giovedì 11 marzo 2010

Fonti Macro Alternative: ABC Consumer Comfort Index


Nella difficile arte d'interpretare i fondi di caffè dei dati macro, diamo per scontato che il DATO ufficiale sia affidabile e corretto.
E' infatti necessario condividere una base di partenza sulla quale fondare le proprie analisi e le proprie previsioni.

Io non appartengo alla scuola "complottista" che reputa falsi e menzogneri i dati macro governativi, come per esempio il rapporto occupazionale BLS o le vendite al dettaglio del Dipartimento del Commercio e così via.
Al limite li reputo imperfetti, fallibili e spesso aggiustati un po' furbescamente a seconda delle necessità, ma per il resto li accetto come base "scientifica" di lavoro.
Anche perchè con un certo fiuto, con una certa esperienza e con una certa scaltrezza è possibile vedere OLTRE al "belletto" di questi dati ed interpretarli in modo lungimirante.

E' però interessante analizzare anche alcune fonti alternative di dati macro, meno conosciute e meno diffuse sui mass-media ma spesso altrettanto affidabili ed accurate.
In alcuni casi le metodologie di rilevazione ed analisi adottate sono addirittura più approfondite e valide di quelle adottate dagli Indicatori "di grido".

Il confronto poi si fa ancor più interessante quando, nell'analisi dello stesso dato, la fonte alternativa presenta risultati divergenti dalla fonte classica.

L'apertura del 2010 veniva attesa da tutti come un periodo chiave per interpretare le future tendenze Macro-economiche.
Grande peso ha avuto la lettura di due dati: la Fiducia dei Consumatori Americani e le Vendite al Dettaglio in USA.

Secondo le due principali fonti Macro, ovvero l'Università del Michigan ed il Conference Board, la FIDUCIA dei Consumatori Americani ha messo la marcia indietro a Febbraio 2010.
Per il Conference Board c'è stata una forte correzione da 55 a 46 punti in febbraio: ....La componente che il giudizio sulle attuali condizioni di business é scesa a da 25,2 a 19,4 punti, il livello più basso in 27 anni. L'indice delle attese per i prossimi sei mesi é invece sceso a 63,8 punti da 77,3. «Pochi consumatori si attendono un miglioramento delle condizioni di business e del mercato occupazionale nei prossimi mesi - ha detto il capoeconomista del Conference Board Lynn Franco - e in molti rimangono molto pessimisti sulle loro prospettive di reddito».
Invece l'Indice Michigan ha corretto in modo molto più limitato a 73,6 punti.
In ogni caso entrambi gli indicatori hanno mostrato un forte rimbalzo dai minimi polari di inizio 2009, anche se il consistente recupero ha portato a livelli comunque molto depressi rispetto ai livelli medi dei periodi "normali".

Se invece andiamo a vedere l'ABC Consumer Comfort Index redatto da ABC News/Washington Post il quadro che viene fuori è assai più desolante.
Questo indice si basa su aggiornamenti settimanali e quindi tasta continuamente il polso della situazione,.
Inoltre è un Indicatore di Fiducia che non tiene conto dei fuochi d'artificio di Borsa che tanto influenzano l'immaginario collettivo. Anche perchè le Borse ogni tanto sono "un filino" fuorvianti...
Basti vedere a che livelli erano le Borse del 2007-2008 e come tutti erano iper-bullish sparando target tipo Dow Jones a 20mila e Nasdaq a 5000... come se l'economia mondiale fosse in una fase espansiva indistruttibile, mentre invece eravamo ad un passo dalla maggiore Crisi dal 1929...

Ebbene secondo l'ABC Consumer Comfort Index di metà Febbraio 2010 l'88% degli americani è arci-stra-convinto che l'economia USA sia ancora in Recessione: evidentemente vengono chiamate a telefono solo persone che fanno uso pesante di allucinogeni depressivi perchè secondo la FED e secondo tutte le fonti ufficiali del Mondo la recessione in USA è finita a luglio 2009.
Peccato che l'88% degli americani non se ne sia accorta....
Il livello dell'indice era ai minimi del 2010 ovvero -49 punti rispetto ad una scala -100 / +100: insomma temperature polari ad un passo dal record negativo di gennaio 2010 a -54 punti.
...It is somewhat confounding that this index persistently "refuses" to go up with all the other self-reinforcing confidence indices out there.Maybe this is the reason: from the report "Eighty-eight percent think that the economy, despite what economists say to the contrary, is still in a recession." The ABC News Consumer Comfort Index stands at -49 on its scale of +100 to -100, in a 2-point range and without significant movement for the past six weeks. It is hovering just 5 points from its all-time low, -54 last January, and is far worse than its long-term average, -13 in 24 years of weekly polls. A separate, forward-looking measure finds little in the way of optimism for the economy’s future. Just 23 percent think things are getting better and 77 percent say the economy is staying the same or getting worse – a chilling assessment given the very low ratings of current sentiment. ....Eighty-eight percent think that the economy, despite what economists say to the contrary, is still in a recession. And on a more personal note, 53 percent say that based on their experience the economy has not begun to recover.

Al 9 Marzo 2010 secondo l'indice ABC il Livello di Fiducia non è certo migliorato, anche se le borse dall'8 Febbraio non hanno fatto altro che salire ininterrottamente.
Ma gli algoritmi non-umani della macchinette High Frequency Trading ed i neuroni cocainomani dei gestori non possono influenzano il campione di rilevamento della ABC per scelta metodologica.
Pertanto rimane tagliata fuori l'unica componente "rilevante e trionfale" della cosiddetta Ripresa Tecnica ovvero il Rimbalzone degli indici di Borsa degli ultimi 12 mesi.

ABC Consumer Comfort Index Refuses To Budge, Near 2010 LowsIn ogni caso come sempre un grafico vale più di mille parole: come potete vedere l'ABC Consumer Comfort Index continua a sguazzare in acque profonde, senza alcun cenno di recupero.
















Ben diversi i Grafici dell'Indice Michigan e del Conference Board che rilevano un bel rimbalzo della Fiducia dai minimi del 2009, con un andamento squisitamente parallelo ai Grafici del rimbalzone degli Indici di Borsa...;-)
In ogni caso come dicevo la fiducia è ancora molto depressa rispetto ai livelli normali.
Vedi per esempio un grafico del Consumer Confidence Index redatto dal Conference Board














Ciascuno può scegliere liberamente a quale fonte dare maggior credito.
In ogni caso per condurre un'analisi corretta ed equilibrata è sempre buona norma valutare il maggior numero possibile di fonti (autorevoli), crearsi un contesto articolato e poi trarne le debite conclusioni.

Appena avrò un po' di tempo e di "motivazione" posterò nel Blog la seconda parte della disamina di fonti macro alternative che hanno minore risonanza mediatica, anche se spesso usano metodologie assai accurate ed affidabili.
In Fonti Macro Alternative: Gallup Consumer Spending analizzerò questo importante indicatore alternativo delle Vendite al Dettaglio (Retail Sales): ne vedrete delle belle....

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