martedì 4 aprile 2017

Persino dagli USA esclamano: Italiani attenti alle vostre Banche! (mentre qui tutti sempre più in fuga dalla realtà...)


Persino dagli USA l'informazione economico-finanziaria indipendente mette in allarme, esclamando:
Italiani attenti alle vostre Banche!
(mentre invece qui tutti dormono e/o si concentrano su caxxate irrilevanti/fantasy nella più totale inconsapevolezza...)
Italian Banks: Not Quiet on the Eastern Front
Never before have I seen the condition of a bank's finances (in this case liquidity) described as "hemorrhagic". Italians beware! 
E segue analisi devastante su Monte dei Paschi, Popolare Vicenza, Veneto Banca etc

Guardate, non la farò lunga su problemi ormai più che evidenti fin dal lontano 2011-2012...
perchè CHI non si è ancora attivato adesso, non lo farà più...
e dunque farà la fine dell'Italopiteco in estinzione senza che io possa fare niente per aiutarlo.
Ormai chi segue questo blog
non solo da voyeur ma anche&soprattutto facendo seguire la ben più importante azione concreta
1. si è già protetto con strategia articolata/differenziata/globalizzata anche attraverso i consigli&le numerose iniziative concrete che lancio da anni nel mio blog
2. si sta approcciando al Nuovo Mondo Bitcoin/Criptovalute/blockchain che oltre offrire un nuovo tipo di protezione fuori dal sistema
vedi mio post: Fuga dalle Banche Greche (reloaded) = pensate all'utilità delle Criptovalute anche come PROTEZIONE
permette anche di fare GAINS STELLARI in verdi praterie ancora vuote e da conquistare (non le poche briciole che ormai concedono asset finanziari tradizionali in bolla e telecomandati da banche centrali e stati semi-falliti)
se interessato scrivimi a lagrandecrisi2009@gmail.com

Dunque chi mi segue attivamente
è avanti anni luce rispetto a questi problemi triti&ritriti ..................................
.

di banchette fallite italiane che interessano ormai solo gli zombie italopitechi (= ancora la maggioranza = da qui il Declino Irreversibile di FallitaGlia, la casta ne è solo lo specchio)

Vi lascio dunque con alcuni significativi flash
su Veneto Banca e Popolare Vicenza
(di utilità dunque per la sotto-specie dei Venetopitechi...)
che ho di meglio da fare...

Prima i "numeri stellari" delle due banche appartenenti "al sistema bancario più solido degli altri"...
Poi le ipotesi sul tappeto...per banche che comunque già allo stato attuale hanno causato l'estinzione di molti Italopitechi-risparmiatori all-in-FallitaGlia:
Voglio Vedere se Per le Due Venete Avrete la Sporca Faccia di Dare la Colpa ai Tedeschi di Funnyking
Ora che le vicende di Popolare di Vicenza e Veneto Banca pare stiano arrivando al capolinea con la scelta fra:
  1. La risoluzione
  2. La ricapitalizzazione precauzionale dopo il Bail-in
E la prima ipotesi pare anche la più probabile.
...........Dunque ammesso e non concesso che esistano requisiti minimi per l’intervento dello Stato (e non ci sono a mio parere visto che l’utile operativo è svanito)
comunque PRIMA dell’intervento gli stakeholder DEVONO farsi carico di tutte le perdite previste e prevedibili, ovvero:
  1. Una valutazione ancora più prudenziale dei crediti deteriorati
  2. il rischio altissimo di azioni legali per il completo ristori da parte dell’oltre 20% di azionisti che NON hanno accettato la transazione al 15%
  3. la situazione operativa devastata (seriamente, ce li lascereste i soldi?)
Quindi il sangue scorrerà fra azionisti attuali, obbligazionisti subordinati e forse in parte anche quelli senior.
Se poi si andasse in risoluzione beh…. vedremo.................
Ogni tanto persino il Sole24ore si rivela utile, soprattutto quando cita dati "incontrovertibili" che sono andati a cercarsi/spulciarsi...
Quando invece da interpretazioni allora meglio cercare altrove ;-)
Banche venete, il termometro della paura segna febbre alta
C’è un termometro sensibilissimo che misura il rischio (e la paura) sulla delicata e complicata partita del salvataggio delle due banche venete, la Popolare di Vicenza e Veneto Banca.
Quel termometro sono i prezzi su cui si muovono i bond delle due banche e nei giorni scorsi segnavano febbre alta.
È l’unico indicatore di mercato, dato che le due banche non sono quotate, ma il loro debito è in mano a molti tra soci e investitori istituzionali.
Quei prezzi sono letteralmente crollati mano a mano che la tensione saliva sulle incertezze del salvataggio. 
Si riuscirà a fare la ricapitalizzazione precauzionale da 5 miliardi per mettere in sicurezza le due banche senza ferire gli obbligazionisti o si va dritto dritto al bail in con le ferite che verrebbero inferte non solo ai bond subordinati ma anche ai bond senior?
Quesiti e paure che si riflettono molto bene su quel termometro che sono i prezzi delle obbligazioni. In particolare di quelle di grado «senior».
Quelle in teoria più sicure ma che non lo sono più se il piano della ricapitalizzazione precauzionale (sul copione di Mps) dovesse andare a monte e si dovesse aprire la strada all’ipotesi più traumatica: il bail-in, cioè il salvataggio della banca a carico dei suoi creditori (compresi obbligazionisti senior e correntisti oltre i 100mila euro).
Ad osservare i prezzi dei titoli con grado senior si capisce chiaramente come il mercato in questa fase stia chiaramente prezzando anche l’ipotesi peggiore.



