giovedì 28 aprile 2011

La Scatola della Nonna


Anche dopo "la mazzata" della Grande Crisi
la Finanza sta agendo come prima, peggio di prima (grazie al Moral Hazard, con la benedizione di Governi e Banche Centrali...)
Infatti la finanziarizzazione dell'economia ha ripreso a marciare spedita fino alle sue ultime conseguenze....

Cronache da un altro tempo e da un altro mondo...
Povera Nonna! Per fortuna che non sei più QUI a vedere TUTTO QUESTO....;-)

Da "Buongiorno" di Massimo Gramellini
La Stampa del 22 Aprile 2011

La scatola della nonna
Rovistando in un baule di famiglia, ho ritrovato la scatola di latta che la nonna romagnola utilizzava nel dopoguerra come sua personalissima Banca d’Italia.
Ogni volta che il marito portava a casa lo stipendio da tranviere, lei lo requisiva per diritto di vino (nel senso che altrimenti il nonno sarebbe andato a berselo tutto) e lo divideva in mucchietti che poi sistemava nella scatola.
C’era il mucchietto dell’affitto e delle bollette, quello della spesa, quello degli sfizi (dove per sfizio si intendeva un cono al cioccolato) e infine, più importante di tutti, il mucchietto dei risparmi.
La nonna fissava l’obiettivo finale - il frigorifero, il televisore - e poi curava la crescita del mucchietto mese dopo mese, come se fosse una piantina innaffiata dalle sue preghiere.
Per nessuna ragione al mondo era possibile intaccare il tesoro della scatola: i maschi di casa avrebbero dovuto passare sul suo corpo, che era piuttosto muscoloso.


Quando il mucchietto aveva raggiunto le dimensioni desiderate, la nonna indossava il vestito elegante e si recava al negozio per l’acquisto.
Chi la vide in uno di quei giorni, assicura che neanche una sceicca in missione da Tiffany avrebbe potuto rivaleggiare in fierezza col suo sguardo.
Una volta un commesso le suggerì di comprare qualcosa a rate.
Lei lo guardò storto: «Ma se mi date quel che voglio prima che io lo paghi, dopo mi passerà la voglia di averlo e anche di pagarlo!».
Aveva solo la quinta elementare, ma certe volte mi capita di pensare che, con lei a Wall Street, adesso passeremmo tutti una Pasqua più serena.

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