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sabato 24 novembre 2018

Il Declino dell'Italia che dura da 35 anni è un fenomeno multicausale: chi lo semplifica ad un singolo fattore è un cialtrone

Cialtroni, populisti e spacciatori di bufale vi raccontano semplificazioni pro-italopitechi raccontandovi che il Declino dell'Italia sarebbe tutta colpa (o quasi...) di una causa singola...che sia l'euro...o l'evasione fiscale...o la globalizzazione... o il Gombloddo del Debito etc etc

In realtà come spiego da tempo i fenomeni complessi hanno spiegazioni complesse/multicausali
e questo vale ancora di più per un fenomeno complesso come il Declino italiano che dura da 35 anni e si avvita sempre più su se stesso.
Il Financial Times ci dedica un'approfondita analisi che identifica una serie di CAUSE del Declino di Fallitaglia: è un'analisi molto utile per capire come il fenomeno sia complesso e multi-causale.
LA TROVATE AL FONDO DI QUESTO POST.

Io sono anni che vi ripeto come le palle al piede di FallitaGlia siano molteplici
= il Paese - in Declino da 35 anni - è praticamente irriformabile perchè non c'è nessuna spinta maggioritaria ad evolvere + ad adattarsi al nuovo contesto globale...anzi... al contrario si va nell'esatta direzione opposta del necessario.
La via per invertire il Declino ci sarebbe, però non solo nessuno la vuole ma comporterebbe agire su almeno 10-15 palle al piede CONTEMPORANEAMENTE, altrimenti l'effetto dei cambiamenti sarebbe molto ridotto se non NULLO.
Dunque il Declino - che sia in versione ellenica od in versione venezuelana - non può che continuare almeno fino al Default.
Vi lascio alla lettura dell'analisi del Financial Times sottolineando che mancano alcune cause fondamentali del Declino.
Per esempio manca ...................

venerdì 23 giugno 2017

#TUTTACOLPAECCESSODINEOLIBERISMO = I (giovani) precari stanno pagando le pensioni (pubbliche) agli ex-statali

Da secoli vi anticipo che potrete fare ciao ciao alle vostre pensioni
= o non le avrete o ne avrete di minimali...
mentre continuate a svenarvi a pagare fior di contributi INPS per evitare la bancarotta immediata del sistema pensionistico...
Non perdere per esempio il mio post: Tra un SI un NO ed un Lapo...l'INPS (come previsto) sta sempre più collassando...
Ma mi sono rotolato dal ridere (si fa per dire) quando ho letto questa "news"
Bilancio Inps: i precari pagano la pensione degli ex statali
da #Truenumbers

Il loro fondo è in attivo per quasi 4 miliardi, quello dei lavoratori pubblici ne perde 7,9...
.......Le prestazioni temporanee
A produrre l’attivo finale di 4,158 miliardi contribuiscono soprattutto i 3,9 miliardi della gestione delle prestazioni temporanee per i lavoratori dipendenti, che includono i contributi versati e le somme erogate per coprire la disoccupazione, la cassa integrazione, gli assegni familiari, la cassa per il Tfr, l’assicurazione per la tubercolosi, ecc.
Questa voce è sempre stata in attivo, ma mai come ora dal 2008, probabilmente anche grazie al minor numero di disoccupati e soprattutto di cassintegrati nel 2017.
In altre parole possiamo dire che i precari, compresi quelli pagati con i voucher, stanno pagando, con i loro contributi, le pensioni di chi rientra nei comparti che sono in rosso.....
....Alternativamente di può dire che i giovani precari, che rischiano di non vedere mai un posto fisso e la cui pensione è a rischio, pagano le pensioni degli ex dipendenti pubblici, quelli che per tutta la vita il posto fisso l’hanno avuto.....................

venerdì 28 aprile 2017

(sssssstttt...) Spagna batte (Fall-)Ita(G)lia 4-0


AGGIORNAMENTO DEL 4 MAGGIO
Come volevasi dimostrare...;-) ;-)
Forte contrazione della disoccupazione in Spagna (che sta crescendo come un treno da 2-3 anni a botte da +3,4% di PIL) = "...Il numero di disoccupati in Spagna si è fortemente ridotto ad aprile grazie soprattutto alla ripresa del settore dei servizi. Il numero di persone che cercano lavoro è sceso di 129.281 unità in rapporto al mese precedente; sui 12 mesi, sono state 438.135 le persone in meno iscritte alle agenzie per l'impiego, un record storico, secondo il ministero del Lavoro" ....
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Sarò veloce...
visto che sono concentrato sul Nuovo Mondo Bitcoin/Blockchain/Criptovalute
= potenzialmente la più grande rivoluzione socio-economico-monetaria della storia
(e nel frattempo in pochi mesi personalmente sono a +250%...anche a botte da +50% in 24 ore...e vabbè...non provate nemmeno ad approfondire che va bene così...)
non perdere post: "Le Voyage dans le Monde" del Bitcoin & delle Criptovalute: istruzioni BASE per l'uso consapevole
Zitti zitti....
la Spagna è tornata ai livelli pre-crisi di PIL...
L'economia della Spagna e' tornata ai livelli precedenti alla crisi.
Lo sottolinea il quotidiano ''El Mundo'' (ed anche il Financial Times) ricordando che il paese iberico, prima delle tempeste finanziarie, aveva ''superato l'Italia'' e si apprestava a ''raggiungere la Germania''.
Nei primi tre mesi dell'anno, il prodotto interno lordo ha superato per la prima volta le 1,116 migliaia di miliardi registrate nel 2008, anno in cui a Madrid si toccava l'ultimo record della produzione di beni e servizi, e punto di flessione che sarebbe costato dieci anni di fatiche all'economia nazionale.
Il ministro dell'Economia Luis de Guindos assicura che per i prossimi quattro anni il Pil spagnolo crescerà a un ritmo medio del 2,5 per cento, dopo un tasso di crescita del PIL superiore al 3% sia nel 2015 sia nel 2016, più degli altri paesi europei...
Invece FallitaGlia al ritmo attuale
se tutto va bene ai livelli pre-crisi ci tornerà nel 2028
(e NON ci tornerà perchè una recessione globale e/o qualche accidente accadrà per forza di cose...)