Basti prendere a titolo di esempio il bond della Vicenza quotato sull’Extramot e che scade a ottobre del 2018. È un’obbligazione senior con cedola al 5% e fu emessa nel 2013.
In teoria un bond sicuro, non è un subordinato.
Ebbene a fine gennaio quotava tranquillamente a 98.
Da allora il crollo quasi senza fine. Da fine gennaio al 15 marzo è sceso da 98 a 75.
Un calo cosi consistente equivale a una fuga massiccia.
Da metà marzo il rimbalzo per sei sedute a riacciuffare quota 85, per poi riprecipitare a quota 78 fatta segnare il 31 marzo.
Siamo di fatto su nuovi minimi storici per il bond 2018 della Vicenza che ha toccato qui livelli solo a fine novenbre del 2016.
Quel prezzo indica rendimenti stellari di oltre il 30%. Rendimenti a rischio alto, altissimo........................
Poi vediamo di contestualizzare....
che la polverina magica della BCE diffusa a go-go in questi ultimi 5 anni da Draghi
soprattutto per concedere tempo a FallitaGlia
e rimandarne il DEFAULT (incluso quello del sistema bancario)
non è illimitata ed infinita...
NON PERDERE IL MIO POST: #tuttacolpadiSanMarioDraghi: costo del debito italiano giù di 20 miliardi (ma la marea di liquidità sta iniziando a ritirarsi #tictactictac)
Ed il tempo passa rapidamente...
#tictactictac #tictactictac
BCE: l'Eurozona si prepari al rialzo dei tassi. Il QE non è eterno

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A proposito di fonti indipendenti di informazione...
ma Veramente non hai ancora letto
il Manuale Wiki-Blog 
(ed un po' Wikileaks)
= Una Guida ragionata all'informazione indipendente di economia&finanza della rete...
??????????
Ecco qui cos'è 
e come ottenerlo
http://www.ilgrandebluff.info/2016/10/il-manuale-wiki-blog-e-prontoooooo.html

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Intanto gli Italopitechi sono tutti lì parcheggiati all-in-FallitaGlia come pecore pronte al macello...
mentre parlano di caxxate irrilevanti
e credono nella salvezza politica illusoria di turno...prima Renzi ed adesso fanta-M5S...
Visco: «In depositi il 30% della ricchezza, come negli anni ’80». Cala l’appeal dei bond

Le fonti governative ed istituzionali sono sempre e regolarmente in spudorato&surreale NEGATION MODE
Padoan, banche: “Il problema è risolto”
mo' me lo segno...😂😂😂
Padoan: Il problema delle banche in Italia è risolto...Il problema del sistema bancario italiano, appesantito dai crediti deteriorati e dai bilanci in rosso degli istituti, è risolto secondo il ministro delle Finanze Pier Carlo Padoan... 
(intervista a Bloomberg https://www.forexinfo.it/Padoan-banche-problema-risolto)
Mentre le altre forze politiche "di opposizione" sono sempre in modalità FANTA-POPULISMO MODE...
con sparate surreali illusorie e cazzare peggio di Renzi (ed è tutto dire)
Del resto in una Nazione a maggioranza di dissociati dalla realtà
che ancora possono permettersi di vivere nel loro mondo che non c'è
perchè clientes di stato fallito (ma tenuto ancora in piedi dalla BCE)
e/o paraculati dalla ricchezza delle generazioni precedenti
solo se spari caxxate raccogli consensi...
#NOHOPEFORTHISITALY #BUONAPROSECUZIONEDIDECLINO
vedi mio post: Allegramente verso la BANCAROTTA, anche a "5 stelle"...

