lunedì 15 febbraio 2010

Dall'euforia al panico: un brusco risveglio


aggiornamento delle 17

- Dubai CDS Hits 652, Ploughs Through November Highs As Gold Jumps On Greek FinMin Headlines

- Mercati del credito 15 Febbraio 2010 : Dubai e high-yield, nuovi problemi

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Nientepopodimeno che Citigroup calcola e compila un indice panico/euforia del sentiment dei mercati: nell'ultimo aggiornamento tutti gli "stupefacenti" guadagni conquistati nel 2009 sono stati bruciati e l'indice è tornato al confine del livello di panico.
Naturalmente non siamo ancora ai livelli di "prendi i soldi e scappa" tipici di marzo 2009 ma se questa volta le cose dovesso andare storte, si rischierebbe di bruciare ogni record di Panico.
Infatti a marzo stava per collassare il sistema finanziario/bancario ma c'era ancora la consapevolezza che "lo Stato Paparino" avrebbe coperto le malefatte ed i buchi neri.
Questa volta il ritorno al panico è stato ingenerato proprio dalla paura sulla tenuta degli Stati Sovrani che per coprire le malefatte dei "discoli" si sono "impegnati" i NOSTRI debiti pubblici al monte dei pegni.
Gli Stati hanno salvato le banche....ma adesso CHI salverà gli Stati (sul default dei quali stanno scommettendo proprio gli istituti bancari salvati dal fallimento...)?
Forse solo un intervento Divino potrebbe risolvere la situazione: una bella MANNA dal cielo di banconote stampate o meglio "create" dalla FGD (Federal God Reserve) che ci permetta di ripagare IL MARE DI DEBITI nel quale stiamo affogando.
Ma temo che il Creatore abbia di meglio da fare che salvare una genìa di avidi scriteriati con tendenze autodistruttive...
(A proposito del curatore dell'indice euforia/panico leggi Zombie-bank: Citigroup, l'ex-banca n° 1 del mondo).

Il Caso Grecia ha contribuito ampiamente ad ingenerare "un certo qual nervosismo" diffuso...
Infatti nella "tragedia" ci sono tutti gli ingredienti che possono far panicare i mercati: deficit fuori controllo, inaffidabilità e falsificazione dei dati, inefficienza ed impotenza della UE, controlli carenti od addirittura "colpevoli", banche americane complici della truffa greca (Wall Street aiutò la Grecia a nascondere debito, lo dice il New York Times), situazione socio-politica esplosiva, vaghezza e fumosità nelle promesse di aiuto, tempeste valutarie, etc etc
Anche Portogallo, Irlanda e soprattutto Spagna preoccupano assai per il loro PESSIMI numeri ma soprattutto per le fosche proiezioni nel futuro prossimo (l'Italia segue a ruota con il suo colossale e storico debito pubblico).

In questo periodo vanno di moda le classifiche degli Stati più sfondati, calibrate sui più svariati parametri.
Eccone una molto interessante compilata da Credit Suisse nella quale salta agli occhi soprattutto la COLOSSALE MINA VAGANTE rappresentata dalla Spagna che potrebbe avere conseguenze mortali per l'area euro e di conseguenza per tutto il sistema globale.
leggi Boom Boom Debito Spagna

clicca sull'immagine per ingrandirla


















Ma Guarda un po'...
Ai primi posti della triste classifica ci sono gli Zombies dell'Est Europa, tamponati con molta discrezione dal FMI a marzo-aprile 2009 (leggi assolutamente I sommersi e i salvati).
Prima andavano tanto di moda...poi hanno suscitato molta paura...ed infine, grazie ad un abile regia, di colpo tutti se li sono scordati.
Ma mettere un tampone, un cerotto...non equivale a risolvere strutturalmente i problemi (questo è il leit-motiv della Grande Crisi).
Ed ecco che magicamente Ungheria, Romania, Ucraina, Bulgaria, Lettonia etc risultano ancora ai primi posti nelle classifiche di RISCHIO DEFAULT.
A volte ritornano...o meglio non se ne sono mai realmente andati se non dal nostro pilotato "immaginario collettivo".

Per finire, CHI inaugurò "la danza macabra" dei debiti pubblici sta tornando sotto ai rifettori.
E' vero che dietro alla surreale e simbolica follia di Dubai ci sta il paparino Sceicco con la grana...
Ma, secondo le ultime indiscrezioni, non è detto che paparino abbia voglia di pagare tutto il "conto".

Del resto come scrivevo tempo fa:
...."Dall'alto pulpito" degli Emirati dittatoriali e medioevali di quella zona, il ministro economico del Dubai pontifica: ...In ogni caso, i creditori devono assumersi la responsabilità delle proprie decisioni nella concessione del credito.
"I creditori devono assumersi parte della responsabilità per la loro decisione di dare credito a queste società....
E' la prima volta che sento questa frase dall'inizio della Grande Crisi: non l'avevo mai udita in tutte le nostre "avanzatissime" super-democrazie liberali e liberiste...mai.
La FRASE GIUSTA ci arriva da un ministro ipocrita e medioevale a fini strumentali e contigenti...ma paradossalmente è l'unica frase GIUSTA in merito a queste vicende che abbia mai sentito da almeno 14 mesi a questa parte...

Ricordiamo infatti che lo strombazzato "bailout" di Dubai fece rimbalzare in modo euforico i mercati "drogati" di tutto il mondo mentre in realtà copriva solo una piccola parte del debito: quella a più breve scadenza.
Mo' si sta contrattando sul pacchetto completo che ha dimensioni ben più consistenti...
leggi Come si dice Bailout in arabo?

Dubai World: Garantira' Rimborso Solo Per 60% Dei Debiti
domenica, 14 febbraio 2010
Dubai World intende avanzare a aprile due nuove proposte ai suoi creditori sulla ristrutturazione di 26 miliardi di dollari di debiti. Lo rivela l'agenzia Dow Jones. La prima prevede di dare la garanzia sovrana sul rimborso del 60% dei debiti in 7 anni, la seconda di rimborsare tutto ai creditori, ma senza garanzia sovrana del governo. Un portavoce di Dubai smentisce l'offerta di nuove proposte. .

Action urged on Dubai’s debts
A senior UK minister has warned Dubai that time is running out as it seeks to negotiate a standstill deal with bank creditors over more than $22bn in debts at the Dubai World group. The lack of agreement between Dubai World and banks could not go on indefinitely, said Lord Mandelson, UK business secretary, who has visited the UAE three times in 18 months to lobby for UK banks and trade contractors owed billions of dollars by overleveraged Dubai-related institutions affected by the city’s property crash.



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