Ma ssstttt....
che poi la massa italopiteca
che trova capri espiatori a destra&manca
e che cerca (e trova) soluzioni fantasy a destra&manca from pifferai magici che sono specchio perfetto del Paese e del suo DECLINO IRREVERSIBILE
potrebbe cadere nel dubbio = non è che siamo NOI stessi il primario problema??
E NON l'euro + la cattifa Cermania + la Troika + il gombloddone massonico-pluto-giudaico della finanza internazzzzionale + il gombloddone trasversale-trilateral per depotenziare/conquistare a saldo l'ex-potenza economica numero 6 al Mondo + i rettiliani
etc etc etc etc etc

Naturalmente i detrattori radical chic da Volpe e l'Uva acerba
dicono che il PIL non è veramente rappresentativo del vero benessere materiale&spirituale (soprattutto la seconda che ho detto...)
= CAZZATE! = se guardate ad un periodo abbastanza lungo di tempo, il PIL rappresenta la crescita di BENESSERE eccome!
Chiedete ai marocchini che sulle spiagge italiane non trovate più (chissà come mai...mentre oggi sono gli italiani ormai ad andare in Marocco...)........................

martedì 21 aprile 2015

Quanta gente si sta perdendo il mega-treno immobiliare di Berlino! (insieme a tanti tanti altri treni...)

Nemmeno il tempo di tornare dal Sud Est Asiatico per il nuovo Progetto in corso...
che anche la mitica Operazione Valchiria (mi compro Casa a Berlino) lanciata a fine 2011 e proseguita in varie puntate fino ad oggi
viene e riconfermata in tutta la sua efficacia, potenzialità e ritorno d'investimento nientepopodimeno che sul Financial Time....
Io da anni vi ripeto come Berlino Capitale d'Europa è un macroscopico "treno immobiliare"...e sta solo a voi prenderlo o perderlo.

Lo scenario immobiliare berlinese che descrive il Financial Times è uno scenario da BOOM (!) e per svariati drivers concomitanti.
L'ANALISI del FT COINCIDE SOSTANZIALMENTE CON TUTTE LE MIE ANALISI&PREVISIONI SU BERLINO CHE VI ILLUSTRO DA PIU' DI TRE ANNI ED IN NETTO ANTICIPO, mentre l'informazione mainstream arriva come sempre in netto ritardo. ;-)
Una cosa è certa:
stando qui a fare le COZZE in FallitaGlia Feudale ed in Declino 
di Treni ne perderete MOLTI...a Berlino, in SE Asiatico, nelle Repubbliche Baltiche (ve ne parlerò presto) etc etc

Se penso che ci sono ancora delle persone che,
invece di stare in affitto in Italia e comprare a Berlino in Boom,
oggi stanno persino ancora comprando casette fallitaGliane a scarsa prospettiva di rivalutazione, sempre più illiquide (se non addirittura invendibili perché molte aree/tipologie non hanno più mercato), oberate di tasse e con il rischio dell'armageddon finale riforma del catasto+tassa di successione...(vedi al fondo del post).

Ma come vi spiegavo, ormai il mercato Berlinese è diventato SELETTIVO:
la prima ondata da "un tanto al chilo e dove cojo cojo ... tanto non posso sbagliare pagando a stra-saldo" ormai è passata.
Dunque non è più il tempo di comprare dal primo broker (spesso improvvisato) che ti capita a tiro e che ti offre quello che ha sul momento.
Ecco perché ho aperto una collaborazione.............................

lunedì 6 ottobre 2014

PERCHÉ L'ITALIA NON CE LA FARÀ

Rilancio dal Blog "Vincitori e Vinti"
questo interessante articolo comparso sul Blog della London School of Economics
dove mi si cita in modo positivo...
anche se avrei il "difetto" di usare un linguaggio un po' colorito... ;-)
(del resto i "blogger d'assalto" sono tutti un po' così...alla McLuhan...in stile "il medium è il messaggio"...)

