martedì 30 giugno 2009

Banche di Stato


Un episodio significativo: poco fa Generali Assicurazioni ha inviato una lettera al ministro delle Finanze tedesco Peer Steinbrueck chiedendo garanzie sul fatto che Commerzbank, partner nella bancassurance, continuerà a distribuire i prodotti del gruppo triestino.

Commerzbank è partecipata con una quota di minoranza dal governo tedesco dopo il suo intervento di salvataggio per la crisi finanziaria.
Sono passati solo pochi mesi ma ormai quasi tutti se ne sono dimenticati: parecchie Big Banks sarebbero andate a gambe all'aria se non fossero intervenuti pesantemente gli stati a sostenerle in toto (vedi Ci siamo comprati la Ripresa...).
Ma adesso c'è il rovescio della medaglia: Generali deve avere come interlocutore il ministro delle finanze tedesco per discutere delle future strategie di Commerzbank...
Ma lo Statalismo non era morto? Sulle sue ceneri non stava trionfando il Libero Mercato?;)

Sarcasmo a parte sulla "mitologia del libero mercato", in Germania storicamente parte delle banche sono statali (come le Landesbanken e le Sparkasse) e sono strettamente interlacciate con i media e con i politici (che siedono nei CDA delle banche stesse).
Ormai non si parla più degli assets tossici: discorso tabù, discorso scomodo e fuori moda, relegato nel dimenticatoio...Tanto con la modifica del mark to market in mark to fantasy li hanno fatti sparire con un colpo di bacchetta magica (vedi La Trasparenza è morta...Viva la Trasparenza!).
Non è stata vera magia ma è solo illusionismo: gli assets tossici sono ancora lì, bombe ad orologeria innescate e sommerse nei bilanci opachi delle banche...e non si sa quando potranno riemergere ed esplodere di nuovo...
In Germania la "polvere tossica sotto al tappeto" sarebbe stimabile intorno al 10% del PIL tedesco...:eek:
Ma, visto che le banche teutoniche sono statali (non quotate) o sono state statalizzate, si può fare tranquillamente finta di nulla...(vedi Stato, Stato ed ancora Stato).

Consiglio la lettura di questa intervista di un mese fa in cui uno dei pochi esperti indipendenti tedeschi parla delle LandesBanken con i loro 300 miliardi di asset tossici stimati.
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