giovedì 21 maggio 2015

Naaaaa...non c'è nessuna BOLLA... (reloaded)


Mentre vi consiglio la (ri)lettura del mio post di ieri...Naaaaa...non c'è nessuna BOLLA... (ma allo stesso tempo come cavalcarla al meglio?)
se per caso dovesse interessarvi affittare un ufficio a San Francisco...
preparatevi a sborsare circa 150 dollari al mese di affitto...poco vero?
Peccato che 150$ li dobbiate sborsare per 1 singolo metro quadro...;-)
Infatti un ufficio da 185mq vi può anche costare 28mila $ al mese di affitto...
Ma...naaaaaa...non c'è nessuna Bolla....vero? ;-)
Tantomeno sull'immobiliare USA ;-) (e non solo su quello USA...)
A New Record in San Francisco Real Estate Madness: $168 per Square Foot
A friend in the real estate business informs me that 2,000 square feet of office space in the South Park section of San Francisco just went on the market with an asking rental price of $168 per square foot.....

However, regardless of how you quote it, it still comes out to a rental rate of $28,000 per month rent for only 2,000 square feet....
I have long said the closer you get to a Fed money spigot, the crazier the goings on are.....
Intanto integriamo il quadro generale...
e da questo post gentilmente tradotto da Andrea Muzzarelli
capirete meglio perché non c'è una exit strategy non traumatica dalla più Grande BOLLA QE (stampa stampa) + ZIRP (tassi a zero) della Storia dell'Umanità...
Semplicemente perché questa BOLLA altro non è che la contropartita del più grande ammontare di Debito nella Storia dell’Umanità...
Et voilà:
The Debt To GDP Ratio For The Entire World: 286 Percent

Il rapporto debito/PIL mondiale è al 286%
di Michael Snyder

Sapevate che sulle spalle di ogni uomo, donna e bambino di questo pianeta grava un debito di oltre 28mila dollari? ...................


.
Se poi considerate che quasi tre miliardi di persone vivono con meno di due dollari al giorno, la quota di debito pro capite che vi spetta è in realtà decisamente superiore. Se anche prendessimo tutto ciò che è prodotto dall’economia mondiale tra questo e il prossimo anno, non riusciremmo comunque a ripagare l’intero debito globale.

Secondo un recente studio del McKinsey Global Institute (MGI) intitolato Debt and (not much) deleveraging (“Il debito e la sua insufficiente riduzione”), l’ammontare complessivo del debito mondiale è passato da 144 a 199 trilioni di dollari in meno di otto anni, dalla fine del 2007 a oggi.
Si tratta del più grande ammontare di debito nella storia dell’umanità e questi numeri ci dicono che attualmente ci troviamo in una situazione sostanzialmente peggiore di quella antecedente la crisi finanziaria del 2008.

Quando parliamo di debito, sono in tanti (giustamente) a pensare subito agli Stati Uniti.
Se prima della recessione il debito pubblico americano ammontava a circa 9 trilioni di dollari, negli ultimi sette anni è raddoppiato superando i 18 trilioni. Ma non è certo soltanto agli USA che si devono indirizzare le colpe.
Secondo il McKinsey Global Institute, infatti, i livelli di debito sono cresciuti in tutte le principali economie del mondo a partire dal 2007:

A sette anni dall’esplosione della bolla globale che ha generato la più grave crisi finanziaria dai tempi della Grande Depressione, il debito continua a crescere. Invece di ridurne il livello, tutte le maggiori economie del pianeta si sono mosse nella direzione contraria e oggi il rapporto debito/PIL è ovunque più elevato che nel 2007.
In questi anni il debito globale è aumentato di 57 trilioni, elevando il rapporto debito/PIL di 17 punti percentuali.
Ciò espone la stabilità finanziaria a nuovi rischi e potrebbe compromettere la crescita economica mondiale.

Ciò che sorprende è che il paese in cui il debito è cresciuto maggiormente è la Cina.
Se potete crederci, si è passati dai 7 trilioni del 2007 ai 28 trilioni attuali – una follia, naturalmente.

Il debito della Cina è quadruplicato dal 2007.
Alimentato dal mercato immobiliare e dallo shadow banking, il debito complessivo del paese è quasi quadruplicato, raggiungendo i 28 trilioni a metà 2014 dai 7 trilioni del 2007.
Con un rapporto debito/PIL del 282%, la Cina supera sia la Germania che gli Stati Uniti.
Tre aspetti sono potenzialmente preoccupanti: la metà dei prestiti è legata, direttamente o indirettamente, al mercato immobiliare in bolla; lo shadow banking non regolato rappresenta circa la metà dei nuovi prestiti; il debito di numerosi enti locali è probabilmente insostenibile.
MGI calcola comunque che il governo cinese avrebbe la capacità di salvare il settore finanziario nell’ipotesi in cui dovesse scoppiare una crisi di debito legata all’immobiliare.
La sfida sarà contenere ulteriori incrementi del debito e ridurre i rischi di una crisi del genere senza frenare la crescita economica.