Per inciso l'autore dell'articolo ovvero il Prof. Roberto Orsi (PhD alla London School of Economics) aveva scritto due analisi illuminanti e "profetiche", rilanciate sul Blog di Beppe Grillo
una il 26 Maggio 2013 Il discreto collasso dell’economia italiana
e l'altra il 10 ottobre 2013 La caduta
Successivamente, solo qualche giorno fa, a distanza di ben 18 mesi dalle analisi del Prof. Orsi (nonché di quelle del sottoscritto e di altri bravi blogger),
lo stesso Ministro Padoan ha sostanzialmente confermato il "quadro catastrofico" (o catastrofista?...) sull'Italia...
"....occorre muovere con decisione su più fronti nella consapevolezza che in assenza di una ripresa robusta la tenuta del tessuto produttivo e sociale risulterebbe a rischio, la ricchezza delle famiglie minacciata, le prospettive dei giovani compromesse”....
vedi il mio post: Anche Padoan fa OUTING (diventando a pieno merito un "GUFO"...): “Caduta Pil Italia superiore a Grande Depressione ’29″

Del resto il meccanismo è sempre lo stesso: l'informazione indipendente anticipa i tempi e le tendenze, viene attaccata (o non considerata tout court)...e poi, a babbo morto, infine arriva la conferma anche sul mainstream.
Amen...ce ne faremo una ragione.
Tanto la verità è sempre figlia del tempo...
e chi non vuol vedere sarà poi quello che pagherà il prezzo più alto ovvero il prezzo di aver creduto alla dis-informazione ufficiale che ancora si ammanta di autorevolezza in realtà ormai persa da tempo.

Perché l'Italia non ce la farà
Ricevo e volentieri pubblico il seguente articolo del Prof. Roberto Orsi, tradotto da Andrea Muzzarelli che ringrazio per la segnalazione.
di Roberto Orsi - PhD alla London School of Economics, docente e ricercatore all’Università di Tokyo

Tre articoli firmati da autorevoli commentatori come Ambrose Evans-Pritchard, Roger Bootle (entrambi del Telegraph) e Wolfgang Münchau (Financial Times) sono recentemente apparsi sulla stampa finanziaria: tema comune, la situazione economica dell'Italia e l'instabilità del suo debito pubblico.
Le argomentazioni e le parole usate in questi contributi sono da soppesare con cura, perché potrebbero essere il segnale di un graduale riposizionamento degli operatori di mercato e deipolicy maker nei confronti del debito sovrano italiano e delle conseguenze della sua attuale traiettoria per l'Eurozona – e non solo.
Si tratta di un cambio di prospettiva che implica una prognosi tutt'altro che favorevole sulle possibilità di "guarigione" del nostro Paese...........................

lunedì 24 febbraio 2014

Monti, Leptas, Renzie's..."it's the same": una Farsa che solo gli "italioti" prendono sul serio

Monti, Leptas, Renzie's... "it's the same":
una Farsa che solo gli "italioti" prendono sul serio...
un po' come per il Festival di Sanremo...;-)

Ecco un articolo con degli spunti di riflessione molto interessanti...
tratto da un video del Financial Time (via "Il Fatto Quotidiano")
Buona lettura

Financial Times: a che serve la politica dei premier non eletti?
23 febbraio 2014

A che serve la politica nelle nazioni governate da primi ministri non eletti?
A nulla, ecco la risposta del villaggio globalizzato.
La riprova?
L’indifferenza del mondo del denaro (quello vero non quello sfilato ai contribuenti) nei confronti dell’ascesa di Matteo Renzi a premier italiano.

Un video del Financial Times non solo getta luce
sul perché non conti nulla
se il presidente del consiglio si chiama Letta, Renzi o Monti,
ma spiega che anche in passato la figura del primo ministro è stata irrilevante, chi governa è la macchina che sta dietro.
La casta, come piace definirla agli italiani.

Una macchina che non funziona affatto bene ...................

martedì 22 ottobre 2013

Il FT "scopre" che i ns. politici sono INCOERENTI...

Aggiornamento delle 18.18
Vi invito a leggere il post di GPG che, dall'affermazione di Munchau, ha preso spunto per un'analisi chiara e completa:
La Stabilita’ (che in Italia equivale all’Immobilismo ed a tirare a campare) e’ una Tomba per l’Italia. 
 ---------------------------------------
Munchau è uno dei migliori editorialisti del Financial Times.
In uno dei suoi ultimi articoli Wolfgang afferma una grande (e scontata) verità:
«Sappiamo che tali cambiamenti richiedono molto tempo. 
Ma l’Italia non ha quel tempo.  
La preferenza dell’establishment italiano per non riformare, non fare default e restare in Eurozona è incoerente
Chiarire questo punto è stato il grande fallimento dell’establishment politico italiano, incluso il signor Monti nel suo ruolo di politico»
Non riformare, non fare default e restare nell'eurozona è incoerente
SANTISSIME PAROLE

Peccato che ...........

martedì 19 marzo 2013

I saggi consigli del Financial Times: “In Italia razionale ritirare i soldi dalle banche”



TENETE SEMPRE D'OCCHIO IL MIO CANALE TWITTER
PER AVERE CONTINUI AGGIORNAMENTI
SULLA CONFISCA DEI CONTI CORRENTI A CIPRO

Aggiornamento delle 19.40
Una volta tanto qualcuno ha detto NO!
Ed adesso che succederà?
Come sempre in trincea con l'elmetto, sempre pronti ad informarvi
Cipro: no del Parlamento a prelievo forzoso su depositi bancari (Cnbc) - Flash
Aggiornamento delle 14.20
Cyprus Vote Delayed Once More As Latest Haircut Proposal Proves Insufficient For Parliament Support
As we suggested, the ongoing wranglings in Cypriot political quarters has resulted in more changes. The President just proposed the 'levy' on deposits begin at EUR 20,000 just hours ahead of today's planned vote.

