lunedì 14 luglio 2014

Campioni del Mondo! 2.166 miliardi di Debito Pubblico!

Guardate...non ha più senso nemmeno ripetermi...
Infatti la tendenza ed il contesto ormai risultano fin troppo chiari (per non più del 10% degli italiani...)
Comunque, per dovere di cronaca...
Bankitalia: A maggio nuovo record del debito pubblico a 2.166,3 mld
....Nuovo livello record per il debito pubblico italiano, che è aumentato in maggio di 20,0 miliardi di euro, raggiungendo il nuovo massimo di 2.166,3 miliardi.
Dall'inizio dell'anno il debito italiano è cresciuto di 97 miliardi di euro......

.....Italian Govt Debt (May) M/M 2166.3bln (Prev. 2146.4bln)....
Eccoci con L'ENNESIMO NUOVO RECORD DEL DEBITO PUBBLICO ITALIANO
ed ormai si cresce a botte da circa +20mld al mese...
il Debito/PIL è pericolosamente proiettato verso il 140%
e le previsioni sul PIL 2014 ormai tendono verso lo ZERO (se va bene)
Ergo come al solito...
si faranno nuove tasse e spremiture (recessive), 
ergo il Debito Pubblico continuerà a salire,
la Recessione si prolungherà ulteriormente,
la desertificazione della parte produttiva del Paese si approfondirà etc etc
Del resto il 41% l'ha voluto...anche se in massima parte senza capire una ceppa ma votando alla caxxo sulla base del marketing politico...


Aggiorniamo dunque lo schemino-Horror...
PIL Italia 2013 = 1.362 mld di euro
PIL 1° Trimestre 2014 = -0,1% / -0,5% annualizzato (dopo circa -9% in 6 anni di Recessione double-dip...)
Debito Pubblico Maggio 2014 = nuovo record a 2.166 mld
(+20mld in 1 mese / +320mld in 3 anni / a fine 2010 era a 1843 mld = +16%, con trend in crescita)
rapporto Debito/PIL = verso il 140% (nel 2010 era al 118,7%)
vedi anche i mio post: #tictactictac Debito Pubblico: Nuovo Record a 2.146mld (+26mld in un mese). Il 45% lo vuole! (era il 41%) 

Allo stesso tempo, nel TERRITORIO INESPLORATO della Grande Bolla...accadono cose che voi umani...;-)
Nell'ultima asta il BTP triennale se lo sono strappato di mano ad un rendimento al minimo storico dello 0,84%...vai così! ;-) Finché dura...
Del resto i Mercati scommettono 1. su paraculo di Draghi 2. sul fatto che in Italia continuino a spremerci per garantire le loro scommesse sul debito italiano
ed hanno ragione in entrambi i casi... ;-)

Intanto...
la DE-INDUSTRIALIZZAZIONE DELL'ITALIA
e la desertificazione della PARTE PRODUTTIVA
si approfondiscono sempre di più........................
.
Come potrete intuire...
tutto è collegato in una SPIRALE DEL DECLINO sempre più insostenibile.
Vedi il mio post: 
Continua ad avanzare la DE-INDUSTRIALIZZAZIONE dell'Ita(g)lia
....La DE-INDUSTRIALIZZAZIONE dell'Italia avanza e si approfondisce
non solo per le ragioni ben note, tra le quali spicca un'insostenibile tassazione reale al 70% ed una burocrazia kafkiana
non solo perché le imprese chiudono e/o falliscono in massa
ma anche perché sempre più imprese SE NE VANNO (per sopravvivere)
facendo avvitare sempre più il processo di desertificazione. ....


