martedì 5 novembre 2013

Facciamo un gioco: io vi dissimulo CHI abbia detto le seguenti "cose"...e voi....

Facciamo un gioco....
Io vi dissimulo CHI abbia detto le seguenti "cose"....
che io condivido quasi in toto e che, almeno in parte, sostengo con forza da minimo 3 anni
Più che altro...se vi dicessi subito CHI è che le ha dette...poi dopo NON vi concentrereste tanto sul contenuto ma piuttosto sul soggetto...:-)
Ed anche io rischierei seriamente di essere assalito dai dubbi ;-) pensando che la mia "visione" abbia tanti punti in contatto con quella di quel "soggetto" (anche se lui arriva fuori tempo massimo ed a babbo morto...).

In ogni caso è prassi comune di questi soggetti potersi permettere di diventare dei "grandi saggi" proprio quando ormai sono fuori dai giochi e non possono più "fare la differenza".
Che caso vero? Ed averci pensato prima? Ed aver agito prima di conseguenza? Cazzo!

Pertanto metterò delle "xxxxxx" dissimulatorie dove necessario...
Ve lo dico subito: Chi indovinerà il Soggetto-dissimulato NON vincerà nessun premio...:-)

Ragioniamo piuttosto sul contenuto
e ragioniamo sul fatto che attualmente nel Partito Unico della Casta (PUdC) che sta saldamente tenendo in mano e spremendo l'Italia per conto della Troika
non c' nessuno che stia anche solo ragionando o portando avanti quanto segue............



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xxxxxxx, 4 novembre 2013
Le pressioni Usa convinceranno i tedeschi ad adottare una politica economica più espansiva?
xxxxxx xxxxxxxx
se lo augura, ma ne dubita.
Se lo augura perché «da ormai sei mesi è evidente che la lotta per mettere a posto i conti non si può fare in recessione, ma deve essere accompagnata dalla crescita e dallo sviluppo».
I tedeschi ribattono: perché dobbiamo essere noi a risolvere i vostri problemi?
«In tanti, io compreso, abbiamo detto e ripetuto che un Paese non può avere un surplus commerciale come quello tedesco, proporzionalmente doppio di quello cinese, un’inflazione quasi zero e una crescita debole senza porsi il problema del rilancio.
Ma tutto questo non ha avuto alcun effetto sulla politica tedesca, forse perché è mancata un’azione comune di Francia, Italia e Spagna, Paesi che hanno gli stessi identici interessi ma agiscono ciascuno per proprio conto».
Qualcosa si muoverà dopo le elezioni tedesche?
«Prima c’erano le elezioni, ora il dibattito sulla grande coalizione; il governo si insedierà a gennaio già in vista delle elezioni europee. Non mi illudo: prima di settembre-ottobre non cambierà nulla».
Nemmeno dopo la strigliata americana?
«Ne dubito molto. L’opinione pubblica tedesca è ormai convinta che ogni stimolo all’economia europea sia un indebito aiuto ai ’pigroni’ del Sud, ai quali peraltro mi onoro di appartenere.
È ossessionata dall’inflazione come gli adolescenti dal sesso. Non capiscono che invece il problema, oggi, è la deflazione, come io dico da un anno».
Il nostro problema, non il loro...
«Anche il loro, perché se si spacca l’Euro, con una valuta del nord e una del sud, il loro tasso di cambio andrebbe a 2 e oltre e non venderebbero più una sola Mercedes in Europa. Gli industriali tedeschi lo sanno, ma tutto quel che riescono ad ottenere è solo una politica di piccoli aggiustamenti, piccole solidarietà, il che non basta per uscire dalla crisi».
(N.d.R. qui dissento, come vi spiegai fin dalla metà del 2012 nel mio post "Tentiamo di andare OLTRE alle solite "cazzate vittimistiche" sulla "Cermania"....Leggetelo bene: la Germania è sempre meno dipendente dal mercato UE, potrebbe sopportare una valuta ben più forte dell'euro-marco attuale ed agli imprenditori crucchi la politica delle piccole concessioni con il contagocce ai PIIGS va benissimo...)
Non fu lei a parlare di aggiustamenti ‘con il cacciavite’?
«Si, ma il cacciavite deve girare sempre e sempre nello stesso verso. È lavoro concreto, non melina, immobilismo».
Lei disse anche che l’accordo di Maastricht è ‘stupido’. Conferma?
«Allora mi misero in croce, ora tutti mi danno ragione. Ma non è stupido che ci siano i parametri come punto di riferimento. È stupido che si lascino immutati 20 anni. Il 3% di deficit-Pil ha senso in certi momenti, in altri sarebbe giusto lo zero, in altri il 4 o il 5%. Un accordo presuppone una politica che lo gestisca e la politica non si fa con le tabelline».
Si possono cambiare, quei numeri?
«Ci fosse ancora un’Europa forte sì.
Ma oggi ci sono solo i Paesi e uno solo al comando, la Germania.

Anche la Bce, che pure, con Draghi, è l’unico potere forte europeo e ha fatto tanto, non è onnipotente. Ha uno statuto e la Bundesbank in consiglio...».
Possiamo battere i pugni sul tavolo...
«Dovrebbero batterli insieme Francia, Italia e Spagna, ma non lo fanno perché ciascuno si illude di cavarsela da solo».
L’Italia se la caverà?
«In tre anni di austerità il rapporto fra debito e Pil è sempre aumentato. Vuol dire che è una politica sbagliata».
Possiamo abbandonarla?
«Se sforassimo i parametri i tassi andrebbero alle stelle e saremmo daccapo».
Una proposta?
«L’ho fatta: escludere temporaneamente dal computo del deficit i 51 miliardi versati dall’Italia alla solidarietà europea e usare quelle risorse per investimenti pubblici straordinari».
(N.d.R. non ce lo permetteranno mai...od al massimo ce lo permetteranno col "contagocce" ed a rate...Inoltre a gente come Leptas-Sakkomannis-Napolitanos-etc manco gli viene l'idea di chiederlo...nemmeno sommessamente...)
La ripresa può arrivare dal resto del mondo?
«La Cina viaggia appena sotto l’8%, l’America al 2%; va bene, ma non abbastanza per trainare l’Europa.
In America, dove pure è iniziata la crisi, Obama ha dovuto iniettare 800 miliardi di dollari di liquidità per far ripartire l’economia. In Europa chi lo fa?».
(N.d.R. Vabbuò...detto così è fin troppo semplice&bello, come se l'Economia potesse girare solo sulle mega-iniezioni a debito...ma su queste cose domina un pensiero unico neo-keynesiano che spazia da levante a ponente, in tutto il Globo...Bolle incluse....).
Torniamo in Italia. Il ‘suo’ xxxxxx per esempio?
«Per favore. Sono tornato dagli Stati Uniti sabato notte, dopo due conferenze a Harward e Brown. All’alba riparto per Mali, Burkina Faso, Niger e  Ciad...».
(N.d.R. Forse è anche per questo che oggi può permettersi un'analisi lucida e sensata...nella pausa tra un volo aereo ed un altro...mentre la maggioranza degli italiani viene spremuta...ma sono anche un po' cazzi loro e se lo meritano. Anche io a breve mollerò gli ormeggi...)

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