martedì 3 maggio 2011

Sacconi Premio Nobel per l'Economia...


Vi ricordate la marea di CAZZATE (e di bugie) post-referendum Mirafiori?
Seguite il LINK ed andate a rileggervele: ad una certa distanza (circa 3 mesi) sono ancora più macroscopiche...

All'epoca il Governo, invece di espletare il suo ruolo istituzionale di Ago della Bilancia nelle controversie sociali e del lavoro,
si schierò a spada tratta a favore del SI' al Referendum, insieme a Marchionne e contro i Sindacati meno docili e più recalcitranti.
(Nota: ci fosse stato un governo di altro orientamento non avrebbe comunque svolto il ruolo di ago della bilancia....)

In prima fila come sempre ci fu Sacconi, il nostro lungimirante Ministro del Lavoro: fu talmente attivista....che poco ci mancò andasse lui stesso a votare SI' al posto di operai&impiegati FIAT....
Manco fosse stato Lui di pirsona pirsonalmente (come direbbe Catarella...) a percepire 1.300 euro al mese....;-)

Ebbene....a distanza di qualche mese lo stesso Sacconi, preso da uno dei suoi rari momenti d'illuminazione (o forse di sincerità....)
ha iniziato a capire
che sul Referendum Mirafiori erano state dette una marea di cazzate e di bugie
e che forse qualcuna era scappata persino a Lui...;-)

Eccolo dunque fare una parziale marcia-indietro e lanciarsi in un'analisi "illuminante" del futuro post-socio-industriale italiano.
Le uniche pecche della sua tirata da guru macro-economico rimangono
1- una sospetta sintonia con Marchionne, addirittura nei tempi di battuta: quando l'AD di Fiat ne spara una delle sue, poco dopo Sacconi gli fa quasi sempre da eco (o viceversa...poco importa....).
Notare infatti come le due dichiarazioni sotto riportate siano entrambe del 19 Aprile scorso....
2- una quantomeno parziale e grottesca identificazione di responsabilità della progressiva distruzione dei nostri tessuti produttivi: la colpa sarebbe tutta di anacronistici sabotatori travestiti da sindacalisti vetero-comunisti....accipicchia! :-)

Fosse così facile disinnescare la mina epocale della de-localizzazione selvaggia che sta polverizzando le nostre economie avanzate, i nostri posti di lavoro ed il nostro benessere a netto vantaggio dell'1%...
beh...(con sarcasmo) andrei io personalmente a prendere a calci nel culo tutti i dirigenti dei Sindacati Sabotatori....
ma temo proprio che la colpa a non sia del tutto loro....;-)
e che non taglierei in un colpo il nodo di gordiano.
Forse Forse la questione della Globalizzazione Selvaggia è un filino più complessa...
ma in tutta evidenza Sacconi o non ci può arrivare o non ci vuole arrivare...
pur essendo stipendiato da noi cittadini italiani come Ministro del Lavoro.

Va aggiunta una breve nota stilistica: Sacconi non fa queste analisi parlando come una persona normale....ma usando (naturalmente) il suo inimitabile Sacconi-style....
ovvero per capirci qualcosa bisogna come minimo avere studiato economia al CEPU per 15 giorni ed essere sintonizzati al millimetro sulle onde cerebrali del Ministro....
ma non è detto che basti.

In ogni caso è un minimo incoraggiante vedere che ogni tanto
anche dei Politici come Sacconi&affini
ci raccontino qualche SCAMPOLO di verità su come stiano andando realmente le cose: la dis-equazione nel costo del lavoro 30mila euro vs. 3mila euro (tutto compreso, anche gli involtini primavera...) continua imperterrita a mietere vittime ed allo stesso tempo continua ad arricchire smisuratamente quel famoso 1%....
Nota: chiaramente il quadro della globalizzazione selvaggia è estremamente articolato e non è riassumibile solo nella dis-equazione del labour arbitrage....ma per rendere più chiari i processi complessi sono necessari slogans e semplificazioni.
Fiat: Sacconi, Preoccupa Il Futuro Dell'Auto a Torino e In Italia
Roma, 19 aprile -
Grido d'allarme del Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi: ''si potrebbe profilare - ha dichiarato in una nota - una situazione molto preoccupante per il futuro dell'auto a Torino e in Italia.

