martedì 2 ottobre 2012

E man mano ci si avvicina al CORE dell'Eurozona: il caso Francia

E man mano ci si avvicina sempre più al CORE dell'Eurozona: vedi il caso Francia.I nostri cugini transalpini sono messi sempre peggio e possono ringraziare le manipolazioni della Banca Centrale Svizzera se ancora pagano una cippa d'interessi sui loro titoli di Stato...
vedi il mio post La Banca Centrale Svizzera con il suo "reciclaggio" di euro avrebbe incasinato parecchio gli spreads dell'Eurozona...

Come twittavo:
stefano bassi ‏@grandebluff
e mo' tocca alla Francia con il suo 42 "ellenico" di PMI manifatturiero


Dopo l'italia ora la Francia 
02/10/12 - Cobraf.com
Dopo l'Italia ora la Francia: vendite di auto di settembre -18% rispetto a settembre 2011, il calo maggiore mai registrato, maggiore che nel 2009, Renault -33% in settembre, Volkswagen -17%, Opel Chevrolet -21%, Ford -31%, Fiat fa peggio di tutti con un crollo del -38% in Francia. 
E le vendite di camion -20%.
Ieri il Manufacturing Purchasing Managers’ Index (PMI) della Francia crolla a 42.7 in settembre, il dato più basso da aprile 2009, solo la Grecia fa peggio, persino Spagna e Italia sono sopra il dato francese.
La disoccupazione tocca il 10,6% ma quella giovanile il 25%.

L'indice di fiducia delle piccole e medie imprese francesi crolla a 84, era a 129 in aprile e questo è il livello più basso di sempre (lo calcolano dal 1992)..................

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La Francia ha la spesa pubblica che costituisce il 56% del PIL, il livello più alto del mondo, per cui finora essendo ovviamente questa insensibile alla congiuntura economica e avendo mantenuto la Francia un deficit pubblico del -6% per non tagliare la spesa pubblica la sua economia ha retto.
Ma ieri Hollande ha annunciato 36 miliardi di tasse e tagli (quasi tutte tasse, lo stile Monti) per ridurre il deficit pubblico verso l'obiettivo del -3% del PIL. 
Il debito pubblico totale in Francia sta arrivando al 91% a fine anno.
Il governo Hollande ha come ministro dell'industria un avvocato di sinistra che convoca a Parigi le aziende che annunciano licenziamenti e le minaccia di conseguenze, ma ormai gli annunci di tagli e chiusure di stabilimenti lo stanno travolgendo

John Dizard sul Financial Times (uno che scrive una volta al mese, ma ci prende sempre), ieri in un artcolo convincente dice di vendere short gli OAT francesi, i bonds francesi che per hanno un rendimento schiacciato in basso quasi come quello olandesi, tedeschi e danesi anche se sotto hanno un paese molto meno solido. 
E' quasi impossibile perdere con questo trade, può essere che non guadagni niente, ma perdere no perchè sotto qualunque scenario gli OAT non possono salire. 
Se per miracolo l'austerità viene rovesciata, si torna a fare deficit per stimolare l'economia e ovviamente i bonds hanno un crash. 
Se la situazione peggiora verso una Depressione allora hai la fuga verso i bonds dei paesi più solidi come Svezia, Germania, Olanda, Canada e l'anomalia per cui i bonds francesi sono considerati un asset sicuro in cui rifugiarsi termina. 
Inoltre in quel caso l'euro cedere per cui sei short un asset in una valuta che perde. 
Il rendimento degli OAT francesi è ora al 2.l9% ed è ridicolo che rimanga a questo livello

E la strategia di Hollande per il 2013 rischia di incrementare ed accelerare la tendenza delle Grandi Imprese a DELOCALIZZARE SELVAGGIAMENTE, con tutte le gravi conseguenze del caso:
da Phastidio
Presentato oggi il progetto di bilancio francese per il 2013.
Si tratta, come già noto, di una manovra ferocemente squilibrata dal versante delle entrate, con 15,8 miliardi di rialzi d’imposta a cui si aggiungono altri 4 miliardi di imposte indirette e contributi, per finanziare la Sécurité Sociale.

Colpite soprattutto le grandi imprese, che perderanno molte esenzioni e deduzioni, ad aliquota invariata, e le famiglie a maggior reddito....................
.........Ma una manovra del genere fa i conti senza l’oste della delocalizzazione, di capitale e delle persone fisiche ad alto reddito.
E’ palese che questa costruzione fiscale non può che affascinare la nostra sinistra, che vedrà in essa la soluzione ai mali del mondo, al netto della realtà.
Ma se François Hollande perderà la sua scommessa, la Francia si ritroverà con un modello economico fallito, e dovrà pagarne le pesantissime conseguenze. 
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