Tutto questo significa che i nostri problemi economici mondiali di lungo termine sono sensibilmente peggiorati.
Il breve periodo di relativa stabilità di cui stiamo beneficiando è stato alimentato dalla creazione di una quantità di debito senza precedenti e da insaziabili quantitive easing.
Chiunque abbia un minimo di cervello può capire che siamo di fronte a una gigantesca bolla finanziaria destinata a scoppiare in modo molto, molto doloroso.
Ecco cosa riporta una fonte informativa canadese:

All’inizio del 2008, i governi rappresentavano una fetta più piccola del debito complessivo rispetto ai settori corporate, immobiliare e finanziario.
Oggi i debiti degli Stati superano invece ognuna di queste altre voci
.

La situazione attuale è molto peggiore rispetto al 2000 e al 2007, e con tassi di interesse prossimi allo zero le banche centrali hanno già esaurito le loro munizioni”, ha dichiarato Claus Vogt, analista e co-autore di un libro del 2011 intitolato “La trappola del debito globale”.
Senza dimenticare che l’indebitamento complessivo, e quello dei governi in particolare, è più alto che mai”.

Ogni bolla speculativa poggia su una sorta di ‘favola’. Una storia nella quale credono tutti coloro che contribuiscono ad alimentare la bolla stessa.
Una storia usata per razionalizzare l’acquisto di asset sopravvalutati”, ha aggiunto Vogt. “Oggi domina la fede nella capacità di pianificazione delle banche centrali.

Quando questa fiducia comincerà a venir meno, avrà inizio la fuga precipitosa da azioni e obbligazioni.
Credo che siamo molto vicini a questo momento cruciale della storia finanziaria
”.

Al momento, però, la ridicola bolla del mercato azionario continua a reggere.
Diverse internet company che soltanto dieci anni fa non esistevano neppure sono valutate miliardi di dollari anche se alcune di esse non riescono neppure a realizzare profitti.
C’è persino un termine utilizzato per indicare aziende del genere: “unicorni”…

Un vorticoso mix di idee audaci e sontuosi investimenti ha catapultato dozzine di start up private verso lo status di “unicorni”, vale a dire imprese che il mercato valuta almeno un miliardo di dollari in assenza di fatturati, per così dire, all’altezza della situazione.
Pinterest è oggi valutato 11 miliardi di dollari, Uber addirittura 50.
Quanto può ancora durare la festa?

Come se non bastasse, in questo periodo Wall Street sta premiando aziende che, trimestre dopo trimestre, perdono ingenti quantità di denaro.
Volete un esempio? Leggete cosa è successo a JC Penney (catena americana di vendita al dettaglio, NdT) quando ha annunciato di aver perso solo 167 milioni di dollari nel primo trimestre 2015:

Yippee!! JC Penney ha perso soltanto 167 milioni di dollari nel primo trimestre. Quei folli irresponsabili di Wall Street sono in estasi perché hanno battuto le aspettative. BUY BUY BUY.
Con questa perdita – rullo di tamburi, prego – la perdita complessiva di JC Penney dal 2011 arriva a 3,5 MILIARDI di dollari.
Nessun trimestre in attivo negli ultimi quattro anni, ma il punto di svolta è sempre dietro l’angolo.
Wall Street vi ha detto di comprare queste azioni dai 42 dollari del 2012 agli attuali, penosi, 9.
Vi parla di un incremento delle vendite del 3,4%, ma omette il piccolo dettaglio che nel primo trimestre 2015 il fatturato è stato più basso del 30% rispetto allo stesso periodo del 2011.
E tace anche sul fatto che JC Penney, sempre nel primo trimestre di quest’anno, ha bruciato altri 274 milioni di liquidità.
Il patrimonio netto si è ridotto di un miliardo nel corso dell’ultimo anno, mentre l’indebitamento di lungo termine è cresciuto di 500 milioni.

Ecco quanto irrazionale è diventata Wall Street.
JC Penney sta morendo di asfissia ma, nonostante ciò, c’è ancora gente là fuori che investe in questo vero e proprio buco nero finanziario.
È triste dirlo, ma la verità è che Wall Street è ormai condannata a un brusco risveglio.
Ciò che stiamo sperimentando oggi è la più grande bolla finanziaria di tutti i tempi.
Cui seguirà il più grande crack finanziario di tutti i tempi.
Con 199.000.000.000.000 dollari di debito che ci pendono sulla testa, l’esito finale non sarà certo indolore. Per nessuno.
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