lunedì 8 ottobre 2012

Visto che in molti stanno già strumentalizzando la "storia" dell'iper-inflazione in Iran...

Visto che in molti stanno già strumentalizzando la "storia" dell'iper-inflazione in Iran, lanciandosi addiritura in parallelismi tanto arditi quanto sbomballati su quello che potrebbe succedere se qualcuno osasse uscire dall'euro
(ma l'Italia o la Spagna sono anche solo vagamente paragonabili all'Iran?? E lo scacchiere europeo a quello mediorientale??)
andiamo un po' a leggerci questa interessante analisi che cerca di smontare alcuni miti ad usum delphini...

Dal Blog Voci dall'Estero
NON C'È iperinflazione IN IRAN - la vera storia è molto più interessante

Su Business Insider un'analisi - dalla parte dell'occidente, ma reale e non propagandistica - che ci fa capire quali potrebbero essere i veri effetti delle sanzioni e la verità sul crollo controllato del rial iraniano. 

Contrariamente a quanto riportato, non c'è l'iperinflazione in Iran in questo momento.
Infatti, le sanzioni occidentali imposte al commercio di petrolio iraniano stanno fallendo miseramente l'obiettivo.
E un crollo di regime - o anche un'altra sollevazione popolare come quella del giugno 2009 - sembra più lontano che mai.

Nel frattempo, il regime Iraniano sta usando le attuali sanzioni impostegli dall'Occidente come arma per indebolire la sua minaccia interna più pericolosa - la classe media iraniana composta di persone istruite, relativamente filo-occidentali.
Così, la guerra economica che l'Occidente sta conducendo contro l'Iran per indebolirne il regime, in realtà ne sta potenziando il potere di controllo.

Prima di arrivare a questo, però, diamo uno sguardo al motivo per cui non vi è alcuna iperinflazione in Iran - perché quello che viene confuso come iperinflazione dagli osservatori esterni e dalla stampa in questo momento è in realtà il meccanismo attraverso il quale i leader iraniani stanno stringendo la morsa sulla società iraniana......

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Il crollo del rial iraniano
Questa settimana il rial iraniano è andato assolutamente in caduta libera nei confronti del dollaro. Di seguito è riportato un grafico della moneta fino a mercoledì o giù di lì, quando negli uffici di cambio sono scoppiate le proteste e sui siti web di trading le quotazioni sono state oscurate a causa del forte crollo della moneta.
Solo poche settimane fa, meno di 25.000 rial erano scambiati per un dollaro. Adesso il cambio si aggira sui 35.000:


Questo grafico ha indotto molti osservatori a confondere la situazione attuale dell'Iran con l'iperinflazione. 
Il fatto è, però, che i dollari degli Stati Uniti non sono in realtà un mezzo di scambio essenziale nell'economia iraniana, e l'Iran mantiene ancora il controllo sul tasso di cambio ufficiale - più vicino ai 12.000 rial per dollaro - che si applica alla maggior parte delle operazioni giornaliere.

Il regime iraniano è quindi in grado di incanalare nella direzione voluta il maggior peso delle sanzioni, evitando conseguenze incontrollate.

Dr. Djavad Salehi-Isfahani, un economista della Virginia Tech e membro del Brookings Institution esperto in Medio Oriente, ha detto a Business Insider che "ciò che il governo [iraniano] sta cercando di fare è assicurarsi che il targeting delle sanzioni vada ai ricchi, in modo che sia la classe media iraniana – e non la classe popolare - la vittima delle sanzioni occidentali ".
Le classi inferiori politicamente importanti - che rappresentano una quantità significativa di elettori - sono protette dalla svalutazione del dollaro, perché la loro vita quotidiana non coinvolge i dollari.
Salehi-Isfahani ha detto a Business Insider "La moneta iraniana ha un buon valore per le persone povere. Vanno al lavoro, prendono il loro salario giornaliero, vanno a comprare il loro pane e pollo, con lo stesso potere di acquisto che avevano il giorno prima."
Dr. Juan Cole, storico sociale dell'University of Michigan ed esperto in questioni Mediorientali, si chiara d'accordo : "Il fatto è che le uova in Iran non si pagano in dollari."
Per capire come e perché il regime sta usando questa dinamica per colpire e indebolire la classe media iraniana, poi, dobbiamo rivedere alcuni principi fondamentali sull'economia iraniana.

Come funziona veramente il sistema valutario iraniano
Il governo iraniano, fino a quando le sanzioni occidentali a luglio hanno cominciato a dispiegare pienamente i loro effetti, stava incamerando miliardi di dollari USA in seguito alla vendita di petrolio ai paesi occidentali.
Le sanzioni, che hanno stroncato le esportazioni petrolifere iraniane verso l'Occidente e di fatto hanno escluso l'Iran dal sistema finanziario internazionale, hanno arrestato il flusso di dollari nel paese, ma dalle precedenti vendite di petrolio la banca centrale ha accumulato una quantità di riserve che non sono state pompate nell'economia (c'è poca trasparenza su questo genere di cose, quindi la quantità esatta di dollari attualmente posseduti dalla banca centrale iraniana non è esattamente nota).
Il dottor Salehi-Isfahani ha spiegato che negli altri paesi il cambio viene negoziato tra gli operatori in mercati valutari aperti. In Iran, invece, i dollari sono forniti all'economia dai fondi petroliferi del governo.
Ciò significa che l'Iran può effettivamente scambiare il rial contro il dollaro al valore che desidera - almeno, fino a quando ha ancora dei dollari.
E questo è esattamente ciò che il regime sta facendo. Ha quello che viene chiamato un sistema di "tasso di cambio multiplo" del rial.
Questo sistema permette al governo di sussidiare i prezzi su alcuni beni critici, come il cibo, mantenendoli relativamente accessibili alle classi inferiori politicamente importanti.......

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