Come vi anticipai secoli fa...il mitico e salvifico fondo Atlante non sarebbe servito ad una cippa
se non buttare soldi nel cesso ed indebolire le altre banche RELATIVAMENTE più solide
ovvero MENO ALLA CANNA DEL GAS nel breve periodo
Atlante, conto salato per le banche: svalutazioni per oltre un miliardo

Ed infine vi lascio con una sgamata analisi ESTERNA
che spiega come mai mediaticamente il problema strutturale del sistema bancario italiano sia un po' sparito dai Radar...
Siamo in tempi di elezioni e dunque meglio per un po' nascondere la polvere tossica sotto al tappeto
Tanto per capirci al volo, per chi non avesse voglia di leggersi tutta la pappina...

Se penso che il 98% degli italiani (o dovrei dire italopitechi?)
è ancora "investito" ALL-IN-FALLITAGLIA ;-)
Buona estinzione...
Classifica "Texas Ratio" (al fondo capirete cos'è..)
Unipol 380% (bubbone ancora inesploso = un'altra banca del Piddi)
Monte dei Paschi 269%
Veneto Banca 239%
Banca Popolare di Vicenza 210%
Banco Popolare 217%
Banca Carige 165%
Banca popolare dell'emilia 140%
UBI Banca 117%
BNL 113%

Unicredit e Intesa tra 90-100%
(ma l'effetto domino/paura + l'attacco dei mercati + un eventuale bank run le porterebbe rapidamente sopra il 100%...nessuna banca è veramente sicura in un'Italia Fallita e tenuta in supporto vitale solo dalla BCE di Draghi...)
Cos’è il Texas Ratio.
L’invenzione di questo indice si deve a Gerard Cassidy, manager dell’azienda canadese RBC Capital Markets, che lo applicò per la prima volta durante la crisi delle banche texane nei lontani anni Ottanta (da qui il nome Texas Ratio).
Il fallimento di 400 istituti, più o meno piccoli, spinse Cassidy a creare questa formula che calcola il rapporto tra crediti lordi deteriorati e la somma del patrimonio tangibile più gli accantonamenti.
In parole povere, vengono messi in relazione la quantità di crediti che la banca non riesce a riscuotere e il totale del denaro liquido di cui la stessa banca dispone più quella parte di utili che nel corso degli anni sono stati messi da parte per far fronte ad eventuali periodi di crisi (gli accantonamenti).
Il risultato di questa formula è confrontato al parametro fondamentale di 100: più precisamente, se lo stesso è inferiore a 100 la banca può considerarsi solida, se invece è superiore la situazione è problematica e serve capitale aggiuntivo. "

....According to new research by Italian investment bank Mediobanca, 114 of the close to 500 banks in Italy have “Texas Ratios” of over 100%. ....
If the TR is over 100%, the bank doesn’t have enough money “pay for all the bad stuff.” Hence, banks tend to fail when the ratio surpasses 100%. In Italy there are 114 of them. Of them, 24 have ratios of over 200%....
Here’s Why Italy’s Banking Crisis Has Gone Off the Radar
Just how many banks are insolvent? Turns out, a lot! But elections are coming up.
By WOLF STREET.

For a country that is on the brink of a gargantuan public bailout of its toxic-loan riddled banking sector, or failing that, a full-blown financial crisis that could bring down the European financial system, things are eerily quiet in Italy these days.
It’s almost as if the more serious the crisis gets, the less we hear about it — otherwise, investors and voters might get spooked.
And elections are coming up.

But an article published in the financial section of Italian daily Il Sole lays out just how serious the situation has become.
According to new research by Italian investment bank Mediobanca, 114 of the close to 500 banks in Italy have “Texas Ratios” of over 100%.
The Texas Ratio, or TR, is calculated by dividing the total value of a bank’s non-performing loans by its tangible book value plus reserves — or as American money manager Steve Eisman put it, “all the bad stuff divided by the money you have to pay for all the bad stuff.”
If the TR is over 100%, the bank doesn’t have enough money “pay for all the bad stuff.” Hence, banks tend to fail when the ratio surpasses 100%. In Italy there are 114 of them. Of them, 24 have ratios of over 200%.