Ecco gli ultimi episodi di una lunghissima serie...
E non pensate che gli stranieri che comprano marchi Italiani lo facciano per investire sull'Italia e sul suo tessuto produttivo...
Comprano piuttosto marchi affermati, fette di mercato, know-how (spesso stratificato in 100 anni)
per poi "cannibalizzare" e chiudere o ridurre gli impianti in questo Lager Italiano, tenendo solo più qualche ufficio di rappresentanza o di marketing o di sviluppo del prodotto.
E che altro potrebbero fare in un contesto massimamente inefficiente, con tasse e burocrazia insostenibili, legislazione inaffidabile, produttività scarsissima vs. costi elevatissimi, massa d'italioti dominati da una mentalità catto-comunista avversa all'impresa ed al business etc etc ?
Indesit dice addio all’Italia, i Merloni vendono il 60% all’americana Whirlpool
La grande fuga delle aziende italiane che lasciano il Paese continua, e Indesit si unisce all’elenco dei marchi nostrani che scelgono di passare a bandiera straniera.
Dopo il controllo iberico del 25 per cento di Riso Scotti e la cessione, di qualche settimana fa, di Pasta Garofalo agli spagnoli, ora sono gli elettrodomestici made in Italy che lascino il Belpaese.
Whirlpool ha raggiunto un accordo con Fineldo e la famiglia Merloni per la cessione di Indesit Company alla società americana.
Il colosso Usa acquisterà il 60,4% (il 66,8% dei diritti di voto) della compagnia marchigiana per un imposto di 758 milioni di euro......
....Whirlpool ha dimostrato di essere il partner giusto: “I benefici che Indesit trarrà da questo investimento sono molteplici, non ultimo la possibilità di permettere a know-how e prodotti di raggiungere una scala globale”..............
Adesso capite meglio perché i Merloni è dal 2010 che chiudono e/o tentano di chiudere impianti e strutture italiote "a basso valore aggiunto", bassa produttività ed alti costi?
Perché erano già in trattative con Players stranieri...e vendere un'Indesit ripulita dalle "palle al piede" italiote era più facile nonché più proficuo....
Ed adesso toccherà allo "straniero cattivo" finire il lavoro iniziato dai Merloni...soprattutto nelle "ultime sacche di resistenza".
Vi ricordate la Electrolux che voleva dimezzare gli stipendi negli impianti italiani da 1400 euro a 700 euro per allinearsi con i costi produttivi della Polonia?.... ;-)
Ma noi stiamo dietro alle minkiate in stile catto-comunista come gli 80euro d'elemosina, il POS obbligatorio per fare una finta lotta all'evasione (ed un regalo certo alle banche) etc etc
Oppure stiamo dietro al pre-ABC di una democrazia (che dovremmo già avere in pista da almeno 50 anni...) come la riforma elettorale, la riforma del Senato, la riforma della P.A. etc etc
La massa italiota che è maggioranza lo vuole, dunque va bene così...
vedi il mio post: Mentre in Ita(g)lia siamo ancora concentrati sull'ABC...

Si pensa sempre che ci sia una SOLUZIONE a tutto
Ma NON E' VERO..
e per questa Italia in declino NON C'E' SOLUZIONE
se non dolorosissima e parziale (presto vi spiegherò meglio)
per cui leggetevi il mio post: Dall'Insostenibile Parabola Ita(g)liana....alla Sostenibile ma soprattutto FELICE parabola dell'ITALIA E' ALTROVE
#VIADIQUI! #ITALIALTROVE

Ed ancora...
Siccome C’è Grande Ripresa, Guala Closures Chiude. Un Bel Tappo al Lavoro di 135 fra Operai e Colletti Bianchi.
10 luglio 2014 Di FunnyKing
Conosco Guala Closures perché si è fatta un giretto in borsa, e oggi eccola riapparire agli onori delle cronache a causa della grande ripresa economica di Renzi e Padoan.
E siccome siamo in Ripresa e Guala Closures fa tappi di alto livello.
Allora si chiude e tutti a casa.
Buona Bancarotta e tranquilli, c’è grande ripresa.
Ah una cosa.

Non è un fallimento è una delocalizzazione di una delle poche multinazionali italiane, che proprio in quanto multinazionale può serenamente alzare il dito medio alla frontiera.

