martedì 14 maggio 2013

Bini Smaghi: l’Italia chieda aiuto e ricapitalizzi le banche

Bini Smaghi: l’Italia chieda aiuto e ricapitalizzi le banche

Lo spread scende, le borse sono ai massimi e i titoli di Stato italiani sono ben comprati in asta, ma potrebbe essere soltanto una tregua quella dei mercati, che un anno fa tenevano in ostaggio i Btp italiani e i bonos spagnoli: c’e’ il rischio che l’estate sia calda, anzi rovente.
A dirlo è l’agenzia di rating Fitch, mentre da Lorenzo Bini Smaghi, ex consigliere esecutivo Bce, arrivano parole in netta controtendenza con la linea tenuta finora fra Roma, Francoforte e Bruxelles: ”l’Italia dovrebbe presentare richiesta aiuti all’Esm e riutilizzare i fondi per ricapitalizzare le banche come ha fatto la Spagna”, dice a Milano, ”e’ una questione di orgoglio nazionale, ma se guardiamo all’orgoglio…”.
E d’altra parte, secondo Bini Smaghi, le difficolta’ del credito all’economia vengono proprio dalle banche non adeguatamente capitalizzate: ”dobbiamo risolvere i problemi delle banche e ricapitalizzarle”..............................
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Nel suo rapporto trimestrale Fitch avverte: se il rally dei mercati ”non e’ supportato da una stabilizzazione economica e da progressi verso l’unione bancaria, il pericolo e’ che la volatilita’ torni a vendicarsi in estate, come nel 2011 e nel 2012”.
Anche Standard & Poor’s, un’agenzia concorrente, vede nero sui fondamentali economici: ”la crisi del debito nell’Eurozona rimane un rischio-chiave per le condizioni creditizie nel 2013 e 2014”, e d’altra parte ”l’Eurozona restera’ in recessione quest’anno, per poi avere una ripresa anemica nel 2014 anziche’ nella seconda parte di quest’anno”.
Un quadro che rischia di complicare le cose secondo FItch: l’86% degli investitori è convinto che una recessione prolungata – e quella europea si aprpesta a superare il record del 2008 segnato dopo il crac di Lehman Brothers – rappresenti un rischio elevato per i mercati obbligazionari.
Secondo la sua rilevazione fra gli investitori, il 29% degli intervistati ritiene che i mercati siano in un momento di calma apparente destinato a non durare, mentre il 30% ritiene che mostrino un’esuberanza irrazionale, ignorando le prospettive economiche con la crescita che rappresenta la maggiore preoccupazione.
Il 59%, insomma, vede come a rischio il momento di calma attuale sugli spread, peraltro ridotti grazie alla liquidita’ senza precedenti immessa dal Giappone sui mercati.
Il restante 41% ritiene, invece, che il peggio sia passato grazie alle misure di sostegno messe a punto dalla Banca centrale europea e dall’Ue.

da L'Indipendenza
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