  • CYPRUS REVISED BILL SEES NO LEVY ON DEPOSITS UP TO EU20,000
However, it is still theft of private property which appears to be the philosophical stumbling block for the parties involved and therefore today's vote appears to be delayed:

  • ANASTASIADES TO MEET PARTY LEADERS 9 AM TOMORROW: SPOKESPERSON
  • CYPRUS PARLIAMENT BANK-LEVY VOTE MAY HAPPEN TOMORROW, CYBC SAYS
We patiently await news that the stock exchange and banks will be closed the whole week...

Aggiornamento delle 12.10
Ultime indiscrezioni sulla GRANDE RAPINA AI CONTI CORRENTI DI CIPRO
mostrano come si stia cercando un compromessino al ribasso
di facciata e minimalmente demagogico...
poi vi spiegherò meglio...
Fosse confermato, sarebbe comunque un GRAVE VULNUS
sia perchè in generale (come spiegavo) si colpiscono i c/c che da sempre sono ultimo baluardo (ed è UN GRAVE ESPROPRIO DELLA PROPRIETA' PRIVATA a vantaggio dei "soliti noti")
sia perchè si colpiscono comunque parte dei conti correnti "protetti ed assicurati" fino ai 100mila euro (PARADOSSALE E VERGOGNOSO)
Una bozza di legge del governo cipriota sottoposta oggi al parlamento elimina il controverso prelievo forzoso una tantum per i depositi sotto i 20.000 euro. La bozza, visionata da Reuters, fissa allo 0% la tassazione per i depositi fino a 20.000 euro, al 6,75% quella per i conti bancari tra i 20.000 e i 100.000 euro e mantiene il prelievo al 9,9% sui depositi oltre i 100.000.
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Mentre su Monte dei Pacchi già sappiamo...e dunque stendiamo un velo pietoso
(a proposito...come previsto stanno insabbiando le componenti più "scomode" dello scandalo ovvero le responsabilità di Draghi/Bankitalia e dei vertici del PD...)
Mentre anche le nostre Banche considerate più inossidabili si stanno avvicinando sempre più al livello di "junk" (spazzatura)
Crisi: Fitch declassa quattro banche italiane
Il rating di UniCredit e Intesa Sanpaolo è stato tagliato a "BBB+".
Mentre il nostro sistema bancario "più solido degli altri" (così ci raccontano da sempre fonti bancarie e giornali a libro paga...) avrebbe circa 135 miliardi di sofferenze (quelle ufficiali...)
tanto che, con la Recessione che continua senza interruzione, si inizia a parlare di una Bad Bank italiana nella quale infilare tutti i crediti spazzatura....
leggi Cari banchieri, sicuri che non serva una bad bank?
Il ben noto editorialista del Financial Times Wolfgang Münchau in un suo articolo
si domanda come sia possibile che i risparmiatori dei Paesi PIIGS – Italia compresa – ancora non abbiano ritirato i propri soldi dalle banche.
Infatti, soprattutto dopo la "rapina cipriota, sarebbe il comportamento più razionale nei confronti dei propri risparmi
Se solo Münchau sapesse quante volte nel mio Blog ho ripetuto che continuare a tenere tutti i propri risparmi in una banca italiana è diventato assai rischioso...
ed ho anche suggerito svariate "uscite di sicurezza"
ma gli Italioti si sa...fanno rima con Ciprioti... ;-)
.........

mercoledì 20 febbraio 2013

Toh...ma guarda...sull'Euro il Financial Times la pensa come me

Giusto ieri scrivevo nel mio post Tranquilli: ormai tutti i problemi dell'Euro si sono magicamente risolti...:
.......l'Euro NON è salvo,
l'Euro è stato solo TAMPONATO dall'intervento di Draghi a luglio scorso
e dal suo Bazooka-OMT (per ora fantasma...visto che nessuno ne ha testato l'efficacia) con il quale la BCE si è impegnata (in teoria) a comprare illimitatamente PIIGS-bonds in caso di bisogna...

