si sollazzavano nel suntuoso trentunesimo piano del palazzo al 745 della Seventh Avenue era battere le stime di ogni trimestre: non contava nient'altro.
Poi tutto venne giù e probabilmente qualcuno giocò sporco vendendo allo scoperto azioni che non aveva contribuendo ad accelerare il crash definitivo ma, come disse Abraham Lincoln il 16 Giugno del 1858 nel suo famoso discorso «Una casa divisa contro se stessa non può reggere» e la divisione tra CEOs e risk managers era netta in tutte le banche rimaste poi travolte dalla crisi.
A proposito: dal 2017 Dick Fuld è nuovamente seduto al tavolo da gioco.
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