mercoledì 3 marzo 2010

Tanto per capire come funziona il PIL


I terremoti fanno bene al PIL...lo fanno crescere e prosperare perchè implicano la successiva ricostruzione (semprechè si riesca ad indebitarsi a sufficienza per finanziarla...).

Un recente esempio viene dal Cile con il suo "provvidenziale" terremoto...
Credo che la maggioranza dei miei lettori non sappia che le catastrofi naturali sono "positive" per la crescita del PIL.
Quelli già "imparati" invece ignorino tranquillamente questo articolo.

Ecco una delle ragioni per cui questo "sacro ed intoccabile" indicatore onnicomprensivo, che computa il valore complessivo dei beni e servizi prodotti all'interno di un Paese in un certo intervallo di tempo (solitamente l'anno), ormai da tempo viene messo sotto processo alla ricerca di un indicatore di "crescita" maggiormente qualitativo e non solo (brutalmente) quantitativo.

JPMorgan: Cile, l’economia della ricostruzione porterà la crescita al 5,5% - 03/03/2010
L’economia del Cile, flagellato dal quinto peggior terremoto degli ultimi 100 anni, potrebbe trarre un giovamento - prettamente economico - dalla tragedia.
È quello che sostiene un rapporto della banca americana JPMorgan Chase, che ha sottolineato come l’espansione del prodotto interno lordo del Paese possa essere maggiore rispetto a quanto previsto prima del dramma.
Il pil potrebbe infatti arrivare ad un +5,5% nel corso del 2010: mezzo punto percentuale in più rispetto alle stime precedenti, “grazie” ai lavori necessari per la ricostruzione.

........... «L’attività economica scenderà nell’immediato in picchiata e i prezzi al consumo, per trasporti, comunicazioni ed energia cresceranno - ha spiegato l’economista della banca statunitense Vladimir Werning in una nota -. Ma come spesso accade in caso di disastri naturali, nei trimestri successi lo sforzo per la ricostruzione compenserà ampiamente l’impatto».



Insomma, se un bell'asteroide colpisse la Terra provocando immani distruzioni, almeno dal punto di vista del PIL avremmo risolto in quattro e quattr'otto la Grande Crisi...
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