......Il PROBLEMA  è che STRUTTURALMENTE ben poco è cambiato nell'Eurozona
ed i PROBLEMI sono ancora tutti lì

e non sono problemi da poco anzi...spesso stanno addirittura peggiorando sotto alla superficie del CEROTTO di Draghi.
Poi la BCE potrebbe essere costretta ad usare realmente il Bazooka e dunque potrà far guadagnare altro tempo
oppure potrebbe partire una Ripresa Globale della Madonna e dunque si guadagnerebbe altro tempo
ma se i fondamentali economici dell'Eurozona rimarrano quelli che stiamo vedendo
e se la struttura dell'Eurozona rimarrà quella di oggi
i casini torneranno ciclicamente fuori, fino al possibile ESITO FINALE.
Per fortuna che qualcun altro oltre a me sta vedendo queste semplici VERITA'  ...............
Ed ecco che il Financial Times mi fa il verso...
Martin Wolf: Why the Euro Crisis is not Over
Good read here from today’s FT on the Euro crisis. 
essentially agree with his conclusion. 
The Euro crisis cannot be over because the structural problem has not been resolved.  ..............

martedì 22 gennaio 2013

(con sarcasmo) Monti "Salvatore della Patria"...Graphic Version 2.0

(con sarcasmo) Uhhhhh già: è proprio vero che Monti è il Salvatore della Patria...;-)
Infatti ce lo dicono "chiaramente" anche questi bei "6 grafichetti"...:
date un'occhiata soprattutto agli ultimi 12 mesi-montiani di "colonnine e linee" che vanno in giù...ma proprio tanto in giù....e per un periodo prolungatissimo nel tempo...

Gli ultimi due grafici invece vanno in su...ma non è una bella cosa...;-) perchè non tutti i grafici che vanno in su sono positivi...

E dopo un -2,5% ca. di PIL 2012, nel 2013 (se va bene...) faremo -1%
con la disoccupazione che dovrebbe toccare nuovi picchi nel 2014 (12% di tasso Istat ovvero 18% di tasso reale...)...e non è un errore di battitura: ho scritto 2014 e non 2013...;-)

Nota: se gli italioti baluba che si guardano solo il Tiggì cercassero di stopparvi con il Mantra mistico-mistificatorio dei "sacrifici necessari per stabilizzare i conti pubblici"....
beh....rispondetegli che sotto la gestione Monti....
1- Nuovo Record assoluto del Debito Pubblico a 2.021 mld
2- Incremento Record del Debito Pubblico da +100 mld e fischia nei 12 mesi di gestione Monti
3- Netto peggioramento del rapporto Debito/PIL che, sotto la gestione Monti, è aumentato "allegramente" dal 120% verso la soglia del 130%...
4- Riduzione del rapporto Deficit/PIL sotto alle previsioni...il che porterà molto probabilmente ad un'altra manovra finanziaria spremi-limoni (con effetti ulteriormente recessivi)

Fonti ISTAT e bollettino economico della Banca d’Italia. 
Clicca sulle immagini per ingrandirle.






lunedì 21 gennaio 2013

Finalmente il FT infrange il muro di Omertà su Monti (dai...che forse mi evito di andare dallo Psichiatra....)

Nuntio Vobis Gaudium Magnum....;-)
Dopo mesi e mesi passati a parlare ai muri ed alla mia nicchia (sempre più alienata...) da blogosfera...
vedi i miei disperati tentativi
- Monti e la sua inarrivabile capacità di avere "la faccia come il CULO"....
- Aiuto! Ho le allucinazioni: tra un po' corro dallo Psichiatra...

- 12 Mesi di Governo Monti&soci ovvero come "salvare la Patria" dandole il colpo di grazia...
....mentre tutto l'ambaradan MAINSTREAM cannoneggiava compatto a favore del Prof....
e ci propinava un sacco di balle del tipo che "Monti avrebbe salvato l'Italia ed abbassato lo spread con le sue mani....grazie alle sue finanziarie (recessive)"...
finalmente  
un pezzo da 90 come il FT 
infrange il muro di omertà dei giornali, delle TV, delle Istituzioni nostrane ed Europee, della maggioranza della Politica
e ci fa vedere uno spiraglio di verità....
sostanzialmente in linea con quello che vi predicavo da secoli,
nel deserto ed in sparuta compagnia di pochi altri anacoreti...;-)
.......................

giovedì 8 settembre 2011

Ci sono più SCHIAVI oggi che in qualunque altra epoca della storia umana


Ci sono più SCHIAVI oggi che in qualunque altra epoca della storia umana.

Magari vi sembrerà un'affermazione troppo forte ed apocalittica.
In effetti non siamo di fronte ad una schiavitù sistemica e connaturata come quella di alcune realtà storico-politico-sociali (per es. l'Antico Egitto o l'Antica Roma)
ma siamo di fronte a qualcosa di più trasversale e meno definito.

Sarebbe necessario correlare questo dato con la Popolazione Mondiale attuale.
Ma in ogni caso è un dato impressionante....
che nel Mondo della Globalizzazione Selvaggia può avere anche delle inquietanti implicazioni e sfumature..., al di là dell'immaginario collettivo in bianco&nero sulla Schiavitù ...

Come ha fatto notare l'anno scorso il Time Magazine...............

martedì 28 giugno 2011

Ci mancava pure il Financial Times


Dopo Standard&Poor's, Moody's ed il WSJ...
ci mancava solo che pure il Financial Times (ovvero la Bibbia della Finanza) si mettesse a "parlar male" dell'Italia e delle sue banche....

Accantoniamo il fin troppo facile "da che pulpito vien la predica"...
visto che il FT è made in U.K. e che le Banche del Regno Unito...beh meglio sorvolare....;-)
Concentriamoci piuttosto nel merito dell'analisi.