Ovviamente la colpa (oltre che dei tedeschi), è sicuramente del malvagio padrone. 
Eh sì sì, come no.
Ed ancora...
...nel Bellunese una nostra tradizionale grande azienda produttrice di compressori per frigoriferi è appena passata ad una ditta cinese
L’Acc venduta alla cinese Wanbao Group Compressor - Cronaca - Corriere delle Alpi
Wanbao Group Compressor Co Ltd, con sede a Guangzhou in Cina è il gruppo nuovo proprietario del complesso aziendale di Acc, che occupa 600 addetti nello stabilimento produttivo di Mel (Belluno) e negli uffici direzionali di Pordenone. Lo ha stabilito oggi il ministero per lo Sviluppo Economico che ha emesso il decreto di aggiudicazione della gara internazionale per la cessione del complesso industriale bellunese maggior produttore italiano di compressori ermetici per refrigerazione domestica, dichiarato insolvente e posto in amministrazione straordinaria nel giugno del 2013..........
Bene...
vi lascio con le perle di Facebook....by Saverio Berlinzani di Saveforex...
Le chiamo "perle" perché siamo in mezzo agli Italioti....;-)
Altrimenti sarebbero solo COSE DI BUONSENSO E SCONTATE
Il problema è che siamo in 2 gatti a dirle ed in 4 gatti a coglierle...
...Per ogni euro di tasse in più ormai c'e' un euro e mezzo di pil in meno (lo dice il Fondo monetario Internazionale) e quindi 0.75 euro di entrate in meno.
Il che significa che per ogni euro di tasse in piu' il debito / pil peggiora in quanto il pil scende di piu' di quanto salgano le entrate tributarie che migliorano solo della differenza tra l'euro di aumento e la perdita di 0.75% euro causato dalla discesa del pil.
Eppure non sono uno scienziato per capire queste cose. Perchè non le capiscono ai piani alti ?....
.......Ho avuto uno scambio di vedute con l'amico Maurizio Mazziero, grande esperto di numeri del settore pubblico. Ecco le sue dichiarazioni:
" Tornando al debito e alle tabelle su entrate e uscite è chiaro che questo ritmo di indebitamento è INSOSTENIBILE. Ne consegue che sarà necessaria una iniezione di parecchi miliardi da parte dei cittadini. Non ci sono soluzioni alternative e i modi per recuperare miliardi su grossi volumi sono sostanzialmente 3:
1) Ristrutturazione titoli di stato (default sui Btp), ma salterebbero le banche, quindi è esclusa a meno di poter fare una norma (incostituzionale) che valga solo per i cittadini privati
2) Inflazione galoppante (oltre il 10%), ma è bloccata dalla UE e dalla BCE. Unico modo per attuarla sarebbe uscita temporanea dall'euro con svalutazione del 40-50% e successivo rientro.
3) Patrimoniale sui conti E sugli immobili, in tutte le sfumature: prestito forzoso, ipoteca sugli immobili ecc. ecc.
E' vero che in parte alcune misure sono già in funzione, ma chiaramente non hanno prodotto risultati di rilievo.
Allora vediamo la 1 non è praticabile, la 2 l'Europa non la vuola ma forse prima o poi sarà costretta ad accettarla, come dico da anni e la 3 è quella che faranno prossimamente, ma senza ottenere alcun risultato se non quello di peggiorare ulteriormente il rapporto debito/pil. Infatti come dice anche Alessandro Piergentili
" molti studi americani parlano di un effetto ricchezza superiore all'effetto reddito. una diminuzione del patrimonio incide sui consumi più che proporzionalmente rispetto ad una diminuzione del reddito. Insomma con una patrimoniale peggioreremo il PIL in modo considerevole e in capo ad un paio di anni saremo punto e a capo."
DI CONSEGUENZA CARI AMICI OCCHIO PERCHE' SIAMO VICINI AL PUNTO DI NON RITORNO !
.........C'è un nuovo modello italiano ed è il seguente a mio parere. 
Deindustrializzazione selvaggia fino a che non ci sarà più alcuna azienda italiana.
Dopodiché smantellamento dei sindacati e immissione nel mercato del lavoro di una marea di ex
tracomunitari a stipendi cinesi, da 300 a 500 euro mese.
Cosicché gli stranieri torneranno a produrre da noi ma con proprietà tedesche , americane, cinesi. Italia che diverrà un melting pot.
Purtroppo però non sarà indolore, ma, al contrario, vi saranno enormi tensioni sociali tra le diverse etnie. Una volta c'era la chiesa che manteneva saldi i principi e i valori.
Oggi è diventata terzomondista pure lei, quindi nessuna speranza per gli italiani, intesi come popolo e le sue tradizioni.
Tutto finito..........
L'articolo comunque alla fine dice cose condivisibili, che sostengo da anni, ovvero che a tagliare la spesa ci hanno provato in tanti e nessuno ci è riuscito, a meno di non stravolgere il tessuto politico creato in 70 anni di storia antifascista, in cui i rossi hanno occupato insieme ai cattolici di sinistra, tutti i gangli vitali della società, dalla magistratura agli apparati burocratici e politici della Pa.

Questi sono terzomondisti a parole, ma oligarchici e capitalisti nei fatti, ovvero mantengono privilegi degni dell'epoca feudale, ma si proclamano sostenitori della classe operaia, che a parole vogliono difendere ed invece distruggono, con i sindacati in testa al gruppo delle caste insieme alle Cooperative in mano alla politica.
In più sono entrati nelle aziende sane, devastandole, e riducendole a meri bancomat, attraverso la corruzione, a livelli tali da far impallidire tangentopoli.
Un paese senza speranze di ripartire , se non si ricomincia da un pensiero liberale, che estirpi tutto ciò che è pubblico, cioè corrotto e marcio fino al midollo.
Se non si torna a dare priorità all'individuo, e non la si smette con l'ipocrisia che il pubblico è sintomo di garanzie di non speculazione, finiremo nel baratro ancor prima di svegliarci dall'incubo.
E' ora di cambiare mentalità e mandare in pensione la vecchia ideologia cattocomunista, la vera rovina di questo paese..
 

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