giovedì 18 aprile 2013

MANIFESTO PER IL DEFAULT VOLONTARIO DELL'ITALIA

Come scrivevo recentemente nel mio post: Manovra correttiva da 8mld? Ulteriore conferma che l'Italia è tecnicamente FALLITA. Stasera alle 17.30 a Milano Workshop su "come cavarsela"...
...E mentre gli enormi flussi di capitale in fuga dal Giappone si fiondano sugli OAT di una Francia inchiodata e sui nostri BOT/BTP....
dalla nostra povera Italia in preda ad una Recessione infinita ed alla peggiore crisi occupazionale dai tempi della Guerra continuano ad arrivare evidenti segnali
che "gridano" una sola cosa: SIAMO TECNICAMENTE FALLITI.

......Ormai siamo entrati in una spirale recessiva dalla quale è difficilissimo uscirne...Si aumentano le tasse per aggiustare gli scarrupati conti pubblici
ma alzando le tasse a livelli reali (ed intollerabili) che superano il 70%,
il Paese va in pesante Recessione (PIL 2012 -2,5% e PIL 2013 almeno -1,5%) e l'economia reale si desertifica (in 5 anni -25% di Produzione Industriale, disoccupazione reale al 21%)
dunque lo Stato percepisce un gettito minore del previsto e deve spremerci ulteriormente per aggiustare il tiro
ma se non ABBASSI decisamente le tasse, il Paese non può ripartire e dunque la Recessione continua e si approfondisce
E così via...come un  cane che si morde la coda...
Dentro a questi stringenti parametri UE, in questo Euro, con questa BCE, con una durissima competizione globale e con la classe politica & l'amministrazione pubblica che ci ritroviamo...
io per ora non vedo soluzioni.
Per cui prima faremo un Default Parziale volontario&controllato meglio sarà per tutti, contrattando con UE/BCE un piano scudo per le nostre Banche a mo' di TARP USA o di SoFFin tedesco.
Dobbiamo usare il nostro potere contrattuale finchè possiamo (se saltiamo noi, saltano tutti): infatti ci stanno lentamente scaricando, imponendoci spremitura recessiva (vedi la greek-way).
Dunque man mano avremo sempre meno margini di contrattazione.............
leggi anche il mio post: L'Italia è IMMANCABILMENTE morta&defunta se non DIMEZZA LA PRESSIONE FISCALE. Tutti gli altri discorsi sono solo PUGNETTE...

Vedo con piacere che non sono il solo a pensarla in questo modo...
Nota1: non concordo con l'ultimo punto sulle banche. Meglio la nazionalizzazione temporanea "alla Svedese" e/o lo "scudo" a mo' di TARP 'mericano.
Nota2: per me questo Manifesto va inteso come una PROVOCAZIONE nella GIUSTA direzione; poi si possono mettere a punto forme diverse di Default, anche maggiormente PARZIALI E SELETTIVE.

NON HA PIU' SENSO DISTRUGGERE E SPREMERE LA NOSTRA ECONOMIA REALE PER TENERE IN PIEDI QUALCOSA CHE NON E' PIU' SOSTENIBILE.
Il vicolo cieco in cui ci troviamo è spiegato molto bene qui:
I BUCHI DELLO STATO/ Arrigo: il 75% delle nostre tasse si è "perso per strada"
ANCHE PERCHE', DISINTEGRANDO LA NOSTRA ECONOMIA,
PRIMA O POI AL DEFAULT CI ARRIVIAMO LO STESSO
MA IN MODO DISORDINATO E MOLTO PIU' DISTRUTTIVO PER TUTTI.

Facciamo fallire l’Italia: firma anche tu questo manifesto
di E. COLOMBATTO – G. EUSEPI
Riceviamo e pubblichiamo il seguente manifesto, proposto da due professori universitari, affinché si metta mano alla procedura fallimentare del paese Italia, che per cercare di salvare ciò che non è salvabile distruggendo i contribuenti, i risparmiatori e gli imprenditori.

IL MANIFESTO................

Lo stato italiano è fallito dal 2011, quando i creditori internazionali si resero conto che il Tesoro italiano non sarebbe più stato in grado di pagare gli interessi sul debito e ancor meno di restituire il capitale.
Il tracollo è stato evitato solo perché il governo Monti ha promesso di tassare i contribuenti italiani fino all’asfissia e la BCE ha promesso di “fare quanto in suo potere” (stampare moneta) per evitare il peggio.

I contribuenti italiani sono stati spremuti.............
, il disavanzo pubblico è rimasto incollato al 3% del Pil e il debito continua a crescere. Il futuro ci riserva più tasse, ancora recessione e, alla fine, il default.
Noi non dobbiamo decidere se provare a galleggiare o fallire; ma se fallire subito, o fallire dopo essere stati spremuti e umiliati. Noi, firmatari di questo manifesto, riteniamo indispensabile dichiarare il default immediato, prima che ci vengano sottratte le energie rimaste, energie indispensabili per risollevarci, finanziare le imprese, ricostruire un futuro.
In particolare auspichiamo che:
- I titoli del debito pubblico emessi dallo stato italiano vengano considerati inesigibili, indipendentemente dalla natura e dalla residenza dei detentori;
- Il pagamento degli interessi venga azzerato con effetto immediato;
- Le proprietà dello Stato italiano – mobiliari e immobiliari – siano conferite a un fondo, le cui quote saranno assegnate ai detentori dei titoli corrispondenti al debito pubblico italiano, in proporzione alle quote di debito pubblico in loro possesso;
- L’avanzo primario, attualmente pari a circa il 3% del Pil, sia interamente utilizzato per una riduzione della pressione fiscale;
- Sia totalmente deregolamentato l’accesso al mercato bancario italiano, affinché le banche italiane in difficoltà possano essere eventualmente rilevate – parzialmente o totalmente – da operatori stranieri.
PRIMI FIRMATARI E PROPONENTI DEL MANIFESTO: 
Enrico Colombatto (Università di Torino) e Giuseppe Eusepi (Università di Roma La Sapienza).
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