Ecco una sintesi da lettera43
Ft: «In Italia settore finanziario precario»
"Financial Times": «Rischi da debito e bassa capitalizzazione».
Il Financial Times, il più autorevole tra i quotidiani finanziari, è intervenuto nel dibattito sollevato dall'agenzia di rating Moody's sulla fragilità del nostro sistema bancario.
«Il maggior rischio alla stabilità finanziaria dell'Italia è lo stato precario del suo settore finanziario» è scritto nella 'Lex Column' che FT ha dedicato agli isituti di credito italiani.
Per il quotidiano della City le fragilità strutturali del sistema italiano derivano in primis dal debito sovrano
e in secondo luogo dalle piccole dimensioni e quindi dalla bassa capitalizzazione della maggioranza delle banche.
A 6 BANCHE IL 13% DEL DEBITO.

La minaccia alle banche dal debito sovrano «è decisamente reale», è spiegato nel commento, visto che secondo le stime degli analisti di Rbs Markets i primi sei istituti nazionali detengono 200 miliardi, circa il 13% del debito italiano in circolazione.
Ma anche «a percepita mancanza di capitale va tenuta in considerazione».
MANCA SOSTEGNO DEL GOVERNO.

Ad eccezione di Unicredit e Intesa Sanpaolo, ha notato il foglio londinese, le altre banche soffrono di bassa capitalizzazione:
«Il problema maggiore è il loro modello di crescita a lungo termine. L'Italia è un'economia a crescita zero e ha troppe banche di medie dimensioni, che hanno di fronte anni di margini ridotti e bassa crescita di prestiti.
Un governo attivo sulle riforme», ha aggiunto Ft, «potrebbe risolvere le cause economiche del problema, ma ciò è molto lontano dalla realtà, quindi gli investitori devono sperare in un nuovo round di aumenti di capitale per gli istituti di medie dimensioni».
RICAPITALIZZAZIONI NECESSARIE.

«I problemi del settore bancario potrebbero velocizzare il processo», ha concluso il quotidiano, sottolineando il paradosso e facendo riferimento alle performance negative dei titoli azionari di istituti come Ubi Banca e Banco popolare di Milano.
Martedì, 28 Giugno 2011
A me sembra che sia un'analisi ragionevole e condivisibile...
al di là del fatto che provenga dalla perfida Albione,
o che Moody's+gli USA ci vogliano fare del male
o che la cricca pluto-massonico-giudaica stia tramando contro la florida Italia...
insieme ai Visitors...naturalmente...:-)

P.S. Ricordatevi che i flash più hot, selezionati e commentati quasi-in-tempo-reale,
li trovate nella mia TWITTER Lavagnetta Nera
nella colonna di destra del Blog...

Peccato non approfittarne!
.

giovedì 18 febbraio 2010

Anche l'Italia ama i currency swaps


Copio il titolo del mio articolo direttamente dal Financial Times:
Italy loves currency swaps too

Ecco alcuni estratti dell'articolo in inglese:
...Turns out, sovereigns are not the only public bodies with a love of currency swaps.

Bloomberg reported on Wednesday that Italian municipalities are increasingly under domestic pressure over their prevalent use of derivatives in the last few years.

According to the chairman of the state audit court, Tullio Lazzaro — as quoted by Bloomberg:

“Many local authorities used such instruments to get immediate liquidity for current expenditure,” Tullio Lazzaro, chairman of the Court of Accounts, said in a speech in Rome today. “This will leave them and the future generations with forms of increasingly onerous debt.”

The Bloomberg report stated more than 519 Italian municipalities now face an estimated €990m in losses from such derivative contracts, according to to data from the Bank of Italy.

And it’s not something the Italian authorities are taking lightly. As Bloomberg continued:

Police are investigating losses on derivatives linked to 870 million euros of bonds sold by the Apulia regional government in 2003 and 2004, the prosecutor’s office in Bari said on Feb. 3.............



lunedì 7 dicembre 2009

Talmente "sorprendente" da rasentare "l'incredibile"



Sto presidiando solo a "mezza forza" la trincea del mio Blog.
Infatti il week-end appena trascorso si prolunga nel ponte dell'8 dicembre e prevale un'atmosfera pre-natalizia e vacanziera.
Sarò di nuovo pronto con l'elmetto, la maschera antigas ed il fucile imbracciato da mercoledì 9 dicembre.

Comunque, per senso del dovere nei confronti dei miei cari lettori, appena ho due secondi cerco di picchiettare sulla tastiera qualcosa di rapido ma stimolante.

Dal Financial Times ho tratto l'ispirazione per l'adagio recitato nel titolo che naturalmente si riferisce al rapporto occupazionale di venerdì...talmente "sorprendente" da rasentare "l'incredibile"...
Molte "menti aperte" infatti (e non solo i soliti blogger) si sono fatte tante (troppe) domande che faticano a trovare risposta, addirittura all'interno della banda di analisti e di gestori che dovrebbero solo pensare al rally natalizio e pomparlo il più possibile...
I dubbi sostanzialmente sono gli stessi che si è posto il sottoscritto, anche perchè di fronte ad un'analisi imparziale balzano agli occhi in modo inequivocabile.