Granted, many of the banks in question are small local or regional savings banks with tens or hundreds of millions of euros in assets.
These are not systemically important institutions and can be resolved without causing disturbances to the broader system.
But the list also includes many of Italy’s biggest banks which certainly are systemically important to Italy, some of which have Texas Ratios of over 200%.
Top of the list, predictably, is Monte dei Paschi di Siena, with €169 billion in assets and a TR of 269%.


Next up is Veneto Banca, with €33 billion in assets and a TR of 239%.
This is the bank that, together with Banco Popolare di Vicenza (assets: €39 billion, TR: 210%), was supposed to have been saved last year by an intervention from government-sponsored, privately funded bank bailout fund Atlante, but which now urgently requires more public funds.
Their combined assets place them seventh on the list of Italy’s largest banks.


Some experts, including the U.S. bank hired last year to save MPS, JP Morgan Chase, have warned that Popolare di Vicenza and Veneto Banca will not be eligible for a bailout since they are not regarded as systemically important enough.
This prompted investors to remove funds from the banks, further exacerbating their financial woes.
According to
sources in Rome, the two banks’ failure would send shock waves through the wider Italian financial industry.

There are other major Italian banks with Texas Ratios well in excess of 100%.
They include:
Banco Popolare (the offspring of a merger of Banco Popolare di Verona e Novara and Banca Popolare Italiana in 2017 and then a subsequent merger with
Banca Popolare di Milano on 1 January 2017): €120 billion in assets; TR: 217%.
UBI Banca: €117 billion in assets; TR: 117%
Banca Nazionale del Lavoro: €77 billion in assets; TR: 113%
Banco Popolare Dell’ Emilia Romagna: €61 billion in assets; TR: 140%
Banca Carige: €30 billion in assets; TR: 165%
Unipol Banca: €11 billion in assets; TR: 380%

In sum, almost all of Italy’s largest banking groups, with the exception of Unicredit, Intesa Sao Paolo and Mediobanca itself, have Texas Ratios well in excess of 100%.
But, as Eisman recently pointed out, the two largest banks, Unicredit and Intesa Sanpaolo, have TRs of over 90%.
As long as the other banks continue to languish in their current zombified state, they will continue to drag down the two bigger banks. And if either Unicredit or Intesa begin to wobble, the bets are off.

To stay on the right side of the solvency threshold, Unicredit has already had to raise €13 billion of new capital this year and last week it took advantage of the ECB’s latest splurge of charitable lending (formally known as TLTRO II) to borrow €24 billion of free money. But as long as the financial health of the banks all around it continues to deteriorate, staying upright is going to be a tough order.

This is where things get complicated.
In order to qualify for public assistance, banks must be solvent.
Presumably, that would automatically disqualify any bank with a Texas Ratio of over 150%, which includes MPS, Banco Popolare, Popolare di Vicenza, Veneto Banca, Banca Carige and Unipol Banca.

The bailout must also comply with current EU regulations including the Bank Recovery and Resolution Directive of Jan 1, 2016, which specifically mandates that before public funds are injected into a bank, shareholders and creditors must be bailed in for a minimum amount of 8% of total liabilities, as famously happened in the rescue of Cyprus’ banking system in 2013.

The Italian government knows that this approach could end up wiping out retail investors (otherwise known as voters) who were missold, in many cases fraudulently, subordinated bonds by cash-hungry banks in the wake of the last crisis, in turn wiping out the government’s votes.
To avoid such an outcome, the government has proposed compensating those retail bondholders with public funds, just as the Spanish government did with the holders of preferente bonds.
Which, of course, is in direct contravention of EU laws.

So far, the European Commission has stayed silent on the issue, presumably in the hope that the resolution of Italy’s financial sector can be held off until at least after the French elections in late April, if not the German elections in September.
Then, if those elections go Brussels’ way, a continent-wide taxpayer funded bailout of banks’ NPLs can be unleashed, as already requested by ECB Vice President Vitor Constancio and European Banking Authority President Andrea Enria.

With no guarantee that Italy’s NPL-infested banks can hold out that long, it’s a dangerous waiting-and-hoping game. In the meantime, shhhhhhhh…
By Don Quijones.
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