Gli investimenti sono ormai evidentemente collegati a un sistema di relazioni industriali di tipo cooperativo per cui, se dovesse prevalere la linea del sabotaggio, l'Italia potrebbe dover affrontare una pericolosa deindustrializzazione nel settore manifatturiero piu' rilevante in se' e per le induzioni che lo caratterizzano (N.d.R. mi scuso io in vece del Ministro per l'allucinante terminologia utilizzata....)
Il Governo ha sin qui operato per accompagnare il necessario consenso della maggioranza dei lavoratori e non resterebbe certo spettatore di fronte al prodursi di una situazione critica.
Ma nessuno si illuda - ha concluso - che esso possa sostituire con altri mezzi le buone relazioni industriali che sole costituiscono la garanzia della piena utilizzazione degli impianti e quindi degli investimenti, dell'occupazione e del maggiore salario''.
Invece Marchionne continua semplicemente a fare il suo mestiere con bravura e determinazione....ovvero creare valore per se stesso e per i grandi azionisti,
giocando la sua mitica partita a Poker, fatta di bastone&carota, fatta di sfacciati bluff e di tante tante balle raccontate a chi di dovere....
Fiat, piano Fabbrica Italia condizionato da ricorsi Fiom
19 aprile 2011
L'implementazione del programma Fabbrica Italia di Fiat potrà essere condizionata dagli sviluppi dell'iniziativa giudiziaria promossa nei giorni scorsi dalla Fiom contro gli accordi per i lavoratori di Pomigliano e Mirafori....
vedi in questo BLOG
Finalmente un po' di VERITA' su Super-Marchionne e sulla sua Poker-FIAT
Un po' di verità su FIAT (5° puntata)

Vi ricordo che siamo entrati nel mese di Maggio ed il semaforo motivazionale è tornato in ROSSO.

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Vi lascio con le parole di COBRAF che su questa "Tendenza Inarrestabile" ha scritto tante volte analisi imperdibili ed illuminanti:
Continua a leggere...
.


......In generale però l'Italia sta soffocando lentamente perchè la sua base di artigiani e piccole imprese che le ha dato la ricchezza è strangolata da:
i) Burocrazia sempre più asfissiante con nuove minuziose regolamentazioni ogni mese spesso imposte e ispirate dalla UE ma anche dal fatto che ci sono 4 milioni di funzionati statali (vedi le Opere Complete di Lanci qui sul forum. Consiglio ad esempio "Dal 31 Dicembre su con le Recchie"
ii) Tasse sempre più esose che non si evadono più (contrariamente a quello che si racconta) per pagare l'enorme debito pubblico (e con Grecia, Portogallo, Irlanda, Spagna che vengono spremute il nostro turno per un altra stretta sta arrivando velocemente)
ii) Globalizzazione cioè "arbitraggio" verso il basso del costo del lavoro mondiale nel mercato unico globale avendo aperto il nostro mercato a un miliardo e mezzo di cinesi, indiani, vietnamiti, egiziani.... Un crimine per cui occorrebbe processare i responsabili come a Norimberga.
Gli economisti che lo hanno denunciato come il genio Maurice Allais non vengono semplicemente pubblicati, non trovano nemmeno la casa editrice anche quando sono Premi Nobel.
Maurice Allais è probabilmente la maggiore mente economica del dopoguerra e non lo hanno tradotto in italiano. Nessuna biblioteca in inglese ne porta i libri e nelle università che contano non ne sanno nemmeno il nome.
Perchè ha scritto opere intitolate "Globalization: the destruction of employment and growth. The empirical obviousness che sono tabù. Questo però non è un caso, le tre riviste economiche di lingua inglese che dettano legge non lo nominano e non nominano chi critica la globalizzazione
iv) la moneta unica, l'Euro, sempre parte della Globalizzazione, che ha fatto salire il cambio della nostra valuta del 20% contro quella cinese dal 2001 e del 28% contro il dollaro.
Non c'è una sola valuta asiatica, dollaro taiwanese, won coreano, yuan cinese, dollaro di hong kong, rupia indiana contro cui la nostra valuta non sia salita.
Il che è alluncinante se pensi che loro esportano già a costi più bassi per cui se ci aggiungi un altro 10 o 20% di vantaggio sul cambio ti massacrano

Il filo conduttore di questo lento strangolamnento è la Globalizzazione, un tabù imposto dall'elite globale che domina il discorso intellettuale ed economico totalmente e che non viene nemmeno discusso.
Nonostante il peso del debito pubblico, della burocrazia e del sud (in senso lato come mentalita) l'Italia potrebbe caversela.
Ma non se viene incastrata nell'euro senza la sua moneta e se è costretta ad aprire ai prodotti della Cina..........

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