Dall'area Blog del Financial Times
Those unbelievable US payrolls
 Just how amazing were the US payroll numbers released on Friday?
So amazing they’re verging on the (perish the thought) unbelievable, according to some analysts. 
The consensus forecast among analysts for the November job loss had been -130,000, with even the relatively optimistic and sometime-clairvoyant economists at Goldman Sachs forecasting -100,000. The official data showed a fall of just 11,000 — about 90 per cent fewer than the consensus estimate. 
Thus, perhaps, ING’s Rob Carnell pouring some cold water on the numbers on Monday.....(continua seguendo il link per scoprire "cosa non torna" - in inglese)
Ho citato solo l'esempio autorevole del FT...ma ci sarebbero altre decine di fonti "dubitanti" altrettanto credibili.
Per esempio uno dei migliori "fondamentalisti" del mondo, David Rosenberg, va giù pesante nel suo There's Just A 1-In-35 Chance Friday's Employment Number Was Right, basandosi proprio sulla discrepanza tra ISM Servizi e rapporto BLS che facevo notare sabato.

Assolutamente leciti anche i dubbi di uno dei migliori esperti nella lettura "di arcana mundi & tarocchi occupazionali"...ovvero Iceberg Finanza: il dubbio è che questo rapporto occupazionale "sorprendente"  sia un "regalo di natale"....anche perchè le eventuali revisioni a posteriori non hanno mai lo stesso effetto dirompente della "sparata" iniziale...
vedi Occupazione: la vera storia di Babbo Natale

Nei prossimi due/tre mesi mi riservo "il beneficio d'inventario" su questa complessa e decisiva questione del livello di disoccupazione in USA: non sia mai che io mi faccia condizionare dal pessimismo aprioristico.
Appena il quadro sarà più chiaro ve ne darò conto.

Nel frattempo la forza del dollaro (carry trade), le previsioni sulla durata della "manna tassi a zero", le prospettive di bassa inflazione ("trasfigurata" nella assets inflation) e l'effetto trascinamento del classico rally natalizio che tutti "vogliono fortissimamente vogliono"...sono i fattori che conteranno in questo ultimo scorcio del 2009, al di là di tutte le masturbazioni sui "trascurabili" dati macro-economici.
(vedi l'articolo di uno dei pochi giornalisti "tosti" in circolazione Wall Street guidata solo dalla liquidità)
Esempio lampante è la corsa sfrenata in 6 sedute consecutive della Borsa  Giapponese.
Idem le esitazioni di Wall Street nel decollare in rally di fronte ad un rapporto occupazionale che i rialzisti avrebbero potuto agevolmente usare come detonatore....ma i timori sul venire meno della politica accomodante di quantitative easing ed il rafforzamento del dollaro stanno facendo da palla al piede (per ora).
Nota: se accostate in real time il future "forex EUR/USD" ed il future "Wall Street Cash" noterete che sono valori inversamente proporzionali. 
Depurandoli da qualche leggero "rumore di fondo"...la loro sincronizzazione è stupefacente.;)
Naturalmente il rapporto euro/dollaro è "necessario ma non sufficiente": conta anche il rapporto con le altre valute...però siamo di fronte ad un'approssimazione molto indicativa.

E come sempre dati "pesanti" come questi rimangono nella zona d'ombra..
Germania: -2,1% m/m ordini manifatturieri ottobre, sotto attese
Gli ordini del settore manifatturiero tedesco a ottobre registrano un calo mensile pari al 2,1%. 

Su base annua la contrazione si attesta all'8,5%. 
Il dato è peggiore delle stime degli analisti che si attendevano un rialzo mensile pari allo 0,5% mentre su base annua ci si attendeva un calo pari al 6,4%.

Aggiornamento delle 19.30
Bernanke probabilmente dice la verità....ma volontariamente/involontariamente favorisce il ri-pompaggio della bolla/del dollaro debole/del carry trade e compagnia bella...;)
In effetti la situazione è veramente paradossale.
- Bernanke fiacca gli entusiasmi sulla ripresa Usa
- Bernanke: Too Early to Declare Lasting Recovery: Despite some economic improvements, Federal Reserve Chairman Ben Bernanke warned Monday it's still too soon to declare that the budding recovery will last.
 
"Forex EUR/USD" è passato da -70 a +15 ed il Dow Jones è passato in positivo a +0.48%...


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mercoledì 25 novembre 2009

Spaghetti-Euro


Molto interessante questo articolo del Financial Times
EU solidarity wil be tested
Si analizza come l'aumento del debito pubblico nei paesi della UE potrebbe mettere alla prova la solidità dell'area Euro.
Infatti alcuni paesi sono messi veramente male: vedi per esempio il caso "disperato" della Grecia.
Ma anche l'Italia non viene risparmiata dal FT....come al solito...

Sono cose già viste e sentite, ma ho trovato molto interessante questa affermazione derivata da un'analisi di Goldman Sachs:
...And there are serious questions about how deficit countries can restore their competitiveness to help unwind the imbalances.
It is quite a task. Goldman Sachs has estimated, for example, that in Italy, Spain and Greece, the real effective exchange rate would need to decline by more than 30 per cent to secure a return to balance. Since devaluation is not an option.....
(
Traduzione: ...In Italia, Spagna e Grecia, stando a quanto ha stimato Goldman Sachs, il tasso di cambio reale dovrebbe scendere del 30% per ripristinare l'equilibrio. «Ma poiché la svalutazione non è un'opzione...)

Però !...L'euro-made-in-Italy andrebbe svalutato di almeno il 30%....come ai bei tempi delle super-svalutazioni della lira...
Avete capito che enormi tensioni e differenze si nascondono dietro alla "cortina di ferro" dell'euro?
C'è di che rifletterci....
Per una sintesi in italiano dell'articolo del FT vedi QUI.

P.S. Non sono un nostalgico della lira e nemmeno un euro-critico: volevo solo sottoporvi questo elemento di riflessione.
.

lunedì 18 maggio 2009

500 "banchette" USA sull'orlo di una crisi di nervi...


Secondo il Financial Times* le "piccole" banche USA avrebbero bisogno complessivamente di 24 miliardi di dollari per rispettare i parametri del recente stress-test applicato alle 19 big one, come risulta da un articoletto uscito alla chetichella questa notte sulla versione Web dell'autorevole testata.
* Era un articolo free fino a 30 minuti fa, adesso è solo per utenti registrati...:mmmm:

Su 7900 banche americane, ben 500 di esse sarebbero sull'orlo del fallimento.
Solo 1722 sono iscritte al fondo di garanzia dei correntisti (FDIC), e solo di queste abbiamo notizia di eventuali fallimenti e relativo rimborso dei soldi ai correntisti, usando le risorse del fondo che si stanno riducendo sempre più.
Delle altre 6200 nulla sappiamo e se falliscono è molto probabile che i correntisti possano dire addio ai loro liquidi sul conto corrente (vedi Cadono come le mosche).

Lo studio del FT è stato commissionato a Sandler O’Neill: delle 200 banche più grandi dopo le 19 big ones già testate, il 38% avrebbero bisogno di capitali freschi per risultare affidabili per un totale di 16,2 miliardi di dollari. Le rimanenti 7700 avrebbero bisogno di 7,8 miliardi di dollari.
Il Tesoro USA ha dichiarato che non applicherà lo stress-test alle banche più piccole: il FT ha dunque commissionato una simulazione teorica, perchè i parametri dello stress-test (vedi Stress-Modulistica) diventeranno comunque un modello di riferimento per il sistema bancario USA.

Nello stress-test ufficiale, 10 banche su 19 esaminate sono state bocciate e devono incrementare il capitale di 75 miliardi di dollari (erano 150 ma con gli sconti last-minute... vedi Il mercato delle Vacche).
I 24 miliardi necessari alle 7900 piccole banche potrebbero sembrare pochi...ormai l'unità di misura è il taglio da 100 miliardi...Ma considerando le piccole dimensioni di questi istituti, sono una marea di soldi: tutto è relativo.
Il modello dello stress-test ci suggerisce che, molto probabilmente, il sistema bancario USA lotterà duramente per il reperimento di soldi freschi ma queste piccole banche sono meno flessibili e non hanno amici alla Casa Bianca...
Questo potrebbe portare ad una catena di fallimenti e di acquisizioni-fusioni, in un generale consolidamento del sottobosco bancario americano.
Un tale scenario non faciliterà sicuramente l'erogazione di prestiti e potrebbe creare un altro credit-crunch a livello "micro-territoriale" che non favorirà certo la ripresa dei consumi USA (che rappresentano il 70% del PIL) e nemmeno la ripresa dei mutui e quindi del mercato immobiliare.
Anche i fallimenti delle banche non coperte dall'FDIC con relativa perdita dei risparmi dei correntisti non dovrebbe favorire la ripresa dei consumi...almeno credo...;)
Tutti questi fattori renderebbero meno probabile l'innesco della Ripresa con la R maiuscola, soprattutto di quella a "V" tanto sponsorizzata dagli ottimisti e dagli speculatori rialzisti delle borse (veloce crollo=veloce ripresa) mentre risulterebbe più probabile una più lenta ripresa ad "U".

In ogni caso si possono fare alcune critiche a questa "simulazione" condotta dal FT.
- Prima di tutto gli stress-test sono dei pink-test, ovvero sono simulazioni troppo all'acqua di rosa le cui condizioni sono già state superate (in peggio) dalla realtà. L'abbiamo già detto più volte e negli USA ormai lo dicono e lo sanno tutti.
- Applicare gli stress-test in toto al sistema bancario USA, in qualche modo li legittima ovvero legittima una farsa, e non è cosa buona.
- Gli stress-test sono stati studiati per banche molto grandi, con portafogli di assets enormemente differenziati: le banche piccole sono molto più focalizzate su alcuni tipi di prestiti ed è probabile quindi che subiranno perdite più drastiche rispetto alle big-ones.
- Usare un approccio molto generico come lo stress-test sulle banche piccole non rispecchia bene la variegata natura del sottobosco di questi piccoli istituti: meglio forse, considerando le piccole dimensioni, un approccio più dettagliato di esame caso per caso o meglio creando delle tipologie omogenee.
- Nello studio del FT non vengono forniti dettagli sulla metodologia usata per arrivare alle conclusioni: impossibile quindi fare delle verifiche e dei controlli sui risultati pubblicati.

Mi sembra comunque una simulazione interessante: andava fatta ed ha aperto un altro importante terreno di discussione